Terza ed ultima puntata con il viaggio di ritorno.
Premetto che le foto che seguono, così come quelle dell’andata e a differenza della maggior parte di quelle OT, sono state scattate o con la mia fida compatta o con il cellulare (durante i viaggi la reflex se ne sta sempre bella protetta in valigia), per cui la qualità è quella che è.
Il 3 maggio, purtroppo, arriva rapidamente; la sveglia suona alle 5.30, miracolosamente la sento subito, mi lavo, sistemo le ultime cose in valigia (chiudendomi in bagno, nella speranza di non svegliare il mio amico…), faccio una rapidissima colazione al ristorante dell’hotel (mi sono alzato dal tavolo che letteralmente stavo ancora masticando) che, per fortuna, apre alle 6.00 e alle 6.14 sono alla fermata, giusto in tempo per prendere il 12 che, puntuale, arriva alle 6.20 e che, in 8 minuti, mi porta in aeroporto. Scegliere un hotel vicino all’aeroporto (e con la fermata del tram che mi ci porta proprio davanti) si è rivelata una scelta vincente.
Alla prossima si scende.
Flughafen Zuerich
Questa inquadratura l’avete già vista due volte, ma ve la ripropongo (la luce è diversa

), mi piaceva molto poter vedere diversi piani in un colpo solo.
Partenze di questa mattina.
C’è anche il mio (e ci mancherebbe che non fosse così!)
Dopo una lunghissima coda, viene il mio turno per il check-in
Se non erro, questa zona è stata aperta/rinnovata da pochissimo. Così mi è sembrato di leggere e, in effetti, tutto sembra piuttosto nuovo, senza contare che, nei sottostanti arrivi, ci sono dei lavori in corso che limitano parecchio lo spazio.
Terrazza panoramica, chiusa al momento (mi pare apra alle 8.00). Giusto per volerci male…:
http://www.zurich-airport.com/passe...ing-and-attractions/excursions-at-the-airport
Prima dei controlli di sicurezza (parecchio prima) vi è il controllo delle carte d’imbarco che avviene in modo del tutto automatico grazie a dei tornelli sul cui lettore è necessario posizionare il codice a barre della boarding pass. Mi sembra un sistema efficiente, anche se ammetto che è la prima volta che mi capita. Purtroppo, non ho fatto foto, me ne scuso.
Poco dopo raggiungo i controlli di sicurezza, purtroppo dovrò stare sulla destra.
La coda è praticamente inesistente, i controlli rapidi ed indolore ed il personale professionale, bene.
Passati i controlli di sicurezza, mi ritrovo airside, a 5-10 min dal mio gate (A57) che, ovviamente, raggiungerò a piedi, mentre per i gate E sarebbe necessario lo “Skymetro” (pensandoci, mi sarebbe piaciuto vederlo, avrei potuto andare a fare due passi verso gli E).
Colazione con vista.
Fauna locale (dietro ai vetri bagnati

)
In 6 minuti e 30 secondi (ho guardato l’ora a cui ho scattato la foto, non pensate che mi sia messo a cronometrare

) raggiungo il mio gate, quando è ancora in corso l’imbarco del volo precedente diretto a MUC.
Il gate (insieme ai 6 che lo precedono, da A50) si trova in uno stanzone al piano terreno; curato e ordinato, per carità, ma con decisamente poco spazio, praticamente tutti i posti a sedere sono occupati. Mi ha ricordato un po’ il “pollaio” di BGY, anche se, ovviamente, qui è mille volte meglio (d’altronde, quella zona di BGY fa veramente schifo ed è difficile fare di peggio).
Giornali e riviste in omaggio.
Prima ero intenzionato a prendere “Auto sprint”, poi, quando l’ho visto (in foto non si vede, ma fidatevi che c’era), la scelta è ricaduta su questo che, tra l’altro, contiene anche un articolo sull’ingresso degli ATR42 nella flotta di Etihad Regional.
Appurato dove si trova il gate, visto che c’è ancora tempo e che quella sala non mi piace, faccio due passi.
Dato che all’andata mi era stato impossibile scattare la foto di rito e che supponevo potesse accadere lo stesso al ritorno e che la cosa, trattandosi del mio primo TR, non andava per niente bene, ho provato ad ovviare in aeroporto. So benissimo che l’inquadratura avrebbe dovuto essere migliore, ma sussisteva un problema: il bagno aveva una porta automatica, per cui, se mi fossi messo nella posizione migliore per scattare, quest’ultima si sarebbe aperta e chiusa di continuo e sapere che la gente che passava mi vedeva che fotografavo i servizi non mi faceva molto piacere
Lounge… per fumatori
Mi sistemo al piano di sopra, vicino all’apparecchiatura per caricare i propri gingilli elettronici (di cui non ho bisogno, visto che mi sono alzato neppure due ore prima e che il telefono, ovviamente, è ancora carichissimo). A ZHR vi è il wifi gratuito per un’ora, utilizzabile previa registrazione (se ben ricordo, basta farsi mandare un sms con il codice), ma, non avendo molto tempo a disposizione, ho evitato di usarlo. A TRN (faccio che scriverlo qui), il wifi è gratuito senza limiti di tempo, ma, anche in questo caso, è necessario registrarsi, ragion per cui tendo a non utilizzarlo (non so voi, ma doversi registrare per utilizzare il wifi nei luoghi pubblici è un qualcosa che mi fa davvero innervosire, per cui, in Italia, a meno di non avere grandi quantità di dati da scaricare, dove mi viene richiesta la registrazione, tendo ad evitare di usare il servizio).
Airbus vs bus
Dalla Svizzera con furore.
Boarding pass
Poco prima dell’orario a cui avrebbe dovuto iniziare l’imbarco, mi alzo e scendo al piano inferiore, nella sala di cui sopra. A vederla non è male, il problema è che i posti a sedere sono decisamente pochi e, nella parte all’estremità opposta, quella dove c’era il mio gate, pochissimi erano quelli liberi, non a caso, trattandosi di un’attesa breve, resto in piedi.
In attesa dell’imbarco che inizierà, con qualche minuti di ritardo, per ragioni che saranno chiare in seguito.
A bordo del Cobus rimango per un attimo da solo, la speranza di essere il solo passeggero a bordo comincia a farsi strada (sarebbe stata la realizzazione di un quarto sogno

