Trapani Birgi, la crisi dell'Airgest e il bilancio ancora in rosso


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Che é esattamente quanto avvenuto fino ad oggi.

I soldi pubblici sono stati messi prima dal bilancio della provincia regionale di Trapani, poi, quando la regione siciliana l'ha soppressa assumendosi le relative poste finanziarie ed asset, in parte dalla regione siciliana, ed in parte, perché questa ha diminuito il budget a disposizione (si immagina per andarselo a spendere in altre province), dai comuni della ex provincia di Trapani.
I soldi della Regione non sono soldi pubblici?
 
In posti periferici come la Sicilia, gli investimenti privati non si attirano senza aeroporti.

In posti periferici come la Sicilia l'offerta turistica degna di quel nome non si crea senza aeroporti.

A parte che se devi scrivere la stessa frase consecutivamente e a distanza di 4 minuti puoi fare un post unico, vedo che continui imperterrito a commettere lo stesso errore logico.

Quando dico che una comunità può legittimamente decidere di pagarsi da sè un aeroporto intendo che lo può fare ma a patto di garantire la sostenibilità economica dell'operazione. Traduco: dopo la fase di avviamento, o i bilanci sono potivi o comunque devono essere in pareggio. La provincia autonomissima di Trapani non può cioè decidere di investire in qualcosa che non si ripagherà, perché altrimenti si configura l'aiuto di stato, e l'aiuto di stato a TPS non può essere ammesso per i motivi che ti spieghiamo da anni e che tu continui a far finta di non capire. Diverso è il caso di un imprenditore privato: lui (o loro, può essere pure un consorzio) possono decidere di buttare i propri soldi, ma non mi sembra se ne siano trovati molti diposti a farlo.

Quindi che vogliamo fare? Oltre ovviamente a ridurre l'addizionale su cui credo dovrebbe arrivare a breve un parere del Consiglio di Sicurezza dell'ONU?


[nota di servizio: a chi mi continua a chiedere perché teniamo aperto questo 3d rispondo che lo faciamo per tante ragioni. Innanzitutto per goliardia; poi perché comunque è IT; infine perché, essendo questa una community, ognuno è libero di esporre le proprie idee, ben conscio tuttavia di come a quelle idee si risponderà sempre a tono. La differenza tra AviazioneCivile.it e Il Gazzettino di Erice è infatti che se sul secondo ognuno può salire in cattedra e pontificare, qui da noi se uno scrive una cazzata lo stronchiamo di insulti con magno gaudio.]
 
In posti periferici come la Sicilia l'offerta turistica degna di quel nome non si crea senza aeroporti.

PMO era aperto e funzionante durante tutto il periodo fino al 1998 in cui a Birgi non atterrava nessuno, forse un aereo in croce ad Agosto, e durante tutto quel tempo il contributo allo sviluppo turistico della provincia di Trapani e di Agrigento è stato sostanzialmente nullo.
Nullo.

Abbiamo anche dei bellissimi dati a disposizione, che ci dicono che dal 1998 al 2013, in contemporanea allo sviluppo di Birgi, le presenze nella ex provincia di Trapani siano triplicate, mentre nella ex provincia di Agrigento sono rimaste identiche a quelle del 1998. Identiche.

Quale sarà mai la differenza tra la provincia di Trapani e quella di Agrigento? Cosa aveva la prima tra 1998 e 2013 che la seconda non aveva?
Mi sembra abbastanza scontato che le presenze siano triplicate con l'aeroporto, ma quanti di questi tusisti erano davvero attratti dal territorio e non fossero semplicemente di passaggio, diretti verso altri luoghi approfittando delle offerte low coast Ryanair? Credo che possiamo essere d'accordo nel ritenere che, dal punto di vista turistico, la ricchezza di un territorio deriva dal turista che effettivamente voleva visitare Trapani; altrimenti, se il merito è solo ed esclusivamente dell'aeroporto, allora la crescita non può sostenersi nel lungo termine. C'è un'indagine della Banca d'Italia sui motivi della vancanza in Italia, secondo cui tra il 2011 e il 2012 la variazione più alta si è registrata nei segmenti "vacanza verde/agriturismo" e "vacanza enogastronomica". A cavallo di questo periodo, la presenza di turisti dall'estero nella provincia di Caltanissetta è cresciuta fra il 2012 e il 2013 di quasi il 20%, senza nessun aeroporto di mezzo...
Ora è chiaro che sono pochi dati per decidere se Birgi debba restare operativo oppure no, però se i soldi spesi nell'aeroporto venissero investiti nell'attrattività del trapanese (non solo a livello di strutture ricettive), i turisti arriverebbero anche senza Birgi e sarebbero molto più profittevoli per voi.
 
