Vincenzi: maggioranza GOA ai privati (Aponte?), il resto a enti locali

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LIMJ

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1 Febbraio 2006
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Republic of Genoa
goaspotters.altervista.org
Dopo le dichiarazioni di Merlo (Autorità Portuale) di voler cedere le quote di maggioranza di GOA, ecco la posizione della Vincenzi. Speriamo ci diano una botta...

"Il sindaco Marta Vincenzi lancia la privatizzazione dell’Aeroporto di Genova. E subito trapelano indiscrezioni su una cordata di investitori e operatori del settore pronta a proporre una sua offerta all’Autorità portuale, spinta dallo stesso ministero a cedere il suo pacchetto di maggioranza assoluta (il 60%; quindi la Camera di commercio ha il 25% e gli Aeroporti di Roma il 15%). Anzi, sono state le stesse parole del presidente dell’Authority Luigi Merlo, durante la sua audizione in consiglio comunale di martedì scorso, a stimolare il contropiede del sindaco. Resta da superare, è vero, la prelazione offerta di diritto ai soci di minoranza, Camera di commercio in primisi.

Dice il sindaco: «La definitiva scelta di cedere le azioni da parte di Merlo secondo me offre una straordinaria opportunità. E’ tempo, a nostro avviso, di dare corpo a una decisa privatizzazione per consentire allo scalo genovese di decollare sul serio. Abbiamo avuto già contatti e trovato interessanti interlocutori e siamo certi che il mercato risponderebbe positivamente a questa iniziativa. Secondo questa giunta la privatizzazione deve essere decisa e ampia, con la cessione ai privati della maggioranza assoluta. Il resto può continuare a prevedere una partecipazione del pubblico; anzi, lo stesso Comune di Genova è in grado di mettere a bilancio per il 2009 lo stanziamento per un suo ingresso». Magari in alleanza con la stessa Camera di commercio; mentre la posizione di Adr appare a un bivio: uscire dalla spa o diventare maggioranza.

Immediatamente, trapela dai palazzi dell’economia ligure l’indiscrezione che individua nella società Msc del gruppo Aponte l’interesse a entrare nella compagine azionaria della Aeroporto di Genova Spa. Aponte, d’altra parte, che in Liguria ha il cuore delle sue attività marittime, è già coinvolto nella scalata all’Alitalia e potrebbe quindi fare dell’aeroportualità una sua nuova attività di business, evidentemente in alleanza con soci e giganti di mestiere. E se sia il sindaco Vincenzi, sia i vertici della Msc, interpellati, hanno risposto con un identico e classico «no comment», arrivano invece conferme dagli ambienti economici e portuali; in attesa che Palazzo San Giorgio sblocchi la situazione e che la Camera di commercio chiarisca se intende esercitare o meno il diritto di prelazione." (ilsecoloxix.it)
 
Clamorosi sviluppi sul futuro dello scalo. Burlando interviene sul waterfront: "Decidano Tursi e Authority cosa fare del progetto di Piano"

Aponte vuole l´aeroporto

Il gruppo Msc interessato a entrare nella privatizzazione


Msc vuole entrare nell´aeroporto di Genova. È l´ultima, pesante, indiscrezione, filtrata ieri a margine della conferenza stampa del sindaco Marta Vincenzi e del consulente Maurizio Maresca sulle prospettive dell´economia cittadina.
Il gruppo guidato da Luigi Aponte sarebbe, infatti, interessato a rilevare numerose quote del pacchetto azionario nella fase di privatizzazione, di cui si è fatta regista la Camera di Commercio.
Intanto, il presidente della Regione Claudio Burlando replica al suo predecessore Sandro Biasotti sulla sorte del waterfront: «Non l´ho affossato, ma semmai finanziato. Non tocca alla Regione, ma a Comune e Autorità portuale decidere cosa fare. In ogni caso, quello di Piano resta un grande progetto e sono certo che non finirà qui».


