Come fare a rendere interessante, aeronauticamente parlando, un fine settimana da amici in Baden-Württemberg? Per l’andata da Berlino a Stoccarda la scelta è obbligata fra Eurowings o easyJet, entrambe operanti la tratta a prezzi più che concorrenziali.
Forte di un volo di andata con EW a 35 euro, al ritorno decido di sostenere l’economia locale e togliermi lo sfizio di volare con il Dornier 328: da Mannheim, circa un’ora e mezza di macchina a nord di Stoccarda, la piccola compagnia Rhein-Neckar Air infatti offre voli diretti per Berlino dal lunedì al venerdì. Da poco è stato lanciato anche un volo la domenica pomeriggio, perfetto per i miei scopi.
Le tariffe non sono esattamente popolari e si aggirano in media sui 250-280 euro a tratta. Con un po’ di fortuna trovo un biglietto super scontato a “soli” 179 euro. E sia.
Un po’ di informazioni su questo aeroporto che è poco più di un’aviosuperficie: si trova a circa 3,5 km ad est del centro città, nel quartiere di Neuostheim, ed è circondato da autostrade a est e a sud. Dei tralicci dell’alta tensione a est e diversi edifici a ridosso del sedime a ovest, unitamente a una pista di soli 1066 metri, fanno sì che le operazioni siano estremamente limitate e di fatto rendono impossibile un’ipotetica espansione.
Il fallimento di Cirrus Airlines nel 2012 lasciò MHG completamente privo di collegamenti di linea. Con il supporto di colossi come SAP e altre aziende locali, nel 2014 venne fondata la Rhein-Neckar Air, che con la sua flotta di 3 Dornier 328 assicura i collegamenti per Berlino e Amburgo nonché per l’isola di Sylt, sul Mare del Nord, tradizionale meta turistica per i tedeschi.
L’aeroporto, dicevamo, è molto vicino alla città. Anche davanti al terminal sono in costruzione nuovi edifici che di fatto nascondono alla vista l’aerostazione quando si arriva in macchina.
AC c’è.
Entro nel piccolo edificio e… beh, è molto, molto piccolo.
A sinistra ci sono due banchi check-in…
… a destra gli uffici di Rhein-Neckar Air…
… e in mezzo campeggiano i tabelloni con i voli di oggi: un arrivo da Sylt, il nostro volo per Berlino e il relativo rientro in serata.
Sbirciando dietro al check-in ci si ritrova nell’area arrivi, liberamente accessibile dal pubblico, con tanto di modelli di aerei appesi al soffitto. Ne ho visti, di aeroporti piccoli, ma questo qui è proprio bellino.
Nemmeno il tempo di andare in bagno che arriva il nostro aereo: eccolo davanti alla porta degli arrivi.
Il frullino di oggi, D-CMHA, è un giovanotto di quasi 25 anni che ha prestato servizio per varie compagnie in UK e Irlanda, fra cui Suckling Airways, Air Uk, Scot Airways, Cityjet, Aer Arann e Loganair. La MHS Aviation, ovvero l’AOC dietro a tutti i voli di Rhein-Neckar Air, lo ha rilevato nell’agosto del 2014.
Hotel Alpha non è l’unico Dornier nei paraggi: da un hangar fa capolino un Dornier 228 con il suo nasone.
Mi faccio stampare la carta d’imbarco dalla gentilissima addetta al banco e le chiedo anche come souvenir l’etichetta “Delivery at Aircraft”, anche se non ne ho bisogno.
I controlli e il gate sono minuscoli come tutto il resto del terminal – e del resto più che sufficienti per i dodici passeggeri del volo di oggi.
MHG-TXL
M2226 (opb MHS Aviation)
18:00 LT - 19:15 LT (ATD 17:55 – ATA 18:58)
Pax: 12/31
Dornier 328-110 | msn: 3023 | First flight: 12/1994
D-CMHA
Seat 10A
Alle 17:40, puntualissimo, comincia l’imbarco. Esco per primo sul piazzale e i due rampisti mi salutano cordialmente, mentre a bordo mi accoglie sorridente l’unica assistente di volo.
La cabina si presenta bene e curata nei dettagli, non facendo trasparire immediatamente l’età dell’aereo e gli interni di concezione ormai superata. Caratteristiche le cinture di sicurezza a tre punti per i posti singoli situati alle uscite di emergenza.
Buono lo spazio per le gambe.
Il piccolo galley nella parte posteriore della cabina.
Altri dettagli delle cappelliere e degli interni. Interessante l’adesivo in tedesco, italiano e inglese sul tavolino.