Mi sembra abbastanza scontato che le presenze siano triplicate con l'aeroporto, ma quanti di questi <turisti> erano davvero attratti dal territorio e non fossero semplicemente di passaggio, diretti verso altri luoghi approfittando delle offerte low <cost> Ryanair?


Presenze significa che hanno pernottato in una struttura ricettiva. Quindi qualche giorno nella provincia di Trapani l'hanno passato. Poi, se hanno anche visitato altre province siciliane, ancora meglio. Mi é capitato di parlare diverse volte con gestori di strutture nelle province di Palermo o Agrigento che erano contentissimi dello sviluppo di Birgi.

Credo che possiamo essere d'accordo nel ritenere che, dal punto di vista turistico, la ricchezza di un territorio deriva dal turista che effettivamente voleva visitare Trapani; altrimenti, se il merito è solo ed esclusivamente dell'aeroporto, allora la crescita non può sostenersi nel lungo termine.

Ed invece sì, perché si innesca un circolo virtuoso. L'arrivo di turisti fa incrementare gli investimenti privati, che rende più attraente il territorio per il turista. Investimenti privati che senza il catalizzatore dello sviluppo aeroportuale non sarebbero mai stati fatti. Tanti turisti arrivano nelle destinazioni come Trapani assolutamente per caso, alcuni di questi si fidelizzano, altri diventano veri e propri evangelisti per il territorio. La crescita c'è, ed é visibile per tu, l'autosostenibilitá può arrivare, il presidente di Airgest dice a 1,7 milioni di pax, secondo me ne servono di più, ma Birgi non é lontanissima, bastano altri 10 o 20 anni di sviluppo del traffico.

C'è un'indagine della Banca d'Italia sui motivi della vancanza in Italia, secondo cui tra il 2011 e il 2012 la variazione più alta si è registrata nei segmenti "vacanza verde/agriturismo" e "vacanza enogastronomica". A cavallo di questo periodo, la presenza di turisti dall'estero nella provincia di Caltanissetta è cresciuta fra il 2012 e il 2013 di quasi il 20%, senza nessun aeroporto di mezzo...

Buon per Caltanissetta, non mi stupirei che molti di questi venissero da Birgi. Ma per valutare il trend, 1 anno é troppo poco, sul sito della regione siciliana ci sono i dati dal 1998 al 2015, ho pubblicato qui il grafico molte volte, le altre 8 province siciliane in 15 anni, dal 1998 al 2013, o sono rimaste al palo, come Agrigento, o sono cresciute poco, l'unica eccezione, macroscopica, é Trapani, che ha visto triplicare le presenze.

Ora è chiaro che sono pochi dati per decidere se Birgi debba restare operativo oppure no, però se i soldi spesi nell'aeroporto venissero investiti nell'attrattiva del trapanese (non solo a livello di strutture ricettive), i turisti arriverebbero anche senza Birgi e sarebbero molto più profittevoli per voi.

Ma che ci fai con 6 milioni di Euro annui, se poi non arrivano i turisti? Ci paghi i pulmini da e per Punta Raisi?
 
Ultima modifica:
Aspetta, fammi capire. Dunque, nel tuo esempio, un turista sceglie genericamente di venire nella Sicilia occidentale e poi – in ragione della distanza – sceglie con maggiore probabilità una località più vicina all'aeroporto come destinazione finale? E' così?

Sì, capita. Ovviamente non sono tutti gli arrivi a comportarsi così, ma c'è una proporzione di primi arrivi che lo fa, e contribuiscono ad innescare lo sviluppo turistico in comunità come quelle della costa occidentale della Sicilia. E tra chi vola low cost, questa proporzione non é insignificante.

a) cos'è esattamente il tasso di conversione tra arrivi in aeroporto e presenze turistiche (per quanto ne so – e non è che non me ne sia occupato di economia del turismo – i termini di arrivi e presenze hanno significati precisi e non ho mai sentito parlare di tassi di conversione; ma sarà un mio limite)

In un aeroporto arrivano x passeggeri, di questi y < x esprimeranno un numero p di presenze. Il tasso di conversione dagli arrivi alle presenze é t = p/x, che é tanto maggiore quanto maggiori sono le presenze espresse dallo stesso numero di arrivi. Nel caso della provincia di Trapani, indicizziamo ad 1 il 1998 sia per gli arrivi che per le presenze, dal 1998 al 2013 le presenze sono cresciute da 1 a 3, gli arrivi da 1 a 2,5, ragion per cui se nel 1998 t era 1, nel 2013 t é diventato 1,2 > 1, l'aeroporto incrementa quindi sia gli arrivi che le presenze che il tasso di conversione dagli arrivi alle presenze. Ho indicizzato per semplificare, se vuoi usare i numeri assoluti liberissimo.

b) in base a quale meccanismo questo tasso diminuirebbe con l’incremento della distanza dall'aeroporto?