Aeroporto, Aponte bussa alla porta

L´armatore in pista per la privatizzazione del Colombo

Vincenzi: "Noi e Torino vogliamo scendere sotto il 50% nella holding della fusione Iride-Hera-Enia


WANDA VALLI

E´ una voce, ma insistente e consistente. Arriva dal mondo economico, dice che la società Msc del gruppo Aponte, leader nel settore crocieristico, avrebbe tutta l´intenzione di diventare il socio di maggioranza dell´aeroporto. Come a dire il protagonista del rilancio dello scalo genovese solido nei conti, quanto debole nei traffici. Msc potrebbe rilevare la quota dell´Autorità portuale, quel 60 per cento di azioni che, come ha spiegato in consiglio comunale pochi giorni fa, il presidente del porto, Luigi Merlo, l´Authority deve cedere per legge. L´advisor, vale a dire chi che coordinerà la trattativa, sarà scelto a breve, poi la nuova avventura dello scalo genovese sarà pronta a partire. Di aeroporto si è parlato ieri nell´incontro, convocato dal sindaco Marta Vincenzi, per fare il punto sulle prospettive economiche di Genova, prima della pausa estiva. Al suo fianco, Maurizio Maresca, super consulente del settore. Due gli annunci che stanno a cuore a Marta Vincenzi. Il primo è l´idea, condivisa dal sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, di diminuire la partecipazione dei due comuni nella holding che nascerà dalla fusione di Iride- Hera e Enìa, destinata a far nascere il primo gruppo interregionale nel campo dei servizi. E´ «la più grande multiutility italiana», assicura Marta Vincenzi, servirà oltre sei milioni di cittadini e dovrebbe avere almeno quattro divisioni, per gas e acqua, energia, spazzatura, commerciale oltre a una serie di società operative sui territori. Il secondo annuncio interessa l´Authority per i Servizi pubblici, «un soggetto nato per garantire gli interessi e i diritti dei consumatori», che avrà nel consiglio comunale il suo primo referente. E poi c´è l´aeroporto. Se il gruppo Aponte si limita a un "no comment", Marta Vincenzi si ricollega all´annuncio dato dal presidente Merlo, la vendita della quote dell´Autorità portuale, per ribadire che «il Comune pensa sia l´occasione giusta per privatizzare l´aeroporto». Ma con una presenza pubblica. Marta Vincenzi: «Siamo dell´idea di acquistare un parte di azioni, senza l´obiettivo di sostituire nessuno, ma per poter avere un ruolo nel consiglio di amministrazione che decide anche su interessi collegati al territorio». Al momento gli azionisti dell´Aeroporto di Genova sono l´Autorità Portuale con il 60 per cento, la Camera di Commercio con il 25 e l´AdR, Aeroporti di Roma, con il 15. Se Aponte rileverà il pacchetto di maggioranza in questo potrebbe entrare anche AdR. Rimarrebbe così un 30 per cento per Camera di Commercio e enti locali.
La storia della holding dei servizi parte da Iride, a sua volta nata dalla fusione tra la torinese Aem e Amga, circa due anni fa. Marta Vincenzi: «L´alleanza si è molto consolidata, dopo la quotazione in borsa, ora si è arrivati a un punto cruciale, il passaggio a holding con Hera e Enia». L´idea del sindaco di Genova e, «in assoluta sintonia» di quello di Torino è questa: scendere dal 51 per cento fino al 30 per cento. La holding avrà almeno quattro divisioni, e almeno una a testa con sedi a Genova e una a Torino ma, soprattutto, sottolinea Marta Vincenzi, il Comune dovrà «avere una presenza significativa, nelle società che nasceranno sui territori». La strada più semplice, fa capire il professor Maresca, passa attraverso la presenza nei consigli di amministrazione con un presidente, «in sintonia con gli enti locali»; quella che piacerebbe a Marta Vincenzi, fiduciosa di trovare ancora l´appoggio di Chiamparino, va oltre, si spinge a immaginare un ruolo di maggioranza «per lasciare al pubblico il ruolo di controllo». Infine, l´Autorità dei servizi pubblici. Dopo il riordino delle società partecipate, l´istituzione dell´ Authority dovrebbe arrivare in consiglio entro fine dicembre. Sarà un soggetto tecnico, chiarisce Maurizio Maresca, scelto dalla politica « per fare le bucce a tutti», nell´interesse dei cittadini- utenti.

