Da troppi anni, su troppi voli LH, leggevo le informazioni sulla rivista di bordo sul Junkers 52 "D-AQUI" che, da maggio a ottobre, effettua voli nostalgici. Finalmente, lo scorso giugno, ho deciso di dedicare il mio Ferragosto a un volo HAM-HAJ su "Iron Annie", questo JU 52, marche D-CDLH (ma contrassegnato dalle marche originali D-AQUI), che Lufthansa tiene ad Amburgo e invia in giro per la Germania (talvolta l'Europa) in estate. Ho comprato il biglietto (€150) via fax dagli efficientissimi tedeschi che mi hanno assistito in inglese (il sito è interamente in tedesco: https://www.dlbs.de/0index.asp) e in pochi giorni mi hanno recapitato il biglietto.
Il resto delle mie vacanze dovevo dedicarlo alla mia ragazza che vive a Budapest e rivendica massima attenzione nel mio tempo libero. Nessun problema: anche a Budapest ci si può nutrire di aviazione nel museo accanto all'aeroporto (http://www.bud.hu/english/terminals/aircraft_park/?article_hid=441) dove vengono conservati aerei dell'era sovietica. A quel museo ero già stato altre volte ma non mi stanco mai di tornarci. La mia ragazza ha persino deciso di seguirmi in Germania (thanks to Lufthansa Miles&More Senator Companion Award): avendo un po' paura di volare, ha pensato bene di fare HAM-HAJ in treno, "con gli occhi rivolti al cielo e la rete pronta per prendermi al volo qualora il catorcio avesse deciso di mollare sul più bello" (parole sue).
Parto, dunque, il 7 agosto da FLR con destinazione BUD. Il volo IG3625 (EI-DFA) parte e arriva puntuale. A bordo il mio purser preferito: un signore sulla quarantina con una voce incredibilmente piacevole e "radiofonica", ben impostata e perfetta per fare da contorno alla professionalità. L'avevo già trovato un paio di volte in passato. Arriviamo puntuali a seguito di un volo condito dai soliti viaggiatori agostiani, quelli che cominciano con gli "oblò" appena seduti...
A Budapest scopro che, nella notte, è stata condotta un'esercitazione in cui è stato simulato lo scontro fra un 737-200 e un T-154B cargo. Il bilancio della simulazione: 45 persone coinvolte nell'incidente, delle quali 5 morte, 10 ferite gravi, 10 ferite non gravi, 20 illese (belle cifre tonde). http://www.bud.hu/english/press_room/releases/?article_hid=2189
Mi sistemo a casa a Budapest e il giorno successivo noleggio una Trabant (non sto scherzando: era per rimanere in tema di nostalgia) e torno di nuovo in aeroporto per la visita al museo/aircraft park.
Le foto di questo TR sono piuttosto mediocri come qualità. Colpa della mia inadeguatezza di fotografo, della luce spesso non proprio ideale (molte foto sovraesposte), di molti controluce obbligati, di una macchinetta fotografica digitale del 2002 non proprio all'avanguardia. Infine la pigrizia che non mi consente di modificare le foto come potrei con un elementare programma di fotoritocco. Punto tutto sulla qualità dei soggetti.
Uno IL-18 (ce ne sono due) in servizio per 37197 ore dal 1960 al 1987.
E relativo cockpit
Questo è l'altro
Passiamo a un Tupolev 134 (dal 1969 al 1987, 24167 ore di volo) del quale l'unica foto dell'esterno è improponibile. E allora vola bello, vola...
Come no!!! Sogna pure, ma hai ancora il trattore attaccato!
Un punto di vista...
...e un punto di m... per il povero navigatore.
