Via al rilancio di Ronchi dei Legionari

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Figo! Dopo anni finalmente ritorna Istanbul. Del resto basta vedere il via vai di navi quotidiano al porto di Ts per l'autostrada del mare sulla Turchia. Era anche ora dopo lo scippo in particolare di Lubiana.
Bene anche per Mosca.
Speriamo che sta news sia di buoni auspici e che questi voli si consolidino quanto prima.
Immagino che Mosca sia ovviamente charter estivo. C'è qualcuno che può chiarire se Istanbul sia anch'esso charter o linea e se estivo o annuale (dato che si parla essere riferito a traffico commerciale fondamentalmente per il porto e quindi camionisti)?
Grazie

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Figo! Dopo anni finalmente ritorna Istanbul. Del resto basta vedere il via vai di navi quotidiano al porto di Ts per l'autostrada del mare sulla Turchia. Era anche ora dopo lo scippo in particolare di Lubiana.
Bene anche per Mosca.
Speriamo che sta news sia di buoni auspici e che questi voli si consolidino quanto prima.
Immagino che Mosca sia ovviamente charter estivo. C'è qualcuno che può chiarire se Istanbul sia anch'esso charter o linea e se estivo o annuale (dato che si parla essere riferito a traffico commerciale fondamentalmente per il porto e quindi camionisti)?
Grazi/e

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giusto un piccolo quesito, dubito fortemente che il via vai di navi a cui alludi si riferisca a navi pax, presumo sia legato più a un discorso di cargo; la Borajet ha in flotta solo Emb 190/195 che non sono proprio aerei cargo, cosa centra quindi il tuo ragionamento?
 
giusto un piccolo quesito, dubito fortemente che il via vai di navi a cui alludi si riferisca a navi pax, presumo sia legato più a un discorso di cargo; la Borajet ha in flotta solo Emb 190/195 che non sono proprio aerei cargo, cosa centra quindi il tuo ragionamento?

Si riferiva agli autisti che imbarcano i camion a Trieste e poi volano ad Istanbul. Al momento partono da LJU.
 
giusto un piccolo quesito, dubito fortemente che il via vai di navi a cui alludi si riferisca a navi pax, presumo sia legato più a un discorso di cargo; la Borajet ha in flotta solo Emb 190/195 che non sono proprio aerei cargo, cosa centra quindi il tuo ragionamento?
Ti ha risposto "ronchi".
Aggiungo che tutti i Tir turchi che arrivano/partono a/da porto TS proseguono via ferrovia verso Germania, Austria, Ungheria, Italia ... tendenzialmente Europa centro-orientale. Il traffico è piuttosto importante per il porto di Ts.
Diverse navi piene di camion = numerosi autisti = diversi passeggeri per i voli.
A suo tempo avevo avuto modo di leggere alcuni dati pubblicati ... ora non ricordo ... ma erano piuttosto importanti.

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Aeroporto Ronchi, piano industriale ok dal Cda: «Investimenti, obiettivo un milione di passeggeri»
Per ottenere gli obiettivi programmati saranno realizzate opere infrastrutturali per 38 milioni di euro



Aeroporto Ronchi, piano industriale ok dal Cda: «Investimenti, obiettivo un milione di passeggeri»

Il Consiglio di Amministrazione dell’Aeroporto FVG SpA ha approvato il Business Plan 2016-2020. Il nuovo Piano industriale prevede un forte sviluppo dell’aeroporto, definendo gli obiettivi e le strategie per incrementare l’offerta dei voli e raggiungere risultati economici soddisfacenti. Il Piano prevede al 2020 una crescita dei passeggeri del 42%, fino a superare il milione di passeggeri con un margine operativo lordo superiore ai sei milioni. Per ottenere gli obiettivi programmati saranno realizzate opere infrastrutturali per 38 milioni di euro - 18 milioni per la realizzazione del polo intermodale per fare di Ronchi lo snodo regionale dei trasporti su gomma, ferro e aria, 12 milioni per la pista di volo e 8 per la riqualificazione dell’aerostazione - finanziati per il 66% con fondi propri dell’azienda e il 34% con fondi comunitari e nazionali.

