[TR] Primavera sul permafrost


venexiano

Amministratore AC
Staff Forum
12 Novembre 2005
1,782
794
161
38
Milano/Pavia/Berlino
Questa amabile vecchietta impellicciata è Silva Leonidovna, ritratta nel 2012 durante una visita in una località remota della Siberia nordoccidentale, 400 chilometri a nord del circolo polare artico. Cosa ci faceva lì?

BVA0001.jpg

La signora è la vedova di Vadim Bovanenko, un pioniere dello studio sistematico delle risorse del sottosuolo del distretto autonomo di Yamal-Nenets che ha contribuito in maniera determinante alla nascita della provincia del petrolio e del gas della Siberia occidentale. Sotto la sua guida furono scoperti i giacimenti Tazovskoye, Novoportovskoye, Gubkinskoye e Zapolyarnoye, e venne spianata la strada per l’esplorazione del giacimento di Urengoy, il più grande al mondo. Quest’ultimo potrebbe suonare familiare a qualche forumista, essendo stato oggetto di un mio report due anni fa: LINK.

Bovanenko morì a soli 38 anni dopo aver contratto una malattia tropicale, forse la malaria, nel 1968. Tre anni dopo, i suoi colleghi scoprirono un gigantesco giacimento di gas con riserve oggi stimate in 4.900 miliardi di metri cubi: in onore del collega scomparso, il sito venne battezzato Bovanenkovo.

Durante l'era sovietica, i tentativi di sviluppo del giacimento di Bovanenkovo si rivelarono fallimentari a causa dell'avvento della Perestroika e della difficile situazione economica prevalente nel Paese. Gazprom ha iniziato le operazioni di costruzione nel 2008, e nel 2012 iniziò finalmente la produzione di gas: Silva Leonidovna presenziò all’inaugurazione come ospite d’onore.

È proprio qui, nel più moderno sito di produzione di gas della Gazprom, che mi porterà questa nuova avventura in Russia. A differenza dell’ultima volta saranno tre giorni di duro lavoro dai ritmi serratissimi, trattandosi di un viaggio per la stampa con più di cinquanta giornalisti da tutta Europa, una decina di esperti e rappresentanti di varie aziende del settore, per un totale di ottantotto persone sotto la guida del sottoscritto e un paio di colleghi del team del mio cliente.

Cominciamo.


Capitolo 1: Моего чемодана нет!

Due mesi e mezzo di preparativi, numerosi grattacapi e altrettanto numerosi capelli bianchi in più sono finalmente giunti a termine. È il primo weekend veramente soleggiato a Berlino da diverse settimane a questa parte, e ovviamente devo partire.

Un po’ per curiosità, un po’ per evitare Schönefeld, all’andata decido di prendere la MIAT Mongolian Airlines, che opera due volte alla settimana la Berlino-Mosca-Ulan Bator, con la prima tratta prenotabile in quinta libertà (giusto?).

A Tegel c’è una discreta folla, compresi i banchi di accettazione per il mio volo. Interessante la varietà di bagagli da stiva e a mano: da valigie di varia dimensione e fattura a cassette di fiori freschi, quest’ultime apparentemente di proprietà di un equipaggio MIAT in volo fuori servizio. In generale ho la sensazione che ci sia un discreto numero di crew e “amici di”, che porteranno il riempimento della cabina di business al 100%. Persino lo sveglio addetto al check-in dei banchi di economy, che mi fa passare avanti, mi chiede se io sia un membro dell’equipaggio. Gli rispondo di no e comincia a spiegarmi che avevo sbagliato fila, ma in realtà mi ero correttamente messo in attesa per il banco dedicato alla business… boh.

