Ciao a tutti,
in questo TR voglio mostrarvi una meta insolita.
Questo viaggio l’ho fatto nel mese di settembre 2014 quando sono stato 3 settimane in Sud Sudan, più precisamente nel villaggio di Tonj, nello Warrap State, a circa 420km a nord della capitale, Juba.
Chiedo scusa fin d'ora sulla qualità di alcune foto ma ho dovuto forzatamente usare lo smartphone per il viaggio di andata.. mentre per il ritorno sono riuscito ad usare la Reflex
Il motivo di questo viaggio è stato il volontariato, in quanto l’Associazione di cui faccio parte, contribuisce al progetto della costruzione e gestione di un ospedale in quella zona. Attualmente è presente un ambulatorio aperto la mattina dove vengono eseguite medicazioni e terapie di base contro la malaria, la TBC, le sindromi da disidratazione ed altre patologie di base. L’ospedale più vicino di trova a Wau o Rumbek, cittadine a 4-5 ore di fuoristrada (oppure 20 ore di cammino continuativo), pertanto è fondamentale per l’intera area l’attività del futuro ospedale.
Sulla carta avremmo dovuto iniziare a lavorare direttamente in ospedale, ma per problematiche logistiche di arrivo del materiale da costruzione, i lavori hanno ritardato, tant’è che l’ospedale dovrebbe essere finito in queste settimane; quindi la mattina lavoravamo con le suore nell’ambulatorio, mentre il pomeriggio venivano effettuati piccoli lavori di muratura, sistemazione e pulizia nella neonata casa dei volontari (per fortuna, terminata) che ci ospitava.
Dopo questa premessa, la parte aeronautica.
La tratta più economica per raggiungere Juba era con Egyptair con scalo ovviamente al Cairo. L’alternativa più costose prevedevano Ethiopian con scalo ad ADD. Con un po’ di fantasia aeronautica si sarebbe potuti partire da LHR con Kenya Airways facendo scalo a NBO oppure con Emirates con scalo a DXB ed ultima tratta con FlyDubai.
Tornando alla realtà, la nostra tratta era composta da MXP-CAI, sosta notturna al Cairo, CAI-JUB, sosta notturna a Juba e l’ultima tratta, la migliore, JUBA-TONJ con un Cessna 208B con la compagnia MAF – Mission Aviation Fellowship, una compagnia aerea fondata da una Chiesa Protestante (mi pare, non ne sono sicuro) che ha un network in diverse regioni del mondo e porta persone e materiale dove ci sono missioni religiose o anche laiche in posti non raggiungibili da aerei di linea (per info guardate il loro sito: www.maf.org)
MXP-CAI
Questa tratta viene operata dai consueti 737-800 di Egyptair
Volo tranquillo a parte una passeggera egiziana che nel tentativo (infruttuoso) di montare il marsupio porta bambino, è stata in piedi per tutto il sentiero di discesa, l’atterraggio ed il taxi verso il parcheggio, senza che nessuno dell’equipaggio le dicesse nulla.
Visto che il volo per Juba lo avremmo avuto solo la mattina seguente, arrivati al Cairo andiamo al banco di Egyptair dove assegnano gli hotel per i transiti notturni e dopo 2 ore di attesa, un addetta ritira i nostri passaporti (in questo modo non è necessario il visto d’ingresso in Egitto) e ci accompagna all’uscita dell’aeroporto dove un pulmino ci aspetta per andare in Hotel.
Dopo la notte al Radnisson Blue Hotel (carino ma molto sporco) ed una lauta colazione, siamo riaccompagnati in aeroporto, dove ad un apposito sportello di Egyptair, ci riconsegnano i nostri passaporti con stampate le carte d’imbarco.
Il volo CAI-JUB avviene con un A320 abbastanza vecchiotto (del 1991, quasi 24 anni)
Volo di quasi 4 ore, tranquillo senza particolari problemi, parecchi passeggeri erano operatori dell’ONU e del WFP.
Il 90% del paesaggio del Sud Sudan è così.. distese di aree verdi ed alberi
Ad un certo punto del volo, a circa 30 minuti dall’arrivo, entriamo in una nube, inizia una forte turbolenza, si sente un rumore sordo (come se fosse un colpo) e l’aereo perde improvvisamente quota per 5-6 secondi (non ha inclinato il muso in basso, ha perso quota in asse, come se fosse uno stallo), poi il volo ha proseguito verso Juba con ampie virate per evitare di entrare di nuovo nelle nuvole fino all’atterraggio a Juba.
Fauna aeronautica appena atterrati al Juba International Airport
Nello scendere dalla scaletta, ho visto il FO in piedi di fronte all’aereo e guardando verso il cockpit ho visto che il vetro anteriore era tutto crepato e nei giorni seguenti ho trovato questo su AVHerald:
http://avherald.com/h?article=47a059d3&opt=0
Vi posso assicurare che la botta è stata sufficiente a farci cacare sotto ☺
Scesi dall’aereo ci hanno accolto le tende del WHO (World Health Organization) per il controlli sull’Ebola e poi i controlli visto e passaporti.
Ci tengono compagnia sotto il soffocante tendone (aveva appena smesso di piovere, quindi umidità alle stelle e caldo africano) circa 200 caschi blu ghanesi che erano appena atterrati e si apprestavano anche loro a fare i controlli.
Arrivati nella costruzione che viene utilizzata come aeroporto affrontiamo la coda alla dogana, controllo visti e ritiro bagagli.
Voi non potete immaginare la bolgia che c’era al ritiro bagagli, che veniva effettuato a mano (non esistevano nastri portabagagli o altro di simile) con persone che andavano e venivano da tutte le parti. Fortunatamente ad aspettarci avevamo un Salesiano della Missione di Juba che ci ha aiutato nel ritiro bagagli.