Il nuovo Piano industriale ha il compito di invertire il trend negativo dell’ultimo quinquennio, rilanciando l’aeroporto di Ronchi come infrastruttura competitiva e accogliente. Lo scalo di Ronchi si era infatti fortemente indebolito, registrando un calo di passeggeri pari al 14%, mentre il fatturato era sceso del 21% (da 19 a 15 milioni di euro). Anche il patrimonio netto dell’azienda si è ridotto del 52% nei cinque anni precedenti.

Il consistente piano di investimento e il recupero di efficienza nella gestione operativa dell’azienda, ottenuto attraverso il contenimento della struttura dei costi fissi, consentiranno all’aeroporto di acquisire una più forte attrattività commerciale e di offrire ai clienti servizi moderni e funzionali alle loro esigenze. Dalle strategie di gestione indicate nel nuovo Piano industriale alla crescita dei passeggeri è atteso quindi un reale beneficio economico per il territorio regionale in termini di crescita turistica e occupazionale.

Nelle prossime settimane il Piano industriale verrà presentato ai soggetti esterni pubblici e privati che potranno essere coinvolti nel percorso di crescita di un asset strategico per la regione. Tutti i dipendenti dello scalo diventeranno attori del cambiamento attuando le linee di indirizzo del Piano. Già la prossima settimana verranno presentati alle organizzazioni sindacali i target attesi e i relativi programmi operativi da condividere.

La Regione, attraverso l’assessore alle Finanze, ha osservato che con la drastica riduzione, spinta talora oltre il 50%, dei compensi per le cariche sociali e la messa in liquidazione di due delle tre società controllate dall'aeroporto sono stati assicurati, nell'ultimo biennio, risparmi significativi alle casse della società. Analogamente, con gli investimenti stanziati sul polo intermodale, i cui lavori potrebbero iniziare entro l'anno, sono state poste le premesse per la connessione tra scalo e rete ferroviaria e, con essa, per la crescita dei traffici e, più in generale, della mobilità, nazionale e internazionale, verso il territorio regionale. Risparmi e investimenti che - con il piano industriale 2016-2020, oggi deliberato dalla governance della società - consentiranno di rilanciare l’aeroporto, con intuibili ricadute a beneficio dell’economia del Friuli Venezia Giulia".


Potrebbe interessarti: http://www.triesteprima.it/cronaca/aeroporto-ronchi-piano-industriale-ok-cda-5-maggio-2016.html
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Stamattina guardavo un TRS-FCO-CAG a 155 euro, di pomeriggio 157 euri e non mi spiegavo il perché
 
Dal sito North east spotter:

La compagnia israeliana El Al ha pianificato, per la stagione estiva 2016, alcuni voli charter da e per Trieste dal 26 luglio al 25 ottobre 2016.
Un'importante novità per l'aeroporto friulano che potrà rafforzare, seppur in parte, il numero di voli charter estivi e il numero di passeggeri mantenendo il trend positivo di questi mesi che lo vedono in positivo sotto tutti i fronti.
Il volo andrà ad aggiungersi ai già presenti Nordstar e Blue Air e verrà operato da Sun d'Or, una consociata di El Al, che effettua principalmente voli di linea e charter stagionali per lo più verso destinazioni europee. Di seguito gli schedulati:


LY 5775 TVL - TRS 7.50 9.50 738 -2-----

LY 5776 TRS - TLV 12.30 14.55 738 -2-----
 
Aeroporto, il caso delle paghe non dovute ai dirigenti del flop

La Regione chiede a Dressi e Stradi di restituire 116 mila euro. L’Aeroporto, prima di rivalersi sui due ex, vuole un parere legale

RONCHI DEI LEGIONARI. Un’altra grana all’orizzonte a causa della vecchia gestione (presidente Sergio Dressi, direttore generale Paolo Stradi) della società Aeroporto. Una grana che potrebbe innescare un contenzioso tra la controllata e il socio unico, cioè la Regione.


Al centro della contesa gli emolumenti che gli ex dirigenti (oggi Dressi è candidato nelle liste di Forza Italia per il Comune di Trieste, mentre Stradi è uscito definitivamente di scena alla fine del 2015, ndr) percepirono per la Afvg Security, la società “satellite” dell’Aeroporto a cui è affidata, come si intuisce dal nome, la gestione di controlli a viaggiatori e merci, fino al passaggio dei bagagli sotto i metal detector.
Secondo la Regione, che fa riferimento alla legge 10 del 2012, i due ex manager non avrebbero dovuto percepire alcuna indennità in qualità di presidente e vice di Afvg Security, in quanto era una semplice “controllata” della casa madre.

