[TR] Un ragazzo calabrese alla conquista dell'Impero

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aless

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12 Settembre 2006
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Altro giro altra corsa: benvenuti ad un nuovo Trip Report, questa volta in salsa africana.

Tutto il viaggio discosterà sensibilmente dalle aspettative iniziali, dunque questo sarà un TR estremamente snello e veloce, con poco o nullo OT contrariamente al mio solito (per fortuna o purtroppo).
Si tratterà piuttosto della recensione di una tra le principali compagnie africane, Ethiopian, e del suo servizio sul lungo e sul corto raggio. Un TR sostanzialmente aeronautico insomma.
Soprattutto all'inizio le foto faranno schifo, perchè fatte col cellulare, perchè il cellulare è nuovo e non avevo ancora capito un'impostazione, e perchè gran parte degli avvenimenti si svolgono in notturna. Tutte ste premesse avrebbero dovuto farmi desistere dal farlo proprio, sto TR. Ma ormai siamo qua quindi non fate gli schizzinosi.



Devo recarmi per lavoro in Etiopia, e più precisamente nella ridente cittadina di Mekelle, o Macallè, o Me'kelle, o dir si voglia, capitale della regione del Tigray situata nell'estremo nord del Paese, al confine con l'Eritrea. L'Etiopia è però un paese molto particolare, con una cultura molto particolare, e che usa una grafia di origine semitica anch'essa non meno particolare. La lingua amarica è infatti basata su di un alfasillabario che rende difficoltosa la traslitterazione nell'alfabeto latino, traslitterazione che tra l'altro non è mai stata codificata in maniera univoca. Vi starete chiedendo cosa c'entri tutto ciò in un forum di aviazione, ma c'entra eccome: trovare la voce "Makelle" all'interno dei siti delle compagnie aeree o delle varie OTA è molto più difficile di quanto possa sembrare. Motivo per cui, al posto dei mille tentativi converrà utilizzare sempre ed esclusivamente il triletterale MQX. Sempre qualora doveste avere l'irrefrenabile voglia di andare a Mekelle.

Paradossalmente, il capitolo a mio avviso più interessante di questo TR è quello riguardante la scelta della compagnia.
Non so se sia una questione di bilaterali (e a questo punto lo spero), ma Ethiopian Airlines ha il monopolio dei collegamenti con l'Europa, dunque la scelta di quale compagnia utilizzare è a dir poco obbligata. In realtà ET ha un quasi monopolio su tutte le tratte internazionali, fatte pochissime eccezioni quali Air China, Turkish, Kenya Airlines, El Al, e alcune golfare (EK, QR, FZ, GF).

Se si vive a Roma o a Milano la cosa è un non problema. Se però FCO/MXP rappresentano già uno scalo intermedio, la cosa si complica per l'assenza di c/s o accordi interline, che sono o non disponibili o semplicemente un incubo.

Io parto da SUF. Vediamo quali alternative ho (ragioniamo per alleanze):

- l'alternativa più immediata è appunto StarAlliance di cui è partner ET. Il problema è che, partendo da SUF, *A non mi porterebbe nè a FCO nè a MXP, nè a FRA che è l'aeroporto tedesco su cui vola ET, nè a IST, che prendo in considerazione essendo TK la più vicina non-ET che vola su ADD. Potrei andare a VIE, altra destinazione servita dagli etiopi, ma il 1xw SUF-VIE non si coordina con il 3xw VIE-ADD. Anche a volersi complicare la vita, dai siti delle compagnie (LH, ET, OS, TK) non è poi possibile prenotare nessuno di questi itinerari, e l'unico preventivo che sono riuscito ad ottenere - nemmeno ricordo io come! - era un salasso morale e materiale;

- SkyTeam copre abbondantemente SUF, ma non mi porta in nessuno scalo utile da cui potrei volare in Etiopia con un unico PNR. Tecnicamente possibile, ma mi sono rifiutato anche solo di approfondirla, è l'opzione SUF-FCO-AMS-NBO-ADD, visto che è Kenya Airways l'UNICA compagnia SkyTeam che serve ADD. Oltre alla follia dell'itinerario c'è però anche da considerare un altro punto non secondario: la mia destinazione finale è MQX e non ADD, e su questo punto torneremo ancora fra poco. Ethiad non pervenuta;

- OneWorld presidia ADD tramite QR, ma non opera su SUF. Inoltre c'è di nuovo il problema della destinazione finale che non è ADD, per cui valgono le medesime considerazioni appena effettuate;

- EK vola su ADD ma non mi permette anch'essa di incastrare il volo su MQX, senza contare che AZ non ha rinnovato gli accordi di interline e dunque non potrei nemmeno risolvere il problema del come arrivare a FCO.

