[TR] FLR-VIE-CDG-MUC-MXP (ma anche no): Quando il caldo dà alla testa


flyLILB

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[Disclaimer: Dopo aver appreso a) di Kashgar, della vita degli uiguri e dei doganieri che se fai loro vedere le pilloline contro lo squaraus si scompisciano dalle risate, b) di Sarajevo e di quanto una guerra a poche centinaia di chilometri da casa ha combinato, mi sono vergognato e ho pensato di buttare nel cesso tutto il lavoro che segue, ma in fondo anche noi contractors mercenari e trasfertoni intracomunitari esistiamo e tripreportiamo nella misura in cui i nostri committenti ce lo consentono. Poi vedete voi, eh.]

Ciao carissimo quando vieni a trovarci? Da quando ci hai abbandonato il progetto non è più lo stesso, la gang dei Promessi Sposi [nome in codice, ndr] ne sta facendo di cotte e di crude, il cliente ci ha confessato che tu sei stato l’unico ad aver fatto un buon lavoro e ad aver messo finalmente ordine a quel gran casino [quando si parla di casini e sinonimi, chissà perchè quelli pensano puntualmente a me, ndr 2] e poi abbiamo un gran bisogno di ciacolare con persone civili come te… Anzi, ti abbiamo prenotato il trenino e la stanzetta a Firenze, per la cena non ti preoccupare ché la carichiamo noi sul conto di Gertrude [la monaca di Monza, ndr 3] fatti trovare mercoledì sera all’incrocio delle Belle Donne ché ci facciamo una gran cena a base di lampredotto e fettunta senz’aglio [senz’aglio?!? ndr 4] e tieniti forte che abbiamo tanto di quel gossip da raccontarti… Chiedermi prima se per caso avessi impegni coi tedeschi o con le amiche del bar no, eh?!? Emmaddai ma sei una piattola, i tedeschi li hai sempre seguiti da remoto quindi puoi lavorare ovunque, anche al bar visto che il gerente ti conosce da anni e ti ha dato pure la password del wi-fi, quindi che sarà mai se per mezza giornata ti imboschi con noi esseri umani invece che con le sirene di Ulisse? Mai contraddire gli amici. Amen.

Ciao carissimo ce l’hai uno slot per un’intervista stasera? Ci sarebbe una localizzazione Italia da fare, il core model è francese e sappiamo che tu coi francesi ci hai fatto affari per anni, be’ te li abbiamo procurati noi… [E chi ti dice che vorrei continuare coi francesi dopo mesi a sbattere il muso contro la gang dei Promessi Sposi?] Anzi, il cliente quando ha letto sul CV il tuo nome si è ricordato che avevate lavorato insieme alla Défense dodici anni fa [certo che il cliente ci ha una gran memoria, anche al bar trottolano dei database belli tosti ma questo qua le asfalta tutte!] ti vogliono venerdì mattina presto al quartier generale nella campagna di Versailles per l’onboarding, vero che sei disponibile, eh? Guarda però che mercoledì ho un rendez-vous all’incrocio delle Belle Donne e con l’aereo non partirò da Milano, per favore non fare la faccia del pupazzetto dei Sofficini se poi ti mando in nota spese un routing da fuori di testa, però ti chiederò “solo” l’equivalente di un diretto da MXP. È il weekend della presa della Bastiglia, ottimo periodo per prendere un volo sotto data da e per la Francia, e poi con la recente minaccia della Greta-tax [a scanso di equivoci, la vicegabibba svedese e non l’indimenticata stangona ungherese] i vettori hanno subito colto la palla al balzo, l’easyJet del giovedì sera con ritorno il venerdì costa quattrocentottanta euri – trenta euri più di quanto pagherò col mio routing da fuori di testa – però io non ho la faccia di c**o come certi e ti propongo di rimborsarmi l’equivalente del Vueling per ORY con stesse date e orari, a “soli” trecentoventicinque euri, micropitch incluso. Amen.

Hallo kochanie kommst du zu mir das war so schon dich getroffen langer zeit nicht gesehen… No kochanie, da WRO non ci passo, non farò apposta per te un giro più da fuori di testa di quanto questo già non sia. E poi il tuo concetto di lange Zeit [oltre che della grammatica tedesca] è quanto mai relativo.

Tornando al routing da fuori di testa. Come volevasi dimostrare, il diretto FLR-CDG-MIL con AF si vende a rates da escort high-end, quindi tentiamo le triangolazioni. Al clan delle tedesche non vi è che l’imbarazzo della scelta, anzi la cosa sarebbe un problema (effetti collaterali del multihub) perchè l’opzione open jaw sul sito LH non ti fa vedere subito le combinazioni migliori in termini di prezzo. Vabbe’, tanto oggi abbiamo solo questo da fare. A furia di ravanare combinazioni, individuiamo questo FLR-VIE-CDG-MUC-MXP, che scompiscia la vita meno di quanto si possa credere.

