USA e prescreening passeggeri


Quoto Nicolap al 100% ed al tempo stesso mi chiedo se questo thread, oramai alla deriva OT, abbia ancora un senso oppure possa più utilmente confluire nel baule dei thread chiusi.

@sacurambo: al JFK piove dentro perchè, per scelta voluta, ci sono lucernai aperti sul soffitto (tant'è che dentro il terminal volano spesso passerotti o pettirossi che entrano proprio da quei lucernai). Se gli USA sono una finta superpotenza, poi, mi chiedo quale pensi che sia quella vera...
 
utilizzare il controllo della retina e delle impronte, controllare scrupolosamente i passaporti all'arrivo e registrarne tutti i passaggi non è un dramma. Anzi venisse fatto anche il Italia forse avremmo meno problemi. Qui quello che si critica è la sceneggiata dell'intervista pre imbarco. Visto che il mio passaporto è rilasciato da un paese democratico e che mi reco in uno che si definisce altrettanto non vedo l'esigenza di chiedermi se trasporto una bomba in valigia e perchè ci vado. In fondo vado solo per portargli soldi (e credimi ormai ne hanno più bisogno di noi europei).

Quindi per lo stesso principio non chiediamo mai i documenti alle persone e non fermiamo le macchine per strada, mi sembra logico che se uno guida la macchina vuol dire che ha la patente....
 
utilizzare il controllo della retina e delle impronte, controllare scrupolosamente i passaporti all'arrivo e registrarne tutti i passaggi non è un dramma. Anzi venisse fatto anche il Italia forse avremmo meno problemi. Qui quello che si critica è la sceneggiata dell'intervista pre imbarco. Visto che il mio passaporto è rilasciato da un paese democratico e che mi reco in uno che si definisce altrettanto non vedo l'esigenza di chiedermi se trasporto una bomba in valigia e perchè ci vado. In fondo vado solo per portargli soldi (e credimi ormai ne hanno più bisogno di noi europei). Mi pare anche ovvio che chi deciderà di portargli una bomba nucleare sceglierà altri metodi. Altrettanto offensivo è il totale menefreghismo verso chi dagli USA se ne va. Quando te ne riparti per tornare in Europa non passi più nemmeno il controllo passaporti (come invece accade in qualsiasi paese civile). L'operatore del gate ti ritira la carta verde ed arrivederci a tutti. Questo perlomeno quanto accade al terminal Delta del JFK che nella situazione in cui si trova (piove pure dentro) rispecchia perfettamente lo stato dell'america di oggi: una finta super-potenza.

questo sostanzialmente era il senso del mio intervento... non un anti-americanismo.
Aggiungo che certe domande sono ancora attuali sul modulo.
Aggiungo che non posso dimostrare di essere uscito dagli States e se al check in si perdono il tagliandino verde, al prossimo passaggio rischio di diventare un indesiderato perchè "sono rimasto in USA oltre il previsto" o "non ne sonouscito la votal prima".
Aggiungo che la mia insinuazione sul malloppo informativo post-11/9 era una riflessione a freddo.
Aggiungo che raccolgono impronte e immagini (non dell'iride ma del viso) ogni volta che entri e le immagazzinano, non per confrontarle, quindi validità ed efficacia dubbia in merito alla prevenzione (forse solo peR il successivo dossier "post-qualcosa")
Ho lasciato alle autorità di confine tedesche di FRA i miei dati dell'iride per passare agevolmente i controlli passaporti in e out da FRA con ottimo funzionamento. Quindi non ho problemi a certi controlli e certeregistrazioni di dati.
Li ho quando sono palesemente inutili.
Li ho quando in un mondo che deve muoversi sempre più, pongono ostacoli ridicoli quando inutili
Tornando al 9/11...( fu chiaramente opera di stranieri)...ma su voli interni. Voli che sono quasi sempre come prima ,privi di un effettivo screening. Allora? dove sta la prevenzione?
Sappiamo che la Cina pone molte restrizioni ad una comunicazione democratica, vero, ma avete provato a entrare in Cina? come bere un bicchiere d'acqua. E sorridono pure!
In Italia ci siamo solo dimenticati, nei confronti di certi paesi degli accordi di reciprocità.
Il Brasile l'ha fatto e certi governi hanno ammorbidito certe burocrazie per l'arrivo dei brasiliani.
 