La Repubblica - Genova

CIAO
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Aeroporto ai privati
Aponte e Benetton in lizza


Giovanni Mari

Benetton e l’Msc di Gianluigi Aponte sono pronti a rilevare, con alleati di mestiere, la maggioranza della società aeroportuale genovese. I due colossi - autostradale e tessile il primo, marittimo il secondo - già in cordata per acquisire l’Alitalia, avrebbero già contattato le istituzioni liguri e i soci attuali del “Colombo”. Interpellati, i portavoce delle due società hanno risposto con un classico «no comment». E proprio ieri, in risposta alla decisione dell’Autorità portuale di cedere il 60% dello scalo, il sindaco di Genova Marta Vincenzi ha accelerato sulla privatizzazione parlando di «un’occasione storica per far decollare il Colombo».

La notizia sul coinvolgimento del gruppo di Gianluigi Aponte, armatore da 15 miliardi di dollari di fatturato, si è diffusa in città ieri mattina negli ambienti economici e portuali. A monte del progetto, ci sarebbe un piano di diversificazione generale delle attività di business di Msc, che troverebbe a Genova una base operativa e gestionale di primo piano. Nel pomeriggio, proprio mentre i vertici del gruppo non confermavano - ma neppure smentivano - le voci che si facevano sempre più insistenti, si è aggiunta la forte indiscrezione sulla discesa in pista anche di Benetton, il vero polmone finanziario della cordata per Alitalia (il gruppo, d’altra parte, è stato appena premiato dalla recente legge che rende di fatto automatici gli aumenti delle tariffe autostradali).

Nel mirino degli investitori, il 60% delle azioni dell’Aeroporto di Genova spa detenute dall’Autorità portuale. Il presidente Luigi Merlo ha confermato a più riprese la decisione di cedere il pacchetto per intero. Su questo terreno è spinto anche dalle direttive del ministero, che insiste sul ruolo esclusivamente portuale delle Authority. Nella seduta consigliare in Comune a Genova di martedì scorso, Merlo ha ribadito il concetto e ieri, in una coincidenza particolare rispetto alla fuga di notizie su Msc e Benetton, il sindaco Marta Vincenzi ha pigiato l’acceleratore: «La dismissione delle azioni dell’Autorità portuale ci offrono una grande occasione. Quella di privatizzare sul serio lo scalo aeroportuale genovese per consentire un vero e programmato decollo».

Certo, la strada non è semplice. In primo luogo perché sulla quota di Palazzo San Giorgio vanta una pesante prelazione (senza sovrapprezzo) la Camera di commercio, che oggi ha il 25% delle azioni. Ed è da capire, come lo è da un decennio, l’atteggiamento di Adr (Aeroporti di Roma, controllato al 98,5% da Gemina): con la privatizzazione, il suo 15% perde definitivamente peso strategico; le alternative che restano sono due: uscire del tutto o entrare nella cordata di maggioranza. Per quanto riguarda gli enti locali, il sindaco ha prospettato una quota del 30%, in modo da avere voce in capitolo (magari esprimendo un presidente e con la possibilità di esercitare una golden share), comprendendo pure la presenza della Camera di commercio. In questo senso, Vincenzi ha garantito la possibilità per il Comune di accantonare risorse nel bilancio 2009 per l’ingresso nella compagine azionaria del “Colombo”.

Il sindaco, come detto, accelera: «La definitiva scelta di cedere le azioni da parte di Merlo, secondo me offre una straordinaria opportunità. E’ tempo, a nostro avviso, di dare corpo a una decisa privatizzazione per consentire allo scalo genovese di decollare sul serio. Abbiamo avuto già contatti e trovato interessanti interlocutori. Siamo certi che il mercato risponderebbe positivamente a questa iniziativa. Secondo questa giunta la privatizzazione deve essere decisa e ampia, con la cessione ai privati della maggioranza assoluta. Il resto può continuare a prevedere una partecipazione del pubblico».

