Visto che è da tanto che non scrivo, ho ritenuto opportuno inserire, prima del TR, una nuova presentazione. Chi non ha voglia di leggerla, può passare direttamente al TR stesso.
Come vedete, sono iscritto da parecchio tempo, ma ho sempre scritto piuttosto poco, pur leggendovi quotidianamente più volte al giorno. Di conseguenza, mi sembra carino presentarmi di nuovo, visto che è da anni che non pubblico nulla e che pochi di voi (anzi, praticamente nessuno) mi conoscono. Gli aerei sono sempre stati parte della mia vita, ho messo piede su un aereo per la prima volta a tre anni e alle elementari ero già appassionato (praticamente un colpo di fulmine!), addirittura, sempre alle elementari avevo “scritto” un “libro” (se aveste visto l’opera capireste il perché delle virgolette
) dal titolo “Aerei da trasporto”, dove avevo disegnato vari modelli di aereo indicando le loro caratteristiche e cercando loro foto dai cataloghi di viaggi. Essendo io negato per il disegno, potete bene immaginare come il risultato lasciasse un po’ a desiderare, ma era una cosa a cui mi ero veramente appassionato ed avevo dedicato parecchio tempo, aggiornandolo e ampliandolo di tanto in tanto. Dopo questo colpo di fulmine giovanile (anzi, infantile…),pur non cessando mai di usarli, gradualmente, il mio interesse per gli aerei si è affievolito, per lasciare il posto all’altra mia grande passione, ossia i mezzi di trasporto pubblico e, più in generale, del trasporto pubblico e della sua gestione; avete capito bene, sono appassionato di autobus, tram ed affini e della gestione del servizio, cosa che può risultare strana, ma, se ci pensate, si tratta di mezzi di trasporto collettivo proprio come gli aerei (non bannatemi, please
). Il mio interesse per l’aviazione è poi ritornato a farsi prepotentemente strada da qualche anno, quando il fatto che vi si sia appassionato un mio amico, mi ha fatto ritornare ai miei interessi di gioventù, pur senza abbandonare, però, l’interesse per i mezzi pubblici. A differenza di quanto avvenga, però, per il trasporto pubblico, di cui sono abbastanza competente in termini di organizzazione, pianificazione e gestione del servizio, sugli aerei ammetto di essere decisamente più ignorante, soprattutto sulle questioni tecniche, non a caso, non scrivo molto spesso, ma leggo sempre e la cosa mi ha permesso di imparare molte delle cose che oggi conosco in merito all’aviazione, quindi colgo anche l’occasione per ringraziarvi tutti per questo importante ruolo formativo.
Premetto che mi farebbe piacere che questo TR rimanesse un semplice TR, senza che innescasse le solite polemiche che vengono fuori quando si parla di Svizzera e di Darwin.
Come vedete, la destinazione e i voli sono tutt’altro che esotici, non sono andato in “aeroporti di cui neanche al IATA conosce i codici” (frase di qualcuno di voi che mi è rimasta impressa), non ho usato compagnie “strane” e non ho volato in F, circondato da sontuosi banchetti, senza contare che stile narrativo e foto sono quelli che sono. Non ho, quindi, la pretesa di poter competere con i vostri mirabolanti TR in mete da sogno, ma, essendo da anni che non scrivo sul forum ed essendo che questo viaggio mi ha permesso di realizzare diversi sogni che mi portavo dietro da tempo, ho pensato di buttare giù qualche riga e raccontarveli.
Ma veniamo al dunque, tutto inizia all’ora di pranzo del 24 marco, quando, sapendo che Etihad Regional avrebbe aperto i volo per Zurigo, decido di dare un’occhiata al sito e farmi un’idea dei prezzi. Non che abbia grandi speranze, per un volo del genere mi aspetto cifre esorbitanti, però tentar non nuoce. Con un po’ di sorpresa, simulando una prenotazione, vedo che il volo A/R in tariffa promo mi viene proposto a circa appena 62 euro (per l’esattezza ne pagherò 61,98). La possibilità di fare un viaggetto in terra elvetica si fa, quindi, più concreta, ma, come mio solito, anziché lasciarmi prendere dall’entusiasmo, decido di aspettare, semplicemente di tenere a mente Zurigo come una delle mie prossime mete. Alla sera, però, succede qualcosa che mi farà rapidamente cambiare idea; completo, con i miei futuri compagni di viaggio, la prenotazione per il volo che, dal 13 (tre giorni dopo il mio compleanno) al 20 maggio, mi permetterà di andare in vacanza a Palma de Maillorca (per i più curiosi, visto che Volotea da TRN, benché mi interessasse per via dei suoi 717, apre il volo solo a fine giugno, la scelta è ricaduta su EZY da MXP, cosa che, purtroppo, significherà che dovrò volare su un ben più banale 319), tuttavia, ho alcuni contrasti con i miei compagni di viaggio, per cui mi torna in mente l’idea del viaggio a Zurigo, l’ipotesi di fare, prima di andare in Spagna, una capatina in terra elvetica, un viaggio per conto mio, come voglio io e dove voglio io, senza dover avere a che fare con discussioni e pareri opposti dei compagni di viaggio. Il giorno successivo ne parlo con un mio amico e, anche se l’idea iniziale era di andare da