Ottengo velocemente la carta d’imbarco e mi dirigo alla lounge. I passeggeri MIAT a Tegel possono usufruire della saletta British Airways, posta in zona landside al terminal A: l’offerta di bevande e cibo è desolante, l’ambiente senza infamia e senza lode. Come direbbe qualcuno in francese, comunque, ”meglio di un calcio in culo”

BVA0002.jpg


BVA0003.jpg


BVA0004.jpg


BVA0005.jpg


BVA0006.jpg

Puntuale alle 13:35 atterra il nostro 737-800, marche JU-1015, uno di tre macchine di questo tipo nella flotta MIAT. Ogni tanto si vede da queste parti anche uno dei loro 767-300, mentre il 737-8 MAX, com’è ovvio, è ancora a terra.

BVA0007.jpg


BVA0008.jpg

Con calma passo i controlli per i gate A12/A13 e aspetto. L’imbarco comincia senza particolari annunci, né tantomeno viene fatta rispettare alcuna eventuale priorità. Poco male, ci sarà sicuramente spazio nella cappelliera per il mio bagaglio.


miat_logo.jpg


TXL-SVO
OM136
14:55 LT - 18:20 LT (ATD 15:20 – ATA 18:45)
LF: J 12/12, Y ?/162
Boeing 737-8SH | MSN: 41318 | LN: 4902 | First flight: 26/04/2014
JU-1015, named “Guyug Khaan”
Seat 2A


La cabina si presenta bene: comodi i sedili e sempre gradevole lo Sky Interior. Buono lo spazio per le gambe.

BVA0009.jpg


BVA0010.jpg


BVA0011.jpg

Diamo un’occhiata a cosa c’è nella tasca del sedile davanti.

Safety card:

BVA0012.jpg

Rivista di bordo più Forbes e un altro business magazine, rigorosamente in mongolo.

BVA0013.jpg

Delle cuffie simil-noise cancelling, di qualità non superlativa ma comunque molto gradite.

BVA0014.jpg


BVA0015.jpg

L’IFE è di buona qualità seppur carente in termini di contenuti. Conto in tutto dodici film in inglese, il resto (sotto la categoria “classici” ) sembra una rassegna del cinema mongolo d’essai degli anni ’70. Apprezzabile, invece, la piccola sezione dedicata alla storia della compagnia. Un aspetto negativo dello schermo in sé è che non se ne può cambiare l’angolazione nel momento in cui la persona di fronte reclina lo schienale.

BVA0016.jpg


BVA0017.jpg


Prima del decollo viene servito un piccolo drink, a scelta acqua o succo d’arancia.

BVA0018.jpg


Stacchiamo e decolliamo con circa venticinque minuti di ritardo, di cui non recupereremo nemmeno un secondo. Sul piazzale nord si vede l’A321 della Flugbereitschaft, poi partito in ritardo a causa di un guasto tecnico con a bordo il ministro degli affari esteri.

BVA0019.jpg


BVA0020.jpg

La pareidolia o illusione pareidolitica (dal greco εἴδωλον èidōlon, "immagine", col prefisso παρά parà, "vicino") è l'illusione subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma casuale. (da leggersi sulle note dell’Aria sulla quarta coda di Bach). Questo dice Wikipedia, e adesso ho imparato che la tendenza a riconoscere forme nelle nuvole ha un nome. Sia come sia, a me qui sembra di vedere un orso.

BVA0021.jpg

Viene distribuita una hot towel in tessuto, servita da un elegante cestino di vimini come se fosse del pane. Subito dopo, mezz’ora dopo il decollo, comincia il servizio di bordo.

Aperitivo con noccioline (in bustina e non tiepide, ahi ahi) e birra russa Zhiguli, courtesy of Aeroflot.

BVA0022.jpg


BVA0023.jpg

Segue poco dopo il pasto, per fortuna nulla di troppo pesante. Mangio giusto le due fettine di tacchino (?) e il pezzettino di melone.

BVA0024.jpg

Posate profetiche?

BVA0025.jpg

Le destinazioni sulla tovaglietta corrispondono al mio itinerario.

BVA0026.jpg

Al confine fra la Lituania e la Bielorussia.

