USA: scatta il 29 Aprile nuova tutela per i passeggeri


kenadams

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13 Agosto 2007
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NYC
Non credo che sia stata trattata la nuova normativa americana sui ritardi degli aerei a terra (non ho trovato thread al riguardo). In virtù di una direttiva del Department of Transportation (che perlatro il Congresso sta valutando di trasformare in legge), dal 29 aprile le linee aeree rischieranno una multa di $27.500 a passeggero vittima di un ritardo di oltre tre ore trascorse a bordo di un aereo in attesa di decollare.
La direttiva delinea principi in base ai quali le linee aeree dovranno consentire ai passeggeri di sbarcare qualora il ritardo superi le tre ore, offrire acqua, cibo (e toilette funzionanti) non più tardi di due ore dopo l'inizio del ritardo. Ci sono anche una serie di altri cambiamenti ampiamente discussi qua: http://www.smartertravel.com/blogs/...-three-hour-tarmac-delay-rule.html?id=3987197 (stamani c'era anche un lungo commento sulla versione cartacea di USA Today).
Il Congresso sta valutando se legiferare in materia per stimolare una revisione più generale delle pratiche delle linee aeree.
Le linee aeree protestano e scaricano la colpa sugli aeroporti intasati e la gestione inadeguata del traffico aereo. Certo, penso io, se programmassero un po' meglio ed evitassero di usare aerei da 50 posti anche su voli fra due hub macroscopici... se ordinassero un po' di 787-3 (ma va bene anche il 321) invece di fare il pieno di CRJ...
Dal mio punto di vista è una buona notizia. Molto interessanti queste statistiche: http://www.usatoday.com/travel/flig...ings-limit-3-hours_N.htm?loc=interstitialskip
 
Anche tre ore sono tante. Concordo sull' assurdità dell' uso di regional fra grandi aeroporti intasati, ci vorrebbe una norma che imponesse un limite alla previsione di un numero irrealistico di slot.

Al contrario l' anno scorso in Cina mi avevano impressionato il basso numero e la bassa frequenza dei voli fra SHA e PEK, io avevo preso addirittura un 777.
 
Non credo che sia stata trattata la nuova normativa americana sui ritardi degli aerei a terra (non ho trovato thread al riguardo). In virtù di una direttiva del Department of Transportation (che perlatro il Congresso sta valutando di trasformare in legge), dal 29 aprile le linee aeree rischieranno una multa di $27.500 a passeggero vittima di un ritardo di oltre tre ore trascorse a bordo di un aereo in attesa di decollare.
La direttiva delinea principi in base ai quali le linee aeree dovranno consentire ai passeggeri di sbarcare qualora il ritardo superi le tre ore, offrire acqua, cibo (e toilette funzionanti) non più tardi di due ore dopo l'inizio del ritardo. Ci sono anche una serie di altri cambiamenti ampiamente discussi qua: http://www.smartertravel.com/blogs/...-three-hour-tarmac-delay-rule.html?id=3987197 (stamani c'era anche un lungo commento sulla versione cartacea di USA Today).
Il Congresso sta valutando se legiferare in materia per stimolare una revisione più generale delle pratiche delle linee aeree.
Le linee aeree protestano e scaricano la colpa sugli aeroporti intasati e la gestione inadeguata del traffico aereo. Certo, penso io, se programmassero un po' meglio ed evitassero di usare aerei da 50 posti anche su voli fra due hub macroscopici... se ordinassero un po' di 787-3 (ma va bene anche il 321) invece di fare il pieno di CRJ...
Dal mio punto di vista è una buona notizia. Molto interessanti queste statistiche: http://www.usatoday.com/travel/flig...ings-limit-3-hours_N.htm?loc=interstitialskip

Mi ricorderò sempre 5hr trascorse su un 767 di UA a ZRH, ritardato causa meteo a ZRH. Ci hanno pure dato il pranzo, attivato l'IFE con film, concesso uso cellulari (questo capita sovente anche qui, va detto) ecc.
A mio avviso le motivazioni (più o meno giustificate anche se sempre fastidiose) su queste "reclusioni forzate a bordo" sono diverse

a) non riversare nel terminal decine o centinaia di passeggeri (magari pure imbufaliti) mettendo a rischio la capacità del terminal stesso.Oltre che accrescere il malumore di altri passeggeri (mal comune...che rafforza le incazzature).
Potrebbero esserci 10 aerei pieni e bloccati, ma il terminal vuoto... sotto certi aspetti gestionali, meglio così (pur sempre fastidioso per chi è a bordo, s'intenda, ma potrebbe essere il male minore)

