Vicenda Alitalia: ultimi aggiornamenti


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ma i politici, i loro familiari, tutti gli ex Az in pensione, i giornalisti, i VIPSSSS e chi più ne ha più ne metta.. voleranno ancora GRATIS.. e a sbaffo???anche loro avranno qualche cosa da perdere??
 
se va in porto cai non è più ne tua ne degli italiani che finora hanno pagato le tasse ma di sedici soci che firmano un acquisto
i 16 soci,però mossi da genoroso moto di gratitudine hanno deciso di lasciare a te e agli altri,un gentile regalo da 1,4 miliardi di debito da pagare

su tante tratte italiane, AirOne era in competizione con Alitalia: se arriva CAI, i prezzi dei biglietti saliranno, visto che su molte rotte si volera' in regime di monopolio.

se invece l'avessero presa i francesi ad aprile,avresti sempre perso come oggi la proprietà di az,ma ti avrebbero pagato qualcosa,quel miliardo e 4 di debiti se lo accollavano loro

ringrazia sierra bravo

su questa parte non mi trovi in accordo: su promessa di SB, ho la sensazione che anche noi piloti ci siamo opposti...

Con AF non ci sarebbero state tante dirette Italia-Estero, ma principalmente Italia-Parigi-Estero e questo non piaceva nemmeno ad Angeletti.
 
a ruota i genovesi, gli olandesi e i lucchesi.

e meno male che a lucca ´un si vola.
aspetta a dirlo.... non si sa mai che qualcuno voglia allungare una qualche stradina di campagna con annesso fienile e dar vita all'aeroporto di Lucca... (una bella CT con Bolzano si potrebbe sempre far saltare fuori)

Con AF non ci sarebbero state tante dirette Italia-Estero, ma principalmente Italia-Parigi-Estero e questo non piaceva nemmeno ad Angeletti.
e cosa di drammatico avrebbe generato nel nostro Paese un simile routing?
Sono mesi che sto cercando di capirlo. Non mi sembra di aver letto una risposta (al di là della presunta italianità, piuttosto costosa alla comunità...italiana).
Forse ci sarebbero state anche molte rotte Estero-Parigi-Italia: grave?
Se "l'altro ieri" (prima della cacciata di AF) arrivavano 10.000 turisti al giorno con AZ (su un paio di aeroporti, tra l'altro), "ieri" (con AF se fosse rimasta a bordo) ne sarebbero arrivati sempre 10.000, sempre sugli aeroporti italiani, anzi, su molti aeroporti italiani, visto che AF ha già un discreta lista di aeroporti serviti dal CDG. E sì, perchè con AZ, salvo dalle due città regine (a seconda dei momenti) era difficile se non impossibile volare con AZ verso banali destinazioni europee. A parte alcune eccezioni.
"Domani", invece, non ci sarà nulla di tutto ciò!
O meglio, ciò che ci sarà sarà l'arrembaggio a occupare quei voli ex AZ/AP
Quindi continuo a non capire la negatività dell'accordo AF in quell'ottica (perchè questa fu una delle cose "negative" che suggerirono a SB di far lasciar perdere l'operazione,spalleggiando il precedente governo, tanto lui aveva già tirato le fila di cosa sarebbe successo dopo.
Anzi, più che le fila, aveva la cordata per le mani.
 
Ultima modifica da un moderatore:
se va in porto cai non è più ne tua ne degli italiani che finora hanno pagato le tasse ma di sedici soci che firmano un acquisto
i 16 soci,però mossi da genoroso moto di gratitudine hanno deciso di lasciare a te e agli altri,un gentile regalo da 1,4 miliardi di debito da pagare

se invece l'avessero presa i francesi ad aprile,avresti sempre perso come oggi la proprietà di az,ma ti avrebbero pagato qualcosa,quel miliardo e 4 di debiti se lo accollavano loro

ringrazia sierra bravo
ma siete voi ad aver detto di no...o forse dimentichi? Inaccettabile il piano AF
 
Dato che i piloti sono una categoria professionale allora pretendo che gli ingegneri vengano rappresentati dall'Ordine degli Ingegneri quando si discute di rinnovo contrattuale delle aziende di appartenenza.
 