BVA0027.jpg


BVA0028.jpg

Ormai manca poco.

BVA0029.jpg

La sterminata distesa di palazzoni di Mosca.

BVA0030.jpg

SVO con a sinistra il nuovo complesso dei terminal B e C, dedicati ai voli nazionali e una volta noti come Sheremetyevo-1. Sulla destra, invece, il vecchio Sheremetyevo-2, ora terminal F, e i nuovi terminal D ed E.

BVA0031.jpg

Questo dovrebbe essere un Sapsan, ovvero il treno ad alta velocità in servizio fra Mosca e San Pietroburgo.

BVA0032.jpg

Fauna locale.

BVA0033.jpg


BVA0034.jpg

Una volta parcheggiati al terminal F, raccolgo i miei averi e corro verso il controllo passaporti, che è esattamente l’opposto rispetto alla mia ultima esperienza a SVO nel medesimo terminal, più di dieci anni fa. Ricordo gli occhi glaciali dell’agente, compreso il trucco e parrucco modello “Novosibirsk 1975”, e i sudori freddi mentre lo sguardo passava ripetutamente dal passaporto alla mia faccia e viceversa.

Stavolta, invece, la simpatica agente mi guarda solo una volta, controlla il visto con la lente d’ingrandimento e poi mi saluta con un abbozzo di sorriso. Il tutto dura circa due minuti, compresa l'attesa in fila.

Ora non resta che recuperare la valigia prima di incontrare i colleghi nella zona arrivi. Passa più di mezz’ora prima che il nastro cominci a muoversi, e in pochi minuti tutte e quindici le persone scese a Mosca tornano in possesso dei propri bagagli.

BVA0035.jpg

Beh, quasi tutte. Il titolo di questo capitolo, se ve lo foste chiesti, si legge più o meno “maievó cimadàna nyet” e vuol dire “la mia valigia non c'è”. Ecco, non mi pareva carino riportare testualmente gli zooteologismi che ho pronunciato nel momento in cui mi sono reso conto che la mia valigia non sarebbe mai arrivata.

In un altro, incredibile momento di premurosa assistenza, l’addetta al lost and found mi vede un po’ incredulo e prepara subito la pratica per il PIR. Scoprirò l’indomani, chiamando il numero fornitomi, che la valigia è rimasta a bordo ed è finita a Ulan Bator, e non ritornerà a Mosca prima di mercoledì, cioè il giorno del mio rientro a Berlino. Speriamo bene…

Ringrazio la mia lungimiranza, che mi porta ad avere sempre almeno un cambio nonché il mio nécessaire nel bagaglio a mano, per non parlare di tutti i documenti e le liste che mi serviranno per il viaggio stampa nei prossimi due giorni.

Raggiungo i colleghi e dopo un’oretta sono nella mia stanza nell’hotel Azimut Smolenskaya, di fronte al ministero degli affari esteri. L’albergo è senza infamia e senza lode, la posizione però è molto comoda, a pochi minuti a piedi dalle fermate della metro di Smolenskaya e Kievskaya.

BVA0036.jpg

Ceniamo nella superturistica via Arbat e facciamo una passeggiata fino alla Piazza Rossa prima di rientrare in albergo.

BVA0037.jpg


BVA0038.jpg


BVA0039.jpg

Dopo uno shopping d'emergenza, passo l’intera giornata di lunedì a preparare la conferenza stampa per i giornalisti che parteciperanno al viaggio e l’annessa cena, il che vuol dire che finisco di lavorare verso mezzanotte. Dal ventitreesimo piano dell’Azimut la vista è mozzafiato:

BVA0040.jpg


BVA0041.jpg


Capitolo 2: Gita fuori porta nello Yamal

La sveglia suona brutale alle quattro, e alle quattro e mezza sono già di nuovo giù per sincerarmi che sia tutto pronto per il transfer per l’aeroporto. Oggi, infatti, faremo una gita in giornata con un volo charter di Gazprom Avia verso il sito di Bovanenkovo, a tre ore di volo da Mosca.