Come dicevamo, fare SUF-MQX con un unico PNR è quindi o tecnicamente impossibile, o semplicemente un incubo.


Come se ce ne fosse bisogno, a complicare ulteriormente una situazione già di per sè astrusa concorre la particolarissima politica di prezzo operata da Ethiopian Airlines sui voli domestici.

Un volo domestico a/r quale un ADD-MQX di poche centinaia di km costa uno sproposito, cioè nell'ordine delle 2-300 euro.

Se però si è entrati nel paese con un volo Ethiopian, si ha diritto ad una tariffa fissa scontata del 50-60%, che tra l'altro dà diritto a privilegi equiparabili a quelli che in Italia conosciamo sulla continuità territoriale sarda (primo tra tutti, la disponbilità di comprare a/r con ritorno aperto full flex). Questa tariffa può essere comprata anche in un secondo momento, come descriverò nella seconda parte del TR.

Da quanto mi hanno riferito, è da poco possibile usufruire della stessa tariffa anche se si entra nel paese con un generico volo Star Alliance (leggasi TK), ma sarà comunque necessario passare per il call center o la biglietteria, "agganciando" cioè solo in un secondo momento la tratta domestica a quella internazionale.


Ora, io di mestiere faccio altro, dunque non mi ergo a network manager di AZ.
Solo non capisco però come diavolo faccia la compagnia basata nell'unico hub che permetterebbe a tutta l'Europa continentale di arrivare in Etiopia senza fare il giro dell'oca a non sfruttare questa occasione.
Ripeto: forse il problema sono i bilaterali con cui la Repubblica Federale Democratica dell'Etiopia tutela il suo campione alato nazionale, e cioè ostacoli oggettivi, e a questo punto lo spero, perchè altrimenti saremmo davanti ad una scelta a dir poco suicida.
Contrariamente alle credenze popolari, il PIL di questa larga fetta di corno d'Africa cresce infatti ad un ritmo del 10-12% annuo, con famelici investimenti stranieri (letteralmente) in ogni dove. E non voglio nemmeno ricorrere a discorsi (per me ridicoli) di vicinanza tra paesi che hanno avuto un passato comune, o al traffico etnico.

Boh, mistero della fede.


Ad ogni modo, questa premessa dovrebbe essere sufficiente a spiegare perchè io abbia deciso di raggiungere Roma in treno, per poi volare un FCO-ADD-MQX con Ethiopian. Facile, no?

No.

Se cercate sul sito di ET un volo dall'Italia a Mekelle, o anche solo Addis, vi sparerà cifre spropositate, dando per già esaurite le classi di prenotazione più convenienti. Possibile?

No.

Vabè, basterà chiamare la biglietteria di Ethiopian a Roma e risolveranno tranquillamente. No?

No.

Farsi rispondere al telefono dagli etiopi, per non parlare delle email, è un feroce esercizio di zen. E io ho notoriamente la sensibilità di Ivan Drago in Rocky IV quando si tratta di pazientare nell'acquisto di un biglietto.

Mi rivolgo quindi a un'OTA (nel mio caso la solita e solida Expedia), e in 5 secondi concludo il tutto ad un prezzo a dir poco concorrenziale, pur essendo sotto data.

Ora possiamo andare.
 
Ultima modifica:
La partenza del volo FCO-ADD avviene attorno a mezzanotte, cioè in una Fiumicino completamente deserta.





(scusate le foto mosse, ma come vi dicevo ho pasticciato con il cellulare)





Non ho nemmeno controllato l'eventualità di poter effettuare il check-in online, quindi appena in aeroporto mi fiondo al banco Business che serve anche i pax premium Star Alliance. Addetto molto cortese, che svolge la pratica in una manciata di secondi. Essendo *Gold ho una franchigia di due bagagli da stiva, da 23kg ognuno. In realtà ho solo un bagaglio, di circa 25kg. Chiedo all'addetto se ciò sia un problema, ma questo mi spiega che nel caso si imbarchi un solo bagaglio c'è molta flessibilità sull'eccesso di peso, mentre nel caso i bagagli siano due si controlla con più zelo.