Come la giudicate la storia di Fantozi con il suo annuncio urbi et orbi per trovare un acquirente ??? Atto giuridicamente dovuto ???
 
MESSAGGIO PER FOLLI ESULTATORI E PER COLORO CHE CONTINUANO A FARE OPPPOSIZIONE A CAI

Andatevene Licenziatevi, andate a "lavorare£ altrove dove vi pagano di più e trattano meglio. Ma lasciate a noi Italiani quello che p nostro e quello epr cui abbiamo pagto negli ultimi 60 anni!


Colpa dei sindacati dei piloti ed alcuni lavoratori di Alitalia che invece di fare il loro dovere strillano sempre che vogliono chissà cosa. (lavorare quasi niente, soldi, tanti)

I vari stati, sono stati a vedere la vicenda, ma adesso cominciano a sequestrare e a ruota vi saranno anche altri fino al fallimento totale.

Sono amareggiato per questo.
E le categorie non vengono a dirmi che devo andare a c….. io prendo il mio piccolo stipendio in un lavoro completamente differente e mi accontento di questo. 1000 euro


Peccato che la grande Alitalia del passato, fa una fine indecorosa

Vergognatevi
 
Dal Sole 24 ore
Caro Direttore,
sono un comandante dell'Alitalia con 19 anni di servizio ed assisto con indignazione, oltre che con preoccupazione, agli avvenimenti di questi giorni e alla rappresentazione che alcuni gruppi di potere sindacale danno delle posizioni dei lavoratori di Alitalia. Le assicuro che non c'è la compattezza della categoria dei piloti che si vuole trasmettere da parte dei vertici di queste associazioni.

Mi indigna soprattutto che un gruppo di persone che dicono di rappresentare l'intera categoria dei piloti assuma, fuori da qualunque regola di democrazia, il diritto di buttare a mare il piano presentato da Cai e, con esso, il futuro stesso dell'azienda senza il doveroso e necessario largo consenso dei lavoratori: non si è organizzato un referendum, ma neanche un'assemblea aperta a tutti per decidere quale posizione prendere di fronte a una scelta tanto grave.

Ho l'impressione che i vertici delle associazioni professionali con il loro comportamento, abbiano più a cuore la difesa ed il mantenimento delle loro posizioni di potere all'interno dell'azienda che il destino dei lavoratori.

Non so se si stanno rendendo conto della gravità della scelta che stanno facendo. Non vogliono capire che l'Alitalia sta fallendo e che questa era l'ultima possibilità.

Non hanno fatto conoscere questa realtà drammatica agli altri lavoratori, non hanno avuto alcun interesse a suscitare un dibattito serio e approfondito. Non si butta a mare un'azienda e il lavoro di migliaia di lavoratori senza sapere se ci sono delle alternative e se queste alternative sono credibili e percorribili. Confesso di essere stata molto male nei giorni scorsi, per il susseguirsi degli eventi, proprio mentre in televisione piloti e assistenti di volo gioivano per il ritiro della cordata Cai. Lo trovo un atteggiamento folle.

Credo non sia giusto assumere decisioni tanto importanti per la vita di un'azienda e dei lavoratori con metodi tanto sommari.

Spero che questa mia presa di posizione aiuti altri colleghi ad esprimere le loro posizioni, al di fuori di una rappresentazione non del tutto veritiera. Sappiamo che con l'uscita dell'azienda dal mercato tutti noi rischieremo direttamente la nostra vita professionale, la nostra licenza. Tutti quelli poi, che possiedono l'abilitazione solo su aeromobili obsoleti, come gli Md 80, avranno non poche difficoltà a riciclarsi. Non capisco come chi dovrebbe rappresentare i piloti possa ignorare queste situazioni quando assume una decisione così importante. Se lo fa, intende difendere più il proprio ruolo che non l'interesse dei lavoratori.
 
