[TR] I Mondiali, quelli belli.


Come sempre, è un grande piacere leggere i tuoi TR! Il modo di raccontare il viaggio e i posti visitati sono una garanzia :D


Buona parte dei rottami che, una volta, lo costellavano sono spariti, limitandosi all’il-76 che, come la statua di Lenin, e’ irrinunciabile a queste latitudini.
Due icone che non possono mancare! :love: :D


... a seguito del trattato di Tordesillas di AC ...

:super: :super:
Non mi sarei mai aspettato di leggere una citazione al trattato di Tordesillas qui in AC!! :D
 
Oggi è quasi finito... continui?

DaV

Volevo. Però, grazie a quei @@#$#$$#**&^%^ di tranvieri di TfL in sciopero, invece di metterci 45 minuti per tornare a casa mi ci è voluta un'ora e mezza, per cui anche oggi si continua domani.

Come sempre, è un grande piacere leggere i tuoi TR! Il modo di raccontare il viaggio e i posti visitati sono una garanzia :D

Non mi sarei mai aspettato di leggere una citazione al trattato di Tordesillas qui in AC!! :D

Obrigado Jambock, e grazie per aver colto Tordesillas!
 
III – Kyrchyn Jailoo

Dove eravamo rimasti? Ah, si, Kyrchyn Jailoo.

E che cos’è?

Beh, iniziamo con ordine. Cos’è un jailoo? Non è un sobborgo malfamato di Tatooine, ma una parola che, in kirghiso e altre lingue di ceppo turco, indica un pascolo d’alta quota. Immagino che sia capitato alla maggior parte di voi di imbattersi in un gregge di pecore, o una mandria di vacche, dirette verso un alpeggio a maggio, o a valle in ottobre; ecco, ciò che in italiano si definisce “alpeggio”, in kirghiso è jailoo.

Jailoo vuol dire anche altro. Dove c’è jailoo c’è yurta, dove c’è yurta c’è gente, dove c’è gente c’è l’opportunità di fare festaccia; tutto ciò è particolarmente vero per Kyrchyn, pronunciato k’rrrch’n. Questo pascolo altro non è che una valle a più di duemila metri di quota, alla confluenza di tre canaloni che vengono giù dalle montagne Ala-too, capaci di raggiungere i 5000 metri. Qui, un po’ come a Sestriere durante le Olimpiadi di Torino 2006, si tengono alcune gare, che noi intendiamo di vedere una volta scesi dalla nostra prode marshrutka (dove, ancor più stranamente, non si riscontra la presenza di eau de chèvre mature o della peggio hardbass.

Se a Sestriere era tutto un traffico di SUV e di madame vestite bene, Kyrchyn è completamente diverso. Attraversiamo un torrente su uno di quei ponti a forbice che vengono gettati dai carri armati speciali (alla fine della fiera, eh, se non devi più attraversare l’Elba per propagandare il socialismo a 155 millimetri tanto vale usarli per altri fini, no?) e ci troviamo qui:


43053421980_03119cd740_b.jpg


Ora, la vista di una yurta – appollaiata su un crinale, o spaparanzata in una valle – è sufficiente a farmi pensare a Genghis Khan. Qui, a Kyrchyn, c’è un’intero villaggio. Ci sono decine – che dico, centinaia – di yurte. Grandi, piccole e mezzo-mezzo, con porte o semplici teli, col telo superiore semiaperto, a rivelare i fasci di legno (itunduk) che ne costituiscono l’architrave, o chiuso.
43954185105_f9795ca20b_b.jpg
Bandiere sbatacchiano nel vento. Ci sono vessilli di ogni dimensione e colore; alcuni li conosciamo. Altri, invece, mostrano rune, glifi e simboli il cui significato possiamo solo immaginare. A intervalli più o meno random ci sono palizzate, piattaforme in legno, giostre che si muovono come piccoli trabucchi. Ancora una volta, è difficile non lasciar andare l’immaginazione e pensare di essere in un campo di guerrieri mongoli, pronti ad attraversare il Gobi per bersi Jin.