Come raccontavo prima, conosco uno che per andare a Trapani e Favignana atterrò a Lamezia Terme, ma spero siano in pochi ad imitarlo.

In generale, non vedo come possa essere controverso affermare che il tasso di conversione da arrivi a presenze venga influenzato dalla distanza tra i punti di arrivo dei turisti e le strutture dove esprimeranno le proprie presenze. Mi pare lapalissiano che gli arrivi a Birgi si trasformino in presenze a Marsala con maggior frequenza degli arrivi a Reggio Calabria.
 
[omissis]
Buon per Caltanissetta, non mi stupirei che molti di questi venissero da Birgi. Ma per valutare il trend, 1 anno é troppo poco, sul sito della regione siciliana ci sono i dati dal 1998 al 2015, ho pubblicato qui il grafico molte volte, le altre 8 province siciliane in 15 anni, dal 1998 al 2013, o sono rimaste al palo, come Agrigento, o sono cresciute poco, l'unica eccezione, macroscopica, é Trapani, che ha visto triplicare le presenze.
Quindi la soluzione è costruire un aeroporto per ogni provincia siciliana? E località di medie dimensioni, come ad esempio Gela, ce le dimentichiamo?
Alla fine la soluzione migliore sarebbe trasformare tutta la Sicilia in un unico grande (molto grande) aeroporto.
 
Quindi la soluzione è costruire un aeroporto per ogni provincia siciliana? E località di medie dimensioni, come ad esempio Gela, ce le dimentichiamo?
Alla fine la soluzione migliore sarebbe trasformare tutta la Sicilia in un unico grande (molto grande) aeroporto.

Vabé, se proprio non ci arrivi da solo non so più come spiegartelo...
 
Quindi la soluzione è costruire un aeroporto per ogni provincia siciliana? E località di medie dimensioni, come ad esempio Gela, ce le dimentichiamo?
Alla fine la soluzione migliore sarebbe trasformare tutta la Sicilia in un unico grande (molto grande) aeroporto.
Non dimentichiamoci poi dell'addizionale comunale che dovra' essere ridistribuita in maniera equa. Possibilmente con un occhio di riguardo per Trapani, da sempre vessato dalle mire predatrici di Palermo. Questo permettera' il vero sviluppo che fino ad ora e' stato bloccato dallo Stato centrale.
 
Non dimentichiamoci poi dell'addizionale comunale che dovra' essere ridistribuita in maniera equa. Possibilmente con un occhio di riguardo per Trapani, da sempre vessato dalle mire predatrici di Palermo. Questo permettera' il vero sviluppo che fino ad ora e' stato bloccato dallo Stato centrale.

In effetti non sarebbe male una Repubblica Autonoma di Trapani. In questo modo potrebbero cancellare l'addizionale senza problemi.
 
Sì, capita. Ovviamente non sono tutti gli arrivi a comportarsi così, ma c'è una proporzione di primi arrivi che lo fa, e contribuiscono ad innescare lo sviluppo turistico in comunità come quelle della costa occidentale della Sicilia. E tra chi vola low cost, questa proporzione non é insignificante.



In un aeroporto arrivano x passeggeri, di questi y < x esprimeranno un numero p di presenze. Il tasso di conversione dagli arrivi alle presenze é t = p/x, che é tanto maggiore quanto maggiori sono le presenze espresse dallo stesso numero di arrivi. Nel caso della provincia di Trapani, indicizziamo ad 1 il 1998 sia per gli arrivi che per le presenze, dal 1998 al 2013 le presenze sono cresciute da 1 a 3, gli arrivi da 1 a 2,5, ragion per cui se nel 1998 t era 1, nel 2013 t é diventato 1,2 > 1, l'aeroporto incrementa quindi sia gli arrivi che le presenze che il tasso di conversione dagli arrivi alle presenze. Ho indicizzato per semplificare, se vuoi usare i numeri assoluti liberissimo.



