L'ombrello serve a poco, l'acqua è davvero tanta, così verso mezzanotte me ne torno in ostello bagnato fradicio. Visto che la mattina dopo ho un treno alle 7 e mezza, rinuncio a stare ulteriormente in piedi e vado a dormire.
Come detto, sveglia antelucana per andare a prendere il bus fino alla stazione, una costruzione moderna e decisamente piacevole. Coda veloce allo sportello per i biglietti regionali, peccato che l'addetto non sapeva manco cosa fosse l'inglese. No problem, ho con me un foglio stampato, il linguaggio dei gesti, un po' di italiano e un po' di spagnolo e ci capiamo a meraviglia. Il treno è un modesto regionale che mi porterà a Cordoba per un breve day-trip, in ogni caso anni luce avanti rispetto alle ormai datate carrozze in dotazione alle divisioni regionali di Trenitalia (Minuetti e TAF esclusi).
Una prova di scatto artistico...
Arrivato alla stazione di Cordoba, lascio al deposito bagagli la borsa da viaggio (previo controllo sicurezza con un simpatico addetto, molto cortese), ritiro la ricevuta e mi avventuro in città. Il cielo è ancora più minaccioso della sera prima, venendo da ovest sembrava che ci fossero ampie schiarite, invece... inizio a inveire contro gli impaginatori e i cartografi della Lonely Planet, e contro gli addetti comunali al posizionamento delle targhe col nome dalla via: in pratica mi sono perso.
Chiedo a due ragazze (studentesse, dall'aspetto) qualche informazione, ma anche qui nebbia in terra d'Albione; tra l'altro perlano in spagnolo (?) molto veloce, per cui anche le affinità neolatine con l'italiano vanno a quel paese. Ad un certo punto, dopo aver girato su me stesso come un idiota per oltre un'ora, trovo un nome noto, cerco di capire la direzione da seguire e mi avvio verso il centro città. Inutile dire che sono già prevenuto nei confronti della città.
Il motivo principale di una visita a Cordoba non può che essere la Mezquita, l'antica moschea (e ancora prima chiesa cristiana) riadattata, durante la reconquista, a cattedrale -con l'abominevole sventramento del suo centro per far posto alla stucchevole Capilla Mayor barocca, con buona pace dei gusti architettonici di concorde

-. L'interno è qualcosa di stupefacente, le colonne ad arco doppio rosso e bianco danno davvero l'idea di trovarsi dentro ad una foresta di palme; è assolutamente impossibile rendere a parole l'effetto.
Prima di arrivarci faccio un giro per la Judaria, pensando di passarci nel pomeriggio; per cui non mi fermo che a fare una foto in un vicolo chiuso che mi piaceva particolarmente
Giunto alla biglietteria, tra imprecazioni varie sul tempo perso e le prime goccie d'acqua che iniziavano a cadere, faccio il biglietto ed entro subito nella moschea-cattedrale. Peccato (o forse per fortuna) per la scarsa illuminazione, che rende tutto estremamente affascinante e mistico, ma che impedisce di fare foto decenti con una compattina che inizia a sentire l'età: le uniche che si salvano, in mezzo a un mare di sfuocate e mosse, sono queste due:
Rimango dentro per un tempo che mi sembra infinito, tornerei a Cordoba solo per quello (e magari per vederla col sole...). Però alla fine esco, anche perché è ora di pranzo e la pancia comincia a brontolare. Scatto ancora qualche foto all'esterno e subito dopo inizia a venire giù tanta di quell'acqua che mi ritrovo con i pantaloni inzuppati fino al ginocchio.
Notare i doccioni come scaricano acqua...
Mi rifugio nel primo luogo chiuso che trovo, un Burger King, e ci rimango finché non spiove, ovvero circa tre ore dopo. Mi fiondo in stazione per prendere il biglietto per Malaga, dove soggiornerò le due notti successive. L'unico treno del pomeriggio che mi riesce a portare a Malaga non a notte fonda è un Talgo200, in pratica la versione ridotta dell'AVE ad altà velocità. Se non ho capito male, poiché lo scartamento tra le linee av e quelle normali è diverso (in Spagna), il Talgo è progettato per poter viaggiare su entrambe con il solo cambio del locomotore. In ogni caso, prendo il biglietto, vado al controllo sicurezza (previsto solo sui treni ad alta velocità!) e mi dirigo verso la piattaforma 1 dove di lì a poco arriverà il mio treno. Il posto è preassegnato, la carrozza è piena ma non pienissima e per fortuna il posto al mio fianco è libero, anche se visto lo spazio a disposizione (coach class 2+2, ma molto larga) non sarebbe stato un problema. Ci fermiamo subito fuori Cordoba per il cambio locomotore e (credo) la variazione del passo dei carrelli, ma spero che qualche esperto di ferrovie mi dia un aiuto! Dopo 15 minuti circa ripartiamo; inizia il servizio IFE con monitor sul soffito (trasmettono "If Only", solo con audio in spagnolo però, e altri tre canali musicali) e passano pure delle hostess con una scelta di caramelle e salviettine. Non me lo aspettavo assolutamente!
Arrivo a Malaga, mi reco all'hotel che ho prenotato, strategicamente vicino alla stazione di Malaga Centro, doccia, cena, giro e nanna.
[cont. domani, niente caffè grazie che mi rende nervoso

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