Controlli sicurezza, quindi controllo passaporti, quasi privi di anima viva.
Due banchi aperti, uno per i passaporti UE e l'altro per tutti gli altri.

Vado chiaramente a quello UE, dove però il passeggero già al banco sembra avere qualche difficoltà causata dal suo doppio passaporto. Al banco a fianco, vuoto, il poliziotto ascolta concitato la telecronaca di Juve-Napoli.
Arrivano poche altre persone, tutte con passaporto UE, che si mettono ordinatamente in fila dietro di me. Siamo 4-5 persone al banco comunitario, con quello a fianco vuoto. Dopo 5 minuti, forse finita la partita, forse mosso a compassione, il poliziotto del reparto telecronache sportive ci invita da lui, ma, nell'aggirare il cordone, quelli dietro di me sono più lesti e mi ritrovo in coda alla fila da primo che ero.

Al che, il tipo col doppio passaporto finalmente finisce la pratica e va per andarsene.
Io rigiro nuovamente la corda del serpentone e vado per tornare alla fila giusta.
Il tipo però si dimentica di chiedere altre cose e torna indietro.
Io vado per tornare al banco extra UE dove però nel frattempo sono arrivate altre persone, ritrovandomi sempre più indietro.
Il doppio passaporto se ne va.
Ritorno al banco UE.
Il tipo va per tornare indietro una seconda volta.
Emmobastaveramenteperò!

Risultato: sono rimasto 20 minuti al controllo passaporti, con due banchi aperti e una sola persona già in fila prima di me. Un record nel panorama mondiale.

Gli è andata bene che non ho voluto falsare il test palesando il mio ruolo di amministratore del più importante forum di aviazione italiano, e con esso la terziarietà della mia recensione (cit.). :roll:

Dicevamo, il deserto dei tartari.



Pur volando in Y, lo status mi dà l'accesso alla lounge. Nonostante la differente alleanza, ET si appoggia a quella AZ.

La conoscete tutti anche molto meglio di me, quindi vado veloce: comoda, buona selezione di alcool (ho già cenato), WiFi potente, e nella sostanza gradevole da vedere.









Il personale passa in continuazione lo strofinaccio sul bancone e la scopa per terra. Ma forse nel capitolato d'appalto non rientra il dover raccogliere piatti e bicchieri. Mistero della fede.





In compenso mi becco la cazziata per lo stare scattando foto.
"Aho, questo sta a fa' foto a tutta la sala"
Scusi, ce l'ha con me?
"E' che se te vedono quelli di Alitalia s'incazzano"

Dopo qualche ultima telefonata e un 2-3 whisky, con qualche minuto di anticipo chiamano l'imbarco. C'è anche il tempo per una veloce pausa sigaretta nei gabbiotti vicino al gate.

La curiosità è forte: finalmente riesco a volare sul Dreamlin...

Eh???





Non so a voi, ma a me questo pare un triplo.

Contrariamente alle attese, sembra infatti che ET non stia usando più il 787 su FCO/MXP, o che comunque alterni le due macchine in base a (credo) i riempimenti.

Effettivamente questo volo avrà un LF che rasenta il full. Giusto il sedile accanto al mio sarà libero.

Un po' di foto degli interni, fatte male, di fretta, senza troppa voglia, al buio, e col cellulare.

Ma in realtà, la verità è che c'è ben poco da fotografare: gli interni sono basici; non scorro l'IFE che mi sembra comunque molto elementare, almeno a giudicare dalla mappa; il poggiapiedi è un plus gradito; il pitch accettabile. Insomma, sanza infamia e sanza lode.











Si parte.





Copertina personalizzata.



Passiamo sulla verticale di SUF.





E poi ci dirigiamo verso la Grecia.



E finisce qui.