Passiamo la notte alla missione salesiana di Juba e la mattina dopo veniamo accompagnati alla sede della MAF – Mission Aviation Fellowship, la compagnia che ci porterà al villaggio di Tonj.
Arrivati vengono espletate le pratiche di Check-In, veniamo pesati noi, i nostri bagagli e tutto il materiale che dobbiamo trasportare al villaggio (forniture mediche per l’ambulatorio e materiale scolastico per la scuola)
Il volo viene ritardato di qualche ora in quanto a Tonj ha piovuto nella notte, quindi vogliono assicurarsi che la pista sia agibile..
Ecco la foto della pista dell’aeroporto di Tonj
Quando ci danno l’OK per la pista, ci danno le carte d’imbarco, ci fanno salire sul loro furgone che ci accompagna in aeroporto, a pochi chilometri distanza.
Controllo passaporto e carta d’imbarco, scanner del bagaglio a mano e siamo nell’unica sala d’aspetto di tutto l’aeroporto internazionale di Juba.. saranno circa un centinaio di posti a sedere con stipate all’interno più di 150 persone.
Durante le due ore di attesa in aeroporto (per un problema tecnico non meglio specificato del nostro aereo) partono diversi voli. Alcuni nazionali con la Kush Air (www.kushair.net/) che vola verso Wau e Rumbek con questi F-50
poi ci sono i voli ET da e verso ADD con i nuovi Dash 400 ed i voli per NBO con Kenya Airways con gli Embraer
Intanto il nostro A320 del CAI-JUB, è in riparazione..
Un po’ di ospiti di JUB
Ecco che raggiungiamo il nostro Cessna 208B che viene preparato al viaggio dallo staff della MAF
Cocktip
Finestrino lercio, ma comprensibile visto le condizioni delle piste dove atterrano questi aerei
Andando verso la pista scorriamo in rassegna tutti gli aerei che portano persone e materiale nei vari villaggi del Sud Sudan
Fratellino
Traffico in arrivo
Notare il raccordo per entrare in pista fatto di terra battuta
In coda
Ci siamo.. si parte..
In volo.. ecco Juba
Notate come nella capitale, non ci sia un centimetro di strada asfaltata
L’unico asfalto che ho visto in 3 settimane è stato quello della pista dell’Aeroporto di Juba
Pitch fa Fist Class
Dopo circa 90 minuti di volo, ecco in vista la pista di atterraggio
L’aereo che si vede in testata alla pista, è un BAE che si è schiantato nel 2009, quando l’aereoporto era ancora utilizzato come tale e non come campo di aviazione
http://aviation-safety.net/database/record.php?id=20091220-0
Il villaggio di Tonj dall’alto
A terra!
La nostra esperienza a Tonj sta per avere inizio
Nei prossimi giorni vi posto qualche foto OT e le foto del ritorno ☺
Spero di aver fatto cosa gradita!
Critiche e suggerimenti sono ben accetti!
Simo
in questo TR voglio mostrarvi una meta insolita.
Questo viaggio l’ho fatto nel mese di settembre 2014 quando sono stato 3 settimane in Sud Sudan, più precisamente nel villaggio di Tonj, nello Warrap State, a circa 420km a nord della capitale, Juba.
Chiedo scusa fin d'ora sulla qualità di alcune foto ma ho dovuto forzatamente usare lo smartphone per il viaggio di andata.. mentre per il ritorno sono riuscito ad usare la Reflex
Il motivo di questo viaggio è stato il volontariato, in quanto l’Associazione di cui faccio parte, contribuisce al progetto della costruzione e gestione di un ospedale in quella zona. Attualmente è presente un ambulatorio aperto la mattina dove vengono eseguite medicazioni e terapie di base contro la malaria, la TBC, le sindromi da disidratazione ed altre patologie di base. L’ospedale più vicino di trova a Wau o Rumbek, cittadine a 4-5 ore di fuoristrada (oppure 20 ore di cammino continuativo), pertanto è fondamentale per l’intera area l’attività del futuro ospedale.
Sulla carta avremmo dovuto iniziare a lavorare direttamente in ospedale, ma per problematiche logistiche di arrivo del materiale da costruzione, i lavori hanno ritardato, tant’è che l’ospedale dovrebbe essere finito in queste settimane; quindi la mattina lavoravamo con le suore nell’ambulatorio, mentre il pomeriggio venivano effettuati piccoli lavori di muratura, sistemazione e pulizia nella neonata casa dei volontari (per fortuna, terminata) che ci ospitava.
Dopo questa premessa, la parte aeronautica.
La tratta più economica per raggiungere Juba era con Egyptair con scalo ovviamente al Cairo. L’alternativa più costose prevedevano Ethiopian con scalo ad ADD. Con un po’ di fantasia aeronautica si sarebbe potuti partire da LHR con Kenya Airways facendo scalo a NBO oppure con Emirates con scalo a DXB ed ultima tratta con FlyDubai.
Tornando alla realtà, la nostra tratta era composta da MXP-CAI, sosta notturna al Cairo, CAI-JUB, sosta notturna a Juba e l’ultima tratta, la migliore, JUBA-TONJ con un Cessna 208B con la compagnia MAF – Mission Aviation Fellowship, una compagnia aerea fondata da una Chiesa Protestante (mi pare, non ne sono sicuro) che ha un network in diverse regioni del mondo e porta persone e materiale dove ci sono missioni religiose o anche laiche in posti non raggiungibili da aerei di linea (per info guardate il loro sito: www.maf.org)
MXP-CAI
Questa tratta viene operata dai consueti 737-800 di Egyptair