Miracolosamente, tutti i partecipanti arrivano in tempo e possiamo partire verso l’aeroporto di Mosca Vnukovo. Il sole è già sorto da quasi due ore e posso fare un po’ di sightseeing dal pullman.

Ecco l’università statale di Mosca.

BVA0042.jpg

All’ingresso di Vnukovo campeggia questo bellissimo Tupolev Tu-104B.

BVA0043.jpg

L’aerostazione è ampia e moderna.

BVA0044.jpg


BVA0045.jpg

Tutto pronto per il check-in ai banchi 114 e 115. Sono fra i primi in fila e ricevo in breve tempo la mia carta d’imbarco con il posto 16F, al finestrino, come avevo chiesto. Tutto contento, torno verso i miei colleghi prima di sentirmi chiamare dall’addetto al check-in, che è venuto a cercarmi e mi prega di tornare al banco. Afferma di avermi dato il posto sbagliato, chiede di restituirgli la carta d’imbarco e la strappa. Un po’ sorpreso, temo già il peggio (un posto lato corridoio o, peggio, centrale), ma lo stupore è ancora più grande quando mi ritrovo in mano una carta d’imbarco per il posto 5A. Business class. Continuo a non capire, ma non faccio domande e me lo tengo stretto.

BVA0046.jpg


BVA0047.jpg


BVA0048.jpg

Segue una corsa al cardiopalma per i controlli, avendo dovuto aspettare un ritardatario residente a Mosca che arriva un minuto prima della chiusura del check-in, e mi imbarco per penultimo al gate 8.

BVA0049.jpg

Data la numerosità del gruppo, mi era già stato anticipato che avremmo volato con uno dei 737-700 di Gazprom Avia, nello specifico RA-73004, in forze alla fu Jet Airways fino al dicembre 2007.

gazpromavia_logo.jpg


VKO-Bovanenkovo
4G9603
07:00 LT - 12:00 LT (ATD 07:05 – ATA 12:15)
LF: J 20/20, Y 68/102
Boeing 737-76N | MSN: 28635 | LN: 734 | First flight: 05/12/2000
RA-73004
Seat 5A


I diciotto anni dell’aereo, a bordo, si vedono tutti, ma in compenso i sedili sono morbidi e comodissimi.

BVA0050.jpg


BVA0051.jpg

Amenity kit.

BVA0052.jpg

Safety card.

BVA0053.jpg


BVA0054.jpg


BVA0055.jpg

Stacchiamo puntualissimi alle sette in punto e dopo pochi minuti decolliamo, credo dalla pista 24, passando accanto a un po’ di fauna locale governativa.

Ilyushin Il-96-300.

BVA0056.jpg

Tupolev Tu-204-100 e -300 (credo).

BVA0057.jpg


BVA0058.jpg


BVA0059.jpg

L’equipaggio passa con la solita hot towel che lascia i pelucchi sulle mani, proprio come me la ricordavo due anni fa, e poi è la volta di tovaglia e tovagliolo in cotone inamidato, con un primo giro di bevande – tutte rigorosamente analcoliche. Nei siti di produzione di gas l’alcol è bandito, e tale divieto sembra estendersi anche ai voli da e per gli stessi, compreso il nostro.

BVA0060.jpg

Sempre come due anni fa (vedere il mio vecchio TR per credere), il vassoio è di dimensioni disumane, tanto che non so dove appoggiare le posate. Se non altro, stavolta è discretamente commestibile, e il pasto caldo è effettivamente caldo, non tiepido.

BVA0061.jpg


BVA0062.jpg

Fuori sorvoliamo zone scarsamente popolate.

BVA0063.jpg


BVA0064.jpg

Dopo un paio d’ore di volo il paesaggio si fa notevolmente più… siberiano.

