Prendiamo un taxi che in una quarantina di minuti ci porta all’appartamento dove alloggeremo, situato in un condominio ancora più bello del Club Camurì… Aoh, io ce sto a pijà gusto a sta in Venezuela! Purtroppo arriviamo che è tutto buio perché manca la corrente, così per entrare nel cortile del condominio non vedo un gradino e volo per terra come un idiota sbucciandomi le ginocchia e rovinandomi i jeans (di Cavalli!). Danni limitati ad entrambi (i jeans erano già strappati proprio sulle ginocchia) e figuraccia risparmiata perché CCSFCO, grazie al cielo, non si accorge di niente. Salvo poi ridere e sfottermi per il resto della vacanza una volta che gli ho raccontato l’accaduto 
Comunque dall’appartamento si può godere di questa vista, la mattina successiva
Saltiamo in macchina e ci dirigiamo ad una spiaggia un po’ lontana (CCSFCO pensaci tu a scrivere il nome perché non me lo ricordo [:I])
Dopo un bel bagno in mare (acqua calda!) ed un po’ di sole preso sul lettino decidiamo di andare a fare qualche foto sullo scoglio che si vede in fondo
Adoro le montagne con la cima nascosta dalle nuvole!
Oggi è previsto un 763 Martinair in arrivo da Amsterdam, così partiamo per l’aeroporto. Al nostro arrivo però l’aereo in questione è già arrivato e purtroppo non c’è altro modo di spottarlo in decollo se non così
Restiamo un altro po’ ma passa solo questo
Enrique ha la brillante idea di avventurarsi per i campi adiacenti l’aeroporto, io me ne sto in macchina. Si avvicina una volante ed io penso “Ecco, ora finirò i miei giorni in un carcere venezuelano”… Arriva un agente ma gli dico subito che non capisco lo spagnolo, fortuna che torna il nostro Indiana Jones e sistema la faccenda. Sconsolati ed anche un po’ incavolati decidiamo di andare a vedere il tramonto sul molo di Juan Griego, e devo dire che questo spettacolo ha veramente risolto la giornata ad entrambi
Io a sinistra ed Enrique
Con ancora questo spettacolo negli occhi risaliamo sulla Jeep e puntiamo verso casa, prima però provo questo scatto in notturna da un tornante con uno spiazzo enorme per accostarsi
Dopo una doccia ristoratrice andiamo al centro commerciale Sambil, dove c’è anche l’Hard Rock Cafè e ceniamo lì, da Cinecittà, un istorante presente solo a Roma, Margarita, NY e Parigi
Torniamo a casa e ce ne andiamo a dormire. Inspiegabilmente alle 4 del mattino, local time, ho gli occhi sgranati: mi giro, mi rigiro, ascolto un po’ di musica ma niente… Di riaddormentarsi non se ne parla. Così mi faccio una doccia e mi apposto in terrazzo a guardare e fotografare la splendida alba
Alle 7.30, leggermente stufo di aspettare, sveglio Enrique tirandogli un cuscino ed urlandogli che sono le sette e mezza e che doveva alzarsi alle 7. Poveraccio, non so come abbia fatto a non strozzarmi a mani nude
Rimontiamo in macchina e ci dirigiamo ad un’altra spiaggia, diversa da quella del giorno prima (Enrì pensa nuovamente tu al nome, gracias [:I])
CICCIO WAS HERE
Quando sento che sulla mia pelle ci si possono tranquillamente scaldare le pizzette decido che forse è ora di mettersi all’ombra. E così crollo pure per qualche minuto ma vengo svegliato dalla moglie del gestore della spiaggia che mi chiede qualcosa che non capisco minimamente. Annuisco sorridendo e se ne va, ma il sonno è quasi passato anche perché è ora di pranzo. Ci gustiamo un po’ di fette di platanitos fritte con salsa rosa e formaggio (un alimento sano, nutriente e salutare
), ci rivestiamo e torniamo a casa per un bagno in piscina. Verso le 14 saliamo in casa, ci ricomponiamo e ripartiamo per l’aeroporto. Operazioni di check-in dei nostri voli Avior per Barcelona e Caracas svolte senza problemi, bagagli spediti fino a destinazionie, e siamo nell’area partenze voli nazionali. Sinceramente, rispetto agli arrivi, fa un po’ impressione
Il nostro aereo
Si possono aprire le porte senza che nessuno ti dica nulla, così ne approfitto per spottare un po’ di roba locale
Arriva il momento dell’imbarco, annunciato a voce tipo strilloni del mercato (bellissimo!) e ci avviamo verso il nostro aereo