A causa degli orari demmerda, volare da/verso l'Etiopia è un incubo: da Roma sono 6 ore di volo scarse, che avvengono in notturna con partenza intorno a mezzanotte.
Capisco che un simile orario sia il più efficace, perchè azzera i tempi morti nella giornata lavorativa al contrario di un volo diurno, però al netto di decollo, atterraggio, sistemazione, cena, acclimatamento, pipì, prendi sonno, luce accesa, etc, le manco 6 ore iniziali si riducono a massimo 4 di potenziale sonno effettivo, rendendoti uno zombie comunque la si metta. A complicare le cose, soprattutto al ritorno, c'è poi la questione fuso: +2 di differenza, perchè in Etiopia non si adotta l'ora legale.

L'intera esperienza a bordo è quindi dedicata alla ricerca spasmodica del maggior numero di ore di letargo possibili, e tutto il resto del servizio passa in secondo piano.

Nonostante l'orario viene comunque offerta la cena (cosa che davvero non comprendo), con tutto ciò che ne consegue in termini di rumore, confusione, odori, e luci.
Finito questo, vado a fare una tappa in bagno, dopo la quale chiedo ad una f/a nel galley se avessero delle mascherine da notte.
Lei mi guarda e scoppia ridere.
L'altra f/a di fianco a noi ci guarda incuriositi.
La prima riporta in amarico alla seconda quella che credo fosse la mia richiesta. Provocando la stessa dose di ilarità.
Capisco l'antifona e mesto me ne torno al mio posto corridoio, lasciandole ancora con le lacrime agli occhi.

Ah, niente gin tonic. Solo birra o vino.
Declino entrambi, e sulle coste libiche piano piano comincio a trovare un po' di torpore.

Mi risveglio (parola grossa) che siamo qui, con la cabina già illuminata e alle prese con le operazioni pre-atterraggio. Niente colazione.



Sbircio dal lontano finestrino la mia prima alba africana. Che sembra uno spettacolo di colori e foschia.

Rivista di bordo bimestrale.



Con un interessantissimo articolo sulla presenza femminile in ET, nonché sul primo volo della compagnia operato da un equipaggio di sole donne. Dal dispatcher al comandante.



Atterriamo con un bel po' di anticipo, in una selva monocolore Ethiopian.
Il nostro prode.





Il successivo volo per Mekelle è fra più di 5 ore. Un'eternità.
In teoria dovrei subito andare al Terminal 1 (il terminal originario del Bole Airport di Addis) da dove operano tutti i voli domestici oltre ad alcuni internazionali. Fortunatamente, però, riesco a seguire in maniera non proprio ortodossa i percorsi verso l'uscita fiondandomi così nella lounge del nuovo terminal, dove mi do' una rinfrescata, inganno qualche ora, e fumo qualche sigaretta nella comoda saletta interna.

E dove soprattutto faccio colazione!



Ottimo WiFi pure qui, ma stavolta con il blocco antipatico del VoIP.
A giudicare dal numero di pax, credo non sia l'ora di punta.





Non sapendo cosa comporti di preciso il cambio di terminal, dopo nemmeno un paio d'ore decido di recarmi al Terminal 1 dei voli nazionali.
Mai errore sarà più grave, visto che se qui non c'era niente da fare, lì sarà anche peggio!



Il percorso costeggia la vetrata airside. Giusto per farmi rosicare alla vista di tutta la flotta di 787 africani.







Lo spostamento tra i terminal avviene via bus.

Arrivato al Terminal 1, curioso mi assale un dubbio: ma di grazia, io l'immigrazione quando la faccio???

E' infatti senza che nessuno mi abbia fermato che sono arrivato alla spartana lounge dei nazionali, dove chiedo quindi se dovessi comunicare a qualche forma di autorità che ero entrato nel paese. La gentilissima addetta mi risponde che devo scendere di nuovo al piano inferiore, seguire le indicazioni per l'uscita, cercare i banchi dell'immigrazione, cercare qualche addetto che mi schedi, non passare i varchi ma tornare indietro, e rifare il percorso inverso.
A patto che non debba anche chiedere il rilascio del visto on-arrival.
"Altrimenti?"
"Altrimenti la procedura è più complicata"
"No no, ho già il business visa..."
"Ah, meno male..."

Di nuovo al Terminal 1.





La lounge dei nazionali, si diceva.
Appena si mette piede in un aeroporto etiope (e non solo in un aeroporto, come vedremo poi), esiste una netta demarcazione tra i luoghi e i percorsi dedicati ai pax premium Sheba Miles (e *A), e quelli per tutti gli altri. Non sempre il vantaggio si rivela a conti fatti così marcato, ma la cosa va comunque notata.