43954148835_9535c56637_b.jpg


43954089105_127550023b_b.jpg


La cosa più stupefacente di Kyrchyn, almeno per me, è che questo non è un parco giochi. Ci sono strutture, installazioni, evidentemente create per i World Nomad Games – palchi per performance, yurte-museo, un bazaar – ma la stragrande maggioranza delle tende appartengono a famiglie che sono venute qui, e hanno deciso di unirsi alla festa. Gente da altre valli, da altri jailoo, che – secondo tradizioni che si perdono nella notte dei tempi, si ritrovano qualora, per citare il principe Giovanni di Robin Hood: Un Uomo In Calzamaglia, ”Ce sta da fa’ un po’ de casino’.


https://farm2.staticflickr.com/1921/43954035625_16d189f135_b.jpg

[img]https://farm2.staticflickr.com/1956/30992566088_ae0d68097a_b.jpg

È questo, secondo me, l’aspetto più bello di Kyrchyn: il fatto che sia una festa della gente del posto, per la gente del posto, cui foresti e cittadini sono sì benvenuti, ma non i principali protagonisti.
Camminiamo per le “vie” di questo villaggio effimero, diretti più o meno verso nord. L’esperienza è totale, per niente edulcorata. La terra è polverosa, ed è impossibile non camminare sui resti, polverizzati, dello sterco dei cavalli. I quadrupedi, con o senza giovini in groppa, sono ovunque, e bisogna fare l’abitudine a sentire il loro passo felpato quando, al trotto o più piano, ci sorpassano. Ovunque ci sono fuochi: stufe a legna, a sterco essiccato di mucca, e falò per cucinare. Il metodo è affascinante: una buca quadrangolare nel terreno, profonda una cinquantina di centimetri, ospita il fuoco. Un lato è scavato a 30 gradi, gli altri a 90. Il paiolo, in cui bollono cibi sconosciuti, è piazzato in appoggio sulle tre pareti a piombo.
Continuiamo a camminare, passando donne in costume, bambini vestiti come piccoli Subedei, e arriviamo alla fine del villaggio. Poco oltre, un crinale precipita per una decina di metri in un’ampio spiazzo piano, una specie di campo da calcio. Siamo arrivati al campo di gioco.


44814916632_1ff7c821ee_b.jpg


29928361097_3233e64ed0_b.jpg


Continua!
 
IV – Burkut Saluu. Cani, aquile, cavalli e frecce

È il 4 di settembre, e siamo a Kyrchyn. Abbiamo una specie di programma, anche se gli orari sono un po’ come i semafori in Corso Potenza a Torino: indicativi. Ora, per esempio, dovrebbe essere il momento del burkut saluu, ma invece, a darci sul campo di gioco, sono gli arceri del tiro con l’arco in stile turco. Vengono da Mongolia, Buryatia, Bashkiria, Kazakhstan, Russia, Ungheria, Germania, Cina, Altai e, ovviamente Turchia.

43954003785_b49fbaaca7_b.jpg


44864593251_a9eaa7b5d3_b.jpg


44864532811_dbab70fa50_b.jpg


Mentre uomini e donne si danno allo sforacchiamento di innocenti bersagli di paglia, parliamo di burkut saluu.



43053232170_9fb2096842_b.jpg


44144055214_6d0acfdbfb_b.jpg


43053197010_aa57376c38_b.jpg


44143980134_1c022cd1d7_b.jpg


44814628672_7077d839b5_b.jpg



Burkut è una parola non troppo dissimile dal russo, berkut, che vuol dire (credo), aquila. Spero di non sbagliarmi, sto scrivendo offline in aereo e non mi ricorderò mai di controllare; se invece volesse dire “polpetta”, chiedo servilmente a Putin di non mandarmi due loschi figuri a imbrattarmi di Novichok la porta di casa. Grazie.

Sia come sia, in kirghiso burkut saluu è un tipo di caccia. Si fa con aquile, e cani, e comprende diverse tipe di prove. Oggi ci sarà la chyrga, e a seguire, Taigan zarysh.


