si'in Brasile son ancora diffusissimi me ne ricordo uno di mia fiducia che era praticamtne tenuto insieme col filo di ferro, sembrava di andare in gondola
Buongiorno a tutti!
Come annunciato prima della partenza, tra ottobre e novembre sono stato quindici giorni in terra brasiliana. Primo viaggio fuori dall'Europa, primo volo di lungo raggio, primo volo su widebody, primo volo su un 777... insomma, tanti buoni ingredienti per una ricetta indimenticabile.
Ma... come mai quindici giorni tra Rio e San Paolo?
PROLOGO
Una domenica di maggio 2006...
Don Carlo, il mio parroco: “Senti un po', Pier; ci sarà ad ottobre un Forum di giovani orionini (vicini alla congragazione di Don Orione, ndr) per rivedere il progetto di Pastorale Giovanile e per creare le basi di un vero e proprio “movimento” giovanile orionino... ci manca un quinto rappresentate per il nord Italia... ti andrebbe di andare in Brasile a ottobre?”
Pierluigi, evidentemente un po' scioccato: ”...(scena muta)...”
Don Carlo: ”Noi ti paghiamo il viaggio e l'alloggio nei giorni del forum, voi giovani dovreste pagare solo oche piccole spese...”
Pierluigi, sempre più scioccato: ”...(scena muta)... ...boh... ...ci penso...”
Passato il tempo necessario a riprendermi dallo shock (non meno di una settimana!) e prendere coscienza della proposta., arriva la mia risposta affermativa. Andrò in Brasile!!!
Ai primi di settembre conosco i dettagli del viaggio: siamo in 25 dall'Italia, partiremo il 18/10 e torneremo il 2/11, viaggeremo con Alitalia (wow!) e faremo qualche giorno a San Paolo prima di trasferirci a Rio, sede del forum.
Con l'eccitazione cresce anche il senso di responsabilità: il costo del biglietto aereo non è proprio a buon mercato (circa 1400€ tasse comprese), me lo pagano perché evidentemente contano su di me... Allora sotto con la preparazione: studio del progetto, presa di contatto con gli altri partecipanti, preparazione i filmati di presentazione, tanta preghiera...
18 ottobre 2006
AZ 672 Milano Malpensa – San Paolo Guarulhos
Boeing 777-200ER
EI-DDH “Tropea”
Scheduled (LT): 21:50 - 04:45
Off block / On block (LT): 21:49 - 04:11
Take off / Landing (LT): 22:00 – 04:03
Pax: 42/42 + 249/249 (non so se ci sono upgrade)
E' il tanto sospirato giorno della partenza: la lancetta dell'eccitazione è “fuori giri”.
Vista l'occasione, a casa mia hanno preso tutti le ferie per accompagnarmi a Malpensa; l'appuntamento con il resto del gruppo è alle 19, ma partiamo da casa con larghissimo anticipo, alle 16:15.
Ovviamente alle 17:30 siamo già al T1, quindi posso concedermi con mio fratello un giro panoramico per il terminal: il piazzale a quest'ora è praticamente deserto, ma è bello vederlo riempirsi a partire da dopo le 18. Arrivati alla terrazza a sud, ecco stagliarsi nella foschia due enormi ali... è lui! Il mio 777 arriva da Tokyo e va a posizionarsi al B10.
Ritornati all'altro estremo del terminal, mi godo il 744 di JAL che attracca al solito finger (B13, forse; i malpensanti sanno di che posto si tratta).
Poco dopo le 19 raggiungo il resto della compagnia, o meglio, una parte.
La delegazione italiana è infatti composta da 25 persone provenienti da tutta Italia, più Albania e Romania; metà del gruppo (circa una dozzina, da Lombardia, Veneto, Liguria, Piemonte, Emilia e Marche) arriva direttamente a Malpensa con mezzi propri; l'altra metà (da Roma, Lazio, Napoli, Foggia e Albania) è in transito con un volo da Roma; il ragazzo rumeno, invece è in transito direttamente da Bucarest.