b) con le paranoie di sicurezza USA, credo gli americani entrerebbero in crisi sul come gestire dei passeggeri provenienti da un aereo (anche se pur sempre in area sterile, ma sappiamo come sono emotivi e procedurali su queste cose)

c) permettere un avvio motori immediato nel caso di risoluzione del problema (meteo, traffico, inconveniente tecnico riparato), senza dover richiamare il gregge di passeggeri sparso chissà dove nel terminal, il che porta via almeno un buon 30', sempre che qualcuno non se ne sia andato.
(trovo sempre curioso che ogni tanto a bordo manchi qualche passeggero i cui bagagli però sono stati imbarcati: svenuto in una toilette? rapito? distratto?...)


Poi, anche solo un'ora di attesa a bordo diventa snervante, ci mancherebbe...

Occorre anche capire non solo il perchè del parametro di 3hr: poteva essere un'ora, due ore o cinque ore...
Serve piuttosto capire cosa induce una compagnia a non annullare il volo e quindi tutti a terra e a casa (altra incazzatura dei passeggeri, perchè ci sarà pur sempre qualcuno che dira: aspetto anche 6 hr ma fatemi poi partire, non annullate) quando il ritartdo inizia a diventare insostenibile: Già, chi stabilisce quando e perchè?
 
Mi ricorderò sempre 5hr trascorse su un 767 di UA a ZRH, ritardato causa meteo a ZRH. Ci hanno pure dato il pranzo, attivato l'IFE con film, concesso uso cellulari (questo capita sovente anche qui, va detto) ecc.
A mio avviso le motivazioni (più o meno giustificate anche se sempre fastidiose) su queste "reclusioni forzate a bordo" sono diverse

a) non riversare nel terminal decine o centinaia di passeggeri (magari pure imbufaliti) mettendo a rischio la capacità del terminal stesso.Oltre che accrescere il malumore di altri passeggeri (mal comune...che rafforza le incazzature).
Potrebbero esserci 10 aerei pieni e bloccati, ma il terminal vuoto... sotto certi aspetti gestionali, meglio così (pur sempre fastidioso per chi è a bordo, s'intenda, ma potrebbe essere il male minore)

b) con le paranoie di sicurezza USA, credo gli americani entrerebbero in crisi sul come gestire dei passeggeri provenienti da un aereo (anche se pur sempre in area sterile, ma sappiamo come sono emotivi e procedurali su queste cose)

c) permettere un avvio motori immediato nel caso di risoluzione del problema (meteo, traffico, inconveniente tecnico riparato), senza dover richiamare il gregge di passeggeri sparso chissà dove nel terminal, il che porta via almeno un buon 30', sempre che qualcuno non se ne sia andato.
(trovo sempre curioso che ogni tanto a bordo manchi qualche passeggero i cui bagagli però sono stati imbarcati: svenuto in una toilette? rapito? distratto?...)


Poi, anche solo un'ora di attesa a bordo diventa snervante, ci mancherebbe...

Occorre anche capire non solo il perchè del parametro di 3hr: poteva essere un'ora, due ore o cinque ore...
Serve piuttosto capire cosa induce una compagnia a non annullare il volo e quindi tutti a terra e a casa (altra incazzatura dei passeggeri, perchè ci sarà pur sempre qualcuno che dira: aspetto anche 6 hr ma fatemi poi partire, non annullate) quando il ritartdo inizia a diventare insostenibile: Già, chi stabilisce quando e perchè?

d) Ritardo previsto (causa neve) di 4 ore, imbarco a dopo 1h 50 min per evitare di dare assistenza ai pax.
 
Le on time performance vengono calcolate dal pushback, quindi queste attese a bordo servono anche per migliorare i numeri delle linee aeree.
 
Le on time performance vengono calcolate dal pushback, quindi queste attese a bordo servono anche per migliorare i numeri delle linee aeree.
Sì, ma ti fanno salire a bordo con l'aereo al finger e lì ti tengono. L'aereo non si schioda: non vedo il vantaggio sulle "on time performance'.
Il pushback di norma avviene quando l'aereo può effettivamente partire (qualunque siano state le cause del fermo-ritardo)
Non è che ti fanno fare il pushback e poi ti lasciano lì da qualche parte per alcune ore. Non fosse altro che per un risparmio di carburante.
 