Come raccontavo prima, conosco uno che per andare a Trapani e Favignana atterrò a Lamezia Terme, ma spero siano in pochi ad imitarlo.

In generale, non vedo come possa essere controverso affermare che il tasso di conversione da arrivi a presenze venga influenzato dalla distanza tra i punti di arrivo dei turisti e le strutture dove esprimeranno le proprie presenze. Mi pare lapalissiano che gli arrivi a Birgi si trasformino in presenze a Marsala con maggior frequenza degli arrivi a Reggio Calabria.

Togliamo subito di mezzo gli elementi di supercazzola, come il tasso di conversione, che alla fine non è altro che il numero delle presenze (se preferisci le notazioni algebriche, dal momento che deve essere necessariamente x = 1, ne consegue che t = p, e quindi non siamo andati da nessuna parte, perdendo anche per strada y).
Quanto al resto delle tue affermazioni, cioè che c'è una quota "non insignificante" di turisti che non sanno dove andare e che scelgono in base alla distanza dall'aeroporto, o che le presenze crescono in misura più che proporzionale rispetto agli arrivi quando in zona c'è uno scalo aereo (questo dice il tuo tasso di conversione), non fornisci argomenti granché validi a sostegno (a parte un poco significativo confronto fra le province di Trapani e di Agrigento), trascurando completamente aspetti quali prezzi, qualità e quantità dell'offerta ricettiva, che pure un tantino contano. Quindi, fa niente, ci ho provato.
 
Mi sembra abbastanza scontato che le presenze siano triplicate con l'aeroporto, ma quanti di questi <turisti> erano davvero attratti dal territorio e non fossero semplicemente di passaggio, diretti verso altri luoghi approfittando delle offerte low <cost> Ryanair?

Presenze significa che hanno pernottato in una struttura ricettiva. Quindi qualche giorno nella provincia di Trapani l'hanno passato. Poi, se hanno anche visitato altre province siciliane, ancora meglio. Mi é capitato di parlare diverse volte con gestori di strutture nelle province di Palermo o Agrigento che erano contentissimi dello sviluppo di Birgi.
Se proprio vogliamo parlare delle definizioni, a voler essere precisi:

Arrivi: il numero di clienti ospitati nelle strutture ricettive (uno stesso cliente quindi può essere conteggiato più volte se cambia albergo nella stessa zona).
Presenze: numero di notti trascorse nelle strutture.

E' chiaro che utilizzi il termine arrivi come "arrivi in aeroporto" e non nell'accezione turistica, ma il tuo "tasso di conversione" non può essere calcolato perché si tratta di numeri di tipologia differente. Servirebbe avere il rapporto fra coloro che atterrano a Birgi e il numero di di clienti unici ospitati nelle strutture ricettive della provincia di Trapani, ma un dato del genere lo puoi avere soltanto intervistando gli ospiti degli alberghi, non con la semplice indagine quantitativa che effettua l'Istat proprio per le de definizioni sopra.


Ed invece sì, perché si innesca un circolo virtuoso. L'arrivo di turisti fa incrementare gli investimenti privati, che rende più attraente il territorio per il turista. Investimenti privati che senza il catalizzatore dello sviluppo aeroportuale non sarebbero mai stati fatti. Tanti turisti arrivano nelle destinazioni come Trapani assolutamente per caso, alcuni di questi si fidelizzano, altri diventano veri e propri evangelisti per il territorio. La crescita c'è, ed é visibile per tu, l'autosostenibilitá può arrivare, il presidente di Airgest dice a 1,7 milioni di pax, secondo me ne servono di più, ma Birgi non é lontanissima, bastano altri 10 o 20 anni di sviluppo del traffico.
E' quel "per caso" il problema. La maggior parte delle persone ha dei criteri ben precisi nella scelta della destinazione, quindi c'è da chiedersi: perché nessuno sceglie di venire volontariamente a Trapani? Eppure le potenzialità per il territorio ci sono, evidentemente non sono espresse/valorizzate/comunicate. Pensa a quanti turisti in più arriverebbero se conoscessero le cose da vedere/fare nel trapanese, e quanto sarebbero più profittevoli economicamente parlando, piuttosto che accontentarvi di quelli che arrivano "per caso" e che "per caso" passano una notte in zona per poi decidere di restarci!