Ma anche no, come scopriremo nel corso del viaggio, e soprattutto nel finale.

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Qualcuno potrebbe giustamente obiettare che avrei potuto tornare a Milano con trentasei euri di Frecciarossa [facendo appena in tempo a risparmiare sulla scelta a pagamento della seggiola] passando pure al next level Cartafreccia, e poi acchiappare il Vueling a Malpensa, ma farla semplice non è mai stato il mio terreno. E poi come la facevo la mattinata da turista a Firenze, visto che ci ho passato dei mesi senza poter dire di aver visitato nulla?

Colazione con vista. Anche qua dentro ci ho passato parecchio tempo. Immagine d’archivio, perchè qua in terrasse i giapponesi si fiondano già alle sette della mattina.

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Cartoline tipiche del luogo, come quelle che i giapponesi di cui sopra postano su Instagram.

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Agli Uffizi la parola gratis ha un significato tutto suo. Comunque non ho fatto coda.

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Ma basta con l’off-topic. Dopo il pranzo all’incrocio delle Belle Donne [mentre la cena l’abbiamo fatta alla Passera, dall’altra parte dell’Arno, ndr] – recuperiamo il carrellino a Santa Maria Novella e prendiamo la via di Peretola.

Il brucomela – da pronunciarsi con rigorosa cadenza locale, mi raccomando – ci porta dal centro all’aeroporto in meno di mezz’ora. Il prezzo è 1,50 EUR come la corsa semplice, che mi ha confermato per ben tre volte messer Pucci allo sportello ATAF di Alamanni. Il supplemento aeroporto non c’è.

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Eccolo qua, il famoso Vespucci, protagonista di flame ricorrenti su queste pagine.

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I banchetti del check-in stanno al piano di sopra.

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Non so come si dica in fiorentino, ma il Tagesplan odierno propone i principali aspirapolveri europei, più residuali destinazioni balneari.

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Cambio di programma. Al banchetto del check-in madonna Fiammetta confabula al telefono con il bagagista e poi mi propone, anziché VIE, un routing su FRA, con arrivo a CDG un’ora prima del previsto. Se non fosse che l’imbarco ha ormai chiuso, la nostra mi avrebbe volentieri spedito su un FLR-ZRH-CDG ancor più rapido giusto per mandarmi a quel paese [quello del bar, che sta a dieci minuti da Kloten], ma grazie al Cielo lassù non si faranno strane idee.

Per accedere all’area radionuclidi si passa la carta d’imbarco sul lettore di codici a barre, come alle casse self-service della Coop di Ponte a Greve.

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Sì!!! È uno hub!!! Anche se, diciamola tutta, quello della stazione dei treni è più hub.

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Questa è l’unica via per arrivare agli imbarchi. Giuro.

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Le due comari spagnole.

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In lontananza, l’area aliscafi.

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Per arrivare ai ## [cancelletti] occorre scendere al piano di sotto.

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Oh Fiorentina, di ogni squadra ti vogliam regina…

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Il nostro cancelletto. Madonna Fiammetta, che abbiamo conosciuto prima, è pronta a chiamare i passeggeri.

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Uh-oh. Sono preoccupato. È la seconda brasiliana che mi porta via nello spazio di tre giorni.

Thu., Jul. 11th, 2019
FLR-FRA
Flight: EN8855
Class: Y
Seat: 21F
Eqp: Embraer ERJ-195LR
Reg: I-ADJL
Scheduled: 1435-1610
Block to Block: 1452-1627
In Air: 1506-1622

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La distanza per raggiungere l’aviogetto è minima (meno di MXP 2, per fare un esempio) ma il bus si occupa amorevolmente di noi.

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Nel frattempo due aspirapolveri sono arrivati a tenere compagnia alla comare spagnola, rimasta tutta sola.

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Là in fondo, la terza brasiliana, alla quale avevo promesso di salire se non fosse stato per madonna Fiammetta. Mentre la quarta, grazie al Cielo, non si materializzerà in quanto lo scorso gennaio è tornata al paesello.

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Chiudiamo noi la porta, come d’abitudine.

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I passeggeri tardano a sbarazzarsi dei loro carrellini e chiedo alla graziosa signorina – che forse avevo già visto nel TR del 25° compleanno di Air Dolomiti – se posso occupare una delle seggiole in piccionaia, visto che sono salito per ultimo. Il permesso mi viene gentilmente negato, per necessità di bilanciamento e per la particolarità di FLR [nel senso,i flame che periodicamente innesca sul forum] ma in ogni caso sulla mia fila ci sarò solo io.

