[TR] In volo sulle Alpi...giapponesi, Aprile 2018


Di prima mattina il 27 Aprile partiamo in pullman da Kanazawa verso la valle del fiume Shogawa, andando immaginariamente ad iniziare la chiusura della circumnavigazione della catena alpina giapponese, in direzione sudest tra le prefetture di Gifu e Toyama: la nostra destinazione sono i villaggi storici di Shirakawa go e Ainokura, inseriti nel 1995 tra i siti patrimonio dell'umanità Unesco.

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Dopo un oretta di pullman giungiamo al terminal bus di Shirakawa go, ubicato poco fuori dal villaggio storico, e come da programma iniziamo la nostra visita da un punto panoramico, raggiungibile facilmente a piedi in circa 10 minuti tramite una strada che si inerpica sul fianco di una collina: da qui ammiriamo la scenografica vista del villaggio, stretto tra le montagne ed il fiume, e delle tradizionali costruzioni che lo costituiscono, ovvero le gassho zukuri.

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Costruite con una struttura in travi di legno bloccate da corde e risalenti ad oltre 250 anni fa, sono caratterizzate da uno spiovente tetto in paglia intrecciata, tecnica che ha permesso a queste antiche strutture di resistere alle intense perturbazioni che ogni inverno in queste aree del Giappone vanno a depositare decine di metri di neve.
Come le mani di un monaco buddista giunte in preghiera, da qui il nome gassho zukuri, queste particolari costruzioni ospitano nel capiente sottotetto un particolare tipo di attività, la sericoltura ovvero l'allevamento del baco da seta per la produzione di bozzoli da cui ricavare il pregiato tessuto.

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Oltre alla seta, un'altra attività svolta all'interno delle gassho zukuri era in passato la produzione del nitrato di potassio, utilizzato per la polvere da sparo: visitando all'interno una di queste particolari costruzioni è possibile rendersi conto di come gli spazi siano suddivisi tra la zona abitativa posta al piano terra attorno al focolare ed i livelli superiori che invece ospitavano le attività produttive, unica fonte di sostentamento degli abitanti di queste terre strette tra il fiume e la montagna, con conseguente penuria di terreno coltivabile.

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Conclusa la visita di Shirakawa go, con un bus locale ci muoviamo ancora più all'interno della valle, ed in mezzora circa di tortuosa strada lungo il corso del fiume raggiungiamo il remoto villaggio di Ainokura: a differenza di Shirakawago, che viene assalita giornalmente da migliaia di turisti, Ainokura è un luogo pacifico dove il tempo pare si sia fermato al 1800, con le sue sparute gasshozukuri in mezzo ai campi e lo sfondo di un paesaggio dominato dalla magnificenza delle Alpi giapponesi.

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Al tramonto dopo aver passeggiato in un silenzio surreale tra i campi, ammirando le scenografie che il villaggio e la natura di volta in volta ci offrivano, ci dirigiamo verso la gassho zukuri che ci ospiterà per la notte.

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Utilizzata a turno l'unica doccia presente e dismessi gli abiti, indossiamo le tradizionali yukata( vestaglia in cotone) e ci sediamo a terra intorno al focolare, dove ci viene servita una splendida cena tradizionale con i prodotti tipici del luogo.

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Veniamo allietati dai racconti e dalle canzoni intonate per noi dall'anziana locandiera, che ci invita poi ad ammirare le prove dell'imminente light festival che si terrà purtroppo il giorno seguente: d'un tratto l'oscurità notturna lascia spazio al bagliore delle luci all'interno delle gasshozukuri, offrendoci uno scenario davvero magico.

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Una volta concluso il memorabile spettacolo rientriamo nel nostro alloggio e ci sistemiamo a terra sui futon(materassino tipico), faticando a prendere sonno a causa del freddo e del rumoroso sottofondo del gracidio delle rane, ma poi infine la stanchezza ha il sopravvento e ci addormentiamo.
 
All'alba del 28 Aprile dopo un ottima colazione, offerta dalla gentile locandiera della gasshozukuri dove abbiamo trascorso la nottata, ci muoviamo a piedi, immersi nell'aria frizzantina del bosco, verso la fermata del bus che ci riporterà al bus terminal di Shirakawago, da dove ripartiremo in pullman in direzione di Takayama, tragitto che richiederà circa un ora.