Volo tranquillo a parte una passeggera egiziana che nel tentativo (infruttuoso) di montare il marsupio porta bambino, è stata in piedi per tutto il sentiero di discesa, l’atterraggio ed il taxi verso il parcheggio, senza che nessuno dell’equipaggio le dicesse nulla.
Visto che il volo per Juba lo avremmo avuto solo la mattina seguente, arrivati al Cairo andiamo al banco di Egyptair dove assegnano gli hotel per i transiti notturni e dopo 2 ore di attesa, un addetta ritira i nostri passaporti (in questo modo non è necessario il visto d’ingresso in Egitto) e ci accompagna all’uscita dell’aeroporto dove un pulmino ci aspetta per andare in Hotel.

Dopo la notte al Radnisson Blue Hotel (carino ma molto sporco) ed una lauta colazione, siamo riaccompagnati in aeroporto, dove ad un apposito sportello di Egyptair, ci riconsegnano i nostri passaporti con stampate le carte d’imbarco.
Il volo CAI-JUB avviene con un A320 abbastanza vecchiotto (del 1991, quasi 24 anni)
Volo di quasi 4 ore, tranquillo senza particolari problemi, parecchi passeggeri erano operatori dell’ONU e del WFP.




Il 90% del paesaggio del Sud Sudan è così.. distese di aree verdi ed alberi

Ad un certo punto del volo, a circa 30 minuti dall’arrivo, entriamo in una nube, inizia una forte turbolenza, si sente un rumore sordo (come se fosse un colpo) e l’aereo perde improvvisamente quota per 5-6 secondi (non ha inclinato il muso in basso, ha perso quota in asse, come se fosse uno stallo), poi il volo ha proseguito verso Juba con ampie virate per evitare di entrare di nuovo nelle nuvole fino all’atterraggio a Juba.