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Sulla prossima tratta vedremo delle seggiole ancora più sottili.

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Il pitch è umano per gli standard del XXI secolo.

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L’autorizzazione al decollo tarda ad arrivare e la graziosa signorina di cui sopra ci fa dono di una salviettina umidificata e una caramella morbida.

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Bye bye FLR.

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Per decollare dalla 23 si fa backtrack per poi fare inversione, seguendo un apposito raccordo a cruna d’ago.

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Take off. Viriamo a tribordo sopra l’Ikea di Sesto Fiorentino. La pantegana grigia di pile la vendono ancora, mi pare.

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La pista del Vespucci in lontananza.

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Traffico regolare sull’Autosole.

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Poi il caldo afoso ci impedirà di vedere qualcosa di interessante là sotto.

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Checklist del buon tripreportista. Safety first. Le signorine, durante il briefing a terra, ordinano espressamente di abbandonare il bagaglio a mano in caso di evacuazione.

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Un’inquietante vista delle bocchette dell’aria, dedicata ai feticisti del genere.

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La brasiliana è equipaggiata con un sistema wi-fi che fondamentalmente fa le veci dell’IFE, senza Internet. Accesso senza inutili registrazioni o applicazioni aggiuntive. Vista la durata del volo, lo userò solo per leggere un paio di quotidiani, anche perchè devo riordinare tutti i miei personalissimi appunti. Per ravanare gli archivi musicali alla ricerca di qualche schifezza da lap-dance o trash estico, rimandiamo alla prossima trasferta.

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In barbon class non danno le noccioline, bensì i wafer alla nocciola. Se mi volete bannare, non è colpa mia.

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Iniziamo la discesa. Il cielo sopra Frankfurt è grigio e ci saranno la metà dei gradi rispetto a Firenze.

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Traffico bloccato in tangenziale.

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Ormai ci siamo.

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Mentre la Mädel prende il volo.

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Non dimentichiamo di salutare il marcione con la manina.

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Andiamo a posteggiare nell’area cargo a Darmstadt, insieme ai dismettendi MD11.

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Mentre la messa a fuoco del telefono non è a Darmstadt bensì è andata in Carinzia (o più probabilmente in Renania Settentrionale, non so se mi spiego).

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Um beijo, fofinha. La connessione è piuttosto stretta, il bus mi vuol far fare il giro largo per Friedrichsdorf prima di depositarmi al terminal, quindi mi toccherà correre.

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Che bello andare in aeroporto in tram. E che bello vedere un miniaeroporto che non fa ribrezzo agli occhi come, invece, Linate.
 
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La granitica logica tedesca, improntata alla sequenzialità e al rispetto degli standard [non per niente, quando si rendono conto di non riuscire a stare nello standard, vanno in crisi e chiamano puntualmente noi italiani per sfognarli] impone che se il bus ti scarica a un terminal, tu devi passare in rassegna i ## [cancelletti] dall’1 in avanti. Come volevasi dimostrare, noi abbiamo il 32 e ci metteremo una decina di minuti a passo di marcia.

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Al nostro cancelletto hanno già chiamato all’imbarco, ma grazie al Cielo abbiamo tempo per c***eggiare un attimino.

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Tagesplan. Scopro ora, in fase di riordino appunti, che il line-up comprende anche i trenini.

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Un’immonda panoramica che rende D-AIND più attapirata di una tapira.

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Uhmmm… area cantiere… mi sa che ci caricano sul trenino per i bagagli anziché sul bus.

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Un po’ di spotting dal bus. Continua a piovere.

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Ci imbarchiamo a Pohlheim. Niente brasiliane, bensì le solite francotedescanglospagnole.

Thu., Jul. 11th, 2019
FRA-CDG
Flight: LH1046
Class: Y
Seat: 21F [veramente, un po’ più indietro]
Eqp: Airbus A321neo
Reg: D-AIEA
Scheduled: 1720-1830
Block to Block: 1725-1840
In Air: 1746-1834

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Il motore #1 del 320neo, da dietro.

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Chiudiamo la porta.

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Vista della cabina, che manterrà per tutta la durata del volo un’illuminazione total white, per impedirmi di scrivere didascalie maliziose. In fondo a destra, la nuova toilette di mezzo. Non la sperimenteremo. Contrariamente alla maggioranza di voi, io non firmo i TR con i selfies al gabinetto, bensì con gli shops di Victoria’s Secret.

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Le seggiole sono più sottili di quei sedili che usavano sulle concept-car degli anni 80.

