Dopo un lungo lavoro di scelta, ecco che sono in grado di presentarvi qualche foto OT di Zurigo, le foto so che sono tantissime, troppe, ma, credetemi, questa è la massima selezione che, nella mia prolissità, sono riuscito a fare, spero di non annoiarvi troppo, siete liberissimi di saltare ciò che non vi interessa

Premetto, poi, che il tempo è stato poco, quindi abbiamo visto praticamente solo i must to see, rimanendo nel centro città, perdendoci varie altre cose interessanti, ma sarà per un’altra vola.
La scoperta di Zurigo inizia, in modo forse banale, percorrendo la via dello shopping, la Bahnhofstrasse, affacciandoci, talvolta, sulle traverse (che poi comunque visiteremo successivamente).
Augustinerkirche.
Bellissimo giardino.
Al fondo della Bahnhofstrasse troviamo Buerkliplatz da dove, con il semplice abbonamento dei mezzi pubblici, prendiamo un battello di linea che ci permette di fare un breve giro (scendiamo alla prima fermata) sul lago di Zurigo (Zuerichsee). Apprezzo sempre le città in cui servizi del genere sono veri e propri servizi di linea, pienamente integrati nella rete di trasporto pubblico.
Sponde lussureggianti.
Giunti a terra.
Siamo a Zurigo o nei sobborghi di Los Angeles? :doubt: In generale, devo dire che mi ha stupito trovare diverse auto americane in giro per la città.
Adoro tutto il verde che si vede sulla costa.
Ritornati a Buerkliplatz scendiamo dal battello che fa il giro del lago e prendiamo quello, anch’esso di linea, che percorre il fiume di Zurigo, la Limmat. Personalmente, ho trovato più affascinante il giro sul fiume rispetto a quello sul lago.
AZ Ristrutturazioni?
Quella gru che si vede sulla sinistra mi attraeva non poco, quindi la ritroverete anche in seguito.
Un saluto a Heidi.
Dirigendoci a piedi verso la terrazza antistante l’università, ci imbattiamo per puro caso in questi giardini pubblici veramente magnifici (stando a Google maps, dovrebbero essere i giardini Rechberg); scusatemi se le immagini abbondano, ma li ho trovati veramente entusiasmanti, ordinati, tenuti benissimo e molto rilassanti.
Panorama dalla terrazza di cui sopra.
Cestino dell’immondizia ad energia solare.
Di nuovo sulle rive della Limmat.
Fraumuenster.
Purtroppo, come vedete, il tempo non è mai stato dei migliori, quasi sempre nuvoloso e con diversi piovaschi alla sera. In ogni caso, molto meglio rispetto alle previsioni (tutte quelle guardate sia da me che dal mio amico) che davano pioggia ininterrotta dal primo all’ultimo giorno.
Il secondo giorno comincia con un tentativo di spotting dalla camera dell’hotel (in attesa di un 787 QR che poi non si è concretizzato, probabilmente Flightradar non era aggiornato) miseramente fallito, d’altronde, ho deciso di usare la compatta per avere un pochino di zoom in più e ne ho pagato le conseguenze, l’aereo è una macchietta lo stesso e la foto fa schifo. Il giorno prima, poco dopo essere arrivati, avevamo visto decollare il 380 SQ e, per quanto lo trovi brutto (forse perchè sono un Boeing addict

), devo dire che vederlo salire in tutta la sua maestosità è stato davvero bello. Inutile dire che, benchè, in due, avessimo 4 cellulari, una compatta, un iPad e due reflex, al momento non avevamo a mano nessuno strumento in grado di scattare fotografie.
Il giro del secondo giorno comincia anch’esso dalla Banhofstrasse che abbandoniamo quasi subito per scoprire la parte del centro sulla riva sinistra della Limmat che il giorno prima avevamo trascurato. Questo è l’interno della chiesa che vedete nella seconda foto, piuttosto spoglia (in pieno stile locale, comunque), ma trovo bellissimo il gioco di luci creato dal crocifisso (purtroppo la foto è un po’ mossa, scusate).
Atmosfera mitteleuropea che adoro.
Peterskirche, chiesa di San Pietro.
Un mio simile non “Flying”
Piazzetta bellissima (abbiate pazienza, ma adoro questo tipo di atmosfera)
Fontana con fiori galleggianti.
Bizzarro autoarticolato in cui il trattore altro non è che un Daily. Ho notato essere una combinazione molto diffusa in Svizzera, ma mi ha incuriosito (così come io devo avere alquanto incuriosito il tizio che, mentre scattavo le foto a questo camion, mi guardava con aria interrogativa: “beh, mai visto un camion in vita tua?”