Il catering è ridotto all'osso. Personalmente mi interessa più che altro re-idratarmi.





Dopo una quantità di tempo parsami infinita, chiamano il nostro volo, operato da un Dash 8.

Questo.



Penso innocentemente io.

Fin quando sento un annuncio in amarico dopo il quale tutta la gente in attesa al gate si alza e se ne va.

Chiedo numi, e mi dicono che hanno cambiato il gate.
Chiedo quale.
Non lo sanno.
E gli altri allora dove vanno?
Al gate.
Sì ma quale?
Non lo so.
E allora loro come fanno a sapere dove andare?
Boh.
Ma loro vanno a Mekelle?
Alcuni anche ad Axum.
Sono due voli?
No, è lo stesso.
Quindi basta che seguo loro?
In teoria.
In pratica?
Non lo so, chieda a qualcuno.
Ma lei non è quello che ha appena fatto l'annuncio al microfono?
Sì.
E che ha detto?
Che il volo per Axum non parte da qui.
E quello per Mekelle?
E' lo stesso.
E dove gli ha detto di andare?
Non gli ho detto di andare da nessuna parte, solo che il volo non parte da qui.
Ah, ok.

Seguo loro...



Entrano tutti da una porticina.
Li seguo.
Scendono per di qua.



La scala porta ad un'uscita sull'apron.
La varco e un addetto mi stacca il biglietto.
Mekelle?
Axum.
E Mekelle?
Anche.

Ok.

Stavolta per davvero, il nostro Dash 8 - Q400, ovvero la tipologia di aereo con cui ET effettua la stragran parte dei suoi voli domestici alternandolo all'occorrenza - e con estrema discrezionalità - con i 737.

ET ne conta 17 esemplari in flotta, suddivisi in due configurazioni: quelli da 71 posti dotati di Business Class (7/64), e quelli da 78 posti full Y. In entrambi i casi, ET ha optato per la configurazione media offerta da Bombardier, che nel due classi propone configurazioni che vanno dai 67 ai 76 posti, e nella classe singola da 74 a 82.

Oggi si vola su ET-ANY, giovincello di 6 anni non compiuti. E configurato full Y.

Da questa foto si vede chiaramente la stiva posta in coda all'aereo, e dalla cui riduzione/eliminazione dovrebbe saltar fuori la decina di posti aggiuntivi di cui si parlava in questo thread.



Ci sono visibilmente più pax che posti a sedere, ma stranamente sembrano entrare tutti tranquillamente in questo frullino canadese.

Ho il posto 12L.

Appena a bordo, l'hostess mi accoglie con un caldo sorriso.
Prego, fila 2.
Ma ho la fila 12.
Sì sì, fila 2.
Grazie, mi piace viaggiare davanti, ma ho la fila 12.
Appunto, fila 2.

Io amo questo paese.

Quella che fisicamente è la prima fila è la 11.
Essendo io al lato destro, la prima fila è la seconda, ma è numerata come 12.
Se pensate che tutto ciò sia complicato, immaginate lo sbigottimento quando vi fissano un appuntamento telefonico alle 4am e vi chiamano invece alle 10am. E non sono in ritardo. Anzi.

Fila 12, appunto.



Il terminal internazionale in lontananza...



...e quello nazionale davanti a noi.



Lei si prenderà amorevolmente cura di noi in quest'oretta di viaggio.



Flotta addestramento.



Manutenzione.





Testata...



...e via.



"Come NON realizzare un'espansione urbana". Pag. 1, Cap. 1, Par. 1.0.



Usciti dalla periferia urbana di Addis Ababa, il panorama cambia violentemente.
Come credo molti di voi sapranno, l'Etiopia ha una orogrofia estremamente variegata, ma che riporta come tratto distintivo un complesso sistema di altopiani lungo soprattutto la dorsale del Paese. E' sulla loro sommità, al fresco dei 2.000-2.500 metri di quota e al riparo dalla zanzara anofele, che si sviluppano la maggior parte degli insediamenti umani, urbani e rurali che siano.

Visivamente, uno spettacolo superbo.





