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La messa a fuoco del telefono non è ancora tornata dalla Carinzia. Temo stia facendo il giro largo per Pattaya. Nel frattempo, ci inchiniamo alla Regina e ci facciamo un selfie.

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Take off. Il sound del 3**neo sì, è diverso dal solito, somiglia a un fischio… o più propriamente, alla mia lavatrice di casa. Temo che coi motori moderni dovremo scordarci sensazioni tipo un V8 che sgasa, se dovessimo pensare al mondo dell’automobile anziché agli aviogetti.

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E dopo una decina di minuti rivediamo il cielo.

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Pitch Test. Là sotto c’è anche la presa USB. Il wi-fi invece è a pagamento – perlomeno in barbon – che per un giro di giostra di neanche tre quarti d’ora non ci vale la pena.

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Safety card e inflight magazine sono protetti da una busta di plastica.

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Feticismo delle bocchette.

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Ero in dubbio se conservare i wafer alla nocciola di EN – o meglio, farmi fare la schiscetta all’incrocio delle Belle Donne a Firenze – nel caso il catering di LH subisse gli scioperi delle ultime settimane, ma dopo tutto non credo ci sia molta differenza rispetto al servizio standard. Le signorine comunque fanno presente il problema mediante annunci.

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Là fuori, il cielo è così.

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È ora di scendere. Niente coreografico sorvolo del centro città – per quello vedremo la prossima volta – bensì banalissimo avvicinamento diretto da est.

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A Mauregard, Seine-et-Marne, la popolazione si divide equamente fra a) spotters e b) gente che, se non fosse che è attenzionata da tempo dai Renseignements Généraux, andrebbe da Leroy Merlin a comprarsi i droni per fare aerostalking.

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Dopo l’atterraggio sulla 27R, attraversiamo la 27L per raggiungere il terminal 1.

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Il famoso Camembert.

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E posteggiamo a uno dei satelliti. Il sistema è più o meno quello di GVA: corpo principale e satelliti collegati da un passaggio sotterraneo. Solo le dimensioni sono un po’ più grandi.

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Il galley vuoto è segno della carestia in LH in questo periodo.

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E i tre bacini d’ordinanza alla Mädel.

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Potrebbe sembrare una scena da Independence Day, ma invece è sempre formaggio francese.

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E queste potrebbero essere scene da B-movies di fantascienza degli anni 70. Facciamo partire Jean-Michel Jarre.

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https://flic.kr/p/2gMNbhV

Per pura botta di c**o, il nostro carrellino è esattamente il primo a uscire.

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Visto che il cliente è situato in una tenuta di campagna invero non lontana da Versailles, ma irraggiungibile dai trasporti in comune, ci tocca noleggiare la macchina, come facevo quindici anni fa quando avevo un altro cliente da quelle parti. La via per Versailles non è cambiata una cippa dall’epoca – a parte qualche radar supplementare e il tunnel che chiude a sud-ovest l’anello della A86, la tangenziale esterna parigina, un pedaggio da escort high-end – e nella preventivata ora e qualcheccosa raggiungiamo l’hotel in centro paese, che a quei tempi costituiva la mia base. Grazie al Cielo lo hanno ristrutturato, l’hotel, anche se per ovviare alla dimensione delle stanzette avrebbero dovuto tirar giù e ritirar su tutto. Mais c’est la France mon chéri, se a Parigi ci hai passato degli anni significativi della tua vita, dovresti essere immunizzato da certe robe. Abbiamo ancora il tempo per cenare e per vedere se, al mio solito ristorante dove la coreana dello staff mi accoglieva sempre con un abbraccio e un kir, l’île flottante la fanno ancora come un tempo. La coreana non c’è più, l’avranno rispedita al paesello, ma l’île flottante grazie al Cielo sì.

https://flic.kr/p/2gMNarX
 
Niente off-topic né della Ville Lumière né dei peggiori bar di Montmartre come faceva la buonanima di Henri de Toulouse-Lautrec, perchè la campagna versagliese [sì, in italiano Versailles è Versaglia!], a parte le cartoline da giapponesi e il food porn di Place du Marché, non offre molti spunti di ispirazione.

Comunque, il gilet giallo è alquanto sgualcito.

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Torniamo a casa, va’, ché il mio pusher già mi sta facendo abbastanza danni.

