[TR] Eilat - Tel Aviv


malpensante

Bannato
6 Novembre 2005
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bel paese là dove 'l sì suona
Racconto di come un forumista di Aviazione Civile è stato individuato come aspirante attentatore suicida dalla kafkiana security israeliana.


...Passiamo il confine "al mare" tra Giordania e Israele, tra Aqaba e Eilat, aperto da non molto fra i due Paesi che nel '94 hanno firmato un trattato di pace. Si arriva fino a un certo punto in taxi, poi si scende e si fa un lungo pezzo a piedi, non c' è nessuno, solo noi.
Si deve pagare per uscire dalla Giordania e bisogna chiedere che non timbrino il passaporto all' uscita, altrimenti con quel passaporto non si entrerà più in quasi nessun Paese islamico. "Grazie di essere venuti in Giordania" è il saluto dell' ultima guardia di frontiera.

In Israele siamo subito "benvenuti" diversamente, una serie di soldatesse antipatiche ci fa un interrogatorio, poi di nuovo bisogna chiedere che non timbrino il passaporto, ma sono arroganti, sgradevoli, sembrano i sergenti dei vecchi film. Stranamente non ci perquisiscono né passano le valigie ai raggi X, come è successo alla frontiera fra Siria e Giordania.
Attesa al cambio valuta e, dopo 45 minuti, siamo finalmente di là.
La meta è la città santa, a 4 ore e mezzo di bus, ma si può volare a Tel Aviv e poi sono pochi chilometri.
Il taxista cerca subito di fregarci, dicendo che ad agosto i voli sono tutti pieni e si propone di portarci lui a Gerusalemme, per una cifra assurda. Ma ho appena guardato su internet, c' è posto su un sacco di voli.

Il piccolo apt di Eilat è un vero city airport, come se fosse corso Vittorio Emanuele a Milano, la testata è sul lungomare e vedo parecchi turboelica sul piazzale. La tariffa O/W per TLV è solo 75 dollari con Israir e Arkia, il biglietto si compra direttamente al banco del check-in. Come se fosse la stazione dei bus, che è solo a 100 metri.
Ma prima bisogna fare i controlli di sicurezza, il volo è fra quasi due ore.

Ci tocca un nuovo interrogatorio davvero ossessivo di 20 minuti, chiedo se faremo in tempo a prendere il volo, altrimenti é meglio il bus. Quindi si passa al controllo personale e dei bagagli, ci portano ciascuno in una stanzetta diversa. Mi tastano TUTTO in non meno di 15 minuti, controllano che non ci sia nulla cucito nel colletto della polo, tastano anche i bottoni attentamente. Gentilmente mi lasciano almeno in mutande, ma il tizio tocca tutto, davvero troppo tutto, a un certo punto levo la sua mano dalle mie chiappe sbraitando e mi posso rivestire.

Le valigie sono state svuotate, tutto è stato portato in un' altra stanza e il tempo passa. Ogni tanto arriva un po' di biancheria sporca, dopo un' ora quella pulita e il tempo passa. Chiamano il volo che volevo prendere e noi sempre lì ad aspettare.
Arrivano insieme i soldi di tutt' e due, ma non i portafogli, chi si ricorda quanto è mio e quanto è tuo... Arrivano i caricatori dei telefonini e il tempo passa.
È chiaro che ci stanno prendendo per il cuxo, vogliono farci capire che essere andati "di là" è un crimine da espiare? Forse siamo simpatizzanti palestinesi, chissà. Il 99,9% dei turisti che viaggia fra Giordania e Israele fa parte di un tour religioso e si muove in bus, questi pazzi che vogliono volare sono certo pericolosissimi.

Urlo, faccio chiamare la supervisore e le dico che voglio telefonare all' Ambasciata italiana, che il loro comportamento è inammissibile, siamo pure di un Paese che li sostiene. Chiedo il cellulare per chiamare e pretendo che mi ridiano tutta la roba, andremo via terra. A questo punto la tizia dice che possiamo prendere un volo in serata, ma che non partiranno né il mio rasoio elettrico né il suo caricatore. In teoria dovrei ritrovarli pochi giorni dopo a TLV alla partenza per Malpensa, ma non ci credo e non voglio gettare altre ore e 180 euro di buona tecnologia nipponica. Il rasoio basta accenderlo e passarlo ai raggi X per capire che non è una bomba, l' hanno pure sicuramente smontato, ma sono irremovibili. È una questione di principio per loro, ma anche per me. Quindi personal aborted takeoff.

Ore e ore di controlli, sei persone a verificare che le valigie di due Italiani non siano esplosive. E' stato davvero allucinante! Con grande gentilezza, per controllare qualcosa non svitano, spaccano. E poi non sanno giustificarsi, quindi raddoppiano l' arroganza, fanno sparire gli oggetti rotti, come dei bambini dell' asilo.