Cabina passeggeri:
Un Tupolev 154 in servizio dal 1975 al 1992.
Con relativo cockpit
E gli interni.
Questo sembra un DC-3.
Lo è: un LI-2 costruito su licenza in URSS. Ha volato con Malev dal 1952 al 1974.
IL-14 in servizio dal 1960 al 1987.
Yak 40 usato dal 1975 al 1999 per calibrare gli ILS.
Una vista del campo. Sulla destra un AN-2 e un elicottero MI 2.
Questo è l'AN-2
Un vecchio radar di fabbricazione cecoslovacca.
Il 13 agosto partenza per HAM con un CRJ di LH Cityline. Volo tranquillo e semivuoto in ritardo di circa 20 minuti. Amburgo è una città splendida, cosmopolita, ospitale, dinamica. Il 14 e il 15 mattina passo, però, trascorro più tempo con lo sguardo rivolto al cielo. Non per invocare il padreterno, ma per vedere il D-AQUI che vola attorno alla città. Ancora due giorni di palpitazione e finalmente arriva il momento del volo.
Mi ha stupito la natura assolutamente ordinaria della gestione dei passeggeri di questo volo: si fa il check-in a un banco qualsiasi della business class. Carta d'imbarco normalissima (senza assegnazione del posto). Tutto normale: il volo è LH8804 per Hannover. Il gate lo A25, accanto a quello di un volo per CDG. La fibrillazione nell'aria la si vede, l'aereo no (è posteggiato lontano, nell'area Cargo + General Aviation). Arriva un bus e finalmente imbarchiamo. Sono il primo a individuare, in lontananza, dietro un 757 DHL, la sagoma dell'aereo. Arriviamo e troviamo l'equipaggio ad attenderci.
Uno dei piloti ci invita subito a fare con calma, completa libertà di muoversi attorno all'aereo.
Dopo qualche minuto adunata generale:
Il comandante si presenta. E' tutto in tedesco - lingua che purtroppo non conosco più come un tempo, ma capisco abbastanza: il comandante ci spiega che piloti Lufthansa operano i voli gratuitamente. Sono circa 30 per stagione, quasi sempre fra i più anziani (grande lotta per avere uno dei posti). I due piloti sono ambedue comandanti e si alternano nelle funzioni di numero 1 nell'arco della giornata: per il nostro volo fa da copilota un training captain A320. L'ingegnere di volo (coi gradi di primo ufficiale: le divise indossate non sono quelle di LH) è in realtà o capopilota o check captain (purtroppo non ho ben afferrato) MD-11 LH cargo. Il quarto membro dell'equipaggio, l'AV, è un signore del quale non ho compreso la provenienza professionale. Non si prova nemmeno a vietare i dispositivi elettronici come le videocamere e le macchine fotografiche durante decollo e atterraggio. Divieto tassativo solo per i cellulari.
Mentre saliamo l'ingegnere ritira la bandiera:
A bordo 16 posti per 15 passeggeri. Ecco la scheda con le istruzioni di sicurezza.
Gli interni sono perfetti:
Il sogno di ogni assistente di volo: essere effettivamente ascoltato (e con quale attenzione!) mentre illustra le procedure di sicurezza!
In pratica: "le cinture si allacciano così, e le uscite sono queste". Non c'è altro.
Arriva il momento della messa in moto. I motori P&W sono meno rumorosi di quanto mi aspettassi. E poi è un rumore morbido, dolce, una musica. Oppure sono io troppo malato di aviazione.
Taxi molto breve e siamo pronti a impegnare la pista. Aspettiamo solo un 737 LH in atterraggio e poi tocca a noi. Si parte. Take off roll brevissimo e subito virata a destra sopra l'aeroporto.