A CDG1, per posteggiare la macchina, occorre salire ai piani alti del Camembert. Abbandoniamo l’utilitaria anglotedesca imbottita di gadget tecnologici – ma che non scambierei con la mia tedesca per tutto l’oro del mondo – poi scendiamo con l’ascensore in area partenze.

https://flic.kr/p/2gPxr4q

I banchetti del check-in. Il terminal, se vogliamo dirla tutta, non è molto spazioso.

https://flic.kr/p/2gPxqUs

Anche se siamo in Francia dove sono abbastanza rompic******i sui prestiti linguistici, io continuerò a chiamarlo Tagesplan, se non altro perchè dobbiamo andare in Germania. Il line-up è abbastanza vario. Ci sono le scandinave per i nostalgici della riviera romagnola degli anni 60, la polacca (cuginona di quella di WRO, cfr. post #1), l’altra mai dimenticata cuginona moldava (cfr. TR di tre anni fa su GVA), la marocchina dalla dubbia identità sessuale (cfr. città di destinazione), uno sparuto capannello di asiatiche, la brasiliana che grazie al Cielo non mi ha individuato, e pure quella di Capo Verde. Il clan delle tedesche (nel quale includo per comodità le tre turche, che di norma fanno capannello con loro) occupa parecchi stalli.

https://flic.kr/p/2gPxqAM

Anche qua si passa la carta d’imbarco come all’Auchan di Parly 2.

https://flic.kr/p/2gPxq8c

Ed ora, un nuovo tuffo nella fantascienza anni 70. Facciamo partire il tema di Spazio: 1999. Il comandante Koenig, come noto, è passato a miglior vita – e non possiamo nemmeno ripiegare sulla graziosissima signorina Sandra Benes, che ci ha lasciati circa un anno fa.

https://flic.kr/p/2gPycJZ

https://flic.kr/p/2gPycc6

https://flic.kr/p/2gPxpzi

https://flic.kr/p/2gPybuj

https://flic.kr/p/2gPxoRz

Passiamo indenni l’area radionuclidi – ma solo per quanto concerne il diritto penale e amministrativo. Il resto, non mi sono mai fatto domande.

https://flic.kr/p/2gPxouH

Neanche l’area cancelletti – ricordiamo che CDG1 ha una struttura a corpo centrale più satelliti – è molto spaziosa, e nel giro di un’ora si riempirà in modo tale da rimpiangere il vecchio IST all’ora di punta. In particolare, il sole basso in fascia preserale e l’assenza di tendine manderà a Pigalle tutti gli sforzi dell’aria condita.

https://flic.kr/p/2gPyavA

Là fuori, il messicano e l’arancione con la bandana taxeggiano.

https://flic.kr/p/2gPxsTT

Erano anni che volevo scrivere… L’autobotte della Pepsi. [Anche se lo aveva già scritto un altro forumista.]

https://flic.kr/p/2gPxsXA

Ma che, se ne trovano, qua dentro?!? [liberam. trad. dal francese] Ma certo mademoiselle, qualche Pokémon si riesce a tirar su, peccato che la palestra è lontana, nel corpo centrale, ma tanto ho abbastanza palline per arrivare a sera, e se proprio mi mancassero domattina farò rifornimento ai giardinetti sotto casa oppure in riva al lago ché sapessi la roba che gira, roba che neanche nel boschetto di Bregnano… Questa bionda di Rostock, forse un po’ quarterback della NFL ma io non sono un talebano del 90-60-90, è un fiume in piena, torna al paesello dopo un viaggio premio con mamma e papà a Eurodisney [Kommt hier! Er ist Italiener! Ma che, ci conosciamo appena e già mi vuoi presentare la famigghia?!?], questa e parla e parla, certo che un altro meno paziente di me avrebbe sbroccato di brutto, ma quando parte il tuo HAM? [Ah già, è in ritardo, come il mio MUC, la carestia nei galleys di LH e EW] i suoi interessi non si limitano ai giochini da smartphone e ai pupazzetti, mi racconta della sua passione per i viaggi, per i film e le serie TV in lingua originale e per le lingue straniere (che la famigghia approva e supporta, è bello sapere che ci sono ancora giovani che pensano che la vita sia un mezzo per accumulare esperienze, relazioni e cultura anziché like su FB) e i suoi progetti oltreoceano dopo la scuola… [ops… scuola?!? non mi sembri una liceale, però, ma quanti anni ci hai?!?] il fatto che mi dica di avere appena diciott’anni – lei, che poteva essere la figlia che non mi risulta di avere – mi dà la conferma definitiva che una donna normale, nella vita, non la incontrerò mai. Tuttavia il fatto che Pikachu e i suoi compari si siano rivelati un metodo sorprendentemente efficace di racolage passif o meglio non-intentionnel, qualche collega più giovane e motivato potrebbe provarci deliberatamente, magari a IBZ (visto che siamo in alta stagione) o LPP (lassù siamo in bassa, ma stic***i). Adesso chiamano per l’imbarco, devo andare [l’EW per HAM, s’intende] e dopo un’ora e mezza a fare andare la lingua senza sosta, la nostra chiama nuovamente a raccolta mamma e papà e raggiunge il suo cancelletto. Auf Wiedersehen Schatzi, viel Glück. La signorina continua tuttora a mandarmi i pacchi amicizia, anche se il motivo fondamentale è quello di accumulare polvere di stelle e scalare livelli.