Se il futuro dell' aviazione civile è questo è un futuro molto grigio.

Ricordo i controlli di sicurezza a DUB e LHR nei primi anni '70, con i calzini rovesciati uno ad uno, ho passato ai tempi il Checkpoint Charlie del Muro di Berlino con la mia Uno, sono andato a JFK e EWR nell' ottobre 2001, non è la prima volta che provo dei controlli seri, ma una cosa del genere non l' avevo mai vista né immaginata e gente così antipatica e strafottente non l' avevo mai incontrata, siamo stati trattati come membri di una razza inferiore e sgradita.




Al tramonto del venerdì, inizio dello shabbat, sono andato a vedere il Muro del Pianto da una terrazza situata nel quartiere ebraico, ma a non più di 30 metri da quello islamico. Da lì si possono vedere, senza disturbare, le funzioni religiose che si tengono oltre il recinto

murodelpiantobl5.jpg


Quello che vedete è il cuore del problema. La cupola d' oro ricopre la roccia su cui Abramo voleva sacrificare Isacco, sulla quale sono stati costruiti i templi di Salomone e Erode, di cui resta solo il celebre muro di sostegno che vedete. Per i Cristiani la spianata è "solo" il luogo in cui Gesù discusse coi dottori e da cui scacciò i mercanti, la moschea fu chiesa al tempo dei Crociati, ma in sostanza conta molto meno del Santo Sepolcro. Per gli Islamici invece da quella roccia Muhammad volò in cielo, seguendo l' esempio di Gesù che invece usò la "pista" che vedete sullo sfondo, il Monte degli Ulivi. Insomma un miliardo di Musulmani teme che gli Ebrei prendano il controllo della spianata, distruggano la (meravigliosa) Moschea della Roccia per costruire il Terzo Tempio e i Cristiani temono che ne consegua la Terza Guerra Mondiale. Nessun Musulmano che abbia meno di 40 anni è autorizzato a salire sulla spianata, come sospetto terrorista, ma a mezzogiorno dei venerdì di Ramadan ci sono almeno 300.000 persone e al tramonto arrivano gli Ebrei hassidici con i loro colbacchi di pelliccia, i cappotti di raso nero e le calzette di seta bianche, incuranti del caldo sole gerosolimitano.

Insomma, certo è un posto che crea tensioni, ma nella terrazza è arrivato un gruppetto di Ebrei di Manhattan, in giro (costoso) alla scoperta della cabbalà che ora tanto piace a Madonna (Louise Veronica Ciccone). Hanno iniziato a cantare e ballare, maschi e femmine insieme come più sotto nemmeno si sognerebbero. Qualcuno di loro si è insospettito e alla fine, quando mi sono girato per andarmene, mi sono accorto che a due metri di distanza due poliziotti mi avevano tenuto sotto tiro per un' ora, pistola spianata come nei telefilm. Fortunatamente mi ero girato con lo scatto di un bradipo.
Che cosa rispondere? Shalom naturalmente, pace. Che di là è Salam aleikum, la pace sia con te, che non è propriamente un salamelecco... ma nella città santa sembra un' utopia.
 
dei controlli simili, seppur meno "accurati" (ma solo perché si era tutti in coda e alla luce del sole), li ho dovuti sorbire nella nostra Malpensa reo di aver fatto una battuta a un agente gallaratese che mi aveva incluso erroneamente in un gruppo di Spagnoli

la percentuale di sxxxxo di questi personaggi incide quindi sulle impressioni dei nostri viaggi, ma non devono esserne parte rilevante

aspettiamo quindi maggiori dettagli su questo viaggio
 
Certo, i controlli di sicurezza israeliani non sono il massimo in termini di gentilezza, ma posso assicurare che anche qui nella "civile" italia non siamo da meno... e non solo qui.
Mi capita spesso a Genova di imbattermi in simpatici vigilantes che ai controlli radiogeni ti fanno togliere di dosso qualsiasi cosa, ma qualsiasi, mi hanno detto che per loro l'iPOD è assimilabile ad un ordigno bellico ([:308][:308]) e che dovevo mettere sotto il nastro anche il mio orologio svizzero (non ho trovato la faccina giusta, ma una che dicesse e facesse: TIE!), che non è proprio un Casio (con tutto il rispetto per la marca...)...
A Roma, dove vivo, quelli di FCO non sanno spesso neppure una parola d'inglese e non parlo del terminal A(nazionale), ma di quello extra-schengen.
In Zimbabwe, mentre ti perquisiscono, si permettono di esprimere commenti su come uno si veste, quando è passato il solito americano vestito "standard", gli hanno praticamente riso in faccia![:304][:304]
A Parigi ho assistito alla perquisizione corporale di un bambino di tre anni, che piangeva disperato e la cui mamma (inc...ta come non mai) è stata tenuta a debita distanza.
I controlli USA???
Forse tutto il mondo è Paese...
[:306]
 