Evviva l'hub della Brughiera! [:-D]
Salutati genitori e fratello, ci dirigiamo al check-in. Mancano più di due ore alla partenza, ma non sono più disponibili posti vicini tra loro, e tanto meno sono disponibili posti finestrino... c'è puzza di overbooking, il che era prevedibile dopo il fallimento Varig. Alla fine risultiamo sparsi tra la fila 15 e la fila 39!
A me tocca il posto 35E, che più centrale non si può!
Passata la dogana, ci ricongiungiamo con romani & romeni e inganniamo il tempo girando e sbocconcellando qualcosa.
In attesa:
L'imbarco inizia puntuale, 21:15 se non vado errato:
Preso un quotidiano, mi accigno a varcare la soglia della cabina del 777... si entra all'altezza dell'open bar di Magnifica, e si può ammirare la spaziosità di questo aereo.
Il push back è puntualissimo, e quando sento il primo motore che si mette in moto provo una certa emozione... sto per decollare per un volo di 12 ore su un B777 di Alitalia... wow!
Terminata la messa in moto, il comandante saluta i passeggeri e informa che avremo un po' di turbolenza in uscita dall'Europa... non posso che pensare a Daniele e al suo amore per le turbolenze!
Durante il rullaggio cerco di sbirciare dai finestrini di entrambi i lati: dal lato destro riesco a vedere prima la luce d'estremità della nostra ala, poi, parcheggiato alla Cargo City, l'ultimo arrivato in Brughiera: il jumbo di MAS Cargo!
...e siamo a fondo pista, allineati sulla 35L.
Ecco finalmente il crescere del rombo dei motori, e in pochi secondi mi ritrovo incollato allo schienale del sedile... le correzioni laterali si fanno sentire, e si nota pure l'assetto a cabrare dell'aereo fin dall'inizio della corsa.
All'altezza del satellite B si scende, cioè inizia la rotazione, e... oplà, stiamo volando, siamo in aria!
Subito una virata secca e veloce a sinistra, proprio sopra al CBC: adrenalina pura, sembra di volare su un caccia!
Finita la virata, dalla mia posizione fuori dai finestrini non si vede più nulla. Non si vede più neppure la luce d'estremità a destra: la famosa flessione dell'ala di questo aereo.
Be', visto che l'emozione di guardare fuori dal finestrino finisce dopo nemmeno un minuto di viaggio, diamo almeno un'occhiata all'airshow: alla prima occhiata siamo già ad una velocità al suolo maggiore di 500km/h, e la quota sale rapidamente...
Inizialmente l'IFE salta e fa un po' di fatica a caricare, ma, una volta presa confidenza con l'apparecchio, va tutto alla perfezione: il funzionamento mi sembra assolutamente intuitivo. In attesa della cena, chiuso nella prigione del posto E, inganno il tempo esplorando il mondo dell'intrattenimento a bordo: un'occhio alla lista dei film, della musica, una mezza partita a “Chi vuol esser milionario”... ma alla fine mi accorgo che, da quando hanno inventato l'airshow, questo è l'unico canale degno della attenzione di un fanatico come me! Sintonizzo l'IFE su questo programma, e non lo cambierò più, non c'è film, gioco o musica che tenga! [:-D]
Per informazione, tutti i PTV a bordo erano funzionanti... non così, però, le luci personali: bloccate! La maggiorparte delle lampade sono bloccate in off, ma sfortuna vuole che alcune siano bloccate su on: i tre-quattro passeggeri a cui tocca questa sfortuna contratteranno con le hostess per alcune ore prima di arrendersi all'ineluttabile luce sparata in faccia.
Parlando di hostess... Equipaggio completamente al femminile, disponibili e di buon umore, alcune piuttosto giovani e... un tantinello inesperte, ovvero se la cavano improvvisando battute e sorrsi. Niente di scandaloso comunque, vista la tipologia della quasi totalità dei pax in economy, noi compresi.
Inutile chiedersi se siano Base Roma o Base Milano. Gli accenti dimostrano origini le più disparate possibili: Prenestino, Tuscolano, Montesacro, Parioli, Ostia... [:-D]
Entriamo sul Golfo del Leone all'altezza di Tolone, e inizia il servizio della cena (1h e 15' dal decollo)... che emozione, sto per entrare anch'io nel magico mondo del “magna o nun magna” e del “carne o pesce”! [:-D]
Opto per la carne. La cena è buona, a parte una fetta di prosciutto crudo assolutamente immangiabile: non è carino raccontarlo, ma il dovere di cronaca mi impone di dire che ho provato pure a mangiare il prosciutto, ma ho dovuto rinunciare all'impresa dopo reiterati tentativi di masticazione... Nessun altro passeggero mangerà quel prosciutto!
Intanto la turbolenza annunciata è iniziata già da tempo, e fa balzare l'aereo a destra e sinistra di continuo.
In un punto imprecisato tra Barcellona e Maiorca, mettiamo prua a est, e ci dirigiamo verso il centro della Spagna. La turbolenza aumenta ancora di intensità.
Nei dintorni di Madrid viriamo verso sud-est, direzione Siviglia.
Inizia la trasvolata oceanica, dentro di me provo una certa emozione.
Intanto all'interno dell'aereo si sono spente le luci, e molti dormono. Sarà l'emozione o non so cosa, ma a me il pensiero di dormire non passa nemmeno per la testa! Scambiato il posto con una compagna di viaggio, comincio a girare discretamente per l'aereo, dando un'occhiata dai finestrini dei portelloni per vedere se riesco a scorgere qualcosa.
Dal lato sinistro si scorgono, laggiù, laggiù in fondo, macchie di luce isolate e lontane tra loro... le città della costa marocchina.
Giunti all'altezza delle Canarie, mi fiondo sul portellone sul lato destro: sorovliamo Arrecife a 3h e 15' dal decollo e sotto di noi scorrono tanti reticoli di vie e lampioni che seguono il profilo della costa... che spettacolo!
Più avanti, una grossa e luminosa isola laggiù in fondo: Gran Canaria e Las Palmas!
...e un'altra isola più dietro: Tenerife!
Lasciate le Canarie, ci addentriamo nell'oceano, e non si scorge più alcuna luce: tutto è buio, solo il nostro aereo rompe silenzio e solitudine lì fuori. Non c'è traccia umana per centinaia di chilometri attorno a noi.
Anche la turbolenza è finita, sembra di essere sospesi immobili nel nulla...
La cabina:
Metà volo, nel mezzo dell'Oceano Atlantico:
Tra qualche breve pisolino e qualche scossa di turbolenza, entriamo sopra il Brasile a est di Fortaleza... il viaggio è ancora lungo.
A poco meno di dieci ore dal decollo la cabina si rianima; si riaccendono le luci e iniziano i pellegrinaggi di massa verso le toilette. Quindi viene servita colazione.
Stiamo puntando direttamente a sud-sud-est verso San Paolo, e sorvoliamo Belo Horizonte.
A 10h e 40' dal decollo inizia la disesa; arriviamo sulla megalopoli paulista dal lato nord ovest, quindi ci aspetta un'ampia virata, quasi ad invertire la rotta, per allinearci alle piste di Guarhoulos, situato nella zona nord est della città.
Il cielo è coperto, quindi la fase finale della discesa è tutta in nube, e fuori dai finestrini non si vede che il tipico lampeggiare bianco delle stroboscopiche in nube. A poche centinaia di metri dal suolo ecco comparire a destra l'infinita distesa di luci di San Paolo... non si distingue alcunché, larghe strade e palazzi si alternano senza soluzione di continuità.
Una maccia scura sotto di noi indica chiaramente l'inizio della zona aeroportuale... un passeggero brasiliano sul lato destro della cabina attende il touch-down con continui segni della croce in rapida sequenza, alla maniera ortodossa...
Con una velocità al suolodi 270km/h, tocchiamo il suolo brasiliano alle 5:03 locali, con più di 40' di anticipo sullo schedulato... dalla sezione anteriore sale un applauso che si estende a tutto l'aereo.
In poco meno di dieci minuti siamo al finger, in un aeroporto ancora buio e deserto, sotto la pioggia.
E' tempo di salutare la straordinaria macchina che ci ha portati fin qui:
Sbrigate in mezzora le formalità doganali, ci dirigiamo al ritiro bagagli; tempo 10 minuti e già abbiamo tutte i nostri bagagli, nessuno escluso. Ottimo!
Ma qui arriva la sorpresa: contrariamente a quanto tutti pensavamo, e contrariamente a quanto indicato pure dall'airshow non sono le 5:45, ma le 4:45!
Avevamo preso appuntamento per farci venire a prendere alle 6 o 6:30... ma ora scopriamo che non solo siamo arrivati con 40 minuti di anticipo, ma abbiamo pure un'ulteriore ora di anticipo non prevista!
Vabbè, nel tempo di attesa c'è chi gira per l'aeroporto, chi prende confidenza con il cibo locale e chi si scervella per cercare di capire come telefonare in Italia.
Fuori intanto si scorgono le prime luci del giorno.
Particolare ilarità suscita il parco macchine circolante: Fiat Palio, Fiat Siena (esiste pure questa!) e una gran quantità di pullmini Volkswagen anni '70, modello da figli dei fiori o da terroristi libici in “Ritorno al futuro”, per intenderci. [:-D]
L'ilarità si mischia al terrore quando uno di questi rari esemplari si ferma davanti a noi ed il suo autista scende e ci saluta: sono venuti a prenderci con il pullmino dei libici?!?! []
Ebbene sì!
Per fortuna questo è solo per i bagagli; per noi passeggeri arriveranno due pullmini più moderni.
Si parte, destinazione centro città.
(FINE PRIMA PARTE)
Pier
(SECONDA PARTE)
Giovedì 19 ottobre
SAN PAOLO</u>
All'uscita dall'aeroporto ci immettiamo in una delle enormi autostrade che permettono di raggiungere la città. Il paesaggio circostante non è dei migliori: all'inizio un enorme carcere, poi baracche alternate a magazzini e fabbriche di ogni specie.
La cosa più divertente (o terrificante, dipende dai punti di vista) è certamente la guida del nostro autista: sorpassi azzardatissimi, curve al limite del ribaltamento... ma arrivati verso il centro città le strade si riempiono e si bloccano...
Non ho mai respirato un'aria così schifosa come quella delle strade di San Paolo: sembra di stare in una camera a gas, e il contorno di palazzi enormi e schiacciati l'uno sull'altro non migliora la sensazione!
Aggiungiamo poi il clima, non proprio in linea con le nostre aspettative... infatti per due giorni tutti abbiamo tenuti pressoché gli stessi vestiti, cioè l'unico maglione che ci eravamo portati
La nostra destinazione è la parrocchia di Nossa Senhora di Achiropita, nel quartiere di Bela Vista (chiamato anche Bixiga, che significa “vescica”): storicamente questa è la Little Italy paulista, anche se ora di italiani ne rimangono pochi.
Questo quartiere è uno dei pochi del centro che conserva case basse e strade di dimensioni umane... ma è solo una piccola isola:
Penso che la foto seguente renda bene l'ambiente di San Paolo:
Milano al confronto pare il giardino dell'Eden
Peccato che la prima colazione l'abbiamo fatta tra le due e le tre del mattino, in aereo: alle nove del mattino ci offrono in parrocchia la seconda colazione, ma a noi sembra di essere già a metà giornata!