Pochi minuti dopo tocca a me. Anche la mia LH per MUC è in ritardo immondo. E pure in una posizione immonda, visto che di lei possiamo vedere a malapena il muso.

Fri., Jul. 12th, 2019
CDG-MUC
Flight: LH2237
Class: Y
Seat: 28F
Eqp: Airbus A321
Reg: D-AIDD
Scheduled: 2010-2135
Block to Block: 2102-2224
In Air: 2114-2220

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Là fuori, la greca Anastasia attende i suoi pax.

https://flic.kr/p/2gPyf4y

Taxeggiamo passando in rassegna un paio di aerei di Stato. F-RAJB, a differenza del tedesco di ieri, è un marcione vero.

https://flic.kr/p/2gPyePf

L’A310 con marche F-RADC, invece, non mi pare abbia soprannomi.

https://flic.kr/p/2gPxshs

F-RARF, noto ai più come Air Sarko One, è invece imboscato altrove.

Il Concorde impalato fa la guardia al sedime aeroportuale.

https://flic.kr/p/2gPyexP

Ci sono forumisti che non vedono l’ora di salire nuovamente con lei.

https://flic.kr/p/2gPyepn

Allineamento sulla 27L. Andiamo.

https://flic.kr/p/2gPxrT1

Un paio di panoramiche di CDG.

https://flic.kr/p/2gPxnGR

https://flic.kr/p/2gPxrKk

Niente checklist del buon tripreportista, ché tanto questo A321ceo non propone nulla di diverso dal neo – a parte l’assenza della microtoilette centrale.

Ah, la luna, la luna / The night that we fell under the spell of the moon / Ah, la luna, la luna / The light that will bring me back to you…

https://flic.kr/p/2gPxrwQ

Das ist was das Kloster paßt. [In quanto in questo TR il convento è tedesco.] Quell’ex-pilota francese di Formula 1 mi è sempre stato sui cabbbasisi.

https://flic.kr/p/2gPxrCb

Le luci scintillanti di Zürich sono coperte dalle nuvole, per cui puntiamo lo sguardo un po’ più in su. Stando all’orario standard, a quest’ora saremmo già dovuti essere fuori dall’aviogetto per correre a prendere la 1864 per MXP. Rileggiamo la EU261, ci potrebbe tornare utile.

https://flic.kr/p/2gPydKg

E come volevasi dimostrare, ci agganciamo al tentacolo di MUC 2 quando l’altro nostro volo avrebbe dovuto decollare.

https://flic.kr/p/2gPxrhM

La 1864 per MXP è a sua volta in ritardo di dieci minuti, ma secondo la granitica logica tedesca, se 22:35 > 22:25, allora dovresti essere in grado di arrivarci coi tuoi mezzi. Il fatto che ho disimbarcato ai gates G e il mio cancelletto è un K – che sta al satellite, collegato al corpo principale dal metro’ automatico, come a ZRH – e che per arrivarci ci si mettono venti minuti in modalità Usain Bolt è solo uno stupido dettaglio. Italiener, schwach wie eine Flasche leer! Come volevasi dimostrare, il cancelletto di destinazione è ormai chiuso e la Frau Blücher di guardia ci intima di tornare indietro. [Niente nitrir di cavalli, in quanto ci sono solo io e due compari provenienti da una imprecisata località dell’Europa centrale, la cui unica preoccupazione era giustificare la notte forzata a MUC alle rispettive mogli al paesello.]

Nel frattempo, la app LH mi spara un messaggino nel quale mi dirotta automaticamente sulla 1856 delle 10:40. Sì grazie Graziella nonché la sua cuginona romana, visto che lo sapevate da CDG che non avrei mai potuto prendere quella corrispondenza e che i Cayenne li usate solo per gli sparkling passengers, potevate bloccarmi subito una volta uscito dall’aereo così mi risparmiavo la modalità Usain Bolt. La letteratura del forum non è mai stata buona coi transiti a FRA (mentre MUC veniva definita un’oasi della connessione rapida) ma ho messo in conto l’eventualità di farmi la notte quassù visto che domani è sabato e non dobbiamo lavorare né ci hanno riservato al bar. E poi, raccontare l’esperienza potrebbe tornare utile a qualche lettore. Ma prendiamola con pazienza e andiamo al banchetto del servizio clienti.