Citazione:Messaggio inserito da majic
Mi capita spesso a Genova di imbattermi in simpatici vigilantes che ai controlli radiogeni ti fanno togliere di dosso qualsiasi cosa, ma qualsiasi, mi hanno detto che per loro l'iPOD è assimilabile ad un ordigno bellico ([:308][:308]) e che dovevo mettere sotto il nastro anche il mio orologio svizzero (non ho trovato la faccina giusta, ma una che dicesse e facesse: TIE!), che non è proprio un Casio (con tutto il rispetto per la marca...)...
Ammesso che posso aver capito male la situazione, mi pare normale mettere sotto il nastro orologi e apparecchi elettronici.
 
Quando a certi soggetti metti una divisa addosso e' come mettere la cravatta ad un asino, sara' pure elegante.... ma sempre somaro resta... [:o)]
 
Citazione:Messaggio inserito da Pierluigi

Citazione:Messaggio inserito da majic
Mi capita spesso a Genova di imbattermi in simpatici vigilantes che ai controlli radiogeni ti fanno togliere di dosso qualsiasi cosa, ma qualsiasi, mi hanno detto che per loro l'iPOD è assimilabile ad un ordigno bellico ([:308][:308]) e che dovevo mettere sotto il nastro anche il mio orologio svizzero (non ho trovato la faccina giusta, ma una che dicesse e facesse: TIE!), che non è proprio un Casio (con tutto il rispetto per la marca...)...
Ammesso che posso aver capito male la situazione, mi pare normale mettere sotto il nastro orologi e apparecchi elettronici.

È vero, ma il modo con cui ti dicono di fare queste normali operazioni è talvolta eccessivo. Oppure, secondo la giornata, vieni (giustamente) controllato fino in fondo, oppure nulla...
 
O magari in funzione del numero di passeggeri da smaltire i metal detectors suonano o non suonano pur avendo gli stessi oggetti addosso... [:301][:305]
 
i controlli a JFK non sono da meno da quamdo sono gestiti dall F.B.I
arrivo con hbuon anticipo in apt... per prendere il volo AZ JFK/FCO
coda kilometrica.. ma non per i pax J/C che beneficiano di un passaggio riservato,parallelo ai pax Y/C. In pochi minuti raggiungo l'ingresso a metal detector dove un poliziotto negro, fisico da armadio a muro, sbiacica parole incomprensibili ctredo agli stessi americani. Dvanti a me un rappresentante gay di Dolce Gabbana vestito con giacca da smoking, pantaloni di una tuta da ginnastica, scarpe di coccodrillo cosi come il trolley. Rido immaginando il suo controllo fatto dal negrone. Infatti dopo pochi secondi il ragazzo mi torna indietro con le scarpe e cinghia in mano e ripassa il check. Il mio turno: tolgo naturalmente tutto ciò che di metallo avevo... ma al passaggio del metal,mi suona l'allarme!!!! Azzzzz.. il negrone mi prende per un braccio, mi sposta sul lato sinistro e mi transenna con il nastro. Davanti a tutti i pax che transitavano mi fa sedere su di uno sgabello, slacciare e abassare i pantaloni, alzare le gambe in parallelo e quindi mi passa e ripassa il piccolo metal detector... Mi sono vergognato moltissimo !!![:I][:X][:I]
 
Molto interessante!

Grazie![:304]

Se mi avessero messo le mani tra le chiappe, mi sarei trasformato in Hulk.... Ne per scherzo, ne per burla, intorno al culo non ci voglio nulla!!
 
Oltre a non voler essere palpato troppo, non permetterei mai che controllino la mia valigia in mia assenza.[:305][:305][:305]
 
Si deve pagare per uscire dalla Giordania e bisogna chiedere che non timbrino il passaporto all' uscita, altrimenti con quel passaporto non si entrerà più in quasi nessun Paese islamico. "Grazie di essere venuti in Giordania" è il saluto dell' ultima guardia di frontiera.

Mi dici perchè chiedi che non timbrino alla frontiera giordana[?][?], in Israele ho capito si evita di chiederlo, questo lo so ma in Giordania non capisco..........[:302][:302], forse ho interpretato male io..........[:302][:302]
 
Israele ha pochissimi chilometri di costa sul Mar Rosso, appunto ad Eilat, dove ci sono i passaggi di frontiera sia con la Giordania (Aqaba) che con l' Egitto (Taba). Questo è ben noto alle Autorità dei Paesi islamici più oltranzisti, perciò un timbro in uscita da Aqaba o Taba equivale ad un timbro in entrata in Israele e comporta il divieto di ingresso in un' infinità di Paesi, salvo che non ci si procuri un passaporto nuovo. Oltre ad Egitto e Giordania Israele ha rapporti solