L’idea di questo viaggia nasce una domenica mattina assieme ad altre 18 persone. Dopo una settimana di lezione avevamo già capito che a febbraio avremmo avuto una settimana senza lezione (la cosiddetta Reading week). Bene, dove andare? Al freddo? Al caldo? Dove costa meno? Qualche meta particolare, difficile da raggiungere dall’Italia? Parlando con alcuni nuovi compagni di corso nasce l’idea di Cuba. Per qualche giorno rimane in sospeso, poi una compagna fa il passo: prenota il volo. Si scatena una guerra sul comprare il biglietto il più velocemente per pagare di meno. La mia prenotazione viene più volte interrotta visto che il prezzo aumentava e dovevo rifare tutta la trafila. Alla fine riesco a prenotare, a circa 100CAD in più rispetto alla prima prenotazione. Amen, dall’Italia neanche per sogno vado a Cuba con 350€.
Decidiamo di impostare la vacanza in una modalità avventura: prenotiamo tutti e 19 insieme le prime 3 notti all’Havana (prenotate rigorosamente 2 giorni prima, in altissima stagione) e poi libertà di scelta. Chi vivrà vedrà. Mi sale un po’ d’ansia. Dove dormirò? Come mi muovo? Alla fine mi tranquillizzo per il fatto che sicuramente non sarò solo.
Volare da Kingston è difficile ed è per ricchi. I voli costano una fucilata (mi ricorda un po’ Victoria) e ci sono solo 6 daily per Toronto. Quindi per andare a Cuba tocca partire o da Montreal o proprio da Toronto. Alla fine la scelta cade sulla città Quebecchese che offre orari comodi e un prezzo più basso rispetto alle altre soluzioni. Per raggiungere Montreal prenotiamo un comodo Megabus che si incastra perfettamente con le nostre esigenze.
Bene, arriviamo al giorno della partenza. Partenza del bus ore 9.20, distanza della stazione dal supermercato (dove mi incontro con 3 amici per dividere il taxi) 10 minuti quindi fissiamo 8.45 l’appuntamento. La vacanza comincia male: non si trova un taxi in giro per Kingston. Tutti pieni, linee telefoniche occupate e noi non abbiamo un mezzo per raggiungere il terminal. Cosa facciamo? Ci sbracciamo, urliamo, facciamo il segno dell’autostop ma nessuno ci si fila. Alla fine ci buttiamo in mezzo alla strada e fermiamo un taxi libero che ci carica ed in tutta fretta ci porta alla stazione del bus. Arriviamo alle ore 9.19. Saliamo per un pelo sul Megabus e raggiungiamo il resto del gruppo. Il viaggio trascorre tranquillo e arriviamo alle 12.30 a Montreal dove subito prendiamo Uber per raggiungere l’aeroporto che dista una ventina di minuti dal centro.
Eccoci a YUL

La struttura da fuori è abbastanza vecchia. Ci dirigiamo alla porta 3 dove ci sono i banchi Air Transat.

Il check-in online non è obbligatorio, ma per evitare l’overbooking decido di farlo impendendomi così di poter capitare su un posto extra comfort assegnato dall’addetto check-in. Diversamente dall’Europa, bisogna prima stampare la carta d’imbarco e il tag della valigia alle macchinette automatiche e poi mettersi in coda per spedire il bagaglio

Parte destra dedicata alle famiglie con bimbi

Sinistra, invece per gli altri passeggeri. I pax Plus invece hanno dei banchi dedicati, che però non riesco a capire dove siano.

Si prospetta un comodo 23C per me. In pratica a stretto contatto con le AV

Mentre aspetto che tutti completino le procedure di sicurezza, sento parlare d’italiano. Mi avvicino ad un gruppo di anziani (età media 85 anni con bastone) che parlano un misto tra inglese ed italiano con accento siculo/calabrese. Pensavo che tornassero in Italia approfittando della settimana di vacanza, ed invece anche loro vanno a Cuba. Resort 5 stelle, all-inclusive. Alla faccia, vado a fare anche io il pensionato-emigrato in Canada!
YUL, partenze

Coda veloce alla sicurezza. Mi fanno togliere anche il wearable che indosso

Si va alla ricerca del gate.

Oggi non sono un passeggero sparkling, quindi niente accesso in lounge. Mi pare che TS non preveda l’accesso a nessuna lounge neanche con la tariffa più costosa.
Air Canada

Air France - KLM

Anche lui va a Cuba, ad Havana. Il volo PEK-YUL-HAV è stato inaugurato un mese fa.