Sorvoliamo l'ara portuale sull'Elba
Il tempo, purtroppo, è quello che è, ma il volo è tranquillo, senza turbolenze. Ci lasciamo alle spalle questo rovescio:
Dopo pochi minuti l'AV passa a distribuire delle spillette in regalo. Poi scatta la libidine, ma che dico libidine? Doppia libidine! Libidine coi fiocchi! L'ingegnere di volo abbandona la postazione e fa segno al passeggero seduto nella prima fila di entrare pure in cockpit. "Entrare" è un parolone, visto che si riesce appena a infilare la testa e ti trovi i piloti in posizione sopraelevata che godono probabilmente anche più di te. Pensate uno che viene dal 320 - tutto joystick, computer e glass, che orgasmi che ha in una macchina così!
E' lui
Ancora due foto e abbandono il cockpit
Più tardi accade una cosa impressionante. L'AV - in un improvviso ritorno al futuro stile Ryanair - passa a vendere cartoline! Sei cartoline per €5.
Nessuno si sottrae al dovere morale di sostenere anche così questo museo volante: nemmeno il sottoscritto, nonostante abbia già preso almeno 30 cartoline del D-AQUI in distribuzione gratuita su praticamente tutti i voli LH. E poi in un momento del genere mi avrebbero potuto vendere anche uno Zeppelin, avrei comprato qualsiasi cosa.
Un indicatore della pressione dell'olio leggibile dalla cabina:
Il volo dura 60 minuti che passano in un attimo. Arriviamo nei pressi di HAJ e il comandante effettua una virata di 360° piuttosto stretta (e divertente!) - immagino per ritardare di qualche secondo l'arrivo nel circuito dell'aeroporto (e dare la precedenza ad altro traffico più veloce). Poi ecco la pista in vista:
Base e finale degni del mezzo:
E siamo a terra.
Dalla foto non si vede ma i piloti di quel Dornier sono rossi d'invidia! I passeggeri del Dornier, invece, sono pallidi e comprendono che forse quello sul quale sono alloggiati non è davvero un catorcio come pensavano all'inizio. La torre di controllo non promette niente di buono.
Appena giunti al parcheggio un meccanico, arrivato su una Cayenne brandizzata Lufthansa Deutsche Berlin Stiftung si affretta a controllare l'olio.
Scendiamo e non c'è nemmeno il bus per accoglierci: l'AV spiega che gli autisti non provano nemmeno a venire subito, tanto sanno che dovranno aspettare. Il comandante imberrettato.
Carrellata di altre foto:
Vu lavà? Il comandante copilota pulisce il parabrezza.
Con molta cura
Arriva il bus e ce ne andiamo. Libidine finita. Il volo era talmente normale per l'operatività che - pur non avendo imbarcato bagagli (possibilità non prevista) - nell'area arrivi c'è un nastro bagagli azionato con sopra il nostro numero di volo e la segnalazione dell'avvenuto atterraggio.
Il giorno successivo torno in aeroporto per rientrare a BUD via FRA. Due voli vuoti, sul primo erano praticamente tutti equipaggi in viaggio o riposizionamento o pendolarismo.
L'aeroporto di Hannover è praticamente una colonia ex sovietica. Questo TU-154 (che a BUD è roba da museo) arriva da Onsk.
E parcheggia accanto a questo che si prepara a partire per Mosca:
Poi dietro passa un Aeroflot sempre per Mosca
Tre "Rundflug" in programma oggi per il D-AQUI.
E poi ancora ex CCCP
Arriviamo a BUD puntuali attorno alle 22.30. La mattina successiva sul Danubio sfrecciano aerei che si preparano per la Red Bull Race del 19-20 agosto. Poi torno in aeroporto per IG3626 diretto a FLR (EI-DFP). Ancora il purser radiofonico: stavolta glielo dico che ha veramente una voce spettacolare. Si mette a ridere: nessuno glielo aveva mai detto. Il volo parte puntuale ma, arrivato in Toscana, si dirige in modo sospetto (molto sospetto) verso Siena/Grosseto. Inizia l'holding e capisco che, se avessi dato un'occhiata al vento prima di partire, forse non sarei stato sorpreso. Volo dirottato a PSA. Esultanza dei circa 50 pisani e livornesi (per una volta uniti) presenti a bordo. Per gli altri pazienza. Pazienza anche per il trasporto per Firenze organizzato con biglietto del treno e "calcio in c..." da parte di Meridiana.
Il tuffo nel passato si completa con l'arrivo, all'aeroporto di Pisa, di questo treno semovente a Nafta non tanto più recente del D-AQUI.
Il resto delle mie vacanze dovevo dedicarlo alla mia ragazza che vive a Budapest e rivendica massima attenzione nel mio tempo libero. Nessun problema: anche a Budapest ci si può nutrire di aviazione nel museo accanto all'aeroporto (http://www.bud.hu/english/terminals/aircraft_park/?article_hid=441) dove vengono conservati aerei dell'era sovietica. A quel museo ero già stato altre volte ma non mi stanco mai di tornarci. La mia ragazza ha persino deciso di seguirmi in Germania (thanks to Lufthansa Miles&More Senator Companion Award): avendo un po' paura di volare, ha pensato bene di fare HAM-HAJ in treno, "con gli occhi rivolti al cielo e la rete pronta per prendermi al volo qualora il catorcio avesse deciso di mollare sul più bello" (parole sue).
Parto, dunque, il 7 agosto da FLR con destinazione BUD. Il volo IG3625 (EI-DFA) parte e arriva puntuale. A bordo il mio purser preferito: un signore sulla quarantina con una voce incredibilmente piacevole e "radiofonica", ben impostata e perfetta per fare da contorno alla professionalità. L'avevo già trovato un paio di volte in passato. Arriviamo puntuali a seguito di un volo condito dai soliti viaggiatori agostiani, quelli che cominciano con gli "oblò" appena seduti...
A Budapest scopro che, nella notte, è stata condotta un'esercitazione in cui è stato simulato lo scontro fra un 737-200 e un T-154B cargo. Il bilancio della simulazione: 45 persone coinvolte nell'incidente, delle quali 5 morte, 10 ferite gravi, 10 ferite non gravi, 20 illese (belle cifre tonde). http://www.bud.hu/english/press_room/releases/?article_hid=2189
Mi sistemo a casa a Budapest e il giorno successivo noleggio una Trabant (non sto scherzando: era per rimanere in tema di nostalgia) e torno di nuovo in aeroporto per la visita al museo/aircraft park.
Le foto di questo TR sono piuttosto mediocri come qualità. Colpa della mia inadeguatezza di fotografo, della luce spesso non proprio ideale (molte foto sovraesposte), di molti controluce obbligati, di una macchinetta fotografica digitale del 2002 non proprio all'avanguardia. Infine la pigrizia che non mi consente di modificare le foto come potrei con un elementare programma di fotoritocco. Punto tutto sulla qualità dei soggetti.
Uno IL-18 (ce ne sono due) in servizio per 37197 ore dal 1960 al 1987.