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Arriviamo quindi a Takayama a metà mattinata e, dopo aver depositato i bagagli in hotel, iniziamo con il programma di visita della città, che prevede in partenza l'esplorazione delle rovine del castello, attraverso l'Higashiyama walking course, un sentiero pedonale ubicato nei sobborghi della città che attraversa Teramachi, la zona templare, sino allo Shiroyama park.

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Salendo di quota sulla collina e inoltrandoci nella foresta giungiamo quindi al sito originario del castello, andato distrutto sul finire del 1600, dove è possibile visitare alcune rovine relative alla costruzione, godendo di una stupenda vista della città di Takayama circondata dalla catena alpina.

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Questa città dalle origini antichissime, risalenti addirittura alla genesi della civilizzazione giapponese, è ubicata nella regione montuosa di Hida, che per secoli l'ha isolata dal resto della civiltà nipponica, consentendo lo sviluppo di una tradizione artistica e culturale autoctona, che ha trovato il suo punto di massimo splendore nell'era feudale grazie alla maestria dei propri falegnami e carpentieri.
Leggenda narra che la realizzazione di capolavori quali il palazzo imperiale di Kyoto e l'area templare di Nara furono proprio seguite dalle maestranze di Takayama, e ciò consenti alla città, nonostante la sua posizione isolata, di raggiungere un apice di prosperità sotto il diretto controllo dello shogunato Tokugawa.
Ancora oggi tra la fitta e scoscesa foresta della zona templare di Teramachi è possibile trovare testimonianza storica dell'importanza delle maestranze di Takayama nelle centinaia di monumenti funebri dedicate a falegnami e carpentieri, caratterizzate dagli arnesi di lavoro posati sulle loro pietre tombali.

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Un'ulteriore conferma delle abilità di questi artigiani si ritrova nella Old Town, la città vecchia di Takayama, con le sue antiche costruzioni in legno, ancora oggi perfettamente conservate, in cui è possibile rivivere l'atmosfera dell'epoca Edo, tra botteghe storiche, locande tradizionali e distillerie di Sake pluricentenarie.

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Concludiamo quindi la nostra visita di Takayama cenando in una tipica e minuscola locanda, a detta dell'oste la più piccola della città, con un particolarissimo hamburger di carne d'orso, davvero delizioso, ed una strepitosa degustazione di Sake.

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Nonostante la parte strettamente legata al tema aeronautico sia in nettissima minoranza in questo racconto, non si può negare che questo TR sia uno dei più originali ed interessanti degli ultimi mesi.
Cosi come con un buon libro, mi auguro che non finisca mai.

Alla fine del TR sarebbe possibile avere un riepilogo delle tappe fatte?

Curiosità: parli giapponese o riesci a cavartela con l'inglese?
 
Bellissimo TR, uno dei migliori che ho visto.
Aspetto il seguito

Hai organizzato un fantastico tour, mi piacerebbe farne uno simile.
 
Splendido, per il prossimo viaggio vedrò di prendere spunto dal tuo tr.
Ma che posto hai scelto sul airbus a340?

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Nonostante la parte strettamente legata al tema aeronautico sia in nettissima minoranza in questo racconto, non si può negare che questo TR sia uno dei più originali ed interessanti degli ultimi mesi.
Cosi come con un buon libro, mi auguro che non finisca mai.

Alla fine del TR sarebbe possibile avere un riepilogo delle tappe fatte?

Curiosità: parli giapponese o riesci a cavartela con l'inglese?

Grazie :-)
Certo appena concludo riepiloghero' il tutto.
In Giappone mi arrangio bene con l'inglese, ma dopo tanti anni che vado qualche parola o frase semplice in giapponese riesco anche a metterla insieme :-)
 
Splendido, per il prossimo viaggio vedrò di prendere spunto dal tuo tr.
Ma che posto hai scelto sul airbus a340?