E allora un paio di settimane fa dagli uffici dell’assessorato alle Finanze è partita una letterina con la richiesta, alla società Aeroporto, di restituzione delle somme accumulate con gli stipendi dall’aprile 2013 al novembre 2015 (data delle dimissioni di Dressi e Stradi da Afvg Security), quindi per 31 mesi.
Il compenso annuo stabilito dall’assemblea era di 20 mila euro per Dressi e di 25 mila per Stradi, che è bene ricordarlo, all’epoca erano rispettivamente presidente dell’Aeroporto e direttore generale con amplissimi poteri. Fatti due conti in quei 31 mesi di dirigenza che la Regione ha deciso di mettere sotto inchiesta, Dressi ha percepito 51.666 euro, Stradi altri 64.583 euro.

Che sommati fanno una cifra di tutto rispetto, cioè 116.249 euro. Soldi che appunto il socio unico vuole indietro, come conferma l’assessore alle Finanze Francesco Peroni.


«Finchè non si mette mano non si comincia a risolvere i problemi - premette l’esponente della giunta Serracchiani -. Secondo l’interpretazione dei nostri funzionari, i due manager non potevano cumulare emolumenti, oltre a quelli che percepivano per le loro mansioni principali. Di conseguenza abbiamo richiesto la restituzione delle somme. Poi sarà l’Aeroporto a rivalersi sui diretti interessati. Ma l’importante è che venga recuperato quel denaro».


Fin qui tutto lineare. Però la società Aeroporto, dopo la tanto contestata gestione Dressi-Stradi, sembra ancora oggi un campo minato, dove bisogna muoversi con estrema cautela per non saltare in aria. Il presidente Antonio Marano (in carica da circa un anno e scelto dall’attuale giunta regionale di centrosinistra), prima di procedere contro il suo predecessore, ha chiesto un parere legale sull’intricata diatriba. Solo in un secondo tempo, quando avrà in mano il placet degli avvocati, risponderà al socio Regione.


«E’ una questione delicata - osserva Marano - se ne stanno occupando i legali. C’è chi dice che quegli stipendi erano comunque dovuti, altri che la pensano diversamente. C’è, in sostanza, un’interpretazione estensiva di una norma di legge: quando l’assemblea aveva dato il via libera alle indennità, si era “scorporata” Afvg Security, che in realtà invece è una controllata dell’Aeroporto. In ogni caso noi dovremmo rivalerci sui soggetti che avevano intascato quel denaro. Vedremo in che modi e in che tempi».


L’attuale manager che coordina l’attività di Afvg Security, il direttore generale dello scalo Marco Consalvo, non percepisce alcuna indennità per questo suo incarico. Lo stipendio annuo di 150 mila euro (il massimo per i dirigenti regionali o di società partecipate) è infatti omnicomprensivo. Dunque un rebus da risolvere, con un finale che deve essere scritto.

Perchè è chiaro che qualsiasi decisione dovessero prendere gli attuali vertici dell’Aeroporto, lascerebbero dietro di sè attriti e malcontento. Se, forti di un parere legale in mano, dovessero rispondere “picche” alla richiesta della Regione, o se invece dovessero andare a bussare alla porta di Dressi e di Stradi per riavere quei 116 mila euro, si troverebbero comunque tra incudine e martello.

Qualche mese fa era stata decisa la riorganizzazione delle controllate dell’Aeroporto. Tre “satelliti” della casa madre, rispettivamente Afvg Security, Afvgtravel e Sogepar, il cui capitale è, al 100 per cento, detenuto dall’Aeroporto, e una partecipazione del 13,97 per cento di Aeroporto Duca d’Aosta, nata per la riqualificazione e il rilancio dello scalo di Gorizia. I problemi più spinosi li ha creati, come continua a fare, proprio Afvg Security, società costituita per coordinare tutto il sistema di sicurezza dello scalo regionale, dal controllo bagagli e altro. Fino alle dimissioni di Sergio Dressi (rassegnate il 31 ottobre) e all’uscita dall’organico dirigenziale di Paolo Stradi, la Afvg Security aveva un presidente e un amministratore unico proprio in Dressi e Stradi, che percepivano compensi annuali di 20 e 25 mila euro lordi. Qui il taglio con il passato è stato netto. Afvg Security ha oggi un amministratore unico (il direttore generale Consalvo) che non guadagna un euro aggiuntivo per tale mansione. Si era parlato anche di un’eventuale incorporazione, cosa che però non è avvenuta. La fine di Afvgtravel è stata quella della liquidazione, visto che la società che avrebbe dovuto vendere pacchetti turistici non è mai decollata e non era più attiva da tempo. Discorso diverso, infine, per la Sogepar, che gestisce i parcheggi a pagamento dell’aeroporto e che resterà in funzione. Società quest’ultima che produce perfino utili.