44814517292_15b6767cc9_b.jpg


29927921457_2deecdb0d3_b.jpg


Ma iniziamo con ordine, con chyrga. In questo sport serve un berkutchi, altrimenti conosciuto come “cacciatore dotato di aquila”


43953779985_a91fd5b94e_b.jpg


...un cavaliere a cavallo, una corda, una pelle di volpe arrotolata intorno a un pezzo di gesso:

44864393421_7a8fa5cfdc_b.jpg

e, ovviamente, un’aquila.

44814592592_d113276e5f_b.jpg

Lo scopo del gioco è di far volare l’aquila lungo un percorso rettilineo, segnato da due omini dotati di bandiera, nel minor tempo possibile. L’aquila lo percorrerà inseguendo l’esca, trainata dal cavaliere. Acchiappare l’esca è secondario; ciò che conta è volare diritto.

Ecco qui, in un pratico collage di immagini, una sequenza di chyrga ben riuscito.

Il pennuto se ne va:

29927830177_e0fb8f737e_b.jpg


Il cavaliere a cavallo galoppa

43052973990_c3b3194c75_b.jpg

e questa magnifica bestia volante vola.

43953615755_1d83956210_b.jpg


30991993718_92960c3cf7_b.jpg


44814343882_1c014e5a01_b.jpg


E on short finals

43052885220_e56a5ecfda_b.jpg


43164332840_3d0353a1dc_b.jpg

Chocks on

44976021061_dd3284fd8c_b.jpg

Ho visto aquile prima d'ora, in Val d'Aosta e Sri Lanka, ma sempre a una certa distanza. Vederle così, vicine, mi fa capire come mai quasi tutte le civilizzazioni hanno usato l'aquila come simbolo di forza e potenza. Pochi altri animali sono in grado di trasmettere, almeno secondo me, l'idea di essere al vertice della loro catena alimentare.

Siccome mi piacciono, eccovi altre foto dei pennuti.


44143606094_1ab694e0a3_b.jpg


43052874040_ce9ba8dbd3_b.jpg


29927673767_c9e30139e4_b.jpg


Sono in tanti a cimentarsi, compresi russi e americani. Alcuni hanno successo, in altri casi l'aquila decide di andarsene a fare un giro, atterrando poi altrove, col povero berkutchi che si scapicolla in scia. I migliori saranno, manco a dirlo, i kazaki. Se vi interessa, in rete (credo anche su Netflix), ci dovrebbe essere un documentario, Eagle huntress, dedicato a una ragazzina mongola che si cimenta in questo gioco. È splendido.

Ma basta parlare di cinematografia, qui è il momento dell'Alta Moda. Milano fèscion uik, levati:

30992113498_70f58d25d4_b.jpg

Questo, invece, è un taigan, cane da pastore kirghiso, che sarà la stella indiscussa dell'evento successivo, il taigan zarysh.


44814448132_7ab274a494_b.jpg


Il concetto non è differente: cani, esca, cavallo, corsa, chi arriva prima vince. Il problema è che il cavallo deve andare al pieno galoppo al momento della partenza, e i cani dietro; il risultato è qualcosa di tipicamente centroasiatico, ambitious but rubbish: i cani si distraggono (cavalli, possibilità d'ingropparsi altri cani), alcuni si fermano, alcuni lasciano perdere, altri non solo finiscono ma rincorrono il cavallo che traina l'esca finché questo quasi non finisce in un fosso... il sole sta tramontando e, ci sembra di capire, ce ne vorrà un po' prima che dal taigan zarysh esca una manche fatta bene.

30039649807_df0970c408_b.jpg


44975990581_cddb7f54be_b.jpg


Nel frattempo, continua.
 