BVA0065.jpg


BVA0066.jpg


BVA0067.jpg


BVA0068.jpg


BVA0069.jpg

Curiose queste formazioni nuvolose.

BVA0070.jpg

Inizia la discesa e in breve tempo siamo in corto finale per Bovanenkovo. Secondo il comandante, il tempo è buono, con una temperatura di circa -4°C, sole e poco vento.

BVA0071.jpg


BVA0072.jpg

Atterriamo alle 12:15 locali, 10:15 ora di Mosca, in quello che è a tutti gli effetti un aeroporto privato della Gazprom, essendo stato costruito unicamente per consentire gli spostamenti da e per il sito di Bovanenkovo.

BVA0073.jpg


BVA0074.jpg

Adoro questi aeroporti in mezzo al nulla, tanto più se intorno a noi c’è solo una distesa di neve.

BVA0075.jpg

In fondo alla scaletta ci attendono i capoccia del sito, che ci stringono la mano uno a uno in segno di benvenuto prima di salire con noi sul bus interpista.

BVA0076.jpg


BVA0077.jpg


BVA0078.jpg

AC è arrivata anche qui!

BVA0079.jpg


BVA0080.jpg

In fondo al piazzale vedo due Mil Mi-8 della Gazprom Avia. Stavolta non avrò il piacere di volarci: dato il poco tempo a disposizione, diamo la priorità alle troupe televisive per le loro riprese.

BVA0081.jpg

A terra c’è già un SSJ di Gazprom Avia e ne atterra un altro subito dopo di noi.

BVA0082.jpg

La piccola area di riconsegna bagagli.

BVA0083.jpg

Non c’è tempo da perdere: fuori ci attendono già gli speciali mezzi stile Spetsavtotrans, una via di mezzo fra un bus e un fuoristrada, indispensabili per muoversi in sicurezza su strade non sempre asfaltate. Visiteremo il sito in sette gruppi, ciascuno con due rappresentanti della Gazprom Dobycha Nadym a fare da cicerone per l’intera durata della visita, oltre naturalmente a un interprete.

BVA0084.jpg

Cominciamo il tour in questo luogo remoto.

BVA0085.jpg

Continua…
 
Ultima modifica:
Spettacolare! Non oso immaginare il seguito che già pregusto. Grazie anche per l'info sull'operativo di MIAT da TXL a SVO.
 
Non puoi farmi godere con MIAT in business per poi terminare subito a Mosca senza arrivare ad ULN. Sei crudele. Peccato.
 
Prima ancora di leggere sto già sbavando.

Ah, e sappi che se dovrò scucire 4000 euri in futuro, sarà (anche) colpa tua.
 
Che spettacolo! Grazie per questi TR da insider.
 
Grazie!

Non puoi farmi godere con MIAT in business per poi terminare subito a Mosca senza arrivare ad ULN. Sei crudele. Peccato.

È un TR multisensoriale. Ho voluto trasmettere la cocente delusione che ho provato dopo che mi hanno perso la valigia.

spettacolo!
Ma lavori per gasprom ?

No, o perlomeno non direttamente. La mia azienda cura la comunicazione di uno dei principali gasdotti attualmente in costruzione, di proprietà Gazprom e cofinanziato da cinque grandi aziende europee.
 
Ultima modifica:
Capitolo 3: Gas giurassico, impianti all’avanguardia

BVA0086.jpg


BVA0087.jpg

I nostri ospiti ci danno il benvenuto nell’auditorium dell’edificio centrale e snocciolano qualche dato sul sito di Bovanenkovo. Per prima cosa, bisogna farsi un’idea delle sue dimensioni: con un’estensione di 58 per circa 15-32 chilometri, occupa un’area di più di 1400 chilometri quadrati, paragonabile a quella di una metropoli come Londra.

BVA0088.jpg

La Gazprom Dobycha Nadym, cioè la succursale responsabile per il sito, ha il suo quartier generale appunto a Nadym, ovvero 600 chilometri a sud di dove ci troviamo. Le enormi distanze hanno reso necessaria la costruzione di aeroporti e ferrovie dedicate.