Il comandante si presenta e ci informa che oggi il tempo di volo sarà di circa un’ora e cinque minuti. A una breve dimostrazione di sicurezza in tedesco e in inglese segue un altrettanto rapido rullaggio verso la testata 27. Quasi a sottolineare l’atmosfera un po’ casereccia, se non campagnola, dell’aeroporto, un paio di leprotti scappano al passaggio del nostro aereo
La partenza, con cinque minuti di anticipo, è di quelle “a razzo” – quanto mi piacciono i voli con questi piccoli turboelica! Video del decollo qui sotto (cliccare sull’immagine).
Dopo poco buchiamo la distesa di nuvole e il cielo si fa di un bel blu.
Una decina di minuti più tardi inizia il servizio di bordo, sorprendentemente ricco. Doppio giro di bevande alcoliche e analcoliche, panino con opzione vegetariana, frutta e cioccolatini. Niente male.
Una volta serviti i passeggeri, tocca ai piloti.
Il volo prosegue senza turbolenze e verso le 18:45 comincia la discesa. Purtroppo atterreremo da ovest, quindi niente vista sul centro di Berlino. Ci accontentiamo degli specchi d’acqua intorno a Spandau (cliccare sulla seconda foto per il video dell’atterraggio).
Con più di un quarto d’ora di anticipo parcheggiamo di fronte al Terminal C, dove l’A330 Hainan si sta preparando per il rientro a Pechino.
L’assistente di volo mi fa gentilmente dare una velocissima occhiata al cockpit: scatto una foto, mi congedo e corro verso il bus, essendo l’ultimo passeggero.
A presto, frullino!
Potevo terminare qui? Ovviamente no, dovete sorbirvi ancora qualche altra foto, dato che il bel tempo e il breve turnaround del mio Dornier mi portano sulla cara, vecchia terrazza di Tegel.
La luce del tramonto ben si presta a un po’ di spotting serale.
I soliti sospetti, fra cui il CS300 (scusate, non mi riesce di chiamarlo A220) Air Baltic e l’EMB-190 KLM Cityhopper, si alternano a ospiti meno comuni come un ATR 72-600 Braathens Regional in partenza per Växjö.
Tentativi maldestri di panning.
Questa la metto solo perché ho beccato le beacon lights.
E finalmente, pochi minuti prima della chiusura della terrazza, riecco D-CMHA. Tschüss!
Lascio Tegel, con quella sua architettura anni ’70 così rassicurante nel suo cadere un po’ a pezzi, e mi avvio verso casa, portando a termine una domenica estremamente soddisfacente.
Forte di un volo di andata con EW a 35 euro, al ritorno decido di sostenere l’economia locale e togliermi lo sfizio di volare con il Dornier 328: da Mannheim, circa un’ora e mezza di macchina a nord di Stoccarda, la piccola compagnia Rhein-Neckar Air infatti offre voli diretti per Berlino dal lunedì al venerdì. Da poco è stato lanciato anche un volo la domenica pomeriggio, perfetto per i miei scopi.
Le tariffe non sono esattamente popolari e si aggirano in media sui 250-280 euro a tratta. Con un po’ di fortuna trovo un biglietto super scontato a “soli” 179 euro. E sia.
Un po’ di informazioni su questo aeroporto che è poco più di un’aviosuperficie: si trova a circa 3,5 km ad est del centro città, nel quartiere di Neuostheim, ed è circondato da autostrade a est e a sud. Dei tralicci dell’alta tensione a est e diversi edifici a ridosso del sedime a ovest, unitamente a una pista di soli 1066 metri, fanno sì che le operazioni siano estremamente limitate e di fatto rendono impossibile un’ipotetica espansione.
Il fallimento di Cirrus Airlines nel 2012 lasciò MHG completamente privo di collegamenti di linea. Con il supporto di colossi come SAP e altre aziende locali, nel 2014 venne fondata la Rhein-Neckar Air, che con la sua flotta di 3 Dornier 328 assicura i collegamenti per Berlino e Amburgo nonché per l’isola di Sylt, sul Mare del Nord, tradizionale meta turistica per i tedeschi.
L’aeroporto, dicevamo, è molto vicino alla città. Anche davanti al terminal sono in costruzione nuovi edifici che di fatto nascondono alla vista l’aerostazione quando si arriva in macchina.