Ultima modifica:
Sappiamo che la Cina pone molte restrizioni ad una comunicazione democratica, vero, ma avete provato a entrare in Cina? come bere un bicchiere d'acqua. E sorridono pure!

.... veramente per entrare in Cina devi fare un visto (che ti fa spendere soldi e tempo) il cui modulo di richiesta anticipa di fatto le domande che ti pongono in USA quando arrivi all'immigration...

Entrare in USA è una passeggiata (tra l'altro gratuita a meno di non avere un passaporto recente), in Cina molto meno...

Essendo stato di persona in entrambe i paesi, parlo per esperienza diretta.
 
Le domande sul PCI non ci sono più. Almeno io non lo ho più viste negli ultimi anni e vado abbastanza spesso. La ragione non era dettata dal PCI in se ma dalla guerra fredda con l'URSS.

Sul fatto che tu non possa dimostrare di essere uscito dagli USA non sono d'accordo, essendo sempre dimostrabile la tua presenza a bordo di un aereo su una data tratta. Hanno semplicemente ottimizzato le procedure, velocizzando il tutto con lo stesso grado di sicurezza. Ma anche in questo caso c'è da ridire. Se avessero fatto fare file di due ore ci si sarebbe lamentati lo stesso.

Sul come vengono gestite e perchè le infomazioni immagazzinate non credo che nessuno qui sia effettivamente in grado di dare una risposta tecnica sufficientemente chiara, quindi mi limito a dire che per me non è un problema perdere trenta secondi nella procedura ed evito di spingermi a dire che sia inutile, non conoscendone i dettagli.

Riguardo al 9/11 e al "dove sta la prevenzioe?". La prevenzione sta nel post 9/11, ed in tutte le procedure che oggi ci sono.

Sulla reciprocità, infine, non mi spingerei troppo in fondo, essendo tema che non può essere legato al solo varco doganale.
Francamente del sorriso del cinese me ne faccio poco quando la reciprocità finisce alla dogana. Non conosco la Cina, ma so che negli USA se ho problemi al varco (o dovunque) ho un sistema giuridico che offre ampie garanzie. Spero che a Pechino valga la stessa regola.


Cercando di tornare timidamente IT, invece, l'articolo parla solo del sistema di pre-screening o estende la critica a tutto il sistema della sicurezza?
 
Solo al pre-screening.

in sostanza sostiene che il sistema e' pieno di errori e ha toppato i buoni propositi.
Se ti interessa torno in biblioteca a rinfrescarmi la memoria
 
Grazie mille. Se mi ricordi dove è pubblicato (il numero e il mese soprattutto) posso cercare di procurarmelo senza disturbarti. Grazie ancora, Nicola.
 
.... veramente per entrare in Cina devi fare un visto (che ti fa spendere soldi e tempo) il cui modulo di richiesta anticipa di fatto le domande che ti pongono in USA quando arrivi all'immigration...
Entrare in USA è una passeggiata (tra l'altro gratuita a meno di non avere un passaporto recente), in Cina molto meno...
Essendo stato di persona in entrambe i paesi, parlo per esperienza diretta.

Non concordo in pieno (e frequento entrambi i paesi più volte all'anno).
Per la Cina vero che serve un visto preventivo, ma firmo un modulo dove ci sono solo i miei dati esenziali e la mia
foto, non la storia dei possibili miei coinvolgimenti con la 2^ Guerra Mondiale ecc. come x USA.
A HKG posso ottenere il visto multi-entry per la Cina sul passaporto in 3 ore, in 24 ore se lo voglio di 12 mesi anzichè 6.
Nessuno mai domanda niente, nè al pre-screening, che non esiste x la Cina, nè dopo.
Diciamo pax-friendly?

Mi reco anche in Australia, dove il visto è elettronico e dove l'ingersso nel paese è semplice anche in caso di piccole discrepanze (visto turistico sull'e-visa - dichiarato verbalmente che era un viaggio di lavoro).
Verificano quansi sempre con maggiore attenzione i passaporti italiani, però, chiedendoti di accomodarti un istante, questione di 2-3 minuti.

Non so quanto tu sia tutelato all'immigrazione USA in termini democratici
Forse non lo sarai neppure in Cina (o in molti altri paesi), ma verifica la recente storia dell'italiano trattenuto per 15gg (con una discreta dose di colpevolezza per i ns diplomatici).