Corriere.it
E nasce il fronte del sì: oggi «la marcia» dei piloti
I confederali protestano: nel mirino l'Anpac

Non sono quarantamila, come i quadri della Fiat che nel 1980 sfilarono per le strade di Torino sfidando il sindacato. E forse non faranno nemmeno una vera e propria marcia. Ma la mobilitazione dei piloti iscritti a Uil, Cisl e Ugl, settecento in tutto sui circa 2 mila della compagnia di bandiera, non può non suscitare analogie con quell’episodio.
Se la marcia dei quarantamila passò alla storia come la ribellione dei dipendenti della Fiat che rivendicavano il diritto di lavorare, quello che comincia stamattina a Fiumicino ha tutto il sapore della rivolta dei piloti che hanno rotto il fronte del no, decidendo di aderire alla proposta di Roberto Colaninno. Una rivolta clamorosa, non soltanto perché scoppia in una categoria che per l'opinione pubblica è sempre stata tradizionalmente compatta, ma perché ha un obiettivo preciso: in primo luogo l'Anpac di Fabio Berti e Stefano De Carlo e poi la più piccola Unione piloti di Massimo Notaro, le associazioni professionali che hanno chiuso la porta alla Compagnia aerea italiana.
«Vogliamo parlare con i nostri colleghi per riportare con i piedi per terra una categoria che sembra in preda a un'isteria collettiva», dice Alessandro Cenci, il rappresentante dei piloti che aderiscono alla Cisl. E Francesco Alfonsi, il segretario nazionale della Ugl trasporto aereo, aggiunge: «Siamo al limite del precipizio. Qui si rischia l'irresponsabilità ».


Secondo Cenci i piloti sarebbero «vittime di una disinformazione incredibile. Si illudono che ci possano essere alternative, ma alternative non ce ne sono. Basterebbe ricordare che l'Alitalia sta volando con una licenza provvisoria. Ha capito bene, provvisoria». Chi sia l'imputato di aver fatto tanta disinformazia è presto detto. «L'Anpac», taglia corto Marco Veneziani, responsabile della Uil piloti, che per anni, come Cenci, è stato iscritto al sindacato ora guidato da Berti. «Sono loro che in azienda decidono tutto, nominano e cambiano i direttori nei posti chiave a loro piacimento. Ma lo sa che alcuni giorni fa hanno fatto una riunione e hanno dato ordine a capi piloti, istruttori e controllori di dimettersi da tutti gli incarichi?». Si parla di pressioni sui comandanti riottosi, di turni massacranti inflitti ai piloti che hanno tifato per Colaninno, girano voci di colpi bassi, volano parole pesanti. «Negli ultimi giorni mi hanno portato via trenta iscritti», denuncia Veneziani. Mentre all'Ugl dicono invece di aver accolto a braccia aperte un gruppetto di fuggiaschi dall'Anpac.


Il fatto è che la vicenda Alitalia ha scoperchiato un vaso di Pandora. Una situazione nella quale i gangli vitali della compagnia, con la compiacenza di qualche capo azienda, sono finiti pian piano sotto l'influenza delle associazioni di categoria. E chi ne è fuori ha deciso che ora la misura è colma. Oggi si parte con la mobilitazione per convincere la base a dire sì alla Cai. Poi, per domani, Uil, Cisl e Ugl stanno organizzando l'assemblea generale dei piloti. E c'è chi spera nella resa dei conti.

Sergio Rizzo
22 settembre 2008
 
Da Repubblica.it :

Il presidente Cai Colaninno al lavoro, ma la cordata è sempre più divisa
Anche il Pd in cerca di una mediazione Rutelli: cadano le barriere
Pace sindacale e ok del governo
le due condizioni di Lufthansa
di LUCA IEZZI

Roberto Colaninno, presidente della Cai

ROMA - "Lufthansa ci starebbe". Le conferme dell'interessamento di Francoforte non mancano, né a livello politico né a livello sindacale. Tutti però sono concordi su un punto: i tedeschi vogliono essere contattati direttamente dal governo.

I vertici della compagnia tedesca, evocati, pressati e ingolositi dagli inviti giunti da più parti, hanno finora risposto alle sollecitazioni del commissario Augusto Fantozzi sempre allo stesso modo: nessuna offerta fino a quando Palazzo Chigi e gli altri ministri continueranno a dire, ufficialmente e ufficiosamente, che l'unico approdo possibile è quello della cordata italiana. Posizione che non sembra voler cambiare: "Non saranno accettate offerte contro il governo" dice un ministro vicino alla trattativa.

"L'unica trattativa possibile per salvare l'Alitalia è quella con Cai - ha ribadito il leader leghista Umberto Bossi - i sindacati ne prendano atto". Sulla stessa linea i ministri Maurizio Sacconi e Altero Matteoli. Tre esponenti che coprono un po' tutte le anime della maggioranza.

A questo punto si guarda con interesse a il contenuto del bando pubblico che sta preparando Fantozzi: al momento non è nulla più di un "atto dovuto", una dimostrazione formale e sostanziale che tutte le vie per vendere Alitalia sono state tentate.

Ma il bando potrebbe invece essere reso ancora più appetibile: oltre a vendere solo "la polpa di Alitalia" come la chiama Pierluigi Bersani (che intanto come tutto il Pd incassa la mossa di Fantozzi), potrebbero essere ulteriormente abbassati gli obblighi per chi subentra sul fronte compagnia di bandiera (numero di collegamenti internazionali, quantità minima di rotte interne).

Sarebbe un ulteriore segnale, importante perché il commissario non lo prenderebbe di sua iniziativa, ma solo su indicazione di chi gli ha dato il mandato. Ok che ieri non era arrivato.

Tra i più attivi nel cercare una mediazione c'è in queste ore Francesco Rutelli che ieri ha ribadito il suo messaggio: "Si devono ora far cadere tutte le barriere tra maggioranza e opposizione e tra i diversi sindacati per ricercare una posizione comune".

Ma per i "pontieri" la situazione è difficile: non manca nella maggioranza chi sostiene che un fallimento in cui si possono addossare le responsabilità a Cgil e alla "corporazione dei piloti" sia preferibile ad un salvataggio sfuggito al controllo di Berlusconi.

E non manca chi sostiene che Lufthansa sia "una partita tutta interna al Pd" senza ricadute concrete. Le indiscrezioni raccontano il contrario: emissari dei tedeschi hanno incontrato i leader dei sindacati, la Cgil, ma anche quelli che hanno già accettato la proposta Cai: Cisl e Uil. Con Raffaele Bonanni i tedeschi avevano stabilito ottimi rapporti solo pochi mesi fa, mentre ora temono la reazione negativa di chi si è già compromesso e non può perdere la faccia e prima di fare passi concreti voglio la garanzia della pace sociale.

Proprio dal fronte della cordata italiana arrivano i segnali più confusi: ancora in prima linea Roberto Colaninno che si è preso due giorni per rifare i conti e rivedere il piano nell'eventualità di un ultimo tentativo. Molti dei suoi soci invece si considerano già fuori dalla partita, specie quelli che avevano l'approccio più finanziario (i fondi di private equity Clessidra e Equinox, la famiglia Fossati), ma il clima è quello di un generale disinteressamento.

Il "rompete le righe" più pesante è quello arrivato dall'advisor Intesa-Sanpaolo che continua a lanciare da giorni lo stesso messaggio: "Partita chiusa". Due gli argomenti alla base del ragionamento: se il piano dovesse essere rivisto più che nuove concessioni al personale bisognerebbe fare delle modifiche in senso peggiorativo vista la recessione in Italia e le difficoltà internazionali oltre a un ulteriore deterioramento delle condizioni di Alitalia. Non solo, si sottolinea che a questo punto un accordo all'ultimo momento, pur alle condizioni proposte, lascerebbe degli strascichi tali che tra qualche mese la nuova azienda rischierebbe di nuovo un braccio di ferro con i sindacati.

