«Un aereo così grande per così pochi?» E Monti fa prendere il piccolo Falcon


Stato
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Come ho detto sopra, era una delle prime quattro cariche dello Stato. Lui e la scorta viaggiavano tutti in economy. Sono fantasie quando si dice che "per motivi di sicurezza" occorre viaggiare con volo di Stato, a meno che naturalmente non si vada ad Islamabad, Khartoum o destinazioni analoghe.
 
Come ho detto sopra, era una delle prime quattro cariche dello Stato. Lui e la scorta viaggiavano tutti in economy. Sono fantasie quando si dice che "per motivi di sicurezza" occorre viaggiare con volo di Stato, a meno che naturalmente non si vada ad Islamabad, Khartoum o destinazioni analoghe.
ok se era possibile volevo sapere il nome ma non è importante
 
Sono fantasie quando si dice che "per motivi di sicurezza" occorre viaggiare con volo di Stato, a meno che naturalmente non si vada ad Islamabad, Khartoum o destinazioni analoghe.

E' una fantasia sostenere questo. Nel senso che il pericolo di andare ad Islamabad/altrove è in loco, non in volo. La fase del volo diventa pericolosa solo se in ambiente "aperto" (volo di linea, ad esempio). La sicurezza di un VIP/politico/ecc. è data da una serie parametri precisi, in estrema sintesi tesi ad allontanare l'individuo da luoghi dove è più facile condurre un'azione ostile. Più banalmente basta vedere come funziona un servizio scorta a terra.
 
Per certo una delle quattro cariche in questione ha recentemente viaggiato su volo di linea e in economy. AZ non ha (come e' giusto che sia) fatto l'upgrade, ma ha solo assegnato prima fila dell'economy, consentito uso di saletta VIP e passaggio fast track alla sicurezza. Bene cosi'!

Berlusconi e Napolitano impossibile. Fini dubito. My two cents su Schifani.
Quale era la tratta in oggetto?
 
Non ha nulla a che vedere con il volo in se' (non l'ho mai scritto del resto) ma con l'aeroporto di partenza e con lo screening dei passeggeri "normali" imbarcati sullo stesso volo. Alcuni aeroporti non sono considerati sicuri sotto tale profilo, l'aereo e la stiva andrebbero bonificati prima della partenza (che e' una procedura impossibile visti i turnarounds), ed inoltre e' praticamente impossibile per le scorte viaggiare armati in cabina su volo di linea, motivo per cui si opta per l'aereo di Stato, o militare che sia, dal C130 al 319, che peraltro viene vigilato H24 mentre sosta in aeroporto nelle zone "calde".
 
La distinzione volo di linea/executive significa molto poco.
Personalmente ho visto Bernabé, Scaroni, Sarmi, Marcegaglia, Gnutti, Bombassei e Conti su voli di linea così come ho assistito all'imbarco di Ezio Greggio, Gerry Scotti, Corona, Platinette e Costantino su aerei executive.
 
Non ha nulla a che vedere con il volo in se' (non l'ho mai scritto del resto) ma con l'aeroporto di partenza e con lo screening dei passeggeri "normali" imbarcati sullo stesso volo. Alcuni aeroporti non sono considerati sicuri sotto tale profilo, l'aereo e la stiva andrebbero bonificati prima della partenza (che e' una procedura impossibile visti i turnarounds), ed inoltre e' praticamente impossibile per le scorte viaggiare armati in cabina su volo di linea, motivo per cui si opta per l'aereo di Stato, o militare che sia, dal C130 al 319, che peraltro viene vigilato H24 mentre sosta in aeroporto nelle zone "calde".

Il rischio del prendere un volo civile sarebbe presente in ogni fase. Nome sulla lista, e quindi informazione nota in precedenza. Fase di accesso in apt e imbarco. Volo. Arrivo ad orario programmato e trasferimento. Altra questione sono le armi a bordo. La legge italiana non prevede gli air marshall ed impone a chi viaggia per affari suoi di consegnare l'arma e farla viaggiare in locale separato dalla cabina. Non ci sono limitazioni per le scorte invece (come nel caso, ad esempio, della traduzione di carcerati), sebbene il comandante abbia l'ultima parola per ammettere o meno agenti armati a bordo.
 
Il rischio del prendere un volo civile sarebbe presente in ogni fase. Nome sulla lista, e quindi informazione nota in precedenza. Fase di accesso in apt e imbarco. Volo. Arrivo ad orario programmato e trasferimento. Altra questione sono le armi a bordo. La legge italiana non prevede gli air marshall ed impone a chi viaggia per affari suoi di consegnare l'arma e farla viaggiare in locale separato dalla cabina. Non ci sono limitazioni per le scorte invece (come nel caso, ad esempio, della traduzione di carcerati), sebbene il comandante abbia l'ultima parola per ammettere o meno agenti armati a bordo.

Da come mi sembra di ricordare (ma posso sbagliarmi), le armi vanno consegnate al comandante del volo di linea durante il volo, che le custodisce in una valigetta sigillata, ma il comandante puo' anche rifiutare e non imbarcare agenti armati sul suo volo tout court. Il problema non sussiste sui voli di Stato, naturalmente, ma si presenta all'arrivo a destinazione in quanto in moltissimi casi non viene consentita l'importazione temporanea (ne' tantomeno l'uso) in territorio straniero di armi.
 
Da come mi sembra di ricordare (ma posso sbagliarmi), le armi vanno consegnate al comandante del volo di linea durante il volo, che le custodisce in una valigetta sigillata, ma il comandante puo' anche rifiutare e non imbarcare agenti armati sul suo volo tout court. Il problema non sussiste sui voli di Stato, naturalmente, ma si presenta all'arrivo a destinazione in quanto in moltissimi casi non viene consentita l'importazione temporanea (ne' tantomeno l'uso) in territorio straniero di armi.

no. l'arma (o parti di essa) non può essere consegnata a terzi. deve essere chiusa in una custodia di metallo, separata dal caricatore, e consegnata alla PS, che la imbarca in stiva. Il comandante ha facoltà di rifiutare l'imbarco di personale armato, ma non credo sia mai avvenuto un rifiuto per le scorte. la questione dello sbraco delle armi nel luogo straniero di destinazione è oggetto invece di autorizzazioni concordate preventivamente con le autorità del luogo. è prassi comune.
 
la questione dello sbraco delle armi nel luogo straniero di destinazione è oggetto invece di autorizzazioni concordate preventivamente con le autorità del luogo. è prassi comune.

si' il punto e' che in molti paesi l'autorizzazione viene sempre negata (o meglio non viene mai concessa), e le scorte devono viaggiare disarmate (e quindi servono a molto poco).
Scusate, per colpa mia stiamo andando un po' OT!
 
si' il punto e' che in molti paesi l'autorizzazione viene sempre negata (o meglio non viene mai concessa), e le scorte devono viaggiare disarmate (e quindi servono a molto poco).
Scusate, per colpa mia stiamo andando un po' OT!

onestamente non ricordo nessun paese che abbia negato nel recente passato l'autorizzazione al porto delle armi per le scorte alle alte cariche dello Stato. capita spesso che neghino il permesso alla gente comune, o alle scorte dei contractor che devono difendere un VIP non autorità, ma questa è un'altra faccenda.

in realtà non è nemmeno troppo OT la discussione, vertendo sull'aspetto tecnico della sicurezza che giustifica un volo di Stato.
 
Posso citarti quello in cui mi trovo, per esempio, ma ce ne sono altri.

sicuramente è come dici tu, però mi sembra strano. nel paese in cui vivi tu vengono condotte esercitazioni congiunte a rotta di collo, da parte di tutte e quattro le nostre FFAA, e le autorizzazioni sono sempre state date (idem per i loro da noi). non vedo quindi cosa potrebbe ostacolare l'autorizzazione ad un ben più banale servizio scorta ufficiale in transito.
 
si' il punto e' che in molti paesi l'autorizzazione viene sempre negata (o meglio non viene mai concessa), e le scorte devono viaggiare disarmate (e quindi servono a molto poco).
Scusate, per colpa mia stiamo andando un po' OT!

Assolutamente, discussione interessante.
 
sicuramente è come dici tu, però mi sembra strano. nel paese in cui vivi tu vengono condotte esercitazioni congiunte a rotta di collo, da parte di tutte e quattro le nostre FFAA, e le autorizzazioni sono sempre state date (idem per i loro da noi). non vedo quindi cosa potrebbe ostacolare l'autorizzazione ad un ben più banale servizio scorta ufficiale in transito.