).
Grossmuenster, il duomo.
Mi sfugge il significato della bandiera dall’Unione Europea, non mi risulta che la Svizzera abbia chiesto l’annessione, né che noi li abbiamo occupati (di sicuro nu motivo ci sarà, ma, personalmente, mi sfugge)
Forse non è il giorno adatto per un giro in barca a vela.
Ed ecco il sogno +1 (il terzo è relativo al viaggio aereo di ritorno) che, in modo del tutto inaspettato, riesco a realizzare. Autobus (o, come in questo caso, filobus) di questo genere, lunghi tra i 24 e i 25 metri, Italia non possono circolare in quanto superano la lunghezza massima consentita (18 m), ma è superfluo dire che sono veicoli che, anche per questo, mi hanno sempre attratto moltissimo, ma che, purtroppo, non ero mia riuscito a prendere in quanto non ero mai capitato in città dove essi prestassero servizio. A Zurigo non sapevo neppure che ci fossero, per cui, trovarli è stata una bellissima sorpresa e riuscire a salirci una bella soddisfazione.
Ritorniamo alla terrazza dell’università usando una funicolare (UBS Polybahn), anch’essa, ovviamente, utilizzabile con un normale biglietto dei mezzi pubblici.
Panoramica
Riprendiamo di nuovo la funicolare. Buttare il fumo sulla faccia della persona seduta davanti a voi ricordatevi che è scortese.
-“Come ti trovi con il tuo vicino?”
-“Mah, va e viene tutto il giorno”
Anche qui ci sono i favorevoli…
… e i contrari all’acquisto di nuovi caccia.
Tram storico

. Per uno come me che fa il volontario a bordo dei tram storici torinesi, poter vedere anche un omologo zurighese è stata una piacevole sorpresa.
Airbus? No, Airtram
Tram – onnipresenti – con i fari della Seicento

Il disegno delle vetture è curato da Pininfarina, ma, a mio modesto parere, poteva fare di meglio, molto di meglio.
A proposito di mezzi pubblici, un consiglio. Non cercate le obliteratrici a bordo perchè, semplicemente, non ci sono. Dopo la figura meschina (e pensare che ho la pretesa di dire che di trasporto pubblico me ne intendo…) in cui ho cercato nei meandri più nascosti del tram la presenza di un’obliteratrice dove convalidare il mio abbonamento giornaliero, ho scoperto che i biglietti (a meno che non siano acquistati dalle macchinette automatiche, nel qual caso sono già convalidati) vanno obliterati prima di salire a bordo, nell’apposita fessura presente nelle emettitrici.
Un giro nella stazione centrale.
Muro d’acqua nei sotterranei della stazione (che ospitano diversi negozi)…
In conclusione, trovo che Zurigo sia davvero una bellissima città, il centro storico sarà anche di dimensioni ridotte, ma con un’architettura interessante e con un’atmosfera tipicamente mitteleuropea che ho apprezzato moltissimo. Ecco, anche se è difficile da esprimere a parole, forse, più che la città intesa in senso concreto (che rimane davvero bella, beninteso), ho apprezzato la piacevolissima atmosfera che si respirava praticamente in ogni angolo, per non parlare, poi, dell’ordine e della pulizia (e di tram e S-Bahn

), ovviamente notevoli; non mi stupisce neanche troppo che Zurigo sia stata più volte ritenuta la città più vivibile del mondo. Pensare che, se Etihad Regional non avesse aperto il volo, probabilmente, non avrei mai pensato di visitare questa città, mentre ora, con il mio amico, curiosi di provare l’atmosfera invernale, stiamo già pensando di tornarci, possibilmente a ridosso del Natale(e questo mi fa pensare a quanto sarebbe utile, per la mia città, riuscire a sviluppare il giusto il suo asfittico aeroporto, ma preferisco non dilungarmi).
Nella prossima puntata (che arriverà entro martedì), se non vi ho ancora stressati a sufficienza, il volo di ritorno e qualche parere su Etihad Regional/Darwin.