Anche per questo l'offerta di Epifani di un nuovo tavolo di trattativa presieduto dallo stesso commissario trova poche adesioni, a cominciare dallo stesso Fantozzi che non ritiene rientri nei suoi compiti di figura super partes. Difficilmente poi sarebbero disposti a sedersi una Cai "azzoppata", e nemmeno i sindacati confederali che non hanno più nulla da discutere come Cisl e Uil.

La sensazione è che solo se l'offerta tedesca si concretizzerà saranno svelati i bluff di chi dietro i richiami alla responsabilità e alla salvezza di Alitalia ha già deciso che il fallimento è il male minore.
(22 settembre 2008)
 
Gli iscritti al sindacato e i non iscritti secondo Repubblica.it:

...I numeri quindi.....Il 70 per cento iscritto al sindacato. Il governo fissa a quota 17.500 i lavoratori di Alitalia. Per i sindacati sono almeno mille in più. Gli iscritti al sindacato risultano essere tra i 12 e i 13 mila. Con queste proporzioni: 2.522 Filt-Cgil; 2.063 Uilt; 2.057 Fit-Cisl; 1.900 Sdl; 1.122 Anpac (solo piloti); 1.050 Ugl; 940 Avia (solo assistenti di volo); 540 Anpav (solo assistenti di volo); 350 Up (solo piloti). Ci sono anche circa 250 iscritti ai Cub, sigla però mai presente al tavolo. Queste cifre possono non essere precise e variare di qualche decina ma non incidere sulla percentuale di massima. Mai come in questi mesi il tesseramento sindacale è stato in movimento in Alitalia. Si sono registrati fenomeni di passaggi da una sigla all'altra, iscrizioni ma anche dimissioni.
 
ALITALIA: ENAC,SENZA PIANO LICENZA SOSPESA FRA 3-4 GIORNI
"Alitalia vola con una licenza provvisoria, mi aspetto che oggi il commissario Fantozzi presenti un piano di emergenza con riduzione dei costi senza il quale la licenza provvisoria non starebbe in piedi. Se non arrivasse il piano finanziario nel giro di 3-4 giorni la licenza verra' sospesa". Lo ha detto il Presidente dell'Enac, Vito Riggio, a Radio 24.


Si è allineato a Matteoli subito subito...
 
Dal Sole 24 ore
Caro Direttore,
sono un comandante dell'Alitalia con 19 anni di servizio ed assisto con indignazione, oltre che con preoccupazione, agli avvenimenti di questi giorni e alla rappresentazione che alcuni gruppi di potere sindacale danno delle posizioni dei lavoratori di Alitalia. Le assicuro che non c'è la compattezza della categoria dei piloti che si vuole trasmettere da parte dei vertici di queste associazioni.

Mi indigna soprattutto che un gruppo di persone che dicono di rappresentare l'intera categoria dei piloti assuma, fuori da qualunque regola di democrazia, il diritto di buttare a mare il piano presentato da Cai e, con esso, il futuro stesso dell'azienda senza il doveroso e necessario largo consenso dei lavoratori: non si è organizzato un referendum, ma neanche un'assemblea aperta a tutti per decidere quale posizione prendere di fronte a una scelta tanto grave.

Ho l'impressione che i vertici delle associazioni professionali con il loro comportamento, abbiano più a cuore la difesa ed il mantenimento delle loro posizioni di potere all'interno dell'azienda che il destino dei lavoratori.

Non so se si stanno rendendo conto della gravità della scelta che stanno facendo. Non vogliono capire che l'Alitalia sta fallendo e che questa era l'ultima possibilità.

