La prima impressione di Xian è “ammazza quanto è brutta!”
In realtà non è molto più brutta di altre città cinesi, il quartiere musulmano ad esempio è veramente bello, come la moschea (la più grande della Cina). La gente l’ho trovata molto più rude rispetto alle regioni visitate…
Alle 4 del pomeriggio è così.
La Bell Tower
“L’entrata” al quartiere musulmano
La moschea (bella, tutta in legno)
Il giorno dopo andiamo a vedere l’esercito di terracotta, prendiamo uno dei bus (2€) che fanno la spola tra la stazione ferroviaria e il sito. I bus sono di due compagnie private diverse, sono composti da autista e “bigliettaia”, non hanno vere e proprie fermate: la bigliettaia funziona anche da “vedetta”, appena vedono qualcuno che vuole salire, lo comunicano al guidatore che si ferma e fa salire o scendere. All’andata tutto fila liscio, ci fermiamo un po’ di volte ma alla fine arriviamo a destinazione (il sito è diverse decine di km fuori dalla città).
Il sito vale la pena di essere visitato, però consiglio di leggersi un po’ di storia prima di andarci, non tanto per la “storia” in senso letterale, piuttosto per tutti i dettagli di questa opera maniacale e pazzoide.
La scoperta fu fatta da due contadini nel 1974 (se non sbaglio), per puro caso, mentre stavano scavando un pozzo si sono imbattuti in questo…
I dettagli contano
Pure la suola…
Un generale
Il cavallo faceva impressione, sembrava fatto con lo stampo
Molte statue sono cadute e si sono spezzate
Originariamente tutti i guerrieri erano stati messi dentro questi “corridoi”
Tutte le statue hanno capelli, tratti somatici ed espressioni diverse:
Bolgia da panico, un piccolo esempio di turismo cinese di massa, una piccola teca contenente dei pezzi di lancia è letteralmente “presa d’assalto”.
La “cecina” cinese fatta con le arachidi!
Dopo un bel pranzo (ho ceduto alle “ratlands” e sono andato sa Subway!) dobbiamo tornare in città. Ecco il bolide.
Qualche scena di vita nella provincia industrializzata di Xian
Genio. Gli altri trasportano di tutto, lui chi ha incastrato un materasso e un cuscino!
Prima di arrivare, dopo aver raccolto circa 20 persone per la strada, facendo deviazioni improbabili, l’autista decide che 20 persone in piedi (oltre al resto dei posti) sono sufficienti per la giornata, ed imbocca l’autostrada…prendendo la rampa contromano. Giuro che questo deficiente ha fermato il bus all’imbocco, ha guardato bene, e poi ha preso la rampa contromano, per fare un’inversione ad U una volta imboccata l’autostrada (senza spartitraffico nel mezzo). Io e la mia ragazza ci guardiamo terrorizzati, i cinesi ridono di noi…mortacci loro!!!
Le vecchie mura di Xian e la stazione dei treni
Ultima cena a Xian, per cercare “un’ispirazione” iniziamo a vagare per il quartiere musulmano
Montone (carne troppo grassa per i miei gusti, provata la sera prima)
Uova di quaglia
UNO spiedino!
Boh!
A un certo punto troviamo un posto interessante: tanti tavolini con delle piastre incandescenti, alimentate da bombole a gas (poste sotto il tavolo). Andata. Scegliamo le bevande, poi le verdure e la carne che vogliamo cucinarci.
Sono tra l’impegnato ed il perplesso, per cucinare il tutto ti portano della cartilagine/callo (bovina credo?) da far sciogliere sulla piastra
Eccola qua. Le salsine sono due, una piccantissima e una fatta con le arachidi
Il giorno dopo siamo di nuovo in aeroporto, stavolta voleremo Air China.
Aridaje
Ragazzi non spingete!!!
Cabin colors
Pitch
Pasto, decente.
Arrivati!
A PEK c’è di tutto
PEK l’ho trovato bello. A me è piaciuto tantissimo.
A Pechino alloggiamo al Peking Yard Hostel, sui 50€ a notte, molto carino e vicino alla fermata della metro, INDISPENSABILE viste le distanze cittadine, la municipalità di Pechino è grande quanto il Belgio!
La visita non può che iniziare con piazza Tienanmen, “primo piano” di una guardia un po’ perplessa
Il ritratto di Mao (più volte sottratto a tentativi di incendio e altri atti vandalici) è circondato da polizia in divisa e in borghese. Ovviamente il ritratto “poggia” sull’entrata della Città Proibita, simbolo dell’epoca degli imperatori, che di fatto finì ad inizio ‘900.
The Big Brother
Poco dopo essere arrivati, tre gruppetti di ragazzi e un paio di adulti chiedono di fare una foto con me o la mia ragazza con alle spalle la città proibita. Buffa l’euforia con cui vanno a rivedere le foto fatte!