Le esercitazioni congiunte in ambito di cooperazione militare sono disciplinate da protocolli d'intesa specifici o comunque avvengono, per i paesi membri, con cappello e regole NATO. I militari stranieri possono svolgere il proprio mestiere rigorosamente in contesti militari (basi, a bordo di aerei, navi ecc...) ma mai in territorio civile, se cosi' si puo' chiamare.
L'eventuale autorizzazione al porto d'armi per la scorta sottintende naturalmente la possibilita' di farne uso in qualsiasi contesto, a protezione del VIP, e solleva potenzialmente la delicatissima questione dell'immunita' dalla giurisdizione straniera, su cui alcuni Governi anche amici e alleati non vogliono sentire ragioni.
 
Ma per curiosità, quanti posti ha l'A319 presidenziale?

L'eventuale autorizzazione al porto d'armi per la scorta sottintende naturalmente la possibilita' di farne uso in qualsiasi contesto, a protezione del VIP, e solleva potenzialmente la delicatissima questione dell'immunita' dalla giurisdizione straniera, su cui alcuni Governi anche amici e alleati non vogliono sentire ragioni.
Aggiungerei, sempre parlando di VIP, che in certi casi sono i governi stessi che, a protezione della persona, offrono un servizio di scorta. Esempio successo ad un amico: volo interno in Iraq (Erbil-Baghdad), scorta privata negata ma dopo varie negoziazioni gli fu concessa una scorta ufficiale (ora sinceramente non ricordo se irachena o statunitense) che ha seguito lui più altri sia in volo che a terra.
 
Le esercitazioni congiunte in ambito di cooperazione militare sono disciplinate da protocolli d'intesa specifici o comunque avvengono, per i paesi membri, con cappello e regole NATO. I militari stranieri possono svolgere il proprio mestiere rigorosamente in contesti militari (basi, a bordo di aerei, navi ecc...) ma mai in territorio civile, se cosi' si puo' chiamare.
L'eventuale autorizzazione al porto d'armi per la scorta sottintende naturalmente la possibilita' di farne uso in qualsiasi contesto, a protezione del VIP, e solleva potenzialmente la delicatissima questione dell'immunita' dalla giurisdizione straniera, su cui alcuni Governi anche amici e alleati non vogliono sentire ragioni.
I protocolli di solito sono gli stessi, cui si fanno le estensioni (non conosco il caso UK, ma di norma è così).
Non mi è mai capitato di vedere le nostre alte cariche in UK, quindi non mi esprimo sul caso specifico, ma vidi l'arrivo di Bush a Londra e la scorta (armata/issima) era al 70% americana.

Aggiungerei, sempre parlando di VIP, che in certi casi sono i governi stessi che, a protezione della persona, offrono un servizio di scorta. Esempio successo ad un amico: volo interno in Iraq (Erbil-Baghdad), scorta privata negata ma dopo varie negoziazioni gli fu concessa una scorta ufficiale (ora sinceramente non ricordo se irachena o statunitense) che ha seguito lui più altri sia in volo che a terra.

la prassi è questa. la scorta congiunta.
 
Ma per curiosità, quanti posti ha l'A319 presidenziale?


Aggiungerei, sempre parlando di VIP, che in certi casi sono i governi stessi che, a protezione della persona, offrono un servizio di scorta. Esempio successo ad un amico: volo interno in Iraq (Erbil-Baghdad), scorta privata negata ma dopo varie negoziazioni gli fu concessa una scorta ufficiale (ora sinceramente non ricordo se irachena o statunitense) che ha seguito lui più altri sia in volo che a terra.

Mi sembra fossero 16 posti VIP (2-2), piu' 15 posti (o forse qualcheduno in piu') "meno VIP" (3-2), generalmente per stampa, scorte e personale tecnico, oltre naturalmente al divano-letto nella cabina privata del VIP.

PS probabilmente si trattava di peshmerga curdi... con una scorta irachena il pericolo sarebbe la scorta stessa piu' che eventuali terroristi!!! :)
 
E' una fantasia sostenere questo. Nel senso che il pericolo di andare ad Islamabad/altrove è in loco, non in volo. La fase del volo diventa pericolosa solo se in ambiente "aperto" (volo di linea, ad esempio). La sicurezza di un VIP/politico/ecc. è data da una serie parametri precisi, in estrema sintesi tesi ad allontanare l'individuo da luoghi dove è più facile condurre un'azione ostile. Più banalmente basta vedere come funziona un servizio scorta a terra.

Benissimo ma allora se queste regole sono valide quando un politico o carica istituzionale viaggia per motivi di lavoro e gli è giustamente vietato l'uso dei voli civili, gli stessi rischi ce li ha quanto utilizza magari un normale volo di linea per un viaggio privato. Ma in questo caso ha il diritto/dovere di correre il rischio.
 
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