La nostra piazzola è ancora occupata dal volo precedente, in leggero ritardo

Arriva il fratellone

I padroni di Meridiana se ne vanno

Swiss arriva e mette in mostra la mercanzia.

Daje, se po’ annà.

Dopo 10 minuti arriva il nostro Boeing 737-700 direttamente da Santo Domingo. Special livery per il nostro volo per Varadero.

AC is everywhere

Fuori intanto comincia a nevicare

Alle 15.50 viene chiamato l’imbarco: prima i passeggeri Plus, poi famiglie con bambini, poi file 15-25 ed infine davanti. Fila ordinata e imbarco nella norma.
Flight: TS390
Eqp: Boeing 737-73S(WL)
Registration: C-GTQI
Class: Y
Seat: 23C (Aisle)
Load Factor: 149/149
Scheduled: 16.30 – 20.30
Real: 16.30 – 20.45
Entro e consegno il flight report, come da tradizione. L’aereo è piccolino e corto. Me lo aspettavo un po’ più lungo.

Arrivo al mio posto. Si vede che gli interni sono un po’ datati

Pitch. Stretto sia sulle gambe che sui fianchi.


L’AV smanetta per 5 minuti abbondanti sull’IFE (rigorosamente con le cassette) ma non riesce a farlo partire. Dovrà intervenire un tecnico per spiegare come funziona.

Cugini francesi

Stacchiamo puntuali, ma a causa della nevicata il comandante chiede il de-icing. Prima volta per me.

Prima un po’ di Nesquik

Poi diventiamo verdi come Shrek.

Decolliamo e finalmente rivedo il sole. Ultimamente a Kingston era coperto e freddo.
Comincia il servizio di bordo: cibo a pagamento, analcolici gratuiti. Sull’IFE trasmettono il film “Lo Stagista”, già visto due volte. Per fortuna ho il mio iPad con tutte le mie serie tv.
Dopo qualche ora la cabina si presenta così

Somewhere in the States

Prima dell’atterraggio viene regalata una caramella alla menta.

Per fortuna, anche questa volta, non è stato necessario applicarle



Atterraggio morbido, taxi rapidissimo al parcheggio. Scambio due chiacchiere con Cpt e FO che ripartono dopo circa un’ora di sosta a terra. Non male come turno…
Immigrazione abbastanza veloce e senza troppi problemi. Viene chiesto a tutti i passeggeri in arrivo se si è stati in Africa recentemente. Forse sarà legato a qualche malattia. Un compagno del Liechtenstein viene trattenuto qualche minuto in più. Secondo me l’ufficiale non sapeva neanche dell’esistenza di questo stato.
Dopo l’immigrazione, prima di procedere al ritiro bagagli, c’è di nuovo un controllo di sicurezza. Mi sfugge la ratio.
Nessuna valigia viene disguidata, siamo pronti a partire. Fanno 20 gradi, tutto il gruppo esulta per il cambio di temperatura (a Montreal erano -6).
Benvenuti a Varadero!

Come detto, le prime notti sono all’Avana. Quindi saliamo su un taxi e ci dirigiamo verso la capitale. Arriviamo presso la nostra casa particulares dopo due ore esatte di viaggio, compresa pisciatina dell’autista e rifornimento.
Piazza San Francesco

Lasciamo i bagagli e andiamo alla ricerca di un posto dove cenare. Ci portano in un posto super turistico (ma molto carino) dove per un piatto di pollo, un’acqua e un mojito partono 20CUC (20USD). Alla faccia…
La mattina dopo si parte con un giro a piedi per l’Avana vecchia. Vista dalla nostra finestra

Plaza de la Catedral

Baia dell’Avana

Castillo de la Real Fuerza

Plaza Vejia



Il Capitolio, costruito prendendo spunto dal Capitol Hill. In ristrutturazione da 3 anni

L’altra parte della piazza

Lo Sheraton

Ingresso nel quartiere di China Town. Ma i cinesi non ci sono più

Passeggiata sul Malecon

Tramonto, sorseggiando Mojito come se piovesse

Gran Teatro

Il Mattino dopo si va a visitare il Museo dedicato alla rivoluzione. C’è ancora la barca che venne usata dai rivoluzionari per sbarcare a Cuba.
Fidel

Enorme bandiera che sventola sull’atrio interno.