Il prossimo autunno, in ogni caso, si presenta come determinante e potrebbe aprire la stagione della gara per l’ingresso nella spa aeroportuale. Lo stesso presidente dell’Authority potrebbe essere in grado di individuare un advisor per gestire la cosa. Le pressioni del sindaco vanno nella direzione della privatizzazione piena e dovrebbero scalfire la propensione fin qui sempre dimostrata da parte della Camera di commercio a restare attore protagonista dello scalo. Il peso di Msc, con le sue duecento navi, le sue rotte da crociera e le agenzie marittime in tutto il mondo, cambia radicalmente le carte in tavola. E quel «no comment» firmato dagli uomini di Aponte lascia aperto il gioco.

Il Secolo XIX

CIAO
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Concordo. Non so fino a che punto si possano effettivamente trovare forti sinergie tra crociere e aeroporto ma l'interesse del gruppo del gruppo Aponte per Genova lascia ben sperare. :)

CIAO
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Quello che importa è che stiamo parlando del secondo gruppo armatoriale del mondo, dopo l'AP Moller Maersk. Gente a cui non mancano i quattrini e la capacità imprenditoriale... :D
 
Quello che importa è che stiamo parlando del secondo gruppo armatoriale del mondo, dopo l'AP Moller Maersk. Gente a cui non mancano i quattrini e la capacità imprenditoriale... :D
Appunto, per come poi si sono affermati anche nel settore crocieristico in relativamente pochi anni dimostra che sono un gruppo molto capace e con le idee chiare.

CIAO
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Aeroporto, Aponte e Adr spingono per la gara
Vertice fra la Vincenzi, il leader della Msc e Palenzona: sì alla privatizzazione


Giovedì incontro "blindato" a Tursi prima di incontrare la stampa


MASSIMO MINELLA
Dell´aeroporto non ha nemmeno un´azione, ma in quanto a impegno per il suo decollo, il Comune non pare secondo a nessuno. Sarà che, in prospettiva, Tursi confida di entrare finalmente nell´azionariato del "Colombo", sarà che la necessità di individuare un "socio di mestiere" è da sempre la strategia più cara al sindaco Marta Vincenzi, ma l´azione del Comune è davvero a tutto campo. Giovedì pomeriggio, poco prima di incontrare la stampa per annunciare le sue idee sullo sviluppo economico della città, la Vincenzi si è intrattenuta per quasi un´ora con Gianluigi Aponte, presidente del colosso armatoriale Msc, e con Fabrizio Palenzona, presidente di Aeroporti di Roma, che del "Colombo" è azionista al quindici per cento del capitale. Discorsi fitti, al riparo da orecchie indiscrete, e la conferma di quanto forse già la Vincenzi supponeva: sia la compagnia armatoriale che il gruppo aeroportuale nell´orbita Benetton sono interessati al "nuovo" aeroporto di Genova. Con strategie ovviamente differenti, ma del tutto complementari. Msc, infatti, non è soltanto il secondo gruppo al mondo nel trasporto dei container, creato dal nulla negli anni Settanta da Gianluigi Aponte, ma è anche la compagnia armatoriale emergente nella sfida globale delle crociere, quella che ha addirittura l´ambizione di insidiare la leadership della Costa Crociere, primo operatore europeo, a colpi di nuove navi. Sfide a parte, Msc è nella sostanza la compagnia che ha tenuto in piedi la Stazione Marittima di Genova dopo il trasferimento della Costa a Savona e il fallimento della Festival. Lo scorso anno, Msc ha aperto all´interno del "Colombo" un proprio spazio da riservare ai passeggeri in arrivo dall´estero e pronti a trasferirsi sulla nave. E, come ha spiegato Aponte alla Vincenzi, è fortemente interessata a sostenere lo sviluppo dell´aeroporto, arrivando anche a sottoscrivere una quota nel capitale azionario. L´unica strada possibile passa dal bando di gara che verrà lanciato probabilmente il prossimo anno, dopo che a settembre l´autorità portuale (azionista di riferimento con il 60% del capitale) avrà fatto partire il percorso che porta alla scelta dell´advisor. Nel riassetto del capitale ci sarà quasi sicuramente spazio anche per il Comune di Genova, mentre la stessa Camera di Commercio (titolare del 25%) metterà in gara, percentualmente, la propria quota di capitale, riservandosi di mantenere una presenza, anche simbolica. Si dovrà però tener conto del terzo azionista, Aeroporti di Roma, che giovedì attraverso il suo presidente Fabrizio Palenzona ha manifestato alla Vincenzi l´intenzione di partecipare alla gara, proponendosi come il "socio di mestiere" che i genovesi van cercando da anni. Adr è infatti presente in altri scali regionali, oltre a controllare quelli di Roma, e intenderebbe inserire Genova in un network capace di far crescere rotte e passeggeri. Anche per Adr, però, la strada sarà quella del bando di gara: la società parteciperà e, in caso di vittoria, sarà il soggetto gestore. Difficile però pensare che, in caso di sconfitta, possa continuare a restare nel capitale della società genovese. Più facile, a quel punto, ipotizzare una sua uscita di scena.