Le condizioni climatiche, qui a nord, sono dure: l’inverno dura dai primi di ottobre alla fine di maggio, e le altre tre stagioni si alternano fra giugno e settembre. Siamo giunti appena in tempo per l’inizio della primavera.

Non meno difficili sono le caratteristiche del sottosuolo: per estrarre il gas è necessario attraversare decine di metri di permafrost. È quindi necessario fare la massima attenzione per evitare che il calore delle trivelle e delle strutture faccia salire la temperatura e sciogliere il permafrost, compromettendo la resistenza del terreno.

Abbiamo modo di osservare un bel plastico della penisola dello Yamal che illustra in maniera efficace gli strati geologici del sottosuolo.

BVA0089.jpg


BVA0090.jpg

Il gas prodotto a Bovanenkovo arriva da giacimenti posti in notevole profondità, principalmente dagli strati cenomaniano (fra i 520 e i 700 metri) e apt-albiano (1200-2000 metri). In quella che è la prima infrastruttura integrata del suo genere in Russia, con più di 500 singoli punti di estrazione, arriva gas contenente metano, acqua, sabbia e idrocarburi complessi. Il gas viene trasportato verso gli impianti di trattamento tramite le condotte visibili in superficie. Qui viene poi depurato in un efficiente processo di separazione a bassa temperatura mediante l’utilizzo di moderni turboespansori. Il metano puro così ottenuto viene poi pompato nei gasdotti verso l’occidente, il cosiddetto "Northern Corridor", a una pressione di circa 120 bar.

Partiamo con la visita del sito. Indispensabile l’elmetto per poter entrare in tutta sicurezza nei singoli impianti.

BVA0091.jpg


BVA0092.jpg

L’avvertenza di allacciare le cinture è più di una semplice formalità: a causa del terreno a tratti sconnesso sembra infatti di volare sulle montagne russe (no pun intended).

BVA0093.jpg


BVA0094.jpg

Fuori, tralicci chilometrici e poi il nulla.

BVA0095.jpg


BVA0096.jpg


BVA0097.jpg

Arriviamo alla trivella principale del sito n°2.

BVA0098.jpg

Raccomandazioni ai dipendenti: non arrivare al lavoro ubriaco, altrimenti il lavoro lo perdi; mai chiudere un occhio sulle violazioni delle norme di sicurezza; dare sempre il buon esempio.

BVA0099.jpg


BVA0100.jpg


BVA0101.jpg

Impianti di depurazione e trattamento del gas. L’ordine e la pulizia, nelle aree che ci vengono mostrate, sono esemplari.

BVA0102.jpg


BVA0103.jpg


BVA0104.jpg


BVA0105.jpg

La piccola parte di condensato in eccesso viene eliminata tramite la classica torcia o flare stack.

BVA0106.jpg


BVA0107.jpg

Nel processo di separazione, il gas viene portato a temperature inferiori ai -36°C per facilitare l’eliminazione delle impurità.

BVA0108.jpg


BVA0109.jpg

Tutto chiaro, no?

BVA0110.jpg


BVA0111.jpg


BVA0112.jpg


BVA0113.jpg


BVA0114.jpg

Il centro di controllo del sito n°2 di Bovanenkovo, dove ci troviamo noi.

BVA0115.jpg


BVA0116.jpg


BVA0117.jpg


BVA0118.jpg


BVA0119.jpg


A Bovanenkovo ci sono circa 1500 dipendenti che lavorano in turni di 12 ore, con rotazione mensile: un mese a casa e un mese in loco. Per rendere il più confortevole possibile la permanenza dello staff, oltre ai dormitori ci sono sale da biliardo, una palestra, una piscina, una piccola biblioteca, una clinica con medici di quasi tutte le specializzazioni, e persino una piccola chiesa.