Immigrazione e dogana sono due cose distinte, tra l'altro, ovunque.

Last but not least, non per spirito polemico, direi che con il livello di informazioni di cui dispongono nel sistema delle compagnie (l'APIS, e senza le quali non ti fanno salire a bordo), sanno già tutto di te al momento del check in se non prima (andrebbe inserito al momento della prenotazione), quindi hanno tutto il tempo per fare incroci informatici di alto livello, della massima accuratezza.
Se vogliono.
Anzichè fare domande che sono obiettivamente puerili e servono solo a chiederti e verificare se sei tu quello del passaporto, alla ricerca di contraddizioni emotive....
Se ho la coscienza sporca la storiella me la sarei preparata mooooolto bene, ti pare? E non avrei tentennamenti e esitazioni....
Il pre-screening lo fanno anche per i voli da Europa verso UK se per quello, ed anche lì, insomma....è un altro teatrino che mi pare messo su per far vedere che qualxosa viene fato...

Comunque sia, ognuno poi ha i propri pareri, esperienze e paranoie! ci mancherebbe! Non tutti i gusti sono alla mente e va bene così! Quindi... tiremm inannz!:))
 
@ i-givo: intendiamoci, non è che mi faccia piacere ogni volta che vado in USA dare impronte e farmi fare la foto...ma sono ben altri i paesi nei quali mi sento "osservato" durante il mio soggiorno!

Sono comunque d'accordo con te che il nostro parere al riguardo è senza dubbio funzione delle nostre specifiche esperienze vissute, positive o negative che siano.
 
@ i-givo: intendiamoci, non è che mi faccia piacere ogni volta che vado in USA dare impronte e farmi fare la foto...ma sono ben altri i paesi nei quali mi sento "osservato" durante il mio soggiorno!

Sono comunque d'accordo con te che il nostro parere al riguardo è senza dubbio funzione delle nostre specifiche esperienze vissute, positive o negative che siano.

in effetti la parte impronte e foto è accettabile...e la meno fastidiosa. Questione di pochi secondi se a uno non iniziano ad incrociarsi le dita! (anzi... "i diti"):D
E' tutto il resto che non va!
Non sono neppure gli unici a farle. Purchè avessero un vero senso, anzichè rccoglierle per accumularle in un mega-archvio ...a futura memoria.
Avevo letto che non sono in grado di fare i confronti in tempo reale...(unica vera valenza).
Poi se l'informazione era errata o fuorviante...non saprei.
Non l'ho mai chiesto all'agente dell'INS..e mai lo chiederò!:)))
 
Non concordo in pieno (e frequento entrambi i paesi più volte all'anno).
Per la Cina vero che serve un visto preventivo, ma firmo un modulo dove ci sono solo i miei dati esenziali e la mia
foto, non la storia dei possibili miei coinvolgimenti con la 2^ Guerra Mondiale ecc. come x USA.
A HKG posso ottenere il visto multi-entry per la Cina sul passaporto in 3 ore, in 24 ore se lo voglio di 12 mesi anzichè 6.
Nessuno mai domanda niente, nè al pre-screening, che non esiste x la Cina, nè dopo.
...
Quoto.

Il visto cinese è semplicissimo da ottenere e cosa davvero poco, partendo da meno di 20 €
il modulo è semplice e richiede solo i dati personali e se un visto precedente è stato rifiutato; non servono inviti o altro come invece accade in Russia, nè di fissare colloqui con il console come in USA.

Il formulario cinese è questo: http://www.yor.it/file/cina_italiano.pdf
Quello USA è online: https://evisaforms.state.gov/ds156.asp
.. e così vi leggete le famose domande ...

Non si misura il grado di civiltà dalla semplicità di ingresso in un paese, ma anche questo conta ...
 
in effetti la parte impronte e foto è accettabile...e la meno fastidiosa. Questione di pochi secondi se a uno non iniziano ad incrociarsi le dita! (anzi... "i diti"):D
E' tutto il resto che non va!

E il resto cosa sarebbe? Il questionario? Come gestiscono i dati? La facia dell'addetto?
Siamo davvero in grado di giudicare il funzionamento del sistema di gestione dati dell'INS?