Non hanno fatto conoscere questa realtà drammatica agli altri lavoratori, non hanno avuto alcun interesse a suscitare un dibattito serio e approfondito. Non si butta a mare un'azienda e il lavoro di migliaia di lavoratori senza sapere se ci sono delle alternative e se queste alternative sono credibili e percorribili. Confesso di essere stata molto male nei giorni scorsi, per il susseguirsi degli eventi, proprio mentre in televisione piloti e assistenti di volo gioivano per il ritiro della cordata Cai. Lo trovo un atteggiamento folle.

Credo non sia giusto assumere decisioni tanto importanti per la vita di un'azienda e dei lavoratori con metodi tanto sommari.

Spero che questa mia presa di posizione aiuti altri colleghi ad esprimere le loro posizioni, al di fuori di una rappresentazione non del tutto veritiera. Sappiamo che con l'uscita dell'azienda dal mercato tutti noi rischieremo direttamente la nostra vita professionale, la nostra licenza. Tutti quelli poi, che possiedono l'abilitazione solo su aeromobili obsoleti, come gli Md 80, avranno non poche difficoltà a riciclarsi. Non capisco come chi dovrebbe rappresentare i piloti possa ignorare queste situazioni quando assume una decisione così importante. Se lo fa, intende difendere più il proprio ruolo che non l'interesse dei lavoratori.

Complimenti comandante !
 
ALITALIA: ENAC,SENZA PIANO LICENZA SOSPESA FRA 3-4 GIORNI
"Alitalia vola con una licenza provvisoria, mi aspetto che oggi il commissario Fantozzi presenti un piano di emergenza con riduzione dei costi senza il quale la licenza provvisoria non starebbe in piedi. Se non arrivasse il piano finanziario nel giro di 3-4 giorni la licenza verra' sospesa". Lo ha detto il Presidente dell'Enac, Vito Riggio, a Radio 24.


Si è allineato a Matteoli subito subito...

Allora Tel Aviv sequestra ieri, oggi ENAC da VERO E PROPRIO ultimatum di 3 o 4 giorni al max!!! CHe è che pensava che gli ultimatum del Governbo e di Fantozzi erano scuse per chiudere con CAI??? Ora non si scherza più, non c'è più tempo per registrare nuove puntate di Beautiful...
 
Lunedì 22 Settembre 2008, 9:46

Alitalia, Lufthansa osserva sviluppi

(ANSA) - ROMA, 22 SET - 'Stiamo osservando gli sviluppi della situazione in Italia. Ma no comment su quello che sta accadendo in questi giorni'. Cosi' Claudia Lange, portavoce di Lufthansa, al quotidiano online Affaritaliani.it sulla vicenda Alitalia. 'E non posso dire se la nostra posizione e' cambiata oppure no perche' non commentiamo le speculazioni di mercato' conclude. E nella notte il premier Berlusconi da Milano si e' detto convinto che 'prima o poi la ragionevolezza tornera' in tutti'.
 
Neanche l'ultimatum dell' ENAC ormai fa paura....... tanto e' Alitalia.... ENAC non si permetterebbe mai di togliere la licernza.


Ormai ho raggiunto una convinzione . Solo quando gli aerei Alitalia saranno TUTTI a terra forse i dipendente si renderanno conto della situazione.

Spero che il fronte del SI inizi a farsi sentire...... finalmente qualcuno con senso di responsanbilita' . Forse quelli del fronte del si sono l'unici che hanno capito la VERA situazione Alitalia.

Un imbaocca al lupo a tutti i lavoratori del fronte del si.

Tiz
 
Ma Colaninno ce li ha i soldi per entrare nella cordata ?
Mi pare di aver letto da qualche parte che i 150 milioni lui li avrebbe tirati fuori vendendo una qualche sua azienda (non so bene quale) e facendo affidamento sull'appoggio di una certa Lehman Brothers .
Questa storia mi pare tanto una partita a poker tra giocatori falliti !
Corigetimi si sbaglio......
 
Stato
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