), ma, purtroppo, dopo poco arriva una seconda persona. Beh, comunque, un volo con solo due pax non è male, non mi era mai capitato e batte, dopo soli 2 giorni, il record dell’andata quale volo più vuoto della mia vita.
Ed ecco, quindi, che giungiamo alla realizzazione del terzo ed ultimo sogno. Non avendo, mio malgrado, un lavoro che mi permetta di viaggiare e volando, quindi, solo per diletto, anche se sembra assurdo, in vita mia non ero ancora mai riuscito a fare un volo da solo, avevo sempre viaggiato in compagnia, mai una volta che fossi riuscito a fare un viaggio aereo da solo. Non che farlo mi abbia dato chissà quali emozioni (alla fine, ovviamente, non cambia nulla), però mi ha fatto piacere riuscire, finalmente, una volta tanto, a salire su un aereo da solo.
Avevo prenotato un aereo, volete mica portarmi a Torino in autobus?
Volo: F7498 ZRH-TRN
Aereo: Saab 2000
Marche: HB-IZJ
Nome: Verbano
Pax: 2/50
L.F.: 4%
Sched.: 7.50-8.40
In air: 7.50-8.28
L’aereo è, come vedete, è lo stesso dell’andata (uffa), l’imbarco è, manco a dirlo, rapido e, come all’andata, prima del decollo, la AV, che nuovamente si rivelerà essere molto gentile e disponibile, offre una salviettina rinfrescante ed il depliant del programma FF Etihad Guest, volantino che, stavolta, rifiuto. Stavolta resterò al posto che avevo scelto in fase di prenotazione, il 4A (foto fatta in volo).
Anche in questo caso, non ho foto del rullaggio e del decollo, anche perché pioveva, il finestrino era piano di gocce e, per di più, l’elica buttava acqua proprio sul mio finestrino, per cui, anche volendo, con il solo cellulare le foto sarebbero venute decisamente schifose (vedere le gocce d’acqua a fuoco e tutto il resto fuori fuoco mi fa davvero infuriare, quindi, sapendo che il risultato sarebbe stato quello, ho preferito evitare, senza contare, poi, l’obbligo di spegnere i dispositivi elettronici).
Dopo un rapido taxi raggiungiamo la testata 28 (potrei sbagliarmi però) e, con una corsa di decollo breve, ma che mi è sembrata più lunga di quella del volo di andata, cosa che un po’ mi ha stupito, decolliamo alla volta di TRN. Ci vorrà parecchio tempo prima di riuscire ad uscire dalla spessa coltre nuvolosa (ma quanto erano basse ‘ste nuvole?!?!?), per fortuna, poi arriviamo qui.
Aereo, anche in questo caso, decisamente affollato.
Poco dopo, la AV (ovviamente ce n’è una sola) passa a raccogliere le ordinazioni. Io opto per una Coca Cola e subito mi viene chiesto se desidero quella normale (che prenderò) o la Zero; buono che, su un volo di neanche 40 minuti, vi sia attenzione anche per questi particolari (all’andata, al mio amico era stato chiesto se voleva proprio una Coca Cola o una Pepsi). Dopo pochi minuti, la AV torna con un vassoio con il mio rancio che, con mia grande sorpresa, oltre alla bevanda prevede anche una brioche (“ma ne prenda pure due, se ha voglia” e io, ovviamente, non me lo farò ripetere due volte

), brioche che, tra l’altro, sono calde, cosa che le rende particolarmente gradevoli.
Coca Cola e brioche calde non sono proprio l’accoppiata migliore, non serve che me lo facciate notare