Monumento dedicato alle vittime della rivoluzione

Il pomeriggio affittiamo una macchina degli anni ’50 scappottata che ci porta in giro per i punti più importanti della città.
Piazza della rivoluzione



Il giorno dopo si parte per Playa larga, un paesino nella baia dei porci. Ecco il taxi che ci porta a destinazione. Qui dentro siamo in 11

Al tramonto

Da Playa Larga a Trinidad, passiamo per Cienfuegos. Parco e statua in onore di Jose Marti

Mi piace molto rispettare e provare le tradizioni locali. Mi metto in fila e attendo il mio turno.
I predecessori (tra cui ho intravisto Nicola a falkux) hanno fatto questa fine

Continua con Trinidad e con il ritorno
Decidiamo di impostare la vacanza in una modalità avventura: prenotiamo tutti e 19 insieme le prime 3 notti all’Havana (prenotate rigorosamente 2 giorni prima, in altissima stagione) e poi libertà di scelta. Chi vivrà vedrà. Mi sale un po’ d’ansia. Dove dormirò? Come mi muovo? Alla fine mi tranquillizzo per il fatto che sicuramente non sarò solo.
Volare da Kingston è difficile ed è per ricchi. I voli costano una fucilata (mi ricorda un po’ Victoria) e ci sono solo 6 daily per Toronto. Quindi per andare a Cuba tocca partire o da Montreal o proprio da Toronto. Alla fine la scelta cade sulla città Quebecchese che offre orari comodi e un prezzo più basso rispetto alle altre soluzioni. Per raggiungere Montreal prenotiamo un comodo Megabus che si incastra perfettamente con le nostre esigenze.
Bene, arriviamo al giorno della partenza. Partenza del bus ore 9.20, distanza della stazione dal supermercato (dove mi incontro con 3 amici per dividere il taxi) 10 minuti quindi fissiamo 8.45 l’appuntamento. La vacanza comincia male: non si trova un taxi in giro per Kingston. Tutti pieni, linee telefoniche occupate e noi non abbiamo un mezzo per raggiungere il terminal. Cosa facciamo? Ci sbracciamo, urliamo, facciamo il segno dell’autostop ma nessuno ci si fila. Alla fine ci buttiamo in mezzo alla strada e fermiamo un taxi libero che ci carica ed in tutta fretta ci porta alla stazione del bus. Arriviamo alle ore 9.19. Saliamo per un pelo sul Megabus e raggiungiamo il resto del gruppo. Il viaggio trascorre tranquillo e arriviamo alle 12.30 a Montreal dove subito prendiamo Uber per raggiungere l’aeroporto che dista una ventina di minuti dal centro.
Eccoci a YUL

La struttura da fuori è abbastanza vecchia. Ci dirigiamo alla porta 3 dove ci sono i banchi Air Transat.

Il check-in online non è obbligatorio, ma per evitare l’overbooking decido di farlo impendendomi così di poter capitare su un posto extra comfort assegnato dall’addetto check-in. Diversamente dall’Europa, bisogna prima stampare la carta d’imbarco e il tag della valigia alle macchinette automatiche e poi mettersi in coda per spedire il bagaglio

Parte destra dedicata alle famiglie con bimbi

Sinistra, invece per gli altri passeggeri. I pax Plus invece hanno dei banchi dedicati, che però non riesco a capire dove siano.

Si prospetta un comodo 23C per me. In pratica a stretto contatto con le AV

Mentre aspetto che tutti completino le procedure di sicurezza, sento parlare d’italiano. Mi avvicino ad un gruppo di anziani (età media 85 anni con bastone) che parlano un misto tra inglese ed italiano con accento siculo/calabrese. Pensavo che tornassero in Italia approfittando della settimana di vacanza, ed invece anche loro vanno a Cuba. Resort 5 stelle, all-inclusive. Alla faccia, vado a fare anche io il pensionato-emigrato in Canada!
YUL, partenze

Coda veloce alla sicurezza. Mi fanno togliere anche il wearable che indosso

Si va alla ricerca del gate.

Oggi non sono un passeggero sparkling, quindi niente accesso in lounge. Mi pare che TS non preveda l’accesso a nessuna lounge neanche con la tariffa più costosa.
Air Canada

Air France - KLM

Anche lui va a Cuba, ad Havana. Il volo PEK-YUL-HAV è stato inaugurato un mese fa.

La nostra piazzola è ancora occupata dal volo precedente, in leggero ritardo

Arriva il fratellone

I padroni di Meridiana se ne vanno

Swiss arriva e mette in mostra la mercanzia.

Daje, se po’ annà.

Dopo 10 minuti arriva il nostro Boeing 737-700 direttamente da Santo Domingo. Special livery per il nostro volo per Varadero.