E relativo cockpit

Questo è l'altro

Passiamo a un Tupolev 134 (dal 1969 al 1987, 24167 ore di volo) del quale l'unica foto dell'esterno è improponibile. E allora vola bello, vola...

Come no!!! Sogna pure, ma hai ancora il trattore attaccato!

Un punto di vista...

...e un punto di m... per il povero navigatore.

Cabina passeggeri:

Un Tupolev 154 in servizio dal 1975 al 1992.

Con relativo cockpit

E gli interni.

Questo sembra un DC-3.

Lo è: un LI-2 costruito su licenza in URSS. Ha volato con Malev dal 1952 al 1974.


IL-14 in servizio dal 1960 al 1987.

Yak 40 usato dal 1975 al 1999 per calibrare gli ILS.

Una vista del campo. Sulla destra un AN-2 e un elicottero MI 2.

Questo è l'AN-2

Un vecchio radar di fabbricazione cecoslovacca.

Il 13 agosto partenza per HAM con un CRJ di LH Cityline. Volo tranquillo e semivuoto in ritardo di circa 20 minuti. Amburgo è una città splendida, cosmopolita, ospitale, dinamica. Il 14 e il 15 mattina passo, però, trascorro più tempo con lo sguardo rivolto al cielo. Non per invocare il padreterno, ma per vedere il D-AQUI che vola attorno alla città. Ancora due giorni di palpitazione e finalmente arriva il momento del volo.
Mi ha stupito la natura assolutamente ordinaria della gestione dei passeggeri di questo volo: si fa il check-in a un banco qualsiasi della business class. Carta d'imbarco normalissima (senza assegnazione del posto). Tutto normale: il volo è LH8804 per Hannover. Il gate lo A25, accanto a quello di un volo per CDG. La fibrillazione nell'aria la si vede, l'aereo no (è posteggiato lontano, nell'area Cargo + General Aviation). Arriva un bus e finalmente imbarchiamo. Sono il primo a individuare, in lontananza, dietro un 757 DHL, la sagoma dell'aereo. Arriviamo e troviamo l'equipaggio ad attenderci.

Uno dei piloti ci invita subito a fare con calma, completa libertà di muoversi attorno all'aereo.



Dopo qualche minuto adunata generale:

Il comandante si presenta. E' tutto in tedesco - lingua che purtroppo non conosco più come un tempo, ma capisco abbastanza: il comandante ci spiega che piloti Lufthansa operano i voli gratuitamente. Sono circa 30 per stagione, quasi sempre fra i più anziani (grande lotta per avere uno dei posti). I due piloti sono ambedue comandanti e si alternano nelle funzioni di numero 1 nell'arco della giornata: per il nostro volo fa da copilota un training captain A320. L'ingegnere di volo (coi gradi di primo ufficiale: le divise indossate non sono quelle di LH) è in realtà o capopilota o check captain (purtroppo non ho ben afferrato) MD-11 LH cargo. Il quarto membro dell'equipaggio, l'AV, è un signore del quale non ho compreso la provenienza professionale. Non si prova nemmeno a vietare i dispositivi elettronici come le videocamere e le macchine fotografiche durante decollo e atterraggio. Divieto tassativo solo per i cellulari.
Mentre saliamo l'ingegnere ritira la bandiera:


A bordo 16 posti per 15 passeggeri. Ecco la scheda con le istruzioni di sicurezza.

Gli interni sono perfetti:

Il sogno di ogni assistente di volo: essere effettivamente ascoltato (e con quale attenzione!) mentre illustra le procedure di sicurezza!

In pratica: "le cinture si allacciano così, e le uscite sono queste". Non c'è altro.
Arriva il momento della messa in moto. I motori P&W sono meno rumorosi di quanto mi aspettassi. E poi è un rumore morbido, dolce, una musica. Oppure sono io troppo malato di aviazione.
Taxi molto breve e siamo pronti a impegnare la pista. Aspettiamo solo un 737 LH in atterraggio e poi tocca a noi. Si parte. Take off roll brevissimo e subito virata a destra sopra l'aeroporto.