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Grazie :-)
Con il check in online ho avuto la fortuna di acchiappare la prima fila dell economy sia all'andata che al ritorno, posti 16k e 16e
 
Il 29 Aprile partiamo in pullman alla volta del Chubu Sangaku National Park, parco nazionale ubicato nel cuore delle Alpi Giapponesi, e in circa un'ora e trenta di viaggio raggiungiamo Kamikochi, valle alpina lungo il corso del fiume Azusa.
Iniziamo da qui la nostra escursione in questo magnifico parco nazionale, ripercorrendo le orme del reverendo Walter Weston: religioso di origini scozzesi ed appassionato di alpinismo, fu il primo esploratore occidentale a visitare queste aree del Giappone e, notata la somiglianza di questi rilievi montuosi con la catena alpina europea, ribattezzò Alpi giapponesi queste cime alte oltre 3000 metri.
Area protetta e riserva faunistica di diverse specie animali, tra cui l'orso nero giapponese, questo parco nazionale è interdetto al traffico veicolare, fatta eccezione per l'autobus che ci porta sino al Taisho pond, punto dove la strada lascia spazio alla foresta incontaminata.
Iniziamo quindi il nostro itinerario ammirando la meraviglia delle Alpi riflesse nello specchio d'acqua del Taisho pond, per poi intraprendere il lungo sentiero che porta, attraverso lo scenografico ponte di Kappabashi, sino al Miyojin pond: 10 km di cammino, tra andata e ritorno, immersi nella foresta primordiale, circondati dalla meraviglia del paesaggio alpino.

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Nel primo pomeriggio concludiamo la nostra escursione nella valle di Kamikochi e con il pullman ci dirigiamo verso Okuhida, rinomata località termale dove trascorremo la notte in un caratteristico ryokan, la tradizionale struttura ricettiva giapponese.
Dopo esserci rilassati nelle bollenti acque dell'onsen, ci viene servita la tradizionale cena kaiseki, una delle più elevate espressioni dell'arte culinaria giapponese, con una portata principale di manzo di Hida, pregiatissimo bovino autoctono della zona, accompagnato da svariate portate di verdure, carne e pesce, il tutto innaffiato da una strepitosa degustazione di sakè locale.

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Il 30 Aprile inizia l'itinerario di rientro verso Nagoya, e quindi verso il Centrair Airport da dove il primo maggio ripartiremo alla volta di Francoforte.
Dopo un ultimo rilassante onsen ed un ottima quanto abbondante colazione offerta dal ryokan che ci ha ospitato, a metà mattina ci mettiamo in viaggio alla volta di Nagoya: dopo un ora di pullman facciamo tappa nuovamente a Takayama, e quindi con ulteriori due ore abbondanti di viaggio raggiungiamo la nostra destinazione finale.

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A Nagoya trascorriamo le nostre ultime ore di vacanza nell'enorme zona commerciale attorno alla stazione ferroviaria, concludendo poi la giornata con una scorpacciata di squisite alette Tebasaki.

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Il 1° Maggio di prima mattina ci muoviamo in treno in direzione del Centrair Airport, dove ci imbarchiamo sul volo Lufthansa che ci riporterà dapprima a Francoforte e quindi a Milano.

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Ometto il viaggio di ritorno, che ricalca esattamente al contrario quanto già decritto per l'andata.

Qui si conclude il mio TR, di seguito elenco il riepilogo delle tappe affrontate durante il tour:

21 Aprile Nagoya
22 Aprile Nagoya - Magome
23 Aprile Magome - Matsumoto
24 Aprile Matsumoto - Nagano - Snow Monkey Park - Nagano
25 Aprile Nagano - Alpine Route - Kanazawa
26 Aprile Kanazawa
27 Aprile Kanazawa - Shirakawago - Ainokura
28 Aprile Ainokura - Takayama
29 Aprile Takayama - Kamikochi - Okuhida
30 Aprile Okuhida - Nagoya

Grazie a tutti e arrivederci al prossimo TR! :-)
 
Veramente speciale, complimenti. Impossibile che poi non ti venga la voglia di visitare il Giappone...

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fantastico ! mi piacerebbe molto visitare il giappone, mi spaventa un po' la lingua, fuori città ho visto dalle foto che l'inglese non lo considerano proprio, sbaglio ?