solo, visto che lui sarebbe interessato, decidiamo di andare insieme, tanto, con lui non dovrei avere problemi. Ecco, quindi, che un viaggio che un giorno prima era appena ipotetico e pensavo sarebbe avvenuto in un futuro più o meno lontano, 24 ore dopo era quanto mai concreto e lo diventa ancora di più quando il mio amico mi fa notare che le buone tariffe che avevo trovato il giorno prima erano, in realtà, frutto di una promozione, destinata a scadere il giorno successivo (io mi ero limitato a simulare una prenotazione, senza tenere nella minima considerazione, i banner subito di fianco ai form da compilare. Lo so, sono molto furbo, non c’è bisogno che me lo ricordiate!). Il 26 marzo, quindi, dopo aver guardato in modo indicativo se a Zurigo vi sia qualche hotel decente e a prezzi abbordabili, mi decido e prenoto. La partenza sarà il primo maggio in aereo per entrambi, sul volo inaugurale della tratta, mentre il ritorno avverrà il 3, in aereo per me, in treno per il mio amico che vuole avere qualche ora in più per visitare la città svizzera e che non ha molta voglia di svegliarsi all’alba per prendere l’aereo alle 7.50. L’ideale sarebbe stato rimanere qualche giorno in più, ma, avendo già prenotato un altro viaggio che avverrà 10 giorni dopo il mio ritorno dalla Svizzera, per me era essenziale rimanere totalmente all’interno del ponte del Primo maggio, senza perdere un solo giorno e, visto che il volo è un 3xw (2 4 6), partire giovedì 1 e tornare sabato 3 era l’unica possibilità.
Siamo i primi a prenotare! La cosa non mi rassicura molto e, considerando che le prenotazioni non procedono benissimo, praticamente subito dopo aver prenotato, vengo assalito dal timore che il volo possa essere cancellato e noi riprotetti con altre compagnie.
Per fortuna, non sarà così e il primo maggio alle 7.20 esco di casa alla volta di Caselle, il traffico, data l’ora e il giorno festivo, è praticamente nullo e, dopo circa 20 minuti di macchina, sono qui. Notare quanto quest’insegna sia ben tenuta.
Livello partenze
Dopo pochi minuti raggiungo il check-in, ancora non presenziato. Etihad Regional/Darwin Airline consente il web check-in solo in alcuni aeroporti svizzeri, in tutti gli altri è necessario presentarsi al banco. Poco male, visto che, tanto, ho un bagaglio da stivare e che i posti mi sono stati preassegnati in fase di prenotazione, anche se è da anni (dal 2009) che non mi capita di usare una compagnia che non offre la possibilità di effettuare il check-in online. Sorvoliamo sul fatto che una tizia sia bellamente passata davanti a me ad al mio amico, stiamo andando in vacanza, meglio non farci venire il sangue cattivo.
Prima di avviarmi ai controlli, salgo al piano superiore dell’atrio partenze. Le persone che si vedono in fondo a destra credo siano i pellegrini del volo IG per Lourdes, schedulato poco dopo il mio.
Non chiedetemi, invece, cosa ci faccia quella bicicletta sotto vetro perché proprio non lo so, anzi, mi sono accorto della sua presenza solo ora guardando le foto (se qualcuno ha delle info, sono bene accette).
Passati rapidamente, in mezzo al gruppo di pellegrini, i controlli di sicurezza, eccoci airside, con le bellissime vetrate della che caratterizzano la facciata “lato aria” di TRN.
Giusto per testimonianza, il 319 che ha portato a Torino la squadra del Benfica, impegnata, proprio il primo maggio, contro la Juve allo Juventus Stadium.
Superga vista dal terminal.
La fauna locale era quasi tutta andata via per il ponte
D), ma qualcosa, per fortuna, c’è (purtroppo, dato il controluce e lo sporco delle vetrate, le foto sono quelle che sono).
Il 73G IG proveniente da Napoli come volo IG323 e che opererà il charter per Lourdes cui ho accennato poco sopra raggiunge il finger.
E, intanto, arriva da Palermo un 717 di Volotea.
Intanto, è giunto il momento di raggiungere il gate. A differenza di quanto accadeva al check-in, qui, finalmente, compare anche la destinazione del volo.
Anzi, no, prima un’occhiata al salone partenze dal piano superiore, vicino all’ingresso della Piemonte lounge.
Ecco che arriva lui. Ora posso non avere più alcun dubbio, il volo – salvo imprevisti - sarà effettuato (capirete tra poco perché mi preme tanto prendere questo volo).
Boarding pass
Mi chiedo il senso dell’avviso “l’annuncio di imbarco non sarà effettuato”. Mi immagino l’imbarco che viene aperto senza alcun tipo di annuncio e poi chiuso con un 50% o più pax imbufaliti in quanto non imbarcati perchè ufficialmente hanno fatto no show.
Osservando la parte destra della carta d’imbarco è giunto il momento di svelarvi il primo dei 3+1 sogni cui faccio riferimento nel titolo, ossia prendere un volo inaugurale di una determinata tratta. Non che mi aspettassi water cannon o chissà quali particolarità (anche se una piccola speranza c’era
), però poter prendere il primo volo di una certa rotta era un desiderio che mi portavo dietro da un po’ e sono davvero contento di poterlo realizzare. Stay tuned per gli altri 2+1