Sorvoliamo l'ara portuale sull'Elba

Il tempo, purtroppo, è quello che è, ma il volo è tranquillo, senza turbolenze. Ci lasciamo alle spalle questo rovescio:

Dopo pochi minuti l'AV passa a distribuire delle spillette in regalo. Poi scatta la libidine, ma che dico libidine? Doppia libidine! Libidine coi fiocchi! L'ingegnere di volo abbandona la postazione e fa segno al passeggero seduto nella prima fila di entrare pure in cockpit. "Entrare" è un parolone, visto che si riesce appena a infilare la testa e ti trovi i piloti in posizione sopraelevata che godono probabilmente anche più di te. Pensate uno che viene dal 320 - tutto joystick, computer e glass, che orgasmi che ha in una macchina così!
E' lui

Ancora due foto e abbandono il cockpit


Più tardi accade una cosa impressionante. L'AV - in un improvviso ritorno al futuro stile Ryanair - passa a vendere cartoline! Sei cartoline per €5.

Nessuno si sottrae al dovere morale di sostenere anche così questo museo volante: nemmeno il sottoscritto, nonostante abbia già preso almeno 30 cartoline del D-AQUI in distribuzione gratuita su praticamente tutti i voli LH. E poi in un momento del genere mi avrebbero potuto vendere anche uno Zeppelin, avrei comprato qualsiasi cosa.
Un indicatore della pressione dell'olio leggibile dalla cabina:

Il volo dura 60 minuti che passano in un attimo. Arriviamo nei pressi di HAJ e il comandante effettua una virata di 360° piuttosto stretta (e divertente!) - immagino per ritardare di qualche secondo l'arrivo nel circuito dell'aeroporto (e dare la precedenza ad altro traffico più veloce). Poi ecco la pista in vista:

Base e finale degni del mezzo:

E siamo a terra.

Dalla foto non si vede ma i piloti di quel Dornier sono rossi d'invidia! I passeggeri del Dornier, invece, sono pallidi e comprendono che forse quello sul quale sono alloggiati non è davvero un catorcio come pensavano all'inizio. La torre di controllo non promette niente di buono.

Appena giunti al parcheggio un meccanico, arrivato su una Cayenne brandizzata Lufthansa Deutsche Berlin Stiftung si affretta a controllare l'olio.

Scendiamo e non c'è nemmeno il bus per accoglierci: l'AV spiega che gli autisti non provano nemmeno a venire subito, tanto sanno che dovranno aspettare. Il comandante imberrettato.

Carrellata di altre foto:




Vu lavà? Il comandante copilota pulisce il parabrezza.

Con molta cura

Arriva il bus e ce ne andiamo. Libidine finita. Il volo era talmente normale per l'operatività che - pur non avendo imbarcato bagagli (possibilità non prevista) - nell'area arrivi c'è un nastro bagagli azionato con sopra il nostro numero di volo e la segnalazione dell'avvenuto atterraggio.
Il giorno successivo torno in aeroporto per rientrare a BUD via FRA. Due voli vuoti, sul primo erano praticamente tutti equipaggi in viaggio o riposizionamento o pendolarismo.
L'aeroporto di Hannover è praticamente una colonia ex sovietica. Questo TU-154 (che a BUD è roba da museo) arriva da Onsk.

E parcheggia accanto a questo che si prepara a partire per Mosca:

Poi dietro passa un Aeroflot sempre per Mosca

Tre "Rundflug" in programma oggi per il D-AQUI.

E poi ancora ex CCCP


Arriviamo a BUD puntuali attorno alle 22.30. La mattina successiva sul Danubio sfrecciano aerei che si preparano per la Red Bull Race del 19-20 agosto. Poi torno in aeroporto per IG3626 diretto a FLR (EI-DFP). Ancora il purser radiofonico: stavolta glielo dico che ha veramente una voce spettacolare. Si mette a ridere: nessuno glielo aveva mai detto. Il volo parte puntuale ma, arrivato in Toscana, si dirige in modo sospetto (molto sospetto) verso Siena/Grosseto. Inizia l'holding e capisco che, se avessi dato un'occhiata al vento prima di partire, forse non sarei stato sorpreso. Volo dirottato a PSA. Esultanza dei circa 50 pisani e livornesi (per una volta uniti) presenti a bordo. Per gli altri pazienza. Pazienza anche per il trasporto per Firenze organizzato con biglietto del treno e "calcio in c..." da parte di Meridiana.
Il tuffo nel passato si completa con l'arrivo, all'aeroporto di Pisa, di questo treno semovente a Nafta non tanto più recente del D-AQUI.

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