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ALITALIA: AIR FRANCE, STOP ALL'OPA, ACCORDI NON PIU' VALIDI
di Stefania De Francesco
ROMA - Air France ritira la propria offerta. "A seguito della richiesta di Alitalia di chiarire la situazione legale successiva alla rottura delle negoziazioni fra Air France-Klm e Alitalia - è scritto in un comunicato della compagnia franco olandese - Air France-Klm ha comunicato ad Alitalia che gli accordi contrattuali annunciati il 14 marzo scorso con l'obiettivo di lanciare un'offerta pubblica di scambio su Alitalia non sono più validi dal momento che non sono state soddisfatte le condizioni preliminari al lancio dell'offerta".
IntesaSanPaolo potrebbe riaprire il dossier Alitalia se l'operazione fosse di respiro internazionale. Aeroflot è scettica ma lo farebbe se l'ordine arrivasse dall'alto. Lufthansa ribadisce che non è interessata mentre imprenditori come Tronchetti Provera dicono di non essere stati mai contattati.
Alitalia ha il fiato corto e attende al più presto denaro fresco per continuare l'attività almeno per la stagione estiva, quindi sino a fine ottobre. Il Tesoro sta lavorando e non è escluso che il decreto per assegnarle 150-200 milioni di euro possa arrivare in settimana, forse mercoledì quando dovrebbe riunirsi il consiglio dei ministri. L'iniezione di liquidità sarà fatta a condizioni di mercato, come richiesto da Bruxelles, in modo da non incorrere in una sanzione, visto che Alitalia non può avere aiuti di Stato sino al 2011. Domani, intanto, potrebbero incontrarsi Enrico e Gianni Letta per dare l'annuncio ufficiale alla disponibilità bipartisan raggiunta la settimana scorsa per garantire la continuità aziendale. A valle del Cdm, Alitalia potrebbe convocare i sindacati giovedì prossimo per mettere in agenda incontri per esaminare misure sociali per ciascuna categoria. Parigi è in stand by in attesa di segnali concreti e diretti da Roma.
Jean Cyril Spinetta aspetta che passi la fase di transizione fra il governo dimissionario e quello entrante. Più che da Alitalia e sindacati, come indicato dal consiglio di amministrazione del 7 aprile, Oltralpe si aspetta di sapere come il nuovo esecutivo Berlusconi veda il futuro dell'aviolinea. IntesaSanpaolo tornerebbe in pista solo per "un'operazione di portata internazionale e non di piccolo cabotaggio provinciale" perché le compagnie aeree "sono realtà grandi" e potrebbe farlo "sotto varie forme", ha detto il presidente del consiglio di gestione, Enrico Salza: occorre che "le bocce si fermino", "non è accettabile che questa situazione continui così, sono dieci anni che perdiamo soldi su Alitalia, ci sono dei limiti". Su un'ipotesi di Air France insieme a partner italiani, Salza ha risposto "anche, ma di partner italiani così danarosi ce ne sono pochi", precisando però che IntesaSanpaolo ha "ampi fondi".
Nonostante durante la visita al Cavaliere in Sardegna il 17 e 18 aprile, Vladimir Putin avesse assicurato che Aeroflot sarebbe pronta a riprendere i negoziati su Alitalia, da Mosca i vertici del vettore non sembrano entusiasti ma sarebbero rassegnati a farlo in caso di ordini dall'alto, secondo quanto riportato dal quotidiano Vedomosti. Per le fonti citate dal giornale, acquistare Alitalia "sarebbe insensato, perché la situazione finanziaria nell'ultimo anno è ulteriormente peggiorata" mentre la soluzione ottimale "sarebbe la creazione di un consorzio con un'altra compagnia aerea" e il candidato ideale "sarebbe Air France-Klm". Analisti interpellati da un altro quotidiano, Vremia Novostei, si sono detti convinti che trattative dirette fra le due compagnie non porterebbero alcun esito: "La soluzione dei problemi di Alitalia può essere trovata solo ai massimi livelli politici".
Da Berlino, Lufthansa ha ribadito che non è interessata ad Alitalia ma che vuole avere un ruolo attivo nel consolidamento del settore in grandi gruppi in Europa e negli Stati Uniti. Dall'Italia il presidente di Pirelli Marco Tronchetti Provera ha spiegato che Alitalia "é in fase di transizione, può diventare un'opportunità se ci saranno dei cambiamenti ma non è nei nostri progetti", mentre secondo Ennio Doris, presidente di Mediolanum, "per investire in Alitalia occorre essere esperti del settore"; la compagnia dovrebbe sposarsi "ad armi pari e tenendo conto degli enormi interessi coinvolti", soprattutto "industriali e turistici" dell'indotto.