La Frau del banchetto, applicando la granitica logica tedesca, ci consegna una sfilza di coupon per le misure di assistenza di cui alla EU261. Leggendo il regolamento, a quanto pare il ritardo dell’aeromobile non rientra nella fattispecie di compensazione monetaria – mentre vi rientra il negato imbarco per motivi non imputabili al pax – in ogni caso la compagnia è tenuta a fornire a proprie spese a) la riprotezione, b) un pasto, c) la notte in hotel in caso di night stop forzato, d) i trasferimenti fra hotel e aeroporto. Non avrete le foto di tutto questo, in quanto la mia unica preoccupazione in questo momento è una doccia e un letto pulito. Consegniamo il coupon di cui al punto b) al baretto accanto per portarci via un panino al prosciutto [ché poi, in Germania, prosciutto è una parola grossa…], ci dirigiamo in area taxi dove troviamo ad attenderci uno dei numerosi cugggini di Semir Gerkan [lo scassamacchine di Kobra 11, per intenderci] al quale consegniamo uno dei due coupon di cui al punto d) e in una Halbe Stunde sotto la pioggia battente siamo nella nostra stanzetta. Il cugggino turco ha caricato insieme a me un’altra vittima dei ritardi di stasera, per lucrare sulla nota spese da presentare a LH. Una sessantina di euri (da moltiplicarsi per le due vittime) se la memoria non mi inganna. Pagano a 30 giorni, stando a quanto scritto sul coupon.

Il nostro loculo. In basso a sinistra, Fräulein Brigitte mi lancia uno sguardo ammiccante. Gute Nacht.

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mi hai anticipato su Air Dolomiti, hai soddisfatto la mia curiosità.
Ora posso escluderla dalla mia lista
 
Un ultimo sforzo.

All’area Frühstück dell’hotel, riconosciamo diverse vittime della 2237 di ieri sera. La colazione è in ogni caso migliore della media dei ristoranti francesi che ho sperimentato in anni di trasferte lassù. Sarà forse merito del gerente siciliano, chissà. O più probabilmente, che con l’età sono diventato particolarmente rompic******i sul cibo, come su tante altre cose. Ma il cugggino di Semir Gerkan è già fuori ad aspettarmi insieme a tre o quattro suoi compari. Naturalmente il nostro carica con me un’altra vittima dei ritardi – non lo stesso di ieri sera, che è andato a DUS all’alba – per lucrare altri sessanta euri sulla fattura a LH.

E in meno di una Halbe Stunde siamo qua.

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Il cugggino bavarese del bravo poliziotto Huber è nel business del movimento persone. La targa – il codice ICAO di TXL – in questo aeroporto stride un po’.

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Il mio carrellino è stato trattenuto dalla Frau di ieri sera dell’assistenza clienti e sono già check-inato.

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Panoramica dell’area banchetti.

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Kartoffeln, Schatzi, Tagesplan. Ed è subito Germania. Non è stato semplice riconoscere i voli per Poznań, თბილისი e Timișoara senza andare a cercare il loro LH**** sulla app.

https://flic.kr/p/2gXtS3j

L’area radionuclidi dall’alto. Da qui non si vede, però qua non ci sono i metal detector a porta, bensì una specie di body scanner senza la cabina. Put your hands in the air! / Come on! / This is Scooter!

https://flic.kr/p/2gUPada

MUC 2 dispone di una terrasse in area pubblica e accessibile senza alcun pedaggio, dalla quale si possono agevolmente scrutare le Mädels che trottolano per il tarmac. Campionato monomarca, a parte l’intrusa levantina in fondo a destra.

https://flic.kr/p/2gUPa5z

Victoria’s Secret ve l’avevo fatta vedere l’anno scorso e per oggi ve la risparmio. Sta sempre in area pubblica, nel centro commerciale fra i due terminal.

Qualche vista dell’area post-radionuclidi.

https://flic.kr/p/2gUQ59m

https://flic.kr/p/2gUP8cM

L’intrusa americana.

https://flic.kr/p/2gUP8Ui

Mentre sua cugggina viene rifornita da alcuni generosi crumiri di LSG. Li ringraziamo fin d’ora per lo snack e il succo d’arancia che ci concederanno più tardi.

https://flic.kr/p/2gUP7Z7

Ein Trainer ist nicht ein Idiot! Ein Trainer sehen was passieren in Platz. In diese Spiel es waren zwei, drei oder vier Spieler, die waren schwach wie eine Flasche leer!

https://flic.kr/p/2gUQ5wq

Per chi è economicamente coinvolto nel business funerario, il terminal è dotato di alcuni loculi. L’illuminazione blu Oceano suggerisce didascalie maliziose e umorismo da Schillerstrasse (visto che siamo a MUC): i rates vanno da 10 a 15 euri l’ora – un prezzo da fuori tutto Lidl.