La Repubblica - Genova

CIAO
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Spero per GOA che Sintonia e ancor più Palenzona stiano alla larga: il caso di TRN mostra che nei piccoli aeroporti sono interessati essenzialmente al non-aviation, con una gestione mediocre del commerciale aviation.

Aponte non sarebbe un socio di mestiere in senso stretto, ma ispira più fiducia.
 
Una joint venture per il "Colombo"

la privatizzazione dell'aeroporto di genova
Intesa Aponte-Palenzona-Benetton. L'Autorità portuale: a settembre il nome dell'advisor


Genova. Appelli, cordate di primo piano uscite allo scoperto e leggi accelerano la corsa verso la privatizzazione dell'Aeroporto di Genova spa. Lo stesso presidente dell'Autorità portuale Luigi Merlo, che detiene il 60% delle azioni, ha confermato: a settembre Palazzo San Giorgio individuerà l'advisor tenico-finanziario, quindi si passerà alla gara. Ma già c'è fermento nella comunità economica ligure e nazionale. Se è insistente la voce per cui sul tavolo di Merlo le manifestazioni di interesse da parte di gruppi privati sono numerose, si è materializzata nelle ultime 48 ore una joint venture agguerrita che ha messo il "Colombo" nel mirino. È l'alleanza tra il colosso marittimo Msc di Gianlugi Aponte e la società guidata da Fabrizio Palenzona "Aeroporti di Roma", controllata dal gruppo Benetton. Non mancano comunque, come è sempre storicamente accaduto, polemiche e piccoli scontri.
Le indiscrezioni, trapelate nello stesso giorno in cui il sindaco di Genova Marta Vincenzi ha rivolto il suo appello per una «forte e chiara privatizzazione dello scalo», si sono arricchite ieri di particolari. Aponte e Palenzona, a quanto risulta, hanno già alle spalle una serie di riunioni strategiche e operative e insieme avrebbero visto la stessa Vincenzi proprio mercoledì scorso, a Palazzo Tursi. Un precedente contatto con il sindaco, dopo i primi mesi di studio tra Adr e Msc, era avvenuto la scorsa primavera a Ginevra. E già il progetto era chiaro.
Adr possiede già oggi il 15% delle azioni dell'Aeroporto genovese. Ma se fino all'anno scorso aveva prevalso la linea del disimpegno (tant'é che il precedente presidente dell'Authority dovette pensare a un eventuale acquisto del pacchetto romano), le carte in tavola oggi sono cambiate. In parte perché il gruppo Benetton (che tramite Gemina controlla Adr) ha deciso di fare rotta sull'aeroportualità (abbinandola al suo core business attuale che, oltre che tessile, è fatto di autostrade; senza contare che già il gruppo è protagonista allo scalo di Torino); in parte perché la sinergia con Aponte - armatore da duecento navi e 15 miliardi di dollari di fatturato - può decisamente aprire a scenari nuovi.
Msc, in particolare, sarebbe orientata a stabilire un link strategico tra l'aeroporto e la sua attività crocieristica, con l'intento di riuscire in un sol colpo a far incrementare i traffici di entrambi i settori. E potrebbe essere questa impronta fortemente commerciale, alla lunga, a ingaggiare nel gruppo anche la Camera di commercio, oggi titolare del 25% delle azioni e di una prelazione all'acquisto.
La prelazione, però, è oggetto di una vasta discussione tecnica. Se il presidente Paolo Odone la considera certa, ambienti romani la giudicano ormai decaduta o in ogni caso interpretabile. Il nodo si avvolge alla questione della proroga delle concessioni statali a vantaggio della società aeroportuale genovese: recentemente estese fino al 2027 con l'obiettivo, collegato al piano industriale, di raddoppiare i traffici sul periodo. Sarà ancora una volta l'Enac a stabilire prassi e regole, cominciando con la valutazione sul bando di gara che inevitabilmente diramerà tra qualche mese l'Autorità portuale. Lì comincerà la corsa. Anche se uno dei primi parametri da scoprire è proprio il valore del "Colombo". L'ultima valutazione, anzi, l'ultima stima di massima, ha quasi dieci anni, è espressa in lire e risale all'epoca pre-11 settembre. Quella stima, convertita in euro, non arriva ai trenta milioni di euro: una cifra che a tutti, oggi appare irrisoria.
Msc e Adr, come è ovvio, non commentano le notizie. Ma trovano indirettamente terreno fertile nei palazzi della politica. Il primo a gioire per l'improvvisa accelerazione, dopo gli appelli del sindaco, è stato ieri mattina il presidente della commissione Trasporti del Senato Luigi Grillo (Fi): «La privatizzazione è da fare, lo vuole la legge e lo vuole il buon senso. Per far decollare davvero lo scalo. Anzi, siamo in ritardo. Bene fa il presidente Merlo a dismettere le sue quote». Sempre dal centrodestra, arriva il plauso del consigliere comunale forzista Alberto Gagliardi: «Ben vengano gli interessi degli investitori privati, basta che non si risolva tutto nella solita speculazione immobiliare. Ma credo che non sia questo il caso».
Bocche cucite a Palazzo Tursi, dove comunque Vincenzi sta preparando il piano per costituire il gruppo di enti locali pronti a diventare soci di minoranza. Il presidente Merlo si limita a commentare: «L'Autorità portuale procede come previsto. Troveremo un advisor per bandire le gare e gestiremo tutto nella massima trasparenza, espletando ogni pratica come dettato dalle norme». Da via Garibaldi, al piano nobile della Camera di commercio, Odone preferisce non intervenire nel dibattito. Ma ai suoi collaboratori ha assicurato da un lato di credere assolutamente nel peso della sua prelazione e dall'altro di avere già le risorse necessarie per l'operazione. (ilsecoloxix)
 