BVA0120.jpg


BVA0121.jpg


BVA0122.jpg


BVA0123.jpg


BVA0124.jpg


BVA0125.jpg


BVA0126.jpg


BVA0127.jpg


BVA0128.jpg


BVA0129.jpg

Non manca, ovviamente, la mensa. Un bel borsch caldo è quello che ci vuole.

BVA0130.jpg


BVA0131.jpg

Terminiamo il tour con la visita di un cosiddetto cluster di pozzi di gas, sostanzialmente un gruppo di pozzi di cui è stata completata la trivellazione. Qua fuori comincia a fare molto freddo.

BVA0132.jpg


BVA0133.jpg


BVA0134.jpg

Adesso è ora di tornare in aeroporto, a un tiro di schioppo dall’ultima tappa del tour.

BVA0135.jpg


BVA0136.jpg


BVA0137.jpg


BVA0138.jpg

I gruppi rientreranno in aeroporto a scaglioni. Come ultimo punto del programma abbiamo la possibilità di acquistare prodotti locali in un mercatino di indigeni Nenets. Spendo tutti i rubli che mi sono rimasti e intasco della carne di renna, oltre a un paio di oggettini ricamati da portare a casa come souvenir. È indubbiamente il classico progetto di CSR ben consolidato: riconosco due signore che avevo già visto due anni fa durante una tappa nella cittadina di Yar-Sale, e anche loro si ricordano di me.

BVA0139.jpg


BVA0140.jpg

Faccio il check-in e passo i controlli fra i primi, dovendo tenere tutti sotto controllo.

BVA0141.jpg


BVA0142.jpg

RA-73004 è pronto a riportarci indietro.

BVA0143.jpg


BVA0144.jpg

Aspettiamo che il nostro fotografo prenda posizione su una scaletta per la foto di gruppo e poi ci imbarchiamo.

BVA0145.jpg


gazpromavia_logo.jpg


Bovanenkovo-VKO
4G9603
21:30 LT - 22:30 LT (ATD 22:16 – ATA 23:22)
LF: J 20/20, Y 67/102
Boeing 737-76N | MSN: 28635 | LN: 734 | First flight: 05/12/2000
RA-73004
Seat 5A


BVA0146.jpg


BVA0147.jpg

Si torna sempre in business, per chissà quale motivo.

BVA0148.jpg

Taxiing veloce e via verso la capitale.

BVA0149.jpg

Bol’shoe spasibo i do svidaniya, Bovanenkovo!

BVA0151.jpg


BVA0150.jpg

Il volo di ritorno è un po’ la fotocopia dell’andata, compreso il famigerato pasto Gazprom Avia.

BVA0152.jpg


BVA0153.jpg


BVA0154.jpg


BVA0155.jpg

Passo il tempo rimanente fino a Mosca a distribuire un souvenir e a fare due chiacchiere con i partecipanti per raccogliere le loro impressioni. Poco dopo le 23:00 siamo già in avvicinamento a Vnukovo, dove parcheggeremo di nuovo al gate 8.

BVA0156.jpg


BVA0157.jpg

Continua…
 
Capitolo 4: Вот Ваш чемодан!

Sfinito, crollo a letto poco prima delle due e alle cinque e mezza sono già di nuovo in piedi, in quanto devo accompagnare i primi ospiti in partenza ai loro rispettivi transfer. Ho scelto apposta il “turno” di mattina presto in modo da avere un paio d’ore libere in mattinata e godermi una Mosca baciata dal sole.

BVA0158.jpg


BVA0159.jpg


BVA0160.jpg

Per tornare prendo la metropolitana, sempre un piacere per la bellezza delle sue stazioni e la sua efficienza.

BVA0161.jpg

Un ultimo saluto a Sergey (Lavrov, il ministro degli esteri) e si parte per Sheremetyevo.