La piazza (gigantesca)
Con annessa pista ciclabile, gigantesca
In mezzo alla piazza ci sono due maxischermi che rovinano tutto, le immagine che scorrono sono di pura propaganda cinese, il benessere cittadino, la campagne, le bellezze della Cina, qualche militare, il tutto con una musica un bel po’ pomposa
L’operaio, la contadina e il militare
Il giorno dopo andiamo a visitare la Città Proibita, sarà che non mi sentivo affatto bene, saranno stati i 41°C e nessuna ombra, ma non mi ha fatto un grande impressione, l’ho trovata sterminata e “monotona”.
Bellissima stele di marmo in un pezzo unico, non è tagliata, fu trasportata dai “sudditi”
Il giorno dopo andiamo a vedere il Palazzo d’Estate, appunto la residenza estiva della famiglia reale. Mi è piaciuta più questa rispetto alla Città Proibita
E sali e scendi…
Beh, non sarebbe stata un residenza estiva senza un bel laghetto…
Noleggiamo una di queste
Il penultimo giorno ce lo teniamo per la vera meraviglia della Cina: la Grande Muraglia. La muraglia può essere raggiunta e “scalata” in vari punti snodati lungo i suoi 8.000km. I punti di attacco “vicini” a Pechino sono 4 circa, di cui solo 2 distanti circa 100-130km. Gli altri due sono lontani, se non sbaglio sui 200 km.
Grazie a un paio di consigli trovati online, noleggiamo un’auto con guidatore per circa 60€ (andarci con i mezzi pubblici è un suicidio in termini di tempo (tipo 3 o 4 ore) e pazienza) e scegliamo l’attacco meno affollato : Mutianyu. La scelta si rivelerà azzeccata, visto che non ci sarà molto affollamento.
Cercherò di limitare le foto, mi piacerebbe metterne tante ma altrimenti c’è tanto OT.
In questo punto particolare la salita si effettua in seggiovia, e la discesa in…toboga. Io non sapevo cosa fosse…poi salendo in seggiovia ho capito : è uno scivolo di metallo in mezzo alla vegetazione, si discende con un sedile/slittino in plastica con una maniglia che funge da freno e da acceleratore, molto divertente, ma decisamente una cinesata!
Inizio a sudare freddo per il ritorno…
L’impatto con la Muraglia è stupendo, non si vede mai la fine, ci sono punti (inaccessibili ai turisti) dove la vegetazione ha avuto la meglio e ha reso la Muraglia ancora più affascinante.
La pavimentazione passa dal lastricato alle scale nei punti dove la pendenza renderebbe impossibile la salita. Percorrere il tratto dalla seggiovia alla fine del tratto turistico (saranno stati tre chilometri) è VERAMENTE stancante, pensavo fosse una semplice passeggiata, invece è una vera e propria sessione di trekking!
Quella striscia chiara sul costone opposto è la muraglia…!
L’ultima parte ha pendenze del 45%, e fa piuttosto impressione
Finiti i giorni a Pechino (siamo stati 4 notti/5 giorni pieni, e abbiamo “trottato” abbastanza) ci dirigiamo verso l’aeroporto per il nostro volo per Shanghai Hongquiao. La metropolitana e l’airport train ci portano a PEK in poco più di 35 minuti. Cerchiamo i fantomatici banchi “Q” dedicati al check in e non li troviamo : sono infatti in una sezione separata, visti i circa 55 (!) voli giornalieri che collegano le due città, quasi tutti effettuati con 330, 747, e solo pochi con 320 e 737. A occhio e croce questa fetta se la spartiscono 5/6 linee aeree.
Se ci metti di mezzo anche l’Expo (tantissime le agevolazioni per chi lavora o visita l’Expo, dal check in prioritario alla fast lane!) e la crescita dell’economia cinese, non fatico a pensare a quasi tutti i voli pieni a tappo (il nostro, ad esempio, un 330 strapieno in tutte e due le classi).
Siamo arrivati strettini e quindi metto le foto airside, voleremo con un 330 di China Eastern
Purtroppo gli ultimi posti rimasti erano dei middle seats in coda, ma in configurazione 2-3-2 invece della 2-4-2 come il resto dell’aereo.
Colori
Pitch
Comandi
HOQ
Baggage claim MOLTO affollato!
L’area arrivi di Hongquiao è molto ben organizzata, ovviamente è tutto incentrato sull’Expo. Incredibile la fila di taxi disposta su tre file per un centinaio di metri, gestita da tre addetti in maniera impeccabile, in meno di 2 minuti (c’era una discreta coda di persone) siamo sul taxi e arriviamo, per l’ultima notte cinese, al Radisson Hong Quan (Putuo District), piuttosto lontano dal centro di Shanghai, ma di livello altissimo per un prezzo basso (90€ circa).