Buon per Caltanissetta, non mi stupirei che molti di questi venissero da Birgi. Ma per valutare il trend, 1 anno é troppo poco, sul sito della regione siciliana ci sono i dati dal 1998 al 2015, ho pubblicato qui il grafico molte volte, le altre 8 province siciliane in 15 anni, dal 1998 al 2013, o sono rimaste al palo, come Agrigento, o sono cresciute poco, l'unica eccezione, macroscopica, é Trapani, che ha visto triplicare le presenze.
L'ho detto anch'io che i dati a disposizione sono pochi. Ma come detto sopra dovremmo avere altri dati di tipo quali-quantitativo per capire se è opportuno tenere operativo Birgi oppure no.



Ma che ci fai con 6 milioni di Euro annui, se poi non arrivano i turisti? Ci paghi i pulmini da e per Punta Raisi?
Non ho mai parlato dei pulmini, ho parlato di valorizzare e comunicare quello che avete da offrire. E poi chi dice che ne dobbiamo spendere solo 6 milioni? Ne pupi pure spendere 5 volte tanto se ne traiamo profitto in termini turistici, piuttosto che avere un aeroporto perennemente in perdita.
 
il tasso di conversione, che alla fine non è altro che il numero delle presenze (se preferisci le notazioni algebriche, dal momento che deve essere necessariamente x = 1, ne consegue che t = p, e quindi non siamo andati da nessuna parte, perdendo anche per strada y).

Se in un aeroporto arrivano x passeggeri, di questi y < x esprimeranno un numero p di presenze, e definiamo il tasso di conversione dagli arrivi alle presenze é t = p/x, mi spieghi come fa il tasso di conversione t ad essere equivalente al numero delle presenze p? Se poni x=1, per essere t = p questo implica che di tutti i passeggeri che arrivano, 1 solo passeggero andrà a dormire solo 1 notte, trasformando quindi un singolo arrivo in una singola presenza.

Se ti viene più semplice posso farti qualche esempio con i numeri assoluti: a Birgi ad esempio nel 2016 y sarà stato uguale a circa 750 mila, assumendo conservativamente che solo il 40% di y si sarà trasformato in presenze in provincia di Trapani, x varrà 300 mila. Dato che le presenze in provincia di Trapani sono circa 2,1 milioni, e dato che l'analisi delle presenze dal 1998 ad oggi in provincia di Trapani ci suggerisce che circa 2/3 delle presenze (1,4 milioni) sono state create con lo sviluppo dell'aeroporto, chiamiamo questo incremento d, anche conservativamente ponendo p a 2/3 di d (perché ovviamente la crescita turistica avrà stimolato l'investimento nel settore turistico, e quindi l'attrattiva strutturale anche da altri punti di arrivo come Punta Raisi ma non solo) p varrà 933 mila, per cui il tasso di conversione t da arrivi turistici a presenze sarà pari a p/x = 933 / 300 = 3.11. Con le ipotesi di cui sopra, abbastanza realistiche, ogni arrivo a Birgi di chi decide di pernottare in provincia di Trapani si trasforma in 3,11 presenze (ovviamente, qualche t inferiore varrà anche per la provincia di Palermo, per quella di Agrigento, e a diminuire, probabilmente esponenzialmente con la distanza, per tutte le provincie siciliane). Volendo potresti calcolare t sugli arrivi totali con y invece che con x, quindi 933 / 750 = 1,24.

P.S.: l'indicizzazione ad 1 del valore del 1998 era solo per semplificare i conti nel confronto con il 2013. Tra l'altro, abbastanza ovviamente, nel confronto tra 2013 e 1998 avevo usato y, non x, perché chiaramente nel 1998 x sarà stato piccolissimo (nel 1997 pari a 0).
 
E' chiaro che utilizzi il termine arrivi come "arrivi in aeroporto" e non nell'accezione turistica, ma il tuo "tasso di conversione" non può essere calcolato perché si tratta di numeri di tipologia differente. Servirebbe avere il rapporto fra coloro che atterrano a Birgi e il numero di di clienti unici ospitati nelle strutture ricettive della provincia di Trapani, ma un dato del genere lo puoi avere soltanto intervistando gli ospiti degli alberghi, non con la semplice indagine quantitativa che effettua l'Istat proprio per le de definizioni sopra.

Ho esperienza professionale in merito, datata una ventina di anni fa, in progetti dell'OTRS e della Università Roma Tre sul turismo siciliano.
Ero il responsabile per la validazione dei dati, e per l'analisi degli stessi.

Una stima di almeno un 40% di arrivi a Birgi che si trasformino in presenze, almeno 1, nella provincia di Trapani la ritengo interamente verisimile.
Tieni conto che se fosse inferiore, dato che la stima dell'incremento delle presenze dovuto allo sviluppo di Birgi é difficile da contestare, significherebbe che il numero di presenze di ogni arrivo a Birgi dovrebbe essere maggiore di 4. Per dire, tutto buono e benedetto, ma é più probabile una media attorno a 3.

Tra l'altro, ricordo male o non fu proprio l'allora presidente di Airgest, Salvatore Ombra, a dare una stima simile in un convegno della LUP a Filaga nel 2010?
 
E' quel "per caso" il problema. La maggior parte delle persone ha dei criteri ben precisi nella scelta della destinazione, quindi c'è da chiedersi: perché nessuno sceglie di venire volontariamente a Trapani? Eppure le potenzialità per il territorio ci sono, evidentemente non sono espresse/valorizzate/comunicate. Pensa a quanti turisti in più arriverebbero se conoscessero le cose da vedere/fare nel trapanese, e quanto sarebbero più profittevoli economicamente parlando, piuttosto che accontentarvi di quelli che arrivano "per caso" e che "per caso" passano una notte in zona per poi decidere di restarci!.

1/3 delle presenze del 2013 venivano espresse anche nel 1998. Quindi qualcuno veniva anche prima. Grazie soprattutto a Punta Raisi.
Ma la riapertura e lo sviluppo di Birgi ha creato 2/3 delle presenze del 2013.
Ovviamente questo avrà incentivato enormemente gli investimenti, per cui il territorio della costa occidentale della Sicilia, soprattutto l'area a nord dell'aeroporto, é oggi oggettivamente turisticamente molto più attraente che nel 1998.
Se Birgi venisse chiuso, sono certo che il numero di presenze rimarrebbe ben più alto del 1998 anche se Punta Raisi non riuscisse immediatamente a esprimere tutto il traffico perso a Birgi, perché questi investimenti, determinati dallo sviluppo dell'aeroporto, hanno avuto un effetto strutturale.

Tra l'altro, non lo so, ma l'ultimo posto in cui penserei di trovare persone che dubitano della capacità di un aeroporto di diventare un volano per lo sviluppo di un territorio dovrebbe essere AC.
 
Tifo e realismo sono due concetti antitetici. Qua prevale il secondo, dati alla mano. È sotto gli occhi di tutti il bilancio dell'aeroporto, drogato dall'acquisto di traffico che non lo fa stare in piedi, obbligandolo sistematicamente a farsi sovvenzionare dalla collettività.
La realtà è un'altra: se l'aeroporto porta tutti questi benefici, rimane inspiegabile il motivo per il quale chi questi benefici li incamera non debba contribuire fattivamente ai costi di mantenimento di quello strumento considerato INDISPENSABILE alla propria sopravvivenza.
Possiamo fare tutte le supercazzole statistiche che vogliamo, ma la realtà è che se ogni turista che arriva in un qualunque aeroporto porta una spesa indotta di x volte il costo da riconoscere al vettore, allora è sacrosanto che chi da quella spesa guadagna contribuisca al mantenimento dell'infrastruttura dalla quale trae beneficio economico. È a mio modo di vedere semplicemente vergognoso che vi sia la pretesa di tollerare decenni di scempio di denaro pubblico con la scusa che si tratta di investimento strutturale. Sopratutto da parte di una regione nella quale UN QUARTO del PIL è generosamente passato dallo stato centrale.
 
Non ho mai parlato dei pulmini, ho parlato di valorizzare e comunicare quello che avete da offrire. E poi chi dice che ne dobbiamo spendere solo 6 milioni? Ne pupi pure spendere 5 volte tanto se ne traiamo profitto in termini turistici, piuttosto che avere un aeroporto perennemente in perdita.

Questo non lo capisco.
Investire 6 milioni all'anno per 20 o 30 anni per sviluppare l'aeroporto, che fino ad ora si é dimostrato la migliore maniera per sviluppare il turismo, non andrebbe bene, mentre spenderne 30 milioni per ottenere risultati peggiori con qualche altra iniziativa, andrebbe bene?

Concentriamoci sui 6 milioni annui, esiste un investimento alternativo capace di portare ad un risultato in termini di sviluppo turistico, non dico superiore, ma almeno pari a quello dell'aeroporto?

Tra l'altro, come notavo prima, lo sviluppo dell'aeroporto a lungo andare porta uno sviluppo strutturale del territorio circostante, che prima o poi porterà il gestore a poter camminare sulle proprie gambe.
 
Stato
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