Fauna aeronautica appena atterrati al Juba International Airport



Nello scendere dalla scaletta, ho visto il FO in piedi di fronte all’aereo e guardando verso il cockpit ho visto che il vetro anteriore era tutto crepato e nei giorni seguenti ho trovato questo su AVHerald:
http://avherald.com/h?article=47a059d3&opt=0
Vi posso assicurare che la botta è stata sufficiente a farci cacare sotto ☺
Scesi dall’aereo ci hanno accolto le tende del WHO (World Health Organization) per il controlli sull’Ebola e poi i controlli visto e passaporti.
Ci tengono compagnia sotto il soffocante tendone (aveva appena smesso di piovere, quindi umidità alle stelle e caldo africano) circa 200 caschi blu ghanesi che erano appena atterrati e si apprestavano anche loro a fare i controlli.
Arrivati nella costruzione che viene utilizzata come aeroporto affrontiamo la coda alla dogana, controllo visti e ritiro bagagli.
Voi non potete immaginare la bolgia che c’era al ritiro bagagli, che veniva effettuato a mano (non esistevano nastri portabagagli o altro di simile) con persone che andavano e venivano da tutte le parti. Fortunatamente ad aspettarci avevamo un Salesiano della Missione di Juba che ci ha aiutato nel ritiro bagagli.

Passiamo la notte alla missione salesiana di Juba e la mattina dopo veniamo accompagnati alla sede della MAF – Mission Aviation Fellowship, la compagnia che ci porterà al villaggio di Tonj.
Arrivati vengono espletate le pratiche di Check-In, veniamo pesati noi, i nostri bagagli e tutto il materiale che dobbiamo trasportare al villaggio (forniture mediche per l’ambulatorio e materiale scolastico per la scuola)
Il volo viene ritardato di qualche ora in quanto a Tonj ha piovuto nella notte, quindi vogliono assicurarsi che la pista sia agibile..
Ecco la foto della pista dell’aeroporto di Tonj

Quando ci danno l’OK per la pista, ci danno le carte d’imbarco, ci fanno salire sul loro furgone che ci accompagna in aeroporto, a pochi chilometri distanza.
Controllo passaporto e carta d’imbarco, scanner del bagaglio a mano e siamo nell’unica sala d’aspetto di tutto l’aeroporto internazionale di Juba.. saranno circa un centinaio di posti a sedere con stipate all’interno più di 150 persone.
Durante le due ore di attesa in aeroporto (per un problema tecnico non meglio specificato del nostro aereo) partono diversi voli. Alcuni nazionali con la Kush Air (www.kushair.net/) che vola verso Wau e Rumbek con questi F-50

poi ci sono i voli ET da e verso ADD con i nuovi Dash 400 ed i voli per NBO con Kenya Airways con gli Embraer
Intanto il nostro A320 del CAI-JUB, è in riparazione..

Un po’ di ospiti di JUB


Ecco che raggiungiamo il nostro Cessna 208B che viene preparato al viaggio dallo staff della MAF

Cocktip

Finestrino lercio, ma comprensibile visto le condizioni delle piste dove atterrano questi aerei

Andando verso la pista scorriamo in rassegna tutti gli aerei che portano persone e materiale nei vari villaggi del Sud Sudan


Fratellino



Traffico in arrivo


Notare il raccordo per entrare in pista fatto di terra battuta

In coda







Ci siamo.. si parte..

In volo.. ecco Juba




Notate come nella capitale, non ci sia un centimetro di strada asfaltata


L’unico asfalto che ho visto in 3 settimane è stato quello della pista dell’Aeroporto di Juba



Pitch fa Fist Class




Dopo circa 90 minuti di volo, ecco in vista la pista di atterraggio



L’aereo che si vede in testata alla pista, è un BAE che si è schiantato nel 2009, quando l’aereoporto era ancora utilizzato come tale e non come campo di aviazione
http://aviation-safety.net/database/record.php?id=20091220-0
Il villaggio di Tonj dall’alto

A terra!

La nostra esperienza a Tonj sta per avere inizio

Nei prossimi giorni vi posto qualche foto OT e le foto del ritorno ☺
Spero di aver fatto cosa gradita!
Critiche e suggerimenti sono ben accetti!
Simo
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