Non so Birrificio del Borgo ma Lurisia e Baladin tra gli altri sono marchi ormai ben diffusi nella grande distribuzione, quindi non avrebbero problemi a stare dietro alle forniture di Alitalia.
Ma avete presente l italiano medio? Non dico di essere sicuro, ma ci sono ottime possibilità, che nonostante la qualità del prodotto infami il marchio secondo lui sconosciuto, lamentandosi sulla pagina FB di Alitalia. Ora sono volutamente ironico, ma conosco gente che lo farebbeNon so Birrificio del Borgo ma Lurisia e Baladin tra gli altri sono marchi ormai ben diffusi nella grande distribuzione, quindi non avrebbero problemi a stare dietro alle forniture di Alitalia.
Ma avete presente l italiano medio? Non dico di essere sicuro, ma ci sono ottime possibilità, che nonostante la qualità del prodotto infami il marchio secondo lui sconosciuto, lamentandosi sulla pagina FB di Alitalia. Ora sono volutamente ironico, ma conosco gente che lo farebbe
Secondo me il discorso è che il cliente al quale va bene una birra qualsiasi non chiede la Nastro Azzurro, ma si accontenta se gli offrono quella.
Hmmm, in certi paesi entra anche il discorso di costi di importazione, in UK per esempio la Kronenbourg costa più delle ales locali, pur essendo a livello qualitativo inferiore, stesso discorso per Heineken. Per gli USA concordo con te, ma per esempio un'aerolinea USA che volesse mettere un prodotto decente nella sua J potrebbe, senza andare a scomodare le birrerie artigianali dell'Oregon (yum), buttarci dentro una Samuel Adams, toh. AZ potrebbe fare lo stesso discorso, ripeto, con Poretti o Menabrea. Poi è chiaro che fanno valutazioni diverse, sperando che almeno dal punto di vista dei conti ci guadagnino; noi qua siamo discorrendo pour parler, e valutiamo solo a livello di immagine, e chi ne capisce un minimo di birra non può che valutare negativamente una Nastro Azzurro in J, così come altri forumisti che se ne intendono di vini (io no, e infatti non mi esprimo) hanno giudicato insufficiente l'offerta enologica di Magnifica.In Australia e non solo, la Peroni (cioè la nostra Nastro Azzurro venduta semplicemente con il marchio Peroni) è una birra collocata nella fascia di prezzo medio alta, perchè la bassa qualità è compensata da un marketing enormemente efficace. Considera poi che se negli Stati Uniti oggi producono - a mio personalissimo parere e gusto - tra le migliori birre al mondo, il grosso della popolazione (che significa milioni di persone e miliardi di fatturato) ordina Bud, Coors, e PBR. Anche nei locali scic.
Concordo con te, all'estero la Peroni è probabilmente la birra italiana più nota.La Peroni ha investito molto denaro nel marchio Nastro Azzurro sia in Italia che all'estero: il marchio del Tavernello è sconosciuto all'estero, e associato a prodotto economico da tavola in Italia. Tu parti dal presupposto che i consumatori siano tutti esperti di vino e birra, io parto dalla consapevolezza che la maggior parte dei consumatori è esperta di marchi ed etichette, non di vini e birre. Nastro Azzurro e Chianti soddisferanno molti più clienti - in percentuale - che Mostodolce e Teroldego: non perché iano più buoni, ma perché il marketing, in generale, funziona. Detta in altri termini: il cliente che si accontenta di una birra qualsiasi è più soddisfatto da una birra qualsiasi come la Nastro Azzurro che da una birra artigianale che non ha mai sentito nominare.
Valutazione equilibrata, comunque va detto che per fare le cose per bene nulla vieta di fornire la J insieme ad alcune birre commerciali anche di una discreta birra artigianale. Bisogna valutarne però il rapporto costi/benefici che probabilmente fa desistere la cosa, perchè se è vero che sui vini spesso gioca anche una questione pubblicitaria (come è stato spiegato pagine indietro) per un birrificio artigianale non so se il ritorno è lo stesso.Samuel Adams bevuta in y su un volo Delta. Devo dire niente male. Alitalia in y di questi tempi offre Moretti che preferisco rispetto alla Castello di qualche tempo addietro.
Non ho idea di quali siano le aspettative di un cliente medio di j Alitalia ma ricordiamoci che da noi al bar si e' soliti chiedere "una birra alla spina" omettendo qualsiasi indicazione sulla marca, al più si specificare rossa o bionda. Altrove si indica anche il tipo di birra che si desidera ed in genere ci sono molte scelte. Questo la dice lunga sulla cultura media del viaggiatore italico in fatto di birre anche se recentemente le cose stanno cambiando. In sintesi forse per i vini ha senso discutere per le birre non saprei.
Se parliamo di J (ovviamente lungo raggio), su AZ non ho assolutamente mai visto nessuno prendere una birra, ne come aperitivo, ne durante il servizio, ne durante lo spuntino.
Questo la dice lunga sulla cultura media del viaggiatore italico in fatto di birre anche se recentemente le cose stanno cambiando. In sintesi forse per i vini ha senso discutere per le birre non saprei.
Tenete presente che il volo aveva destinazione un paese islamico, quindi magari la tipologia di "carne" servita poteva essere una discriminante importante.