La mossa di MSC è interessante non solo per i possibili scenari che potrebbero spalancarsi per il Colombo, ma anche per la competizione con Costa. La compagnia genovese già aveva abbandonato Genova per avere una base in esclusiva a Savona. MSC ha fatto la corte prima a Stazioni Marittime, ben contenta di riempire il vuoto lasciato da Costa e dalla fallita Festival. Poi l'interesse è proseguito sul fronte aeroportuale, con la nuova lounge dedicata e sopratutto con i charter. Costa ha continuato ad utilizzare il Colombo come scalo per una modesta parte dei suoi passeggeri, con un numero infinitesimale di charter, affidandosi quasi esclusivamente ai voli di linea.
Con l'entrata di MSC nel capitale di GOA si aprirebbero nuovi scenari... di certo Costa avrebbe qualche problemino in più ad utilizzare in futuro il Colombo come aeroporto di riferimento per il suo home port savonese.
 
Spero per GOA che Sintonia e ancor più Palenzona stiano alla larga: il caso di TRN mostra che nei piccoli aeroporti sono interessati essenzialmente al non-aviation, con una gestione mediocre del commerciale aviation.
L'unica nota positiva sarebbe che al posto del pessimo servizio offerto da Servair spunterebbero in aeroporto un Ciao, uno Spizzico e degli ACafè :p

CIAO
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Spero per GOA che Sintonia e ancor più Palenzona stiano alla larga: il caso di TRN mostra che nei piccoli aeroporti sono interessati essenzialmente al non-aviation, con una gestione mediocre del commerciale aviation.