A Shanghai ci siamo trattati, molto, molto bene.
La sera dopo una nuotata in piscina, andiamo al Mint!, il ristorante più in voga a Shanghai in questo momento, al 24° piano di un grattacielo appena dietro il Bund. La vista dal ristorante (con discoteca-bar annessa) è favolosa, e il cibo è assolutamente di livello, così come il servizio, veramente impeccabile. Il conto, tra ottimo cibo e molto buon vino tocca 80€ a capoccia, ma ne è valsa assolutamente la pena.
Dal divanetto del bar
Un giretto sul Bund verso mezzanotte
Il giorno dopo andiamo un po’ in giro, la partenza del volo è prevista per le 00:50, quindi abbiamo un sacco di tempo a disposizione. La mattina andiamo al “cavatappi” e il pomeriggio lo passiamo alla concessione francese, per scappare dal carnaio di Nanjing Road nel fine settimana, roba da far impallidire il pellegrinaggio a la Mecca.
Dentro al cavatappi
Aridaje con ‘stì pavimenti trasparenti!
Veramente particolare la concessione francese, con edifici d’epoca in mezzo a tanto scintillio…
E’ tempo di tornare in albergo, cambiarsi, e sorbirsi una lunghissima corsa in taxi (l’albergo è dalla parte opposta della città rispetto a Pudong), volevamo prendere il Maglev ma il “disturbo” non valeva la candela.
Arriviamo in un PVG praticamente deserto, prima di noi solo un supermarcione Lufthansa, un Dragonair per HKG o SIN ad un’orario improbabile, un Emirates per DXB.
Bello PVG
QR check in desks
Andiamo airside e nonstante il 340-600 LH ancora in fase di pre-boarding, il nostro 777-300 pieno a tappo e il Dragonair, praticamente esiste UN solo posto dove mangiare. Il Duty Free chiude quasi subito. Mah.
Dicevo, il 340-600
EK
Destinazione secondaria? Stranissimo. Forse EK ha più voli su PVG?
E’ un bel downgrade per EK, mentre noi per fortuna abbiamo un 777…
Dragonair
Our bird – purtroppo a un gate infame, non c’era verso di prenderlo per bene
Circondati da A340!!!
Il boarding è piuttosto veloce. L’hard product montato sul 777 è veramente notevole. Molto spazio, IFE touchscreen estremamente veloce, ottimi sedili, ancora meglio del 330 da FCO e DOH. In molti dicono che la differenza tra macchine sul prodotto business è notevole.
Dicevo, buon pitch
IFE durante il safety video
Bello
Via di menù!
Come su EK
Tavolino ripiegabile, più comodo del tradizionale
Non ho fatto foto alla cena, ad ogni modo ceniamo mentre ci vediamo un film, poi melatonina e via a dormire. Mi sveglio così. Colazione deliziosa, era dai tempi di una colazione su Air Dolomiti che non mangiavo così bene…
Arriviamo a Doha molto presto, stavolta il layover sarà di circa 3 ore e mezzo.
Ci rivedremo, BELLEZZA!
E’ molto presto ma DOH è attivissimo
Bello anche sfuocato
A DOH se non è monopolio, poco ci manca!
Le tre ore di layover le passiamo stravaccati sui divanetti, recuperiamo un’altra oretta di sonno mentre DOH diventa sempre più “vivo”. C’è pure una saletta molto bella che è accessibile a pagamento (mi sembra 40US$) oppure a chi viaggia in business con qualsiasi compagnia atterri a DOH.
Raggiunto il boarding time ci dirigiamo al gate e via il bus per la piazzola. Fuori ci saranno stati 45°C.
Arriviamo in piazzola e il nostro 330 si presenta così…
Non ci fanno ancora scendere (ci faranno scendere solo a lavori al motore ultimati), allora ne approfitto per qualche foto qua e là
E’ una fissa mia, scusate.
La situazione si complica?
Niente di preoccupante (spero dentro di me)! Ci fanno salire.
Stavolta ci tocca il 330 old style. Sedili nella norma, AVOD ma con schermi da microscopio atomico come l’economy di British. Il pitch, in compenso, è buono.
Si parte
Stavolta noto molti più italiani a bordo, molti dei quali sembrano lavorare nell’area del golfo, poi qualche arabo e tantissimi giapponesi e coreani.
Servono la colazione, ottima.
Approaching FCO
Touchdown - vediamo chi spottiamo…
Canadesi, italiani, americani…
Sauditi…
E’ un’invasione canadese! 2 Air Transat e un Air Canada!
E con il nostro riflesso, termina qui il TR
Spero che vi sia piaciuto quanto a me è piaciuto il viaggio!
Bella impressione di QR, bella e impegnativa la Cina - alla prossima ragazzi!