V – Arceri a cavallo
L’evento che volevamo vedere di più, qui a Kyrchyn, è
horseback archery. Un po’ per la spettacolarità, un po’ per le ramificazioni storiche – i partecipanti, tranne alcuni, hanno un pedigree che inizia con gli Sciti e prosegue con Unni, Magiari, Mongolie chi più ne ha più ne metta – ma anche e soprattutto perché, alla fine della fiera, il tiro con l’arco olimpionico è una rottura di maroni pazzesca. Su un cavallo al galoppo è tutta un’altra cosa.
Arriviamo all’arena di Kyrchyn e il riscaldamento è in pieno svolgimento. Ungheresi, mongoli, bashkiri e Dio solo sa chi altri sono tutti presi da una voglia irrefrenabile di infilarsi al galoppo e sparare freccie, almeno 3 in meno di 100 metri. C’è chi ne spara 4.
Ci sono pure le fumne o, per i diversamente piemontesi, le donne:
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Alla fine i giudici decidono che un bel gioco dura poco, e mandano tutti negli spogliatoi a bere un tè caldo [Cit.], giacché la gara eliminatoria a squadre, solo maschi, sta per iniziare.
Tutti si dileguano, e crolla il silenzio. Dieci minuti, venti minuti, trenta, un’ora. Dietro di noi due ungheresi, parte del truppone di neopagani che è arrivato per tener viva la propria storia nomadica, iniziano a lamentarsi con cadenza da metronomo. Considero l’idea di interromperli dicendo
È una punizione divina. Nel 900 avete avuto l’opportunità di distruggere Verceli e invece è ancora lì!” ma le mie capacità linguistiche me lo impediscono.
Nel frattempo, vigile e solerte, su di noi veglia la Mobile di Cholpon Ata.
Alla fine, un volontario ammette la triste verità. Uno degli arbitri è
desaparecido. Come si faccia a sparire da un campo di yurte dove, gira e rigira, finisci sempre qui è un mistero degno del grande Giacobbo, ma tant’è. No giudice, no party. La notizia causa un colpo apoplettico ai due ungheri, i cui geni centroasiatici devono essere stati soppiantati da un filone teutonico; il resto della gente, invece, non sembra preoccuparsi più di tanto. Gli stranieri sono tutti pratichi della zona; quanto agli indigeni, sono accovacciati da mezz’ora,e già al terzo giro di pane e salsicce (qui un pratico video che risponde alla domanda che vi siete sempre chiesti: come fare squatting come un vero slavo, o un ex-sovietico)
https://www.youtube.com/watch?v=2-8gsWZqDBM
Dopo un’altra mezz’oretta l’arbitro (o qualcuno in grado di fare le sue veci) è rintracciato e debitamente incollato alla sedia. Siamo pronti per iniziare.
Nel frattempo,
straight outta alpeggio
Iniziano i bulgari, che si distinguono per una tamarraggine senza ritegno. Una volta finiti i loro giri (uno di prova e tre veri) si fionderanno a capofitto a provarci, con una costanza e dedizione degna di nota, con due spagnole. Come direbbe lo Fernando Alonso, lo Sciamano di Oviedo,
”Bien’.
A loro seguiranno un duo di iraniani. Che c’azzeccano gli ayatollah col tiro con l’arco a cavallo? Beh, di sicuro ricorderete i Parti, che a Carre, nel 53? (vado a memoria) a.C. distrussero le legioni di Crasso, usando la tattica di fingere una ritirata, poi un’altra, poi un’altra ancora, fino a travolgere i fanti romani con un contrattacco fulmineo? Beh, i Parti altro non sono che i bis-bis-bis nonni degli iraniani di oggi.
Seguono i kazaki. Signori, vederli è un po’ come vedere America e Serbia giocare a basket dopo una partita tra, chessò, Taiwan e San Marino. I quattro kazaki sono bravissimi. Cavalcano a rotta di collo, in piedi sulle staffe, fermi, e sparano tre freccie in meno di 10 secondi – tutti centri – e, spesso, ne lanciano una quarta, girati all’indietro, nel famoso “Parthian Shot”.
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Appare pure un nativo americano, però del Canada. Gli chiedo se per caso non conoscesse Dreamliner. La risposta è irripetibile.
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Quando si dice “nati a cavallo”
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Alla fine, arriva il turno degli ungheresi. Il tifo si fa indiavolato.
Uno dei ragazzi magiari è mancino… che si fa? Semplice! Il giro in senso opposto.
È il nostro ultimo giorno a Kyrchyn. Lasciamo il campo al tramonto e, devo ammetterlo, mi spiace. Passiamo per le yurte un’ultima volta, attraverso la gente in festa. È una scena che, credo, non dimenticherò tanto facilmente.
Madame che suonano lo scacciapensieri:
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Per oggi è tutto. E, prima che Dancrane mi accusi di fancazzismo, ho preso un giorno di ferie!