Di prima mattina il 27 Aprile partiamo in pullman da Kanazawa verso la valle del fiume Shogawa, andando immaginariamente ad iniziare la chiusura della circumnavigazione della catena alpina giapponese, in direzione sudest tra le prefetture di Gifu e Toyama: la nostra destinazione sono i villaggi storici di Shirakawa go e Ainokura, inseriti nel 1995 tra i siti patrimonio dell'umanità Unesco.
Dopo un oretta di pullman giungiamo al terminal bus di Shirakawa go, ubicato poco fuori dal villaggio storico, e come da programma iniziamo la nostra visita da un punto panoramico, raggiungibile facilmente a piedi in circa 10 minuti tramite una strada che si inerpica sul fianco di una collina: da qui ammiriamo la scenografica vista del villaggio, stretto tra le montagne ed il fiume, e delle tradizionali costruzioni che lo costituiscono, ovvero le gassho zukuri.
Costruite con una struttura in travi di legno bloccate da corde e risalenti ad oltre 250 anni fa, sono caratterizzate da uno spiovente tetto in paglia intrecciata, tecnica che ha permesso a queste antiche strutture di resistere alle intense perturbazioni che ogni inverno in queste aree del Giappone vanno a depositare decine di metri di neve.
Come le mani di un monaco buddista giunte in preghiera, da qui il nome gassho zukuri, queste particolari costruzioni ospitano nel capiente sottotetto un particolare tipo di attività, la sericoltura ovvero l'allevamento del baco da seta per la produzione di bozzoli da cui ricavare il pregiato tessuto.
Oltre alla seta, un'altra attività svolta all'interno delle gassho zukuri era in passato la produzione del nitrato di potassio, utilizzato per la polvere da sparo: visitando all'interno una di queste particolari costruzioni è possibile rendersi conto di come gli spazi siano suddivisi tra la zona abitativa posta al piano terra attorno al focolare ed i livelli superiori che invece ospitavano le attività produttive, unica fonte di sostentamento degli abitanti di queste terre strette tra il fiume e la montagna, con conseguente penuria di terreno coltivabile.
Conclusa la visita di Shirakawa go, con un bus locale ci muoviamo ancora più all'interno della valle, ed in mezzora circa di tortuosa strada lungo il corso del fiume raggiungiamo il remoto villaggio di Ainokura: a differenza di Shirakawago, che viene assalita giornalmente da migliaia di turisti, Ainokura è un luogo pacifico dove il tempo pare si sia fermato al 1800, con le sue sparute gasshozukuri in mezzo ai campi e lo sfondo di un paesaggio dominato dalla magnificenza delle Alpi giapponesi.
Al tramonto dopo aver passeggiato in un silenzio surreale tra i campi, ammirando le scenografie che il villaggio e la natura di volta in volta ci offrivano, ci dirigiamo verso la gassho zukuri che ci ospiterà per la notte.
Utilizzata a turno l'unica doccia presente e dismessi gli abiti, indossiamo le tradizionali yukata( vestaglia in cotone) e ci sediamo a terra intorno al focolare, dove ci viene servita una splendida cena tradizionale con i prodotti tipici del luogo.
Veniamo allietati dai racconti e dalle canzoni intonate per noi dall'anziana locandiera, che ci invita poi ad ammirare le prove dell'imminente light festival che si terrà purtroppo il giorno seguente: d'un tratto l'oscurità notturna lascia spazio al bagliore delle luci all'interno delle gasshozukuri, offrendoci uno scenario davvero magico.
Una volta concluso il memorabile spettacolo rientriamo nel nostro alloggio e ci sistemiamo a terra sui futon(materassino tipico), faticando a prendere sonno a causa del freddo e del rumoroso sottofondo del gracidio delle rane, ma poi infine la stanchezza ha il sopravvento e ci addormentiamo.