Eccoci all’OT. La scelta di visitare Hyderabad, come scrivevo, è stata fatta per vedere la parte più islamica del paese. Iniziamo con le Qutb Shahi Tombs, ovvero le tombe dei sultani del 1500.
Gelateria locale.
Come potete vedere, l’Aga Khan non fa opere pie solo in Sardegna, ma tra le tante attività della sua fondazione c’è anche il restauro di questo bellissimo complesso.
Visitiamo poi la fortezza di Hyderabad, il Golconda fort.
Anche in questo caso si nota l’architettura islamica.
Nel forte si gira un film di Bollywood.
Un’altra vista dell’interno.
Taxi locali.
Fuori regna il caos, come da buona norma da queste parti.
Qualche foto rubata.
Andiamo a visitare il Charminair, che è al tempo stesso monumento e moschea. Risale a fine ‘500.
Fuori c’è il mercato.
Vista dall’alto.
Ma pensare di pedonalizzare l’area no?
Andiamo a visitare un’altra moschea lì vicino.
Erano anni che non vedevo melagrane così belle!
Acquisti al mercato.

Cedri.
Andiamo al Chowmahalla palace, vecchio palazzo del sultano. Nel prato, una scolaresca pranza.
Questo è il palazzo.
E questa una vista dell’interno.
Eccoci all’aeroporto di Hyderabad, per il secondo volo interno.
Devo dire che sia qui, che a Goa che a Bangalore ho trovato strutture nuove e molto belle anche dal punto di vista architettonico.
Check in Jet Airways (scusate, è sfocata…)
Area negozi airside.
Andiamo in lounge.
E’ situata al piano inferiore rispetto alle partenze, e ci si accede con ascensore.
Area eating.
Sedute.
Vista del piazzale.
E’ ora di andare al gate. Ma dove caspita sta???? Ah, bisogna scendere al piano inferiore.
L’imbarco avviene con bus. Ecco il nostro aeromobile.
Intanto il sole tramonta.
Saliamo a bordo.
Viene posizionata anche la scala posteriore.
Stavolta si vola in C.
La mia poltrona.
Safety card.
Sui nazionali niente alcool, peccato!
Viene distribuito il menù: ci sono ben 3 piatti principali su cui effettuare la scelta.
I controlli sono continui. Prima di arrivare a bordo c’è una ulteriore verifica della carta d’imbarco.
La foto è sfocata perché ho dovuto cogliere l’attimo, ma vale la pena di postarla: non ho mai visto in vita mia gente che sale su un aereo conciata così!!!!
L’aeromobile è giovane, la poltrona sembrerebbe invece riciclata.
Davanti a me ho molto spazio.
Decolliamo.
HYD-BLR
Volo: 9W 2740
Classe: C
Posto: 01A
Tipo di aereo: B737-800
Reg: VT-JGV
Schedulato: 1815-1930
In volo: 1820-1910
Durata: 50 min.
La cena è spettacolare: buona e servita con porcellane davvero eleganti.
Atterriamo a Bangalore.
C’è un bus dedicato ai 12 passeggeri di Business. In un nanosecondo siamo nell’aerostazione. Al nastro bagagli, fermo, ci sono tutte le valigie etichettate come priority. Sono rimasto davvero colpito. Il servizio è stato eccellente sotto tutti i punti di vista.
Peccato che le miglia accreditate su AZ non siano qualificanti!
Il giorno dopo inizia il tuor, che avverrà in treno, denominato Golden Chariot, da uno dei monumenti che andremo a visitare. Di notte si viaggia, di giorno si effettuano le escursioni. Questa l’accoglienza all’arrivo in stazione.
E questo è il nostro treno.
Vagone letto. Ogni carrozza ha 4 scompartimenti.
Queste le stanze che occuperemo noi italiani: una con letto matrimoniale…
…ed una con due singoli.
Ogni stanza è dotata di bagno...
…e di tv.
C’è una carrozza con stanza massaggi…
…palestra…
…e pc.
C’è una carrozza bar, dove c’è il wifi gratuito quando il treno è in stazione.
E questa è la carrozza ristorante.
Un esempio di cibo: il menù prevedeva insalata e zuppa per iniziare.
Poi a scelta un piatto occidentale….
…oppure indiano.
La mattina dopo arriviamo a Mysore, prima tappa.
Visitiamo il Mysore Palace, antica residenza dei maharaja.
Scolaresca in visita.
Ingresso al Palazzo.