Tornati al gate, è il momento di dare un’occhiata a cosa si dice nel forum.
In realtà, non darò nessun’occhiata in quanto, tempo di scattare la foto, viene fatto l’annuncio di imbarco (ma non dovevano non effettuarlo?), annuncio, in cui, tra l’altro, si parla genericamente di “Etihad”. Torino è l’unico aeroporto in cui EY, operando in quinta libertà, offre non un volo per AUH, bensì un volo a corto raggio.
A bordo del Cobus lo scarso load factor del volo è palese, ben 6 pax. Il mio timore che il volo potesse essere cancellato, quindi, non era del tutto immotivato. C’è da dire che il volo in direzione opposta, lo ZRH-TRN, ha trasportato 18 persone, numeri ugualmente bassi, ma, considerando che il volo è un effimero p2p, che è il volo inaugurale e che è il Primo maggio, il lf del volo in direzione opposta non mi pare neanche così catastrofico (bisogna vedere lo yeld), mentre preferisco stendere un velo pietoso su quello del mio volo, volo che, però, a questo punto, viene ad essere il più vuoto della mia vita.
Ed ecco il mio adorato Saab 2000 in tutta la sua maestosità.
Eccoci, quindi, al secondo sogno. In diversi anni che volo, non sono ancora riuscito a prendere un aereo ad elica, so che è una cosa assurda, ma è così. Ottantasei voli prima di questo, tutti rigorosamente operati con jet, mai una volta che sia riuscito, neanche per sbaglio, a mettere piede su un turboprop e questo è un cruccio che è da un po’ che volevo riuscire a togliermi, ero curioso, molto curioso, di vedere cosa cambiasse tra un jet e un aereo ad elica. Per un neofita dei turboprop come me, poi, la non così comune configurazione a 3 abreast del Saab lo rendeva ancora più interessante ed intrigante, insomma, il turboprop giusto con cui avere il battesimo dell’aria su aerei ad elica. Per certi versi, questo sarà, per me, qualcosa di paragonabile al primo volo, salirò a bordo felice come un bambino e mi guarderò attorno per tutto il tempo, osservando le particolarità del Saab e le differenze tra un piccolo regional come questo ed uno degli aerei a reazione che, fino a questo momento, sono stati l’unico modo con cui ho solcato i cieli. C’è anche da dire che il fatto di poter prendere il Saab, unito al sincero interesse che avevo di vedere Zurigo, è stato, non a caso, uno dei motivi che mi hanno spinto a scegliere di effettuare questo viaggio, per cui potete capire perché mi preoccupassi tanto di una ipotetica riprotezione: a Zurigo ci arrivavo, ma senza Saab e, tendenzialmente, senza turboprop, cosa che mi avrebbe davvero rattristato. :sconfortato:
Giusto per sottolineare quanto mi attraesse il viaggio su questo aereo, lo sclellerato messaggio che ho mandato ad una mia cara amica.
E’ giunto il momento di scendere dal Cobus e di salire a bordo.
Volo: F7499
Compagnia: Etihad Regional operated by Darwin Airline
Aereo: Saab 2000
Marche: HB-IZJ
Nome: Verbano
Pax: 6/50
L.F.: 12%
Sched.: 09.20-10.10
On air: 09.20-09.59
Appena salito, la cosa che più mi stupisce è quanto sia basso il soffitto di quest’aereo. Pensandoci, è abbastanza intuitiva come cosa, essendo a sezione sostanzialmente circolare, se è stretto, sarà anche basso, però l’altezza del corridoio mi ha davvero impressionato.
Mentre sono assorto nei miei pensieri circa l’altezza dell’aereo e sorrido come un bambino davanti ad un negozio di dolci (cit.) per essere finalmente a bordo di quest’aereo, io e il mio amico andiamo a sistemarci nei nostri posti, 17A per me(tanto sono tutt’altro che superstizioso) e 18A per lui (ovviamente, non rinuncio alla particolarità di volare nel posto singolo).In fase di prenotazione, avevamo pensato di metterci nei posti 4 e 5A, ma il dubbio che il 5A fosse privo di finestrino ci aveva spinti a spostarci al fondo. Appena a bordo, la gentilissima AV, dato il notevole affollamento dell’aereo, ci offre, qualora lo volessimo, di spostarci più avanti, in modo da volare in modo più confortevole. Detto fatto, io ed il mio amico, molto magnanimi verso gli altri pax, ci autoupgradiamo in economy premium, posti 2 e 3, entrambi A, ovviamente.
Prima del decollo viene fornita una salviettina rinfrescante ed il depliant con le info per iscriversi al programma frequent flyer di EY (anche se sono già iscritto, il volantino è comunque un souvenir che prendo volentieri
)
Una cosa che mi ha molto colpito sono state le vibrazioni che si sono percepite a bordo al momento dell’accensione dei motori, era una cosa che proprio non mi sarei aspettato. Bellissimo, poi, il rumore sordo tipico del turboprop (che, finora, avevo sentito solo in tv nei film sulla seconda guerra mondiale
), anche se, onestamente, pensavo si percepisse anche in volo e mi ha stupito (e un po’ deluso) che si senta solo a terra in certe situazioni.
La corsa di decollo è stata la più breve di tutta la mia vita, mi aspettavo che sarebbe stata molto corta, ma non certo così tanto, siamo decollati in uno spazio davvero minimo, se avessimo preso la pista dalla testata, avremmo staccato prima ancora dell’autostazione! Notevole anche la spinta, molto maggiori rispetto a quelal di qualunque jet da me preso sinora (o, per lo meno, che ricordi).
Purtroppo non ho foto del decollo, visto l’obbligo di spegnere tutti i dispositivi elettronici (meglio non farsi rimproverare dalla AV che fino a questo momento è stata gentilissima).
Volo molto affollato, secondo me era in overbooking.
Ovviamente, fila tutta per me.
Safety card, per gli amanti del genere.
Un piccolo scalino per raggiungere i sedili, proprio come in autobus. Ma non è un amore quest’aereo?
Dopo poco, la gentilissima AV passa a raccogliere le ordinazioni per lo spuntino,in questo caso costituito appena da una bevanda; io opto per una Coca Cola che nell’arco di pochi minuti arriva. Mi stupisce un po’ il bicchiere in vetro, su F7 non me lo sarei proprio aspettato, ma tanto meglio.
Intanto, fuori è così e sarà così per tutta la durata del volo. E io che mi aspettavo una bella vista sulla Alpi...
Pitch decisamente generoso.
Proviamo a fare una panoramica.
Un’occhiata alla parte anteriore della cabina.
Poco dopo il servizio, inizia la discesa, purtroppo, per le stesse ragioni per cui non ho foto del decollo, sono sprovvisto di foto di questa fase del volo. Atterriamo con abbondante anticipo e il volo, durato 39 minuti, è stato uno dei più brevi della mia vita, anche se non il più breve.
Sono rimasto un po’ deluso dall’atterraggio in quanto me lo sarei aspettato brevissimo, invece è stato corto, ma neanche poi così tanto. Dopo un rapido rullaggio durante il quale attraversiamo una pista (con un 320 Vueling già allineato che ci lascia passare, d’altronde, arrivavamo da destra
), arriviamo all’apron.
Ed eccoci a Zurigo, il mio primo volo con un turboprop è terminato ed è stato bellissimo, sono davvero felicissimo di averlo potuto fare.
Bellissimo lui.
Come avrete notato, manca la foto di rito. Mi scuso per questa incredibile mancanza e spero di non venire bannato per questo
, ma il segnale delle cinture è rimasto acceso per tutto il volo, sia all’andata che al ritorno, quindi sono stato impossibilitato a recarmi in bagno. Al ritorno, cercherò comunque di ovviare in aeroporto, anche se so che non è la stessa cosa. 
A bordo del Cobus (finalmente un 3000 nuovo modello, finora li avevo visti, ma non ero ancora riuscito a prenderli) veniamo informati circa le sue fermate. Scenderemo tutti alla prima...
… e ci ritroveremo qui.
Due dei complessivi tre bagagli stivati.
Usciamo dall’area sterile e andiamo a comprare i biglietti dei mezzi pubblici, non prima di aver prelevato qualche franco e ci ritroviamo nell’Airport Center, la zona commerciale dell’aeroporto, ricca di negozi, ma dove si trova anche il Check-in 3.
Dopo poco siamo fuori, diretti alla fermata del tram (la foto, così come quella precedente, è stata scattata alla sera, quando siamo tornati a fare un giro nella zona commerciale dell’aeroporto)…
… sul quale saliamo di lì a pochi minuti…
… e che in 8 minuti ci condurrà in hotel. L’albergo è il Novotel Zurich Airport Messe, albergo che, come suggerisce il nome, si trova vicino all’aeroporto, cosa che lo rende molto comodo per il volo di ritorno, per mettendomi di dormire qualche ora anche se la partenza è schedulata alle 7.50.
Per il momento è tutto, spero non sia così,
Nelle prossime puntate
Qualcosa su di me