https://flic.kr/p/2gUPeSv

https://flic.kr/p/2gUPewW

Il nostro # [cancelletto] è all’estremità settentrionale dell’edificio principale.

https://flic.kr/p/2gUP8vH

Niente tentacoli ad assisterci, l’imbarco verrà effettuato col bus. La nostra accompagnatrice ci attende nella zona mista di Augusta.

https://flic.kr/p/2gUPemF

Sat., Jul. 13th, 2019
MUC-MXP
Flight: LH1856
Class: Y
Seat: 18A
Eqp: Airbus A319-114
Reg: D-AILD
Scheduled: 1040-1145
Block to Block: 1049-1148
In Air: 1057-1145

https://flic.kr/p/2gUP7Mt

Il bozzo sopra la fusoliera ci suggerisce che la nostra accompagnatrice è dotata di wi-fi, che non utilizzeremo.

https://flic.kr/p/2gUQa7s

La brasiliana con passaporto comunitario mi attende invano al varco. Ma avrà la meglio tra qualche settimana e non ho la più pallida idea di come ne uscirò.

https://flic.kr/p/2gUPdQF

Mentre taxeggiamo, la parente povera di LH tocca terra.

https://flic.kr/p/2gUQ9A7

Peccato per essermi fumato la coda, ma l’ATR tamarro non potevo lasciarmelo sfuggire.

https://flic.kr/p/2gUPcXU

Là sotto, le nuvole ci impediscono di fare noiosa geografia spicciola, ma tanto questa rotta l’abbiamo fatta l’anno scorso.

https://flic.kr/p/2gUQ8xv

Poca neve sulle Alpi, che tristezza.

https://flic.kr/p/2gUPcBJ

Catering in tempo di carestia. L’ex-pilota francese mi perseguita. Sulla destra intanto, il tipo del 18B si sta facendo le parole crociate in danese.

https://flic.kr/p/2gUP7zK

Su dai, manca poco. BGY de hota.

https://flic.kr/p/2gUPcoN

A proposito di ex-piloti, la pista di Monza.

https://flic.kr/p/2gUQ3bd

Trecate, Novara.

https://flic.kr/p/2gUQ2Wa

Romentino, sempre Novara. Traffico scarso sulla A4.

https://flic.kr/p/2gUQ2Mc

Tocchiamo terra e stendiamo subito la lingerie, ché con ‘sto caldo si asciuga in un niente.

https://flic.kr/p/2gUPcam

Immagino che questo F100 stia facendo wet-lease per IG.

https://flic.kr/p/2gUPbC4

E chiudiamo il papiro posteggiando a fianco dell’amica nordica di un noto forumista e scambiando i tre bacini d’ordinanza con la mia Mädel tedesca.

https://flic.kr/p/2gUP6wT

Ora potete andare a dormire tranquilli. Grazie per la pazienza.

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Previously on AC:

2018/08: MXP-MUC without OT

2018/08: LIN-CDG-MXP without OT

2016/11: LIN-AMS-PVG-CDG-LIN without OT

2016/05: ZRH-IST-TZX + OT Postcards from Trabzon

2016/03: LUG-GVA + OT Les Demoiselles de Genève

2014/09 + 2014/12: MXP-IST/SAW-ADB + OT Postcards from Izmir

2013/09 + 2013/11: LIN-AMS-DTW + DTW-LGA + DTW-CDG-LIN + OT Biella & Pistone + OT Postcards from NYC

2012/10: LIN-MAD-AGP + OT Paletta & Secchiello
 
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Bel trip report!

Molto interessanti le foto al terminal 1 di CDG, sono stato diverse volte a Parigi, ma sempre nei vari 2x.
Sono sempre stato affascinato dalla sua particolarità, probabilmente perché esprime più di altri terminal l'essenza di un'epoca del volo civile che non ho potuto sperimentare.
 
Bel trip report!

Molto interessanti le foto al terminal 1 di CDG, sono stato diverse volte a Parigi, ma sempre nei vari 2x.
Sono sempre stato affascinato dalla sua particolarità, probabilmente perché esprime più di altri terminal l'essenza di un'epoca del volo civile che non ho potuto sperimentare.

Grazie, sono contento che tu sia riuscito a leggerlo tutto :)

Fondamentalmente, CDG1 mi ha dato la stessa impressione di colui che ne scrisse oltre tre anni fa:

A me CDG1 piace un sacco, chi l'ha progettato era chiaramente sotto l'effetto di psicofarmaci, la struttura è inutilmente labirintica e geniale e tutte quelle scale mobili nei tubi trasparenti sono così futuriste da togliere il fiato.

Ciao