Re: [TR] Sud Est Asiatico: MXP-DOH-SGN/HAN-PNH/BKK-HKT-KUL/SIN-DPS-CGK-DOH-MXP
L'itinerario vietnamita prevede un rotta Nord-Sud che va da Can Tho sino ad Hanoi l'odierna capitale, passando per Ho Chi Minh City, Da Lat, Nha Trang, Hoi An, Hué ed Ha Long Bay.
Ho Chi Minh City è il simbolo dello sviluppo economico vietnamita, una nazione che cresce a ritmi vertiginosi e non solo a livello economico ma soprattutto di popolazione tanto da ospitare circa 1/10 dell'intera popolazione vietnamita. Circa il nome, ho scoperto che viene ancora chiamata “amorevolmente” Saigon, soprattutto per motivi legati al non certo corto toponimo, tanto che non è raro leggere su targhe o istituzioni cittadine l'acronimo TPHCM (Thành phố Hồ Chí Minh).
Veniamo a noi, dopo aver passato la prima notte mi accorgo finalmente dove sia capitato. L'ostello da me prenotato si trova nel distretto 1, il quartiere backpackers dove ovviamente l'inglese australiano è la lingua più parlata. Ah sperando di rispolverare un po' di francese mi sono imbattuto nella triste realtà: vero che il Vietnam è stata colonia francese ma tale idioma non è conosciuto dalle ultime generazioni.
Con immensa gioia e una contrattazione più o meno estenueante decido di farmi trasportare per la città in motorino da un signore di circa 200 anni e dalla conoscenza dell'inglese limitata alla contrattazione economica.
Mairie de Sai Gon
Opera
Lui è un po' come Her Majesty o il Re di Thailandia, praticamente ovunque.
Il simbolo di Saigon, la BITEXCO financial tower (262.5m)
Museo della città di Saigon
Una delle location più ambite per gli scatti di matrimonio.
Il venerabile Thich Quang Duc.
Una panoramica generale dei diverni nomi assunti dalla città di Ho Chi Minh City nei secoli.
Cattedrale di Notre-Dame
Monumenti militari e...
...cimeli bellici un po' avunque
In Vietnam il mezzo di trasporto simbolo è il motorino. I costi per ottenere una patente di guida sono alti e ancora di più per acquistare un'automobile. Questo fa si che il traffico sia letteralmente congestionato da migliaia di motociclette che sfrecciano senza regole e senza rispettare nessun segnale, motivo per il quale mi dissero che a Saigon periscono circa 35/40 persone al giorno per violenti cadute.
Qualche tempio buddhista.
Qui l'aria era irrespirabile.
Mi spisto a Can Tho sul delta de Mekong dove caldo e umidità ti accolgono a braccia aperte.
Il fiume, con una lunghezza di 4880km dopo aver toccato Cina, Birmania, Laos, Thailandia e Cambogia giunge in Vietnam dividendosi in due rami, formando un gigantesco Delta caratterizzato da un altrettanto gigantesco inquinamento.
Can Tho.
Ed ora inizia in vero tour, o meglio, si inizia a viaggiare con quegli sleeping bus “asians size” che ti obbligano a stare in posizioni innaturali ma ti portano ovunque per pochi dong.
La prossima destinazione è Da Lat, una città in mezzo a dolci colline con un microclima tipicamente lacustre, meta turistica di grande rilevanza, almeno per i vietnamiti. La città venne fondata dai francesi nel 1907 tanto da essere numerosi gli edifici in stile.
Si parte da Saigon con il bus delle 8:15, schedulato in 7h, ne impiegheremo circa 8h30 tra rest break e traffico estenuante.
Da Lat sarà uno dei pochissimi luoghi in cui riuscirò a vedere un cielo realmente azzurro. Emozionante!!!
Elementi “sovietici”.
Un po' Sankt Moritz.
Nella migliore delle tradizioni lacustria anche qui la rottura dei ciclisti.
VietJet
Prendo un altro sleeping bus per raggiungere Nha Trang. Saranno le 4h peggiori della mia vita: un bel posto in fondo con impossibilità di stare seduti ma solo sdraiti nonché un tragitto di montagna che ha provocato malesseri a metà bus. Ma c'è di peggio! Ad un certo punto inizia a surriscaldarsi il motore tanto da provocare un odore di ferro bruciato ingestibile che misto al vomito ha creato una cocktail micidiale. Arrivato a Nha Trang sano e salvo mi ritrovo in uno di quei paradisi artificiali per ex sovietici.
Nha Trang è una località nel Vietnam centrale più famosa per una delle battaglie più cruente della guerra che per le bellezze naturalistiche, tanto meno per quelle architettoniche. Come dicevo prima è una località turistica che da tutta se stessa ad accontentare i sudditi di Putin.
L'aeroporto viene collegato da Nordwind Airlines a 31 città russe.
La tappa successiva è Hoi An, la perla del Vietnam. Una piccola città a pochi km da Da Nang e a 11h di bus dalla precedente Nha Trang.

Ogni struttura recettiva posside un buon numero di biciclette per poter fruire perfettamente di ogni angolo della città.
Il ponte giapponese
In meno di venti minuti di pedalata si può raggiungere anche la spiaggia.
In quattro ore di bus o poco più si raggiunge Huè, un'altra chicca dal punto di vista storico e culturale. La vecchia capitale si è sviluppata intorno alla città proibita, un insieme di templi e palazzi che solo in questi ultimi anni si sta provvedendo a recuperare per portare all'antico splendore e con risultati decisamente soddisfacenti.
Il ponte di Eiffel sul Sông Hương ovvero il fiume dei profumi (magari una volta).
L'entrata alla cittadella.
Carpe come se non ci fosse un domani.
Altra location “tooooooop” per le foto matrimoniali.
Ultima mazzata di 14h ed eccomi ad Hanoi. La temperatura è decisamente diversa ma per un europeo sopportabile, insomma 15/20° sono pura primavera e anche se le scene tipiche sono piumini e sciarpe.
Il lago della spada restituita (Hoàn Kiếm)
Ultima tappa la spettacolare baia di Ha Long.
Purtroppo, anche in questo caso il tempo non è dalla mia.
Fighting chickens in italiano sono chiamate “rocche bachianti” -_-'
Bye Bye Vietnam...
(prossimo OT Cambogia)