http://messaggeroveneto.gelocal.it/...e-non-dovute-ai-dirigenti-del-flop-1.13489756
 
Oggi sul Messaggero Veneto c'è un insertino riguardo i trasporti a nord-est (porti, aeroporti, autostrade, interporti e ferrovia); in più oltre all'articolo postato da AZ209 c'è pure quest'altro:
http://messaggeroveneto.gelocal.it/...partenze-operai-al-lavoro-di-notte-1.13489743
Una piccola primavera? Staremo a vedere cosa succederà nei prossimi mesi e nei prossimi due anni. Intanto mi auguro che attrezzino questa area partenze che fino ad ora è stata decisamente sguarnita.
 
Montezemolo: «Alitalia sfida i vettori low cost in Fvg»

«Non vogliamo aiuti dalla Regione ma si facciano le gare sui nuovi slot». In arrivo a Trieste i tedeschi di Airberlin?

ROMA In quello che è stato chiamato l'
Alitalia Day, a 18 mesi dall'avvio del piano di rilancio, Luca Cordero di Montezemolo rilancia al fianco del nuovo amministratore delegato Cramer Ball: «La nostra battaglia non si vince certo sulle rotte nazionali - ha detto il presidente di Alitalia - ma le Regioni devono rendersi conto che è arrivato il tenpo di chiudere i rubinetti nei confronti delle compagnie low cost».

«Dobbiamo essere messi in grado di competere con procedure, chiare, limpide e trasparenti. Non è più possibile offrire rotte e slot senza indire una gara, alla quale, evidentemente, potremmo partecipare anche noi. Mi riferisco anche e soprattutto a regioni come il Friuli Venezia Giulia che, essendo tagliata fuori dall'alta velocità, deve affidarsi quasi esclusivamente al trasporto aereo».

La razionalizzazione di Alitalia, avviata con l'ingresso nell'ottobre 2014 di Etihad Airways, passa anche attraverso il taglio dei cosiddetti "rami secchi". Come Perugia ed Ancona. «Ronchi dei Legionari non è in discussione - ha proseguito di Montezemolo - e lo abbiamo dimostrato introducendo il quinto volo per Roma.

Ma qui, come a Genova, c'è bisogno del supporto delle istituzioni che, in qualche misura, devono colmare il gap. Non penso ad aiuti od agevolazioni, ma mi riferisco a procedure che diamo modo ad Alitalia di inserirsi nel mercato e di essere presente ancor di più per fidelizzare utenti verso gli hub italiani di Fiumicino e Malpensa. Anche con servizi che siano supportati da prezzi sempre più convenienti».

La "battaglia" nei confronti di vettori come Ryanair, presente a Ronchi dei Legionari con 4 destinazioni, ma anche come Easyjet, presente a Venezia, è ormai avviata. Ma la scommessa è anche su un altro mercato molto importante, quello tedesco. «Se per Lufthansa la testa di ponte in Italia è Air Dolomiti - ha proseguito - per Alitalia è Airberlin, compagnia attraverso la quale implementeremo i collegamenti da e per la Germania».

E c'è chi ipotizza anche un possibile "sbarco" a Ronchi dei Legionari, dove Lufthansa opera con tre voli quotidiani su Monaco di Baviera. Venezia, ancora, rimane l'hub privilegiato del Nordest italiano. Al Marco Polo è stato introdotto il volo diretto su Abu Dhabi, che, nel futuro, potrebbe essere raddoppiato.

http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste...ia-sfida-i-vettori-low-cost-in-fvg-1.13501777