Il volo scorre via uneventuful, nonostante l'evento sia la mia prima volta su un turboprop.
Rumoroso, ma meno di quanto mi aspettassi. La sensazione di leggerezza si avverte invece molto di più, sia nel modo di prendere e perdere quota, che nei sobbalzi dovuti al vento. Esperienza simpatica, ma il salto di qualità del jet è enorme.

Della cabina non c'è molto da descrivere, e in più sono attaccato all'omone in giacca e cravatta sedutomi accanto, che mi incute timore e fa desistere dal fotografare a nastro la cabina.
Viene comunque offerto un servizio di bevande, con l'aggiunta di un paninetto con prosciutto, crema di formaggio, e cetrioli. Edibile.

La rivista è sempre la stessa, e sfogliandola velocemente mi cattura questo particolare. La didascalia recita: Ethiopian Airlines acquired ET-ABR - one of the two Douglas DC-3s previously operated by Italian national airline Alitalia - in 1965- The airliner would remain in service for a decade, until it was retired in 1975.



Puntuali, dopo un'oretta di volo giungiamo infine a Mekelle. L'avvicinamento permette un interessante volo d'uccello sulla capitale tigrina, situata a 2.000 e qualcosa metri slm.







Una grande città che conta più di 300.000 abitanti (a seconda delle stime), ma nella sostanza ancora fondamentalmente rurale. Nonostante la pioggia di finanziamenti indirizzati qui dal governo federale, guidato proprio dal partito tigrino.
Il TPLF (Fronte Tigrino di Liberazione Popolare) giocò infatti un ruolo fondamentale nella caduta della dittatura socialista del DERG, salito a sua volta al potere negli anni '70 a seguito del colpo di stato con cui venne spodestato il re Haile Selassie I, mettendo la parola fine alla storia millenaria della monarchia etiope.







La Mekelle University, che guarda dall'alto di una collina il resto della città.



Finale.



Terra.





Il frullino scarica i pochi bagagli in attesa di ripartire alla volta dell'antica capitale Axum.



L'Alula Aba Nega Airport ("International" perchè fa figo)...



...che ci accoglie così:



Ovviamente i miei colleghi si sono offerti di mandarmi una macchina a prendermi.
Ovviamente hanno sbagliato settimana.
Ovviamente lo temevo, e infatti nell'ultima mail gli avevo specificato 8 volte a che giorno e a che ora sarei arrivato, coerentemente con il loro calendario (che ovviamente non è il gregoriano ma il lunare egizio di 13 mesi), e coerentemente con il loro metodo di calcolo delle ore (che ovviamente è diverso da quello del resto dei paesi mondiali).
Ovviamente mi avevano rassicurato di aver capito.
Ovviamente non avevano capito.

Adoro questo paese.

Noi invece ci vediamo al prossimo capitolo.
 
Ultima modifica:
Figa che posto, io sarei già impazzito dopo un minuto e mezzo.

Ho avuto a che fare per lavoro con degli Eritrei e mi ci ritrovo perfettamente nel tuo racconto surreale.
 
Bellissimo inizio. L'Etiopia è meravigliosa, c'ho lasciato il cuore tre anni fa.
Comunque posso controllare meglio, ma ad ottobre sono partito da Pisa con Alitalia poi ADD ed infine Malawi e direi un solo biglietto.
 
Ottimo davvero, e gustoso...quasi come la nastrina del mulino bianco etiope che non ha resistito dal regalarti appena atterrato ad ADD!! Nostalgia di casa galoppante? ;)
 
Scrivo pochissimo, però permettimi di dirti che trovo questo TR davvero eccezionale, scritto con un ottimo stile narrativo, coinvolgente e che si fa leggere, per non parlare delle foto, anch'esse davvero belle, tra tutte, quelle degli altopiani etiopi e quelle dell'avvicinamento a MQX sono davvero emozionanti.

Quanto all'indisponibilità della mascherina, non ho potuto non pensare a questo https://youtu.be/kwYr4LAIUjk?t=27s Si vede che non volavi EK... :D :D :D
 
TR che promette non bene, di piu'.
Leggerti e' davvero un piacere, il tuo modo di raccontare le esperienze e le sensazioni e' coinvolgente. Bravo.
Ora avanti con il proseguio.
 
Gran bel TR, raccontato come sempre in modo brillante e divertente!!!
Ma alla fine, chi ti è venuto a prendere in aeroporto?
 
La parte relativa al cambio gate ad ADD è fantastica! Come il TR