Giardini esterni.
Purtroppo non è possibile fare foto all’interno.
Da qui partiamo per Kabini, dove faremo un safari alla ricerca delle tigri. Anche stavolta mi è andata male: non le avevo viste a Ranthambore, e non mi è andata bene neppure qui. Altre macchine invece hanno avuto maggior fortuna.
Il parco pullula di cervi.
Bufalo? Bisonte? Boh…
Scimmie.
Volatili.
Ancora cervi.
Alce.
Sguardo intenso.
In riva al fiume.
Pavone.
Cinghialetti.
Si scatena la battaglia.
Il pavone scappa via.
Cormorano.
Sono le 6 del mattino, e andiamo a vedere i volatili lungo il fiume.
Pescatore locale.
Acquistiamo il pesce.
Il pesce verrà cucinato e mangiato dal personale del treno.
Si riparte. Macelleria locale.
Visitiamo il mausoleo del sultano Tipu.
Ristorante locale.
Molti lavori pesanti vengono fatti dalle donne.
Il giorno dopo visitiamo il tempio di Shravanabelagola ad Hassan.
Per arrivarci occorre fare 750 scalini.
No, non è un morto quello che vedete, ma una turista svogliata, portata su in portantina.
La statua di buddha.
Al nostro arrivo è in corso una cerimonia.
Il tempio.
All’ingresso un baracchino che proponeva un rinfrescante succo di canna da zucchero. Diarrea assicurata!
Fuori dalle grandi città le condizioni di vita sono ancora rurali.
Al posto dei cartelli pubblicitari per le strade, qui le pubblicità sono dipinte sui muri delle case.
Ci spostiamo a Belur, dove visitiamo il Chennakesava Temple.
E’ interamente scolpito. Splendido.
Poi ad ad Halebid, dove visitiamo il Hoysaleswara Temple.
Molte scene hanno esplicito contenuto sessuale. Calma, neh!!!!
Arriviamo ad Hospet ed andiamo a curiosare lungo il fiume.
Faremo un’escursione ad Hampi per vedere i resti della città di Vijayanagara, che è stata la capitale del più grande impero in post-Moghul dell'India. La distruzione di Vijayanagar dai predoni invasori Moghul è stata improvvisa ed inaspettata.
Le rovine del 14 ° secolo occupano un’area di 26 km, in mezzo a giganteschi massi e vegetazione.
Visitiamo un tempio.
Questo è l’interno.

E questo l’esterno.
Al pomeriggio al tramonto andiamo a visitare il Golden Chariot, che dà il nome al treno.
Davvero bello!
Il giorno dopo arriviamo a Badami, un piccolo paese.
Visistiamo il complesso dei templi di Pattadakal.
Dovunque ci sono scuole che ti fermano e ti chiedono di fargli una foto.
I templi sono molto belli.
Questa maglietta è bellissima!
Andiamo poi a visitare le grotte di Badami.
Sono scavate nella roccia e scolpite all’interno.
Immancabile foto di rito.
L’area è infestata dalle scimmie, che rubano le borse, e sono capaci di aprirle per cercare cibo.
Sopra i tetti degli autobus, le scimmie fanno davvero di tutto. Ma proprio di tutto… Di fronte ad una imbarazzante scena di sesso, un’arzilla ottantenne canadese, con molto aplomb, ha proferito la seguente sentenza: Oh my god, this is a mount!!!
Torniamo sul treno.
L’ultima giornata arriviamo a Goa. Purtroppo non riusciamo a visitare la città vecchia. E’ domenica e regna il caos. Avevamo in programma anche la visita di alcune chiese: Goa è una città portoghese, e l’influenza si vede. Tuttavia riusciamo a vederne solo una.
In qualunque luogo si passa al metal detector, per quanto sia più che altro un controllo formale.
All’ingresso vendono corone di fiori.
Chiesa di S. Francesco di Sales

E’ domenica e c’è una folla pazzesca.
Chiostro interno.
Nel parco esterno si consuma il pranzo.
Questo è il loro modo di accendere le candele: vengono in realtà buttate sulla latta incandescente.
Per chiudere un paio di foto delle spiagge di Goa.
Carine, ma il mare è pessimo.
Non consiglierei una vacanza qui.
E’ tutto. A breve il viaggio di ritorno.