Standing ovation...ti proporrò come nostro socio onorario ;)
Se arriva Palenzona, il suo grande amico e nostro assessore regionale ai trasporti magari imveste un pò di fondi del Piemonte per lo sviluppo di GOA con la scusa che è l'aeroporto di riferimento della sua Alessandria :sconfortato:

@GOAFAN. Vigilate sul contratto di privatizzazione. Se fanno come qui a Torino siete rovinati: da noi anche se i tre soci pubblici detengono la maggioranza tutte le deleghe operative sono in mano all'A.D. espressione della parte privata.
I risultati sono quelli descritti da Boeing747. Anzi forse anche peggio!
 
@GOAFAN. Vigilate sul contratto di privatizzazione. Se fanno come qui a Torino siete rovinati: da noi anche se i tre soci pubblici detengono la maggioranza tutte le deleghe operative sono in mano all'A.D. espressione della parte privata.
I risultati sono quelli descritti da Boeing747. Anzi forse anche peggio!
Sicuramente, vedramo cosa suggerirà l'advisor tenico-finanziario e quali saranno i concorrenti nella gara di privatizzazione. Qui si dovrebbe avere la maggioranza in mano privato e una quota (sul 30%) in mano pubblica. Finalmente entrerebbe poi a far parte dell'azionariato anche il Comune di Genova, attualmente nè Comune, nè Provincia, nè Regione hanno una sola azione nel capitale dell'aeroporto.

CIAO
_goa
 
Se arriva Palenzona, il suo grande amico e nostro assessore regionale ai trasporti magari imveste un pò di fondi del Piemonte per lo sviluppo di GOA con la scusa che è l'aeroporto di riferimento della sua Alessandria :sconfortato:

Eh già... ora inizio a capire perché la Vincenzi e Chiamparino si incontrano un giorno si ed un altro pure, perché Burlando è sempre in riunione con la Bresso, perchè AEM ed AMGA si sono unite in IRIDE, perché qualche burlone da tempo parla della macro regione del Limonte... etc etc... :D
 
L'unica nota positiva sarebbe che al posto del pessimo servizio offerto da Servair spunterebbero in aeroporto un Ciao, uno Spizzico e degli ACafè :p

CIAO
_goa
La qualità dell'offerta non aviation migliorerebbe comunque con la gestione in mano ai privati, l'importante è che non diate il controllo a Palenzona. Tra quelli a piede libero, fatico a immaginare un personaggio pubblico italiano altrettanto impresentabile.
 
Spero per GOA che Sintonia e ancor più Palenzona stiano alla larga: il caso di TRN mostra che nei piccoli aeroporti sono interessati essenzialmente al non-aviation, con una gestione mediocre del commerciale aviation.

Aponte non sarebbe un socio di mestiere in senso stretto, ma ispira più fiducia.

quoto al 100%
Dichiarazione odierna (a La Stampa) di Chiamparino, sindaco di Torino, in merito alla privatizzazione dell'ente energia.
Domanda: "cosi il privato potrà avere la maggioranza e comandare?
Risposta: "Appunto, che senso ha che il pubblico gestisca l'energia? Guardi l'aeroporto e la Sagat: sono arrivati i privati e si guadagna"
Voilà, les jeuxs sont faits. Il banco vince (ma nooo??)
 
Ultima modifica:
Risposta: "Appunto, che senso ha che il pubblico gestisca l'energia? Guardi l'aeroporto e la Sagat: sono arrivati i privati e si guadagna"
Voilà, les jeuxs sont faits. Il banco vince (ma nooo??)

Infatti l'importante è il bilancio mica il servizio che si offre ai passeggeri...

I-GIVO. Come avrai modo di scoprire presto questa dichiarazione arriva al momento giusto... :)
 
quoto al 100%
Dichiarazione odierna (a La Stampa) di Chiamparino, sindaco di Torino, in merito alla privatizzazione dell'ente energia.
Domanda: "cosi il privato potrà avere la maggioranza e comandare?
Risposta: "Appunto, che senso ha che il pubblico gestisca l'energia? Guardi l'aeroporto e la Sagat: sono arrivati i privati e si guadagna"
Voilà, les jeuxs sont faits. Il banco vince (ma nooo??)
mi autoquoto per aggiungere un'osservazione.
Come sempre la stessa cosa in mano al pubblico non produce utile (anzi...), quando va in mano privata, ne produce. Dove sono i celebri grandi managers pubblici?
grandi sicuramente per quanto sono pagati!