Non è che ti fanno fare il pushback e poi ti lasciano lì da qualche parte per alcune ore. Non fosse altro che per un risparmio di carburante.

Certo che lo fanno. Pushano, liberano la rampa, e si fanno autorizzare a spegnere i motori da qualche parte dove non disturbano. Mi è accaduto molte volte - mai per più di un'ora.

Una volta, invece, mi trovai a JFK dopo una bufera di neve: dovevo imbarcarmi per FRA con LH. Per il volo in arrivo non c'erano gate liberi, equipaggio e passeggeri furono costretti ad attendere oltre tre ore a bordo. Una volta scaricati i passeggeri, e dopo un'ora abbondante di pulizie, fummo fatti imbarcare attorno alle 1 del mattino: seduti, cintura allacciata, porte chiuse, e il comandante informa che siamo il numero 78 nella sequenza di decollo, e che JFK aveva ancora una sola pista in funzione (in attesa che finissero le pulizie di una seconda), con priorità data comprensibilmente ai voli in arrivo. Non ricordo esattamente quanto tempo trascorremmo a terra, ma si trattò di tre-quattro ore: non ho mai dormito così tanto su un aereo. In quell'occasione le uniche, vere vittime della sfortuna furono gli equipaggi: i due piloti saranno stati in servizio per almeno 12-13 ore.
 
Certo che lo fanno. Pushano, liberano la rampa, e si fanno autorizzare a spegnere i motori da qualche parte dove non disturbano. Mi è accaduto molte volte - mai per più di un'ora.

Una volta, invece, mi trovai a JFK dopo una bufera di neve: dovevo imbarcarmi per FRA con LH. Per il volo in arrivo non c'erano gate liberi, equipaggio e passeggeri furono costretti ad attendere oltre tre ore a bordo. Una volta scaricati i passeggeri, e dopo un'ora abbondante di pulizie, fummo fatti imbarcare attorno alle 1 del mattino: seduti, cintura allacciata, porte chiuse, e il comandante informa che siamo il numero 78 nella sequenza di decollo, e che JFK aveva ancora una sola pista in funzione (in attesa che finissero le pulizie di una seconda), con priorità data comprensibilmente ai voli in arrivo. Non ricordo esattamente quanto tempo trascorremmo a terra, ma si trattò di tre-quattro ore: non ho mai dormito così tanto su un aereo. In quell'occasione le uniche, vere vittime della sfortuna furono gli equipaggi: i due piloti saranno stati in servizio per almeno 12-13 ore.
OK, capisco il primo caso, ma forse lì è anche per una questione di traffico e la necessità di liberare i fingers. Quindi nessuna furbata da parte della compagnia, in linea di massima. E come dice, mai più di un'ora.
Sul secondo caso di JFK, anche lì, le cause meteo provocano quei ritardi e che uno li spenda nel terminal o sull'aereo è quasi uguale. almeno con i pax a bordo l'aereo è pronto a partire in qualsiasi istante.
Un po' meno comprensibile l'attesa per lo sbarco: nessun stand remoto? nessun bus? troppa neve?
Certo che essere il #78...l'attesa si fa lunga. a 3' minuti di intervallo fan quasi 4 ore!
 
In quell'occasione le uniche, vere vittime della sfortuna furono gli equipaggi: i due piloti saranno stati in servizio per almeno 12-13 ore.

Ti è andata di lusso che sul piu' bello dopo due o tre ore di taxi non siano rientrati al gate per cambio equipaggio causa superamento ore massime in servizio.
 
d) Ritardo previsto (causa neve) di 4 ore, imbarco a dopo 1h 50 min per evitare di dare assistenza ai pax.
Capitato anche a me a LAX, per ritardato arrivo dell'aeromobile, praticamente per negarci l'assistenza prima ci hanno fatto girare annunciando l'imbarco, poi ci hanno tenuti oltre due ore a bordo dell'aereo (fra l'altro senza averlo pulito) mentre sbrigavano tutte le operazioni, a partire dallo scarico e carico della stiva.
 
Ti è andata di lusso che sul piu' bello dopo due o tre ore di taxi non siano rientrati al gate per cambio equipaggio causa superamento ore massime in servizio.

Non ricordo quale sia il limite di duty hours consecutive in Europa, ma credo di ricordare che sia derogabile in circostanze straordinarie. Più che altro mi è andato di lusso perché, a tarda notte, si trascorre l'attesa dormendo.
 
OK, capisco il primo caso, ma forse lì è anche per una questione di traffico e la necessità di liberare i fingers. Quindi nessuna furbata da parte della compagnia, in linea di massima. E come dice, mai più di un'ora.
Sul secondo caso di JFK, anche lì, le cause meteo provocano quei ritardi e che uno li spenda nel terminal o sull'aereo è quasi uguale. almeno con i pax a bordo l'aereo è pronto a partire in qualsiasi istante.
Un po' meno comprensibile l'attesa per lo sbarco: nessun stand remoto? nessun bus? troppa neve?
Certo che essere il #78...l'attesa si fa lunga. a 3' minuti di intervallo fan quasi 4 ore!

Sono d'accordo che, in circostanze straordinarie, attendere varie ore sia inevitabile. Quello che non va bene è quando questo accade in circostanze ordinarie: tutti i ritardi (a bordo) attorno all'ora che mi sono capitati non erano dovuti né a meteo particolarmente inclemente né ad altre circostanze straordinarie (a meno di considerare la pioggia a febbraio una circostanza straordinaria). Il più delle volte si trattava di aerovie congestionate o aeroporto di destinazione intasato per il semplice volume enorme di aerei da smaltire.

Ho ricevuto ieri l'ultimo numero di Airways con un paio di esempi.
- Virgin America 404 SFO-JFK: dirottato per cause meteo da JFK a SWF. A SWF passeggeri tenuti chiusi nell'aereo per sei ore prima di essere fatti scendere (attorno a mezzanotte) per procedere verso la destinazione finale in pullman. Non potevano proprio farli scendere prima?
- Volo Spirit a LGA diretto in Florida. Un medico, sua moglie incinta, e due figli, sono stati costretti a scendere per le proteste del signore che, dopo due ore chiusi nell'aereo per un guasto tecnico, si vedeva rifiutare la richiesta di un bicchiere d'acqua per la signora in dolce attesa: politica aziendale di Spirit non servire niente a terra.
 
Sono d'accordo che, in circostanze straordinarie, attendere varie ore sia inevitabile. Quello che non va bene è quando questo accade in circostanze ordinarie: tutti i ritardi (a bordo) attorno all'ora che mi sono capitati non erano dovuti né a meteo particolarmente inclemente né ad altre circostanze straordinarie (a meno di considerare la pioggia a febbraio una circostanza straordinaria). Il più delle volte si trattava di aerovie congestionate o aeroporto di destinazione intasato per il semplice volume enorme di aerei da smaltire.

Ho ricevuto ieri l'ultimo numero di Airways con un paio di esempi.
- Virgin America 404 SFO-JFK: dirottato per cause meteo da JFK a SWF. A SWF passeggeri tenuti chiusi nell'aereo per sei ore prima di essere fatti scendere (attorno a mezzanotte) per procedere verso la destinazione finale in pullman. Non potevano proprio farli scendere prima?
- Volo Spirit a LGA diretto in Florida. Un medico, sua moglie incinta, e due figli, sono stati costretti a scendere per le proteste del signore che, dopo due ore chiusi nell'aereo per un guasto tecnico, si vedeva rifiutare la richiesta di un bicchiere d'acqua per la signora in dolce attesa: politica aziendale di Spirit non servire niente a terra.

Che gli americani ci marcino un po' è fuor di dubbio.
Forse facendosi forti del fatto che l'aereo è visto come un bus: si perdona quasi tutto. Forse perchè o mangi questa minestra o ...salti dal finestrino. In Europa un'alternativa, per quanto contorta, la fai saltare fuori, pensa ai treni, pensa all'inventiva saltata fuori con i blocchi derivanti dal vulcano, con gente che si è fatta lunghissime tratte eruopee in taxi, bus ecc.
Più difficile regire in quel modo in coast to coast, in un Chicago-Washington ecc.
Nel primo tuo esempio di Virgin America, forse la speranza era l'ultima a morire.
Nel secondo di Spirit, subentra la scarsa flessibilità e, soprattutto, capacità di analizzare una situazione. Forse l'AA/VV non è riuscita a parlare con il supervisore il quale avrebbe dovuto chiedere autorizzazione al capo delle operazioni.... ;)