AC c’è.

Entro nel piccolo edificio e… beh, è molto, molto piccolo.

A sinistra ci sono due banchi check-in…

… a destra gli uffici di Rhein-Neckar Air…

… e in mezzo campeggiano i tabelloni con i voli di oggi: un arrivo da Sylt, il nostro volo per Berlino e il relativo rientro in serata.


Sbirciando dietro al check-in ci si ritrova nell’area arrivi, liberamente accessibile dal pubblico, con tanto di modelli di aerei appesi al soffitto. Ne ho visti, di aeroporti piccoli, ma questo qui è proprio bellino.


Nemmeno il tempo di andare in bagno che arriva il nostro aereo: eccolo davanti alla porta degli arrivi.

Il frullino di oggi, D-CMHA, è un giovanotto di quasi 25 anni che ha prestato servizio per varie compagnie in UK e Irlanda, fra cui Suckling Airways, Air Uk, Scot Airways, Cityjet, Aer Arann e Loganair. La MHS Aviation, ovvero l’AOC dietro a tutti i voli di Rhein-Neckar Air, lo ha rilevato nell’agosto del 2014.

Hotel Alpha non è l’unico Dornier nei paraggi: da un hangar fa capolino un Dornier 228 con il suo nasone.

Mi faccio stampare la carta d’imbarco dalla gentilissima addetta al banco e le chiedo anche come souvenir l’etichetta “Delivery at Aircraft”, anche se non ne ho bisogno.

I controlli e il gate sono minuscoli come tutto il resto del terminal – e del resto più che sufficienti per i dodici passeggeri del volo di oggi.



MHG-TXL
M2226 (opb MHS Aviation)
18:00 LT - 19:15 LT (ATD 17:55 – ATA 18:58)
Pax: 12/31
Dornier 328-110 | msn: 3023 | First flight: 12/1994
D-CMHA
Seat 10A
Alle 17:40, puntualissimo, comincia l’imbarco. Esco per primo sul piazzale e i due rampisti mi salutano cordialmente, mentre a bordo mi accoglie sorridente l’unica assistente di volo.
La cabina si presenta bene e curata nei dettagli, non facendo trasparire immediatamente l’età dell’aereo e gli interni di concezione ormai superata. Caratteristiche le cinture di sicurezza a tre punti per i posti singoli situati alle uscite di emergenza.






Buono lo spazio per le gambe.

Il piccolo galley nella parte posteriore della cabina.

Altri dettagli delle cappelliere e degli interni. Interessante l’adesivo in tedesco, italiano e inglese sul tavolino.




Il comandante si presenta e ci informa che oggi il tempo di volo sarà di circa un’ora e cinque minuti. A una breve dimostrazione di sicurezza in tedesco e in inglese segue un altrettanto rapido rullaggio verso la testata 27. Quasi a sottolineare l’atmosfera un po’ casereccia, se non campagnola, dell’aeroporto, un paio di leprotti scappano al passaggio del nostro aereo

Dopo poco buchiamo la distesa di nuvole e il cielo si fa di un bel blu.


Una decina di minuti più tardi inizia il servizio di bordo, sorprendentemente ricco. Doppio giro di bevande alcoliche e analcoliche, panino con opzione vegetariana, frutta e cioccolatini. Niente male.




Una volta serviti i passeggeri, tocca ai piloti.

Il volo prosegue senza turbolenze e verso le 18:45 comincia la discesa. Purtroppo atterreremo da ovest, quindi niente vista sul centro di Berlino. Ci accontentiamo degli specchi d’acqua intorno a Spandau (cliccare sulla seconda foto per il video dell’atterraggio).
Con più di un quarto d’ora di anticipo parcheggiamo di fronte al Terminal C, dove l’A330 Hainan si sta preparando per il rientro a Pechino.

L’assistente di volo mi fa gentilmente dare una velocissima occhiata al cockpit: scatto una foto, mi congedo e corro verso il bus, essendo l’ultimo passeggero.

A presto, frullino!

Potevo terminare qui? Ovviamente no, dovete sorbirvi ancora qualche altra foto, dato che il bel tempo e il breve turnaround del mio Dornier mi portano sulla cara, vecchia terrazza di Tegel.
La luce del tramonto ben si presta a un po’ di spotting serale.




I soliti sospetti, fra cui il CS300 (scusate, non mi riesce di chiamarlo A220) Air Baltic e l’EMB-190 KLM Cityhopper, si alternano a ospiti meno comuni come un ATR 72-600 Braathens Regional in partenza per Växjö.



Tentativi maldestri di panning.


Questa la metto solo perché ho beccato le beacon lights.

E finalmente, pochi minuti prima della chiusura della terrazza, riecco D-CMHA. Tschüss!


Lascio Tegel, con quella sua architettura anni ’70 così rassicurante nel suo cadere un po’ a pezzi, e mi avvio verso casa, portando a termine una domenica estremamente soddisfacente.


Ultima modifica: