viaggiano in riserva, boom di atterraggi


TEO@VRN

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19 Dicembre 2006
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VRN
questa mi è nuova, riporto da Corriere.it

WASHINGTON. - Sono sempre di più gli aerei che viaggiano senza carburante costretti all'atterraggio di emergenza nell'area di New York. A lanciare l'allarme è un rapporto del Dipartimento dei Trasporti Usa che evidenzia un escalation del fenomeno nell'aeroporto di Newark, in New Jersey, e mette sotto accusa soprattutto la Continental Airlines, una delle compagnia più gettonate per i voli transatlantici su New York.

PRESSIONI SUI PILOTI - In particolare nel mirino del dipartimento statunitense sono finiti due bollettini emanati dalla compagnia nel febbraio e nell'ottobre del 2007 in cui si registrano pressioni sui piloti che, secondo il rapporto, potrebbero spingerli a non fermarsi quando sono a corto di carburanti o al contrario a imbarcare quantità inferiori di benzina per risparmiare. La maggioranza delle dichiarazioni di emergenza - circa il 66% - lanciate l'anno scorso nell'aeroporto statunitense, riguardano voli provenienti dall'Europa, di cui il 64% della Continental (91 su 151 incidenti totali). E lo stesso accadeva negli anni precedenti: i casi segnalati nel 2006 sono stati 72 e quelli nel 2005 44.


I CASI - Non si registra nel rapporto nessun fenomeno simile in altri aeroporti Usa. In particolare il dipartimento cita il volo della Continental da Barcellona in cui i piloti hanno chiesto l'atterraggio di emergenza a Newark per mancanza di carburante 23 volte nel 2007. La compagnia ha assicurato in una nota di non aver violato la normativa e che «la sicurezza non è stata compromessa in nessuna situazione». «Nè il dipartimento nè qualcun altro ha lasciato intendere che la Continental Airlines ha contravvenuto alle norme nelle procedure di rifornimento degli aerei», ha spiegato il portavoce della compagnia Dave Messing.

che dite?
 
mi hai preceduto di qualche secondo

cmq mi sembra strano che la Continental che ha da sempre improntato la sua strategia al ptp intercontinentale (e ai collegamenti con parecchie città europee) abbia tralasciato questo aspetto
 
Ultima modifica:
c'è da dire che le procedure di avvicinamento a JFK, soprattutto quando il meteo è marginale, sono terribilmente lunghe.
I voli in partenza dall'Europa sono spesso pianificati re-dispatch, reclear o decision point (fate voi) e anche se arrivi al decision point con il carburante minimo legale, basta una riattaccata o un giro più largo del solito per essere nelle canne.

Magari, per risparmiare, potrebbero trovare il modo di rullare meno. A JFK un'ora è già un taxi breve...
 
c'è da dire che le procedure di avvicinamento a JFK, soprattutto quando il meteo è marginale, sono terribilmente lunghe.
I voli in partenza dall'Europa sono spesso pianificati re-dispatch, reclear o decision point (fate voi) e anche se arrivi al decision point con il carburante minimo legale, basta una riattaccata o un giro più largo del solito per essere nelle canne.

Magari, per risparmiare, potrebbero trovare il modo di rullare meno. A JFK un'ora è già un taxi breve...

...la spiegazione e' chiara ma dalle procedure di calcolo per il carico carburante dovrebbero essere considerati anche i casi di:
1.cambio aeroporto
2.attesa per l'atterraggio
3.mancato atterraggio

...non uso i termini tecnici trovati nel manuale perche' li sto' ancora traducendo e tentando di capire, quindi prendili per buono cosi, da appassionato ricercatore, ma non credo che cambi la sostanza.
 
...e comunque chi se ne frega se la compagnia aerea e' a conoscenza di questo mettesse piu' carburante e basta, voi sarete anche degli esperti piloti e straordinari calcolatori, ma una cosa del genere non si puo' sentire.
 
...e comunque chi se ne frega se la compagnia aerea e' a conoscenza di questo mettesse piu' carburante e basta, voi sarete anche degli esperti piloti e straordinari calcolatori, ma una cosa del genere non si puo' sentire.
non è sempre così sai? un aereo più pesa e più consuma, e a volte avere più carburante non vuol dire essere sicuri di arrivare...

comunque le normative prevedono riduzioni di carburante (in genere si gioca sulla contingency) purchè ci siano condizioni alternative che permettano il sicuro atterraggio, nel caso non si possa raggiungere la destinazione finale, ad un alternato già definito in pianificazione.
quindi se nessuno è arrivato a motori spenti, direi che gli ha detto abbastanza cotica. Anche perchè sicuramente gli costa di più, alla fine, che ridurre carico pagante o prevedere uno scalo tecnico.
 
questa mi è nuova, riporto da Corriere.it
WASHINGTON. - Sono sempre di più gli aerei che viaggiano senza carburante costretti all'atterraggio di emergenza nell'area di New York. A lanciare l'allarme è un rapporto del Dipartimento dei Trasporti Usa che evidenzia un escalation del fenomeno nell'aeroporto di Newark, in New Jersey, e mette sotto accusa soprattutto la Continental Airlines, una delle compagnia più gettonate per i voli transatlantici su New York. che dite?

E' indicato altrove ed in modo più dettagliato e che qui riassumo schematicamente:

Il problema si pone principalmente per i 757, che molti stanno iniziando ad usare per il "lungo" raggio un po' troppo al limite.
Per vari motivi spesso arrivano giusti giusti e quindi chiedono la procedura prioritaria (più che di emergenza) di atterraggio, dichiarandone i motivi per non consumare le riserve necessarie in caso di problemi(veri)
Riserve che pur sempre ci sono, ci mancherebbe!
Evitano un scalo tecnico di rifornimento di rabbocco sul continente americano per evitare gli extra costi che la cosa comporta. Ne verrebbe anche ridotta la produttività dei piloti (e parte dei loro bonus o incentivi).
Ma non credo affatto che siano in emergenza con solo più qualche goccia a bordo!

La gente dimentica spesso che a bordo dell'aereo..ci sono anche i piloti..... potranno essere esosi nelle richieste economiche, ma non certo stolti al punto tale di mettere a repentaglio ANCHE la propria vita!:)))

L'articolo del Corriere si è dimenticato di citare quel particolare, del tipo di a/m...