Come vedete, sono iscritto da parecchio tempo, ma ho sempre scritto piuttosto poco, pur leggendovi quotidianamente più volte al giorno. Di conseguenza, mi sembra carino presentarmi di nuovo, visto che è da anni che non pubblico nulla e che pochi di voi (anzi, praticamente nessuno) mi conoscono. Gli aerei sono sempre stati parte della mia vita, ho messo piede su un aereo per la prima volta a tre anni e alle elementari ero già appassionato (praticamente un colpo di fulmine!), addirittura, sempre alle elementari avevo “scritto” un “libro” (se aveste visto l’opera capireste il perché delle virgolette


[TR] TRN-ZRH-TRN con Etihad Regional: storia di 3 (+1) sogni che si realizzano
Premetto che mi farebbe piacere che questo TR rimanesse un semplice TR, senza che innescasse le solite polemiche che vengono fuori quando si parla di Svizzera e di Darwin.
Come vedete, la destinazione e i voli sono tutt’altro che esotici, non sono andato in “aeroporti di cui neanche al IATA conosce i codici” (frase di qualcuno di voi che mi è rimasta impressa), non ho usato compagnie “strane” e non ho volato in F, circondato da sontuosi banchetti, senza contare che stile narrativo e foto sono quelli che sono. Non ho, quindi, la pretesa di poter competere con i vostri mirabolanti TR in mete da sogno, ma, essendo da anni che non scrivo sul forum ed essendo che questo viaggio mi ha permesso di realizzare diversi sogni che mi portavo dietro da tempo, ho pensato di buttare giù qualche riga e raccontarveli.
Ma veniamo al dunque, tutto inizia all’ora di pranzo del 24 marco, quando, sapendo che Etihad Regional avrebbe aperto i volo per Zurigo, decido di dare un’occhiata al sito e farmi un’idea dei prezzi. Non che abbia grandi speranze, per un volo del genere mi aspetto cifre esorbitanti, però tentar non nuoce. Con un po’ di sorpresa, simulando una prenotazione, vedo che il volo A/R in tariffa promo mi viene proposto a circa appena 62 euro (per l’esattezza ne pagherò 61,98). La possibilità di fare un viaggetto in terra elvetica si fa, quindi, più concreta, ma, come mio solito, anziché lasciarmi prendere dall’entusiasmo, decido di aspettare, semplicemente di tenere a mente Zurigo come una delle mie prossime mete. Alla sera, però, succede qualcosa che mi farà rapidamente cambiare idea; completo, con i miei futuri compagni di viaggio, la prenotazione per il volo che, dal 13 (tre giorni dopo il mio compleanno) al 20 maggio, mi permetterà di andare in vacanza a Palma de Maillorca (per i più curiosi, visto che Volotea da TRN, benché mi interessasse per via dei suoi 717, apre il volo solo a fine giugno, la scelta è ricaduta su EZY da MXP, cosa che, purtroppo, significherà che dovrò volare su un ben più banale 319), tuttavia, ho alcuni contrasti con i miei compagni di viaggio, per cui mi torna in mente l’idea del viaggio a Zurigo, l’ipotesi di fare, prima di andare in Spagna, una capatina in terra elvetica, un viaggio per conto mio, come voglio io e dove voglio io, senza dover avere a che fare con discussioni e pareri opposti dei compagni di viaggio. Il giorno successivo ne parlo con un mio amico e, anche se l’idea iniziale era di andare da solo, visto che lui sarebbe interessato, decidiamo di andare insieme, tanto, con lui non dovrei avere problemi. Ecco, quindi, che un viaggio che un giorno prima era appena ipotetico e pensavo sarebbe avvenuto in un futuro più o meno lontano, 24 ore dopo era quanto mai concreto e lo diventa ancora di più quando il mio amico mi fa notare che le buone tariffe che avevo trovato il giorno prima erano, in realtà, frutto di una promozione, destinata a scadere il giorno successivo (io mi ero limitato a simulare una prenotazione, senza tenere nella minima considerazione, i banner subito di fianco ai form da compilare. Lo so, sono molto furbo, non c’è bisogno che me lo ricordiate!). Il 26 marzo, quindi, dopo aver guardato in modo indicativo se a Zurigo vi sia qualche hotel decente e a prezzi abbordabili, mi decido e prenoto. La partenza sarà il primo maggio in aereo per entrambi, sul volo inaugurale della tratta, mentre il ritorno avverrà il 3, in aereo per me, in treno per il mio amico che vuole avere qualche ora in più per visitare la città svizzera e che non ha molta voglia di svegliarsi all’alba per prendere l’aereo alle 7.50. L’ideale sarebbe stato rimanere qualche giorno in più, ma, avendo già prenotato un altro viaggio che avverrà 10 giorni dopo il mio ritorno dalla Svizzera, per me era essenziale rimanere totalmente all’interno del ponte del Primo maggio, senza perdere un solo giorno e, visto che il volo è un 3xw (2 4 6), partire giovedì 1 e tornare sabato 3 era l’unica possibilità.

Siamo i primi a prenotare! La cosa non mi rassicura molto e, considerando che le prenotazioni non procedono benissimo, praticamente subito dopo aver prenotato, vengo assalito dal timore che il volo possa essere cancellato e noi riprotetti con altre compagnie.
Per fortuna, non sarà così e il primo maggio alle 7.20 esco di casa alla volta di Caselle, il traffico, data l’ora e il giorno festivo, è praticamente nullo e, dopo circa 20 minuti di macchina, sono qui. Notare quanto quest’insegna sia ben tenuta.

Livello partenze

Dopo pochi minuti raggiungo il check-in, ancora non presenziato. Etihad Regional/Darwin Airline consente il web check-in solo in alcuni aeroporti svizzeri, in tutti gli altri è necessario presentarsi al banco. Poco male, visto che, tanto, ho un bagaglio da stivare e che i posti mi sono stati preassegnati in fase di prenotazione, anche se è da anni (dal 2009) che non mi capita di usare una compagnia che non offre la possibilità di effettuare il check-in online. Sorvoliamo sul fatto che una tizia sia bellamente passata davanti a me ad al mio amico, stiamo andando in vacanza, meglio non farci venire il sangue cattivo.


Prima di avviarmi ai controlli, salgo al piano superiore dell’atrio partenze. Le persone che si vedono in fondo a destra credo siano i pellegrini del volo IG per Lourdes, schedulato poco dopo il mio.
Non chiedetemi, invece, cosa ci faccia quella bicicletta sotto vetro perché proprio non lo so, anzi, mi sono accorto della sua presenza solo ora guardando le foto (se qualcuno ha delle info, sono bene accette).


Passati rapidamente, in mezzo al gruppo di pellegrini, i controlli di sicurezza, eccoci airside, con le bellissime vetrate della che caratterizzano la facciata “lato aria” di TRN.

Giusto per testimonianza, il 319 che ha portato a Torino la squadra del Benfica, impegnata, proprio il primo maggio, contro la Juve allo Juventus Stadium.

Superga vista dal terminal.

La fauna locale era quasi tutta andata via per il ponte

Il 73G IG proveniente da Napoli come volo IG323 e che opererà il charter per Lourdes cui ho accennato poco sopra raggiunge il finger.



E, intanto, arriva da Palermo un 717 di Volotea.

Intanto, è giunto il momento di raggiungere il gate. A differenza di quanto accadeva al check-in, qui, finalmente, compare anche la destinazione del volo.



Anzi, no, prima un’occhiata al salone partenze dal piano superiore, vicino all’ingresso della Piemonte lounge.


Ecco che arriva lui. Ora posso non avere più alcun dubbio, il volo – salvo imprevisti - sarà effettuato (capirete tra poco perché mi preme tanto prendere questo volo).