V – Arceri a cavallo

L’evento che volevamo vedere di più, qui a Kyrchyn, è horseback archery. Un po’ per la spettacolarità, un po’ per le ramificazioni storiche – i partecipanti, tranne alcuni, hanno un pedigree che inizia con gli Sciti e prosegue con Unni, Magiari, Mongolie chi più ne ha più ne metta – ma anche e soprattutto perché, alla fine della fiera, il tiro con l’arco olimpionico è una rottura di maroni pazzesca. Su un cavallo al galoppo è tutta un’altra cosa.

Arriviamo all’arena di Kyrchyn e il riscaldamento è in pieno svolgimento. Ungheresi, mongoli, bashkiri e Dio solo sa chi altri sono tutti presi da una voglia irrefrenabile di infilarsi al galoppo e sparare freccie, almeno 3 in meno di 100 metri. C’è chi ne spara 4.

31140401428_ae660f696f_b.jpg


30076592507_fd412747cb_b.jpg


44101539375_e748255fed_b.jpg

Ci sono pure le fumne o, per i diversamente piemontesi, le donne:

https://farm2.staticflickr.com/1923/30076546687_00c9b7cbc2_b.jpg

[img]https://farm2.staticflickr.com/1921/44964453242_d3146fdd44_b.jpg

30076523677_ae9298b951_b.jpg


30076507047_db73dc5dc8_b.jpg


44964468292_9fd9da19ae_b.jpg


43200943500_66946bb41d_b.jpg

Alla fine i giudici decidono che un bel gioco dura poco, e mandano tutti negli spogliatoi a bere un tè caldo [Cit.], giacché la gara eliminatoria a squadre, solo maschi, sta per iniziare.

Tutti si dileguano, e crolla il silenzio. Dieci minuti, venti minuti, trenta, un’ora. Dietro di noi due ungheresi, parte del truppone di neopagani che è arrivato per tener viva la propria storia nomadica, iniziano a lamentarsi con cadenza da metronomo. Considero l’idea di interromperli dicendo È una punizione divina. Nel 900 avete avuto l’opportunità di distruggere Verceli e invece è ancora lì!” ma le mie capacità linguistiche me lo impediscono.

Nel frattempo, vigile e solerte, su di noi veglia la Mobile di Cholpon Ata.

31140184498_26f937407f_b.jpg

Alla fine, un volontario ammette la triste verità. Uno degli arbitri è desaparecido. Come si faccia a sparire da un campo di yurte dove, gira e rigira, finisci sempre qui è un mistero degno del grande Giacobbo, ma tant’è. No giudice, no party. La notizia causa un colpo apoplettico ai due ungheri, i cui geni centroasiatici devono essere stati soppiantati da un filone teutonico; il resto della gente, invece, non sembra preoccuparsi più di tanto. Gli stranieri sono tutti pratichi della zona; quanto agli indigeni, sono accovacciati da mezz’ora,e già al terzo giro di pane e salsicce (qui un pratico video che risponde alla domanda che vi siete sempre chiesti: come fare squatting come un vero slavo, o un ex-sovietico) https://www.youtube.com/watch?v=2-8gsWZqDBM

Dopo un’altra mezz’oretta l’arbitro (o qualcuno in grado di fare le sue veci) è rintracciato e debitamente incollato alla sedia. Siamo pronti per iniziare.

Nel frattempo, straight outta alpeggio

44293438184_fc1cf9dc5c_b.jpg

Iniziano i bulgari, che si distinguono per una tamarraggine senza ritegno. Una volta finiti i loro giri (uno di prova e tre veri) si fionderanno a capofitto a provarci, con una costanza e dedizione degna di nota, con due spagnole. Come direbbe lo Fernando Alonso, lo Sciamano di Oviedo, ”Bien’.

45012517821_b5e6034885_b.jpg


44293385924_4968caf557_b.jpg

A loro seguiranno un duo di iraniani. Che c’azzeccano gli ayatollah col tiro con l’arco a cavallo? Beh, di sicuro ricorderete i Parti, che a Carre, nel 53? (vado a memoria) a.C. distrussero le legioni di Crasso, usando la tattica di fingere una ritirata, poi un’altra, poi un’altra ancora, fino a travolgere i fanti romani con un contrattacco fulmineo? Beh, i Parti altro non sono che i bis-bis-bis nonni degli iraniani di oggi.