BVA0162.jpg

Miracolosamente al terminal E riesco a recuperare il bagaglio (“Вот Ваш чемодан!”, cioè “Ecco la Sua valigia!”) che si è fatto una gita in Mongolia, e posso procedere direttamente al check-in al terminal D. Tutto nuovo e gradevole, seppure un po’ démodé come colori, soprattutto dietro ai banchi check-in.

BVA0163.jpg


BVA0164.jpg

Comincio a essere abbastanza stanco, quindi limito al minimo le foto in attesa di imbarcarmi. Vi propongo giusto qualche scatto del terminal D, compresa la nuova lounge “Sankt-Peterburg”, che francamente non è nulla di memorabile.

BVA0165.jpg


BVA0166.jpg


BVA0167.jpg


BVA0168.jpg

aeroflot_logo.jpg


SVO-SXF
SU2316
19:35 LT - 21:25 LT (ATD 19:49 – ATA 20:59)
LF: J 9/16, Y ?/167
Airbus A321-211 | MSN: 7801| First flight: 04/08/2017
VP-BKQ, aircraft name: “D. Mendeleev”
Seat 2A


Arrivo al gate che l’imbarco è già iniziato e in pochi minuti sono a bordo. La cabina si presenta molto bene.

BVA0169.jpg


BVA0170.jpg

Amenity kit e ciabattine.

BVA0171.jpg

I premurosi assistenti di volo distribuiscono il menù e prendono le ordinazioni per il drink pre-decollo. Per ora solo acqua. Passano anche con una hot towel.

BVA0172.jpg


BVA0173.jpg


BVA0174.jpg

La gentilissima purser Daria dà il benvenuto a bordo e (tocco di classe) ci informa che viaggiamo su un aereo intitolato al grande chimico Dmitry Mendeleev, inventore della tavola periodica degli elementi.

BVA0175.jpg

Di fianco a noi c’è il retrojet Aeroflot.

BVA0176.jpg

Stacchiamo in leggero ritardo e decolliamo dalla 24L.

BVA0177.jpg


BVA0178.jpg


BVA0179.jpg


BVA0180.jpg

Mezz’ora dopo il decollo Daria, nella sua sobria uniforme arancione con falce e martello ricamata su polsini, bavero e bustina, apparecchia il mio tavolino. Si inizia con l’aperitivo: noccioline tiepide e un bicchiere di Bollinger.

BVA0181.jpg

Segue l’antipasto di salmone marinato alla barbabietola, delizioso.

BVA0182.jpg

Come piatto principale mi faccio mostrare due delle tre opzioni, ovvero la spigola al forno e i medaglioni di manzo (la pasta nemmeno la prendo in considerazione: mi ispira di più il pesce. Buono, più di quanto non sia bello.

BVA0183.jpg

Sale e pepe con logo. Ora sono nella mia cucina.

BVA0184.jpg

Si finisce con il dessert, un decorosissimo gelato alla vaniglia con mandorle, e un’altra hot towel.

BVA0185.jpg


BVA0186.jpg

Voliamo verso occidente e pian piano il sole si fa più basso.

BVA0187.jpg

L’atterraggio a Berlino Schönefeld avviene con 25 minuti di anticipo, cosicché alle 21:25, orario previsto di arrivo, sono già sul taxi verso casa.

BVA0188.jpg

Alla prossima!
 
Ultima modifica:
Stavo appunto per chiedere se quella saliera e pepiera... Bravo! Grazie mille per il viaggio.
 
Ben scritto e con ottime fotografie, come sempre! La parte OT è molto interessante, non si vede tutti i giorni l'interno di un impianto di estrazione gas.

BVA0152.jpg


Cosa sono quelle cose marroni nel piatto dei formaggi? Noccioline non sgusciate o fagioli?

DaV
 
+1 molto bello e interessantissimo davvero.

l'apron con i governativi a Vnukovo e' esattamente l'equivalente dell'apron nord di TXL.
 
Semplicemente spettacolare e meraviglioso!!!
Grazie mille per la condivisione e tutte le informazioni e foto di Bovanenkovo.