Fotografiamo di tutto sotto l’occhio dei piloti, anche un po’ scocciati perché ci stiamo mettendo tre ore, ma nessuno ci dice niente
Prendo posto alle 16.30 in quarta fila
Cabina spaziosissima
Iniziamo il rullaggio alle 16.36 e alle 16.40 siamo in volo dopo un rolling take off
Volare su quest’aereo è un’altra cosa, si sente ogni minima correzione e le nuvole sembra di toccarle con mano. Veramente emozionante! Il volo è fulmineo, alle 16.53 inizia la discesa e alle 17.08 tocchiamo la pista di BLA
Al parcheggio fotografo la lussuosissima e spaziosissima cabina (roba che il 380 SQ gli fa un baffo!)
Sbarco a piedi verso il nuovo terminal in costruzione
Aspettiamo qualche minuto in una saletta dove ci raggiunge una ragazza mooooolto carina che ci mette un timbro sul biglietto, che ci consente di uscire anche fuori dall’aeroporto se lo desideriamo. La sala partenze di BLA è un attimo piccola
Abbiamo un transito di un’ora e mezzo così andiamo al piano di sopra, ci sediamo ed iniziamo a fare gli scemi
Davanti a noi abbiamo un bel pezzo di venezuelana ed ovviamente io me ne esco con le solite battutine tipiche del linguaggio comune tra i ragazzi di Roma. Enrique ed io ci stiamo ammazzando dalle risate, ma alla fine una foto riesco a rubargliela!
Arriva l’ora dell’imbarco del nostro volo Avior 1030 con destinazione Caracas. Scendiamo al gate al piano inferiore e ci mettiamo in coda. La sala è stracolma di gente ed il nostro aereo non c’è… Sono le 18, sono in piedi da 14 ore e non c’è manco una sedia: sono distrutto! Alle 18.31 finalmente annunciano l’imbarco e ci avviamo verso il nostro aereo (YV1361), sarà il mio primo 732!
Business Class con pitch degno di Ryanair
Decolliamo alle 18.59, l’aereo è quasi completamente pieno ed è previsto un solo servizio di bevande vista la brevità del volo (30 minuti a FL180). Ecco una vista dell’Economy Class
Atterriamo a CCS alle 19.31, con 15 minuti di ritardo, ed andiamo all’ufficio Delta a cercare la valigia. Ce l’hanno al piano di sotto, in magazzino, così dobbiamo scendere di nuovo ed andare a prenderla. FINALMENTE, dopo “solo” 15 giorni esatti (4-19 ottobre), rivedo la mia adorata Fergi che, poverina, è un po’ rovinata fuori (non ha nemmeno più la targhetta della marca [V]) ma fortunatamente custodisce ancora tutto il suo contenuto. Arriviamo a casa alle 21.30, cena e ce ne andiamo a ninna. Domenica 21 è il mio ultimo giorno in questo splendido paese così Enrique decide di farmi vedere un po’ di Caracas. L’avevamo già girata parecchio gli altri giorni ma non avevo mai fatto foto… Quindi ora ne faccio un po’. Perdonatemi ma non riesco a ricordare tutti i nomi, quindi se Enrique mi potesse fare il favore anche stavolta…
[:I]
Strada facendo verso il centro
Traffico di Caracas, ma non sarà mai come quello di Roma!
Questo dovrebbe essere il quartiere Altamira
Caracas Palace Hotel, ad Altamira
Plaza de Altamira
Questa non mi ricordo proprio
Qualche bel palazzone che a Roma sono rari
Questa è una strada molto panoramica, quando c’è il sole… Ma siccome
oggi è nuvoloso purtroppo i risultati sono scarsi
Dal vivo vedere questa montagna maestosa coperta dalle nuvole è qualcosa di mozzafiato, la foto non rende! E non rende nemmeno la stupidità del guidatore della KIA che a momenti ci fa ammazzare
Caracas
Entriamo nel quartiere più chic ed esclusivo della Capitale Venezuelana: il Country Club. È un dedalo di stradine calme e silenziose dove si affacciano enormi ville da mozzare il fiato. Nella zona ci sono comunque molte ambasciate e consolati. Non ho resistito a fotografare questo edificio, che Enrique mi dice essere una casa… Possibile che esista tanta grandiosità?!
Questa è la strada principale del quartiere. Sembra Beverly Hills!
Questa è un’altra strada che è completamente ricoperta dalla vegetazione… Bellissimo
Ecco una panoramica della città vista da una piazza con una rotonda in un’altra bella zona
Torniamo a casa, faccio le valigie e mi preparo per passare un’ultima notte in Venezuela… Voglia di tornare a casa praticamente ZERO!
Il volo di ritorno ve lo posto tra un po', così nel frattempo rosicate ben bene [}
]

Comunque dall’appartamento si può godere di questa vista, la mattina successiva

Saltiamo in macchina e ci dirigiamo ad una spiaggia un po’ lontana (CCSFCO pensaci tu a scrivere il nome perché non me lo ricordo [:I])



Dopo un bel bagno in mare (acqua calda!) ed un po’ di sole preso sul lettino decidiamo di andare a fare qualche foto sullo scoglio che si vede in fondo



Adoro le montagne con la cima nascosta dalle nuvole!




Oggi è previsto un 763 Martinair in arrivo da Amsterdam, così partiamo per l’aeroporto. Al nostro arrivo però l’aereo in questione è già arrivato e purtroppo non c’è altro modo di spottarlo in decollo se non così

Restiamo un altro po’ ma passa solo questo


Enrique ha la brillante idea di avventurarsi per i campi adiacenti l’aeroporto, io me ne sto in macchina. Si avvicina una volante ed io penso “Ecco, ora finirò i miei giorni in un carcere venezuelano”… Arriva un agente ma gli dico subito che non capisco lo spagnolo, fortuna che torna il nostro Indiana Jones e sistema la faccenda. Sconsolati ed anche un po’ incavolati decidiamo di andare a vedere il tramonto sul molo di Juan Griego, e devo dire che questo spettacolo ha veramente risolto la giornata ad entrambi






Io a sinistra ed Enrique



Con ancora questo spettacolo negli occhi risaliamo sulla Jeep e puntiamo verso casa, prima però provo questo scatto in notturna da un tornante con uno spiazzo enorme per accostarsi

Dopo una doccia ristoratrice andiamo al centro commerciale Sambil, dove c’è anche l’Hard Rock Cafè e ceniamo lì, da Cinecittà, un istorante presente solo a Roma, Margarita, NY e Parigi


Torniamo a casa e ce ne andiamo a dormire. Inspiegabilmente alle 4 del mattino, local time, ho gli occhi sgranati: mi giro, mi rigiro, ascolto un po’ di musica ma niente… Di riaddormentarsi non se ne parla. Così mi faccio una doccia e mi apposto in terrazzo a guardare e fotografare la splendida alba



Alle 7.30, leggermente stufo di aspettare, sveglio Enrique tirandogli un cuscino ed urlandogli che sono le sette e mezza e che doveva alzarsi alle 7. Poveraccio, non so come abbia fatto a non strozzarmi a mani nude

Rimontiamo in macchina e ci dirigiamo ad un’altra spiaggia, diversa da quella del giorno prima (Enrì pensa nuovamente tu al nome, gracias [:I])


CICCIO WAS HERE




Quando sento che sulla mia pelle ci si possono tranquillamente scaldare le pizzette decido che forse è ora di mettersi all’ombra. E così crollo pure per qualche minuto ma vengo svegliato dalla moglie del gestore della spiaggia che mi chiede qualcosa che non capisco minimamente. Annuisco sorridendo e se ne va, ma il sonno è quasi passato anche perché è ora di pranzo. Ci gustiamo un po’ di fette di platanitos fritte con salsa rosa e formaggio (un alimento sano, nutriente e salutare


Il nostro aereo


Si possono aprire le porte senza che nessuno ti dica nulla, così ne approfitto per spottare un po’ di roba locale


Arriva il momento dell’imbarco, annunciato a voce tipo strilloni del mercato (bellissimo!) e ci avviamo verso il nostro aereo

Fotografiamo di tutto sotto l’occhio dei piloti, anche un po’ scocciati perché ci stiamo mettendo tre ore, ma nessuno ci dice niente


Prendo posto alle 16.30 in quarta fila

Cabina spaziosissima



Iniziamo il rullaggio alle 16.36 e alle 16.40 siamo in volo dopo un rolling take off


Volare su quest’aereo è un’altra cosa, si sente ogni minima correzione e le nuvole sembra di toccarle con mano. Veramente emozionante! Il volo è fulmineo, alle 16.53 inizia la discesa e alle 17.08 tocchiamo la pista di BLA

Al parcheggio fotografo la lussuosissima e spaziosissima cabina (roba che il 380 SQ gli fa un baffo!)

Sbarco a piedi verso il nuovo terminal in costruzione



Aspettiamo qualche minuto in una saletta dove ci raggiunge una ragazza mooooolto carina che ci mette un timbro sul biglietto, che ci consente di uscire anche fuori dall’aeroporto se lo desideriamo. La sala partenze di BLA è un attimo piccola

Abbiamo un transito di un’ora e mezzo così andiamo al piano di sopra, ci sediamo ed iniziamo a fare gli scemi

Davanti a noi abbiamo un bel pezzo di venezuelana ed ovviamente io me ne esco con le solite battutine tipiche del linguaggio comune tra i ragazzi di Roma. Enrique ed io ci stiamo ammazzando dalle risate, ma alla fine una foto riesco a rubargliela!

Arriva l’ora dell’imbarco del nostro volo Avior 1030 con destinazione Caracas. Scendiamo al gate al piano inferiore e ci mettiamo in coda. La sala è stracolma di gente ed il nostro aereo non c’è… Sono le 18, sono in piedi da 14 ore e non c’è manco una sedia: sono distrutto! Alle 18.31 finalmente annunciano l’imbarco e ci avviamo verso il nostro aereo (YV1361), sarà il mio primo 732!



Business Class con pitch degno di Ryanair


Decolliamo alle 18.59, l’aereo è quasi completamente pieno ed è previsto un solo servizio di bevande vista la brevità del volo (30 minuti a FL180). Ecco una vista dell’Economy Class


Atterriamo a CCS alle 19.31, con 15 minuti di ritardo, ed andiamo all’ufficio Delta a cercare la valigia. Ce l’hanno al piano di sotto, in magazzino, così dobbiamo scendere di nuovo ed andare a prenderla. FINALMENTE, dopo “solo” 15 giorni esatti (4-19 ottobre), rivedo la mia adorata Fergi che, poverina, è un po’ rovinata fuori (non ha nemmeno più la targhetta della marca [V]) ma fortunatamente custodisce ancora tutto il suo contenuto. Arriviamo a casa alle 21.30, cena e ce ne andiamo a ninna. Domenica 21 è il mio ultimo giorno in questo splendido paese così Enrique decide di farmi vedere un po’ di Caracas. L’avevamo già girata parecchio gli altri giorni ma non avevo mai fatto foto… Quindi ora ne faccio un po’. Perdonatemi ma non riesco a ricordare tutti i nomi, quindi se Enrique mi potesse fare il favore anche stavolta…

Strada facendo verso il centro

Traffico di Caracas, ma non sarà mai come quello di Roma!

Questo dovrebbe essere il quartiere Altamira

Caracas Palace Hotel, ad Altamira

Plaza de Altamira

Questa non mi ricordo proprio

Qualche bel palazzone che a Roma sono rari


Questa è una strada molto panoramica, quando c’è il sole… Ma siccome
oggi è nuvoloso purtroppo i risultati sono scarsi

Dal vivo vedere questa montagna maestosa coperta dalle nuvole è qualcosa di mozzafiato, la foto non rende! E non rende nemmeno la stupidità del guidatore della KIA che a momenti ci fa ammazzare

Caracas

Entriamo nel quartiere più chic ed esclusivo della Capitale Venezuelana: il Country Club. È un dedalo di stradine calme e silenziose dove si affacciano enormi ville da mozzare il fiato. Nella zona ci sono comunque molte ambasciate e consolati. Non ho resistito a fotografare questo edificio, che Enrique mi dice essere una casa… Possibile che esista tanta grandiosità?!


Questa è la strada principale del quartiere. Sembra Beverly Hills!

Questa è un’altra strada che è completamente ricoperta dalla vegetazione… Bellissimo


Ecco una panoramica della città vista da una piazza con una rotonda in un’altra bella zona


Torniamo a casa, faccio le valigie e mi preparo per passare un’ultima notte in Venezuela… Voglia di tornare a casa praticamente ZERO!
Il volo di ritorno ve lo posto tra un po', così nel frattempo rosicate ben bene [}