44964281972_fe3828d298_b.jpg

Seguono i kazaki. Signori, vederli è un po’ come vedere America e Serbia giocare a basket dopo una partita tra, chessò, Taiwan e San Marino. I quattro kazaki sono bravissimi. Cavalcano a rotta di collo, in piedi sulle staffe, fermi, e sparano tre freccie in meno di 10 secondi – tutti centri – e, spesso, ne lanciano una quarta, girati all’indietro, nel famoso “Parthian Shot”.

44293307604_4784da6f7c_b.jpg


44101303895_02e80ea1dc_b.jpg


https://farm2.staticflickr.com/1910/45012413921_3c3848a22f_b.jpg[/center]

Appare pure un nativo americano, però del Canada. Gli chiedo se per caso non conoscesse Dreamliner. La risposta è irripetibile.

[center][img]https://farm2.staticflickr.com/1904/30076272017_7bf262b119_b.jpg​

Quando si dice “nati a cavallo”

https://farm2.staticflickr.com/1970/44964189672_429662e930_b.jpg

[img]https://farm2.staticflickr.com/1940/44980876382_077ae0f864_b.jpg

30092991737_8616028c16_b.jpg


44117683225_a334b41740_b.jpg

Alla fine, arriva il turno degli ungheresi. Il tifo si fa indiavolato.

44101209345_f2d951a38f_b.jpg


44964119222_70ca60674f_b.jpg


31139902578_4a3a389ae1_b.jpg


44101104655_5930c606c6_b.jpg

Uno dei ragazzi magiari è mancino… che si fa? Semplice! Il giro in senso opposto.

43200513740_929103c565_b.jpg


44101022835_8cafe6987f_b.jpg

È il nostro ultimo giorno a Kyrchyn. Lasciamo il campo al tramonto e, devo ammetterlo, mi spiace. Passiamo per le yurte un’ultima volta, attraverso la gente in festa. È una scena che, credo, non dimenticherò tanto facilmente.

43217579340_52a2cdf745_b.jpg


30092903597_188b340416_b.jpg


30092935927_803dff7c57_b.jpg


44117838405_cc0b467f9f_b.jpg


Madame che suonano lo scacciapensieri:

[center
30092876207_fa9d547386_b.jpg


44980769342_7eedac13e9_b.jpg


45028784071_f26eaa09cf_b.jpg


31156850288_76785efcff_b.jpg

Per oggi è tutto. E, prima che Dancrane mi accusi di fancazzismo, ho preso un giorno di ferie!

31156879168_52fe42fc6a_b.jpg
 
Impressionante. Aquila ed arco - un TR diversamente aeronautico... pochi come questo!
 
È una punizione divina. Nel 900 avete avuto l’opportunità di distruggere Vercelli e invece è ancora lì!

:super:

Basterebbe questa frase a rendere il TR epico.

Se poi ci aggiungiamo la meraviglia di foto che hai fatto e la consueta qualità del racconto, direi che finisce facile facile nella Top10 di sempre del forum!
 
Impressionante. Aquila ed arco - un TR diversamente aeronautico... pochi come questo!

Grazie mggt! Effettivamente, di aeronautico qui c'è ben poco, una specie di "mean to an end".

Esperienza andata, dritta dritta, nella mia to-do list. Che meraviglia.

Ciao CP. Il pericolo, così sentivo dire a Cholpon Ata, è che il prossimo WNG sia in Turchia; ad ogni modo, ci sono feste simili per il giorno dell'indipendenza, a fine agosto. E giochi simili nell'Altai mongolo.

:super:

Basterebbe questa frase a rendere il TR epico.

Se poi ci aggiungiamo la meraviglia di foto che hai fatto e la consueta qualità del racconto, direi che finisce facile facile nella Top10 di sempre del forum!

Troppo gentile, grazie!

PS dimmi se non ho ragione, per Vercelli!