Mah, strana sensazione: sarà che su quel cobus che sta passando dietro, mentre mi sto imbarcando sul 737 Turkish per Ist, c’è qualcuno che ha scoperto le gioie della vita? Naaa, ma facciamo finta di crederci, che lo facciamo contento…
Un passo indietro: perché mi faccio traviare sempre, perché? Perché basta che uno mi dica “Pechino”, e io abbocco immediatamente? Forse perché quel “Pechino” è il tragitto meno logico per viaggiare dall’Italia al Canada, questo deve essere il motivo: le cose più allettanti sono le più stupide, è risaputo. E se quel “Pechino” te lo dice un amico caro, bè, la miscela è esplosiva. Per farla breve, durante una sessione skype notturna, stremato dall’eroico ma vano tentativo di difendere le mie miglia, vengo ingolosito dall’amico di cui sopra: “ Per tornar indrio, mi quasi quasi vago per la Cina, xè massa facile pasar per l’Atlantico”. Mi scappa un “vengo anch’io!”” che non ha nessun senso, nessuna logica. E sento la mia voce che dice volando: “Vengo anch’io , ci troviamo a Istanbul, facciamo insieme il viaggio fino a Victoria, mi fermo da te un paio di giorni e torno via Londra, mandami i tuoi biglietti che prendo gli stessi voli”. Fatta! Così, Sokol e io, pur non completamente sugli stessi tragitti, ci facciamo un rtw.
Così, dopo essere tornato dalla due giorni di Lubiana, la settimana successiva dopo mi imbarco da Malpensa con l’amata Turkish.
Desolante, chissà ancora per quanto Mxp dovrà essere così.
Il volo è il TK 1876 delle 18,55 con arrivo a Ist alle 22,45. Imbarco regolare, non caotico, nonostante gli assistenti di terra decidano di fare entrare tutti senza osservare la divisione in gruppi stampata sulla carta di imbarco. Il 737 è pienissimo in ogni ordine e grado: un’A/V mi conferma che sarà sostituito dall’A330, a breve.
Con l’aereo pieno zeppo inizia il balletto di trolley e borse che qualcuno vorrebbe sfidassero il concetto di impenetrabilità dei corpi, e il gran lavoro degli A/V per riporli.
Lui ad esempio ha tentato l’impossibile, rischiando di sfondare la cappelliera. Sottolineava i suoi sforzi con altissimi grugniti, uno spettacolo d'uomo!
Viene servita la cena, di cui non ho foto, ma è il caprone che si trova su TK con contorno di pseudo patate che ricordano il pellet, come consistenza e temperatura. Come gusto non lo so, non ho ancora assaggiato il pellet. A/V gentili e professionali. Una in particolare, anche se non fosse stata gentile e professionale era lo stesso: Miss Mondo, anzi, assolutamente fuori concorso. Per la foto possiamo metterci d’accordo.
Volo uneventful e arriviamo a Ist in perfetto orario, ma ai remotissimi: il tragitto fino al terminal è infinito, mi godo il panorama di tutta la zona cargo. Scusate per la pessima qualità della foto. Anzi di tutte le foto: mi sono dimenticato la macchinetta a casa, le ho fatte con lo smartphone.
Lo sbarco è comunque molto tranquillo, sono in transito dunque rimango in zona sterile, non devo fare particolari controlli.
Certo che qua siamo su un altro pianeta: pieno, vivace, via vai continuo. Anzi, denuncia il suo sottodimensionamento ogni volta di più che mi capita di passarci. Chissà se il nuovo aeroporto, il 3° della città, sarà veramente pronto per il 2016.
Un’ora dopo arriva Sokol, da Tia: riprendiamo i discorsi interrotti una settimana prima:
Poco tempo per cazzeggiare, andiamo subito al gate, l’imbarco sta aprendo: TK 0020 parte all’1,00 con arrivo stimato per le 16,05 a Pek.
Nella fila da tre abbiamo prenotato un finestrino e un corridoio, nella speranza di viaggiare più comodi con una poltrona vuota in mezzo. Ma quando mai: ci si fionda un simpatico ragazzo cinese, seduto in mezzo a noi non prima di aver divorato un campo d’aglio!
Il 777 è pieno, ma non completamente: solo per spirito di abnegazione mi tuffo alla ricerca di un posto più comodo per il nostro caro amico, lo trovo, ritorno, glielo spiego, glielo indico e lo accompagno. Tutto in apnea. Bene, sono contento, ritorno di fianco a Sokol…
Con le lacrime agli occhi vorrei tornare dal mio bff cinese.
Ci aspettano circa 9 ore di volo, e intanto si è accumulato un po' di traffico: davanti a noi tredici aerei al decollo.
Anche questo tragitto è tranquillo, senza turbolenze intense. Ed anche qua il menù propone caprone, ma viriamo su altro, che non doveva essere memorabile: infatti non ricordo più cosa ho preso. Sokol stramazza in un sonno profondo, ma la medicina nella birra fa i suoi effetti:
dorme
improvvisamente scoppia a ridere
ripiomba nel sonno
riesplode a ridere
con qualche altro intermezzo:
Passa il tempo e siamo qua:
Per inciso, in pratica questa è l’unica funzione che utilizzo dell’Ife: airshow e info sul volo. Raramente guardo un film, mi porto sempre il mio Ife personale:
Circa un’ora e mezza prima dell’arrivo viene servita la colazione
Gustosa, una specie di focaccia, champignons o qualcosa di simile con peperone piccantissimo e pomodoro: a posto!
Siamo arrivati a Pek: questo signore si dimostra come sempre un gran mezzo.
Dobbiamo solo transitare, tra poco più di un’ora abbiamo un altro volo, per Vancouver con Air Canada, motivo per cui cui non abbiamo il visto: per transiti fino a 72 ore non è necessario.
Prima tappa ad un desk per l’emissione della carta d’imbarco, dato che Air Canada non mi consente il check on line: la signorina ci fa perdere una buona mezz’ora, incolpando i pc…
continua…