AC is everywhere

Fuori intanto comincia a nevicare

Alle 15.50 viene chiamato l’imbarco: prima i passeggeri Plus, poi famiglie con bambini, poi file 15-25 ed infine davanti. Fila ordinata e imbarco nella norma.
Flight: TS390
Eqp: Boeing 737-73S(WL)
Registration: C-GTQI
Class: Y
Seat: 23C (Aisle)
Load Factor: 149/149
Scheduled: 16.30 – 20.30
Real: 16.30 – 20.45
Entro e consegno il flight report, come da tradizione. L’aereo è piccolino e corto. Me lo aspettavo un po’ più lungo.

Arrivo al mio posto. Si vede che gli interni sono un po’ datati

Pitch. Stretto sia sulle gambe che sui fianchi.


L’AV smanetta per 5 minuti abbondanti sull’IFE (rigorosamente con le cassette) ma non riesce a farlo partire. Dovrà intervenire un tecnico per spiegare come funziona.

Cugini francesi

Stacchiamo puntuali, ma a causa della nevicata il comandante chiede il de-icing. Prima volta per me.

Prima un po’ di Nesquik

Poi diventiamo verdi come Shrek.

Decolliamo e finalmente rivedo il sole. Ultimamente a Kingston era coperto e freddo.
Comincia il servizio di bordo: cibo a pagamento, analcolici gratuiti. Sull’IFE trasmettono il film “Lo Stagista”, già visto due volte. Per fortuna ho il mio iPad con tutte le mie serie tv.
Dopo qualche ora la cabina si presenta così

Somewhere in the States

Prima dell’atterraggio viene regalata una caramella alla menta.


Per fortuna, anche questa volta, non è stato necessario applicarle



Atterraggio morbido, taxi rapidissimo al parcheggio. Scambio due chiacchiere con Cpt e FO che ripartono dopo circa un’ora di sosta a terra. Non male come turno…
Immigrazione abbastanza veloce e senza troppi problemi. Viene chiesto a tutti i passeggeri in arrivo se si è stati in Africa recentemente. Forse sarà legato a qualche malattia. Un compagno del Liechtenstein viene trattenuto qualche minuto in più. Secondo me l’ufficiale non sapeva neanche dell’esistenza di questo stato.
Dopo l’immigrazione, prima di procedere al ritiro bagagli, c’è di nuovo un controllo di sicurezza. Mi sfugge la ratio.
Nessuna valigia viene disguidata, siamo pronti a partire. Fanno 20 gradi, tutto il gruppo esulta per il cambio di temperatura (a Montreal erano -6).
Benvenuti a Varadero!

Come detto, le prime notti sono all’Avana. Quindi saliamo su un taxi e ci dirigiamo verso la capitale. Arriviamo presso la nostra casa particulares dopo due ore esatte di viaggio, compresa pisciatina dell’autista e rifornimento.
Piazza San Francesco

Lasciamo i bagagli e andiamo alla ricerca di un posto dove cenare. Ci portano in un posto super turistico (ma molto carino) dove per un piatto di pollo, un’acqua e un mojito partono 20CUC (20USD). Alla faccia…
La mattina dopo si parte con un giro a piedi per l’Avana vecchia. Vista dalla nostra finestra

Plaza de la Catedral

Baia dell’Avana

Castillo de la Real Fuerza

Plaza Vejia




Il Capitolio, costruito prendendo spunto dal Capitol Hill. In ristrutturazione da 3 anni

L’altra parte della piazza

Lo Sheraton

Ingresso nel quartiere di China Town. Ma i cinesi non ci sono più

Passeggiata sul Malecon

Tramonto, sorseggiando Mojito come se piovesse

Gran Teatro

Il Mattino dopo si va a visitare il Museo dedicato alla rivoluzione. C’è ancora la barca che venne usata dai rivoluzionari per sbarcare a Cuba.
Fidel

Enorme bandiera che sventola sull’atrio interno.

Monumento dedicato alle vittime della rivoluzione

Il pomeriggio affittiamo una macchina degli anni ’50 scappottata che ci porta in giro per i punti più importanti della città.
Piazza della rivoluzione



Il giorno dopo si parte per Playa larga, un paesino nella baia dei porci. Ecco il taxi che ci porta a destinazione. Qui dentro siamo in 11

Al tramonto

Da Playa Larga a Trinidad, passiamo per Cienfuegos. Parco e statua in onore di Jose Marti

Mi piace molto rispettare e provare le tradizioni locali. Mi metto in fila e attendo il mio turno.
I predecessori (tra cui ho intravisto Nicola a falkux) hanno fatto questa fine

Continua con Trinidad e con il ritorno
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