@ Flyice: il colloquio con il console lo fai solo se chiedi il visto. Ma negli USA puoi entrare liberamente per 90 giorni senza alcun visto.
 
E il resto cosa sarebbe? Il questionario? Come gestiscono i dati? La facia dell'addetto?
Siamo davvero in grado di giudicare il funzionamento del sistema di gestione dati dell'INS?

@ Flyice: il colloquio con il console lo fai solo se chiedi il visto. Ma negli USA puoi entrare liberamente per 90 giorni senza alcun visto.


Credo si possano scrivere dei libri sulle domande all'immigrazione (qui vado OT): te ne dò una per tutte.
A me e mia moglie hanno chiesto com'è che siamo nati lo stesso giorno e lo stesso mese (come risultava dal passaporto, cosa vera). E non era una domanda scherzosa tipo " come diavolo avete fatto a conoscervi?"
Era seria!
Se il tutto funzionasse a dovere (come auspicabile), dovrebbero solamente verificare la corrispondenza tra chi hanno di fronte e il passaporto che viene presentato. Il resto è già in loro possesso...
O pensiamo forse che alla domanda "che vai a fare negli USA?", al momento dell'imbarco, uno risponda "boh, pensavo di andare a fare qualcosa di cattivo"?
Suvvìa!
 
Come dicevo in un precedente post, le domande che appaiono così banali e cretine hanno in realtà una logica ben precisa da un punto di vista giuridico e operativo in termini di sicurezza.
Possono convincerti o meno, ma una logica la hanno.

Quella delle battute sul foglio di visto negli USA è una cosa che vedo e sento spesso in viaggio, mentre vedo raramente la gente lamentarsi del fatto che in certi paesi se hai il visto di Israele ti sbattono fuori, del fatto che ti chiedono di che religione sei e come si chiama tuo padre, o che ti venga anche chiesto se sei un omosessuale, e via dicendo .... ma andiamo OT e trascuriamo il punto fondamentale del discorso.

Siamo realmente in grado di sostenere che sia tutto inutile e buffonesco? Le logiche della sicurezza negli USA sono molto diverse dalle nostre, anche concettualmente. Prima di emettere una sentenza di inutilità credo sia necessario approfondirle in modo adeguato.
Giusto per dare un elemento in più sulla complessità della faccenda, basti tenere a mente che la competenza a terra in aeroporto è di tipo federale ed ingterno e quella in volo di tipo governativo ed esterno, con distinte agenzie responsabili.
 
Come amministratore/moderatore sei una forza! Mi ricordi qualcun altro con un altro nick!

La camomilla fa miracoli!
 
Come dicevo in un precedente post, le domande che appaiono così banali e cretine hanno in realtà una logica ben precisa da un punto di vista giuridico e operativo in termini di sicurezza.
Possono convincerti o meno, ma una logica la hanno.

Quella delle battute sul foglio di visto negli USA è una cosa che vedo e sento spesso in viaggio, mentre vedo raramente la gente lamentarsi del fatto che in certi paesi se hai il visto di Israele ti sbattono fuori, del fatto che ti chiedono di che religione sei e come si chiama tuo padre, o che ti venga anche chiesto se sei un omosessuale, e via dicendo .... ma andiamo OT e trascuriamo il punto fondamentale del discorso.

Siamo realmente in grado di sostenere che sia tutto inutile e buffonesco? Le logiche della sicurezza negli USA sono molto diverse dalle nostre, anche concettualmente. Prima di emettere una sentenza di inutilità credo sia necessario approfondirle in modo adeguato.
Giusto per dare un elemento in più sulla complessità della faccenda, basti tenere a mente che la competenza a terra in aeroporto è di tipo federale ed ingterno e quella in volo di tipo governativo ed esterno, con distinte agenzie responsabili.

Ti quoto Nicola.

E gia' che ci sono, per andare in Oman (entro dagli UAE) ci dobbiamo fare un passaporto nuovo oppure i timbri israeliani vanno bene?
 
con poca sostanza nei contenuti e soprattutto nella conoscenza di un paese dove si e no la gran parte di noi è andata solo in vacanza per qualche giorno.

Hai centrato il punto!
Quando in Italia ci sara' un immigrato come Governatore dello Stato piu' ricco ed importante, oppure quando potrai fare causa (e vincerla) a chi pubblica un annuncio di lavoro indicando "max 35enne" allora ne riparleremo.