, ma, se avessi saputo che stavolta c’era anche da mangiare, avrei preso un tè.
Fuori, intanto, si scorgono le Alpi
Quando passa a ritirare il bicchiere (cercherà anche di portare via la salviettina, ma io me ne reimpossesserò

), la AV chiede se desidero un refill e lo accetto volentieri, visto che è dalla colazione che non bevo ed ho davvero sete.
Intanto, fuori si comincia a vedere la pianura e intuisco che stiamo per cominciare a scendere. Le mie supposizioni vengono confermate dall’annuncio relativo all’inizio della discesa arriverà di lì a poco, quando ancora non ho terminato il secondo bicchiere di Coca Cola. Mi chiedo come farebbe la povera AV ad effettuare il servizio in tempo in caso di aereo full.
Cittadina di cui non so il nome.
E, in men che non si dica, il mio Pegaso alato (cit.

) mi conduce leggiadro sui cieli sabaudi.
Un consiglio: qualora voleste venire a Torino, vi suggerisco di scegliere un posto sulla parte destra dell’aereo, in modo da poter godere del bel panorama sulla città (e, in particolare, sul centro) che offre l’avvicinamento alla 36 di TRN. Io, ovviamente, non ho seguito i miei stessi consigli e mi sono seduto a sinistra
La non sufficientemente valorizzata palazzina di caccia di Stupinigi (a sinistra), la frazione Borgaretto del comune di Beinasco (a destra) e, dietro, l’abitato di Orbassano.
La lunga strada rettilinea è corso Francia, il corso rettilineo più lungo d’Europa, che collega il centro di Torino (della quale in foto si vede parte della zona ovest) con Rivoli, passando per Collegno e transitando a pochi metri dal comune di Grugliasco (tutti visibili nella foto).
L’aeroporto di Torino Aeritalia (LIMA) e, alla sua sinistra, gli stabilimenti Alenia.
La bellissima reggia di Venaria con i suoi giardini (a sinistra) e il TTR GTT della linea SFMA (destinata a fondersi con la SFM4) che collega Torino con Ceres, passando per l’aeroporto di Caselle.
L’abitato di Caselle torinese.
La piazza del mercato di Caselle, uno degli spotting point di TRN.
Il DC3 Dakota gate guardian vigila su chi arriva.
Turin airport welcomes Etihad Regional.
Tutti sul Cobus, ma una Panda sarebbe bastata
Per fortuna, il tempo, a differenza di quello che avevo lasciato a Zurigo e di quello con cui, all’andata, ero partito da Torino, è buono.
Un ultimo saluto al mio Pegaso alato
A casa!
Impossibile per chi arriva non scoprire (qualora già non lo sappia) che 14 maggio allo Juventus stadium si terrà la finale di Europa league.
Arrivi della giornata
Affollatissimo baggage claim
Qualora ci si fosse persi la pubblicità precedente.
Il primo e l’ultimo bagaglio arrivano insieme
Voi sperereste che io mi fermi qui, ma vado avanti ancora

. Mia mamma era piuttosto incuriosita da questo fantomatico aereo ad elica con cui l’ho ho stressato praticamente tutti coloro con cui ho parlato prima del viaggio, per cui al ritorno sono venuti a prendermi i miei e li ho accompagnati fuori dal sedime, così loro hanno visto dal vivo l’aereo, mentre io ho avuto la possibilità di spottare il mio amato Saab al momento della sua ripartenza alla volta di Zurigo. E’ stata la prima volta in assoluto che ho spottato l’aereo dal quale ero appena sceso e devo dire che mi ha fatto piacere (abbiate pazienza per le foto, purtroppo, era da tantissimo che non spottavo).
In conclusione, sono perfettamente al corrente dei debiti che, da quando esiste, ha prodotto Darwin, però il mio giudizio su Etihad Regional, per quanto possa essere parziale, essendo basato solo su due voli, è decisamente molto positivo; mi è sembrata, in piccolo, una major “vecchio stile”, una compagnia full service nel vero senso della parola che offre un servizio di buon livello, con, compreso nel prezzo del biglietto, bagaglio in stiva (max 23 kg), spuntino a bordo e possibilità di scegliere il proprio posto, cose che, ormai, per lo meno per le classi tariffarie più basse, è difficile trovare tutte insieme in una major. La puntualità, poi, sia in andata che in ritorno, è stata notevole, con, in entrambi i casi, arrivo in anticipo. Molto disponibile, cortese e professionale, sia all’andata che al ritorno, la AV e buono l’assortimento di bevande tra cui poter scegliere, per non parlare, poi delle brioche scaldate, piccolo particolare che, però, contribuisce a rendere il giudizio positivo.
Di Zurigo ho già detto (ovviamente, de gustibus…), quindi, per finire, un viaggio bello e che ripeterei molto volentieri, sia per la parte aeronautica, che per quella “culturale”.
Grazie per l’attenzione e, come ho detto nella prima parte, spero non sia così,
Alessandro Manzoni ha detto:
Ma se in vece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s'è fatto apposta.