Boarding pass

Mi chiedo il senso dell’avviso “l’annuncio di imbarco non sarà effettuato”. Mi immagino l’imbarco che viene aperto senza alcun tipo di annuncio e poi chiuso con un 50% o più pax imbufaliti in quanto non imbarcati perchè ufficialmente hanno fatto no show.
Osservando la parte destra della carta d’imbarco è giunto il momento di svelarvi il primo dei 3+1 sogni cui faccio riferimento nel titolo, ossia prendere un volo inaugurale di una determinata tratta. Non che mi aspettassi water cannon o chissà quali particolarità (anche se una piccola speranza c’era



Tornati al gate, è il momento di dare un’occhiata a cosa si dice nel forum.

In realtà, non darò nessun’occhiata in quanto, tempo di scattare la foto, viene fatto l’annuncio di imbarco (ma non dovevano non effettuarlo?), annuncio, in cui, tra l’altro, si parla genericamente di “Etihad”. Torino è l’unico aeroporto in cui EY, operando in quinta libertà, offre non un volo per AUH, bensì un volo a corto raggio.

A bordo del Cobus lo scarso load factor del volo è palese, ben 6 pax. Il mio timore che il volo potesse essere cancellato, quindi, non era del tutto immotivato. C’è da dire che il volo in direzione opposta, lo ZRH-TRN, ha trasportato 18 persone, numeri ugualmente bassi, ma, considerando che il volo è un effimero p2p, che è il volo inaugurale e che è il Primo maggio, il lf del volo in direzione opposta non mi pare neanche così catastrofico (bisogna vedere lo yeld), mentre preferisco stendere un velo pietoso su quello del mio volo, volo che, però, a questo punto, viene ad essere il più vuoto della mia vita.

Ed ecco il mio adorato Saab 2000 in tutta la sua maestosità.

Eccoci, quindi, al secondo sogno. In diversi anni che volo, non sono ancora riuscito a prendere un aereo ad elica, so che è una cosa assurda, ma è così. Ottantasei voli prima di questo, tutti rigorosamente operati con jet, mai una volta che sia riuscito, neanche per sbaglio, a mettere piede su un turboprop e questo è un cruccio che è da un po’ che volevo riuscire a togliermi, ero curioso, molto curioso, di vedere cosa cambiasse tra un jet e un aereo ad elica. Per un neofita dei turboprop come me, poi, la non così comune configurazione a 3 abreast del Saab lo rendeva ancora più interessante ed intrigante, insomma, il turboprop giusto con cui avere il battesimo dell’aria su aerei ad elica. Per certi versi, questo sarà, per me, qualcosa di paragonabile al primo volo, salirò a bordo felice come un bambino e mi guarderò attorno per tutto il tempo, osservando le particolarità del Saab e le differenze tra un piccolo regional come questo ed uno degli aerei a reazione che, fino a questo momento, sono stati l’unico modo con cui ho solcato i cieli. C’è anche da dire che il fatto di poter prendere il Saab, unito al sincero interesse che avevo di vedere Zurigo, è stato, non a caso, uno dei motivi che mi hanno spinto a scegliere di effettuare questo viaggio, per cui potete capire perché mi preoccupassi tanto di una ipotetica riprotezione: a Zurigo ci arrivavo, ma senza Saab e, tendenzialmente, senza turboprop, cosa che mi avrebbe davvero rattristato. :sconfortato:
Giusto per sottolineare quanto mi attraesse il viaggio su questo aereo, lo sclellerato messaggio che ho mandato ad una mia cara amica.

E’ giunto il momento di scendere dal Cobus e di salire a bordo.
Volo: F7499
Compagnia: Etihad Regional operated by Darwin Airline
Aereo: Saab 2000
Marche: HB-IZJ
Nome: Verbano
Pax: 6/50
L.F.: 12%
Sched.: 09.20-10.10
On air: 09.20-09.59


Appena salito, la cosa che più mi stupisce è quanto sia basso il soffitto di quest’aereo. Pensandoci, è abbastanza intuitiva come cosa, essendo a sezione sostanzialmente circolare, se è stretto, sarà anche basso, però l’altezza del corridoio mi ha davvero impressionato.
Mentre sono assorto nei miei pensieri circa l’altezza dell’aereo e sorrido come un bambino davanti ad un negozio di dolci (cit.) per essere finalmente a bordo di quest’aereo, io e il mio amico andiamo a sistemarci nei nostri posti, 17A per me(tanto sono tutt’altro che superstizioso) e 18A per lui (ovviamente, non rinuncio alla particolarità di volare nel posto singolo).In fase di prenotazione, avevamo pensato di metterci nei posti 4 e 5A, ma il dubbio che il 5A fosse privo di finestrino ci aveva spinti a spostarci al fondo. Appena a bordo, la gentilissima AV, dato il notevole affollamento dell’aereo, ci offre, qualora lo volessimo, di spostarci più avanti, in modo da volare in modo più confortevole. Detto fatto, io ed il mio amico, molto magnanimi verso gli altri pax, ci autoupgradiamo in economy premium, posti 2 e 3, entrambi A, ovviamente.


Prima del decollo viene fornita una salviettina rinfrescante ed il depliant con le info per iscriversi al programma frequent flyer di EY (anche se sono già iscritto, il volantino è comunque un souvenir che prendo volentieri


Una cosa che mi ha molto colpito sono state le vibrazioni che si sono percepite a bordo al momento dell’accensione dei motori, era una cosa che proprio non mi sarei aspettato. Bellissimo, poi, il rumore sordo tipico del turboprop (che, finora, avevo sentito solo in tv nei film sulla seconda guerra mondiale

La corsa di decollo è stata la più breve di tutta la mia vita, mi aspettavo che sarebbe stata molto corta, ma non certo così tanto, siamo decollati in uno spazio davvero minimo, se avessimo preso la pista dalla testata, avremmo staccato prima ancora dell’autostazione! Notevole anche la spinta, molto maggiori rispetto a quelal di qualunque jet da me preso sinora (o, per lo meno, che ricordi).
Purtroppo non ho foto del decollo, visto l’obbligo di spegnere tutti i dispositivi elettronici (meglio non farsi rimproverare dalla AV che fino a questo momento è stata gentilissima).
Volo molto affollato, secondo me era in overbooking.

Ovviamente, fila tutta per me.

Safety card, per gli amanti del genere.


Un piccolo scalino per raggiungere i sedili, proprio come in autobus. Ma non è un amore quest’aereo?


Dopo poco, la gentilissima AV passa a raccogliere le ordinazioni per lo spuntino,in questo caso costituito appena da una bevanda; io opto per una Coca Cola che nell’arco di pochi minuti arriva. Mi stupisce un po’ il bicchiere in vetro, su F7 non me lo sarei proprio aspettato, ma tanto meglio.

Intanto, fuori è così e sarà così per tutta la durata del volo. E io che mi aspettavo una bella vista sulla Alpi...


Pitch decisamente generoso.


Proviamo a fare una panoramica.

Un’occhiata alla parte anteriore della cabina.

Poco dopo il servizio, inizia la discesa, purtroppo, per le stesse ragioni per cui non ho foto del decollo, sono sprovvisto di foto di questa fase del volo. Atterriamo con abbondante anticipo e il volo, durato 39 minuti, è stato uno dei più brevi della mia vita, anche se non il più breve.
Sono rimasto un po’ deluso dall’atterraggio in quanto me lo sarei aspettato brevissimo, invece è stato corto, ma neanche poi così tanto. Dopo un rapido rullaggio durante il quale attraversiamo una pista (con un 320 Vueling già allineato che ci lascia passare, d’altronde, arrivavamo da destra



Ed eccoci a Zurigo, il mio primo volo con un turboprop è terminato ed è stato bellissimo, sono davvero felicissimo di averlo potuto fare.
Bellissimo lui.

Come avrete notato, manca la foto di rito. Mi scuso per questa incredibile mancanza e spero di non venire bannato per questo


A bordo del Cobus (finalmente un 3000 nuovo modello, finora li avevo visti, ma non ero ancora riuscito a prenderli) veniamo informati circa le sue fermate. Scenderemo tutti alla prima...

… e ci ritroveremo qui.


Due dei complessivi tre bagagli stivati.

Usciamo dall’area sterile e andiamo a comprare i biglietti dei mezzi pubblici, non prima di aver prelevato qualche franco e ci ritroviamo nell’Airport Center, la zona commerciale dell’aeroporto, ricca di negozi, ma dove si trova anche il Check-in 3.


Dopo poco siamo fuori, diretti alla fermata del tram (la foto, così come quella precedente, è stata scattata alla sera, quando siamo tornati a fare un giro nella zona commerciale dell’aeroporto)…

… sul quale saliamo di lì a pochi minuti…

… e che in 8 minuti ci condurrà in hotel. L’albergo è il Novotel Zurich Airport Messe, albergo che, come suggerisce il nome, si trova vicino all’aeroporto, cosa che lo rende molto comodo per il volo di ritorno, per mettendomi di dormire qualche ora anche se la partenza è schedulata alle 7.50.
Per il momento è tutto, spero non sia così,
Alessandro Manzoni ha detto:Ma se in vece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s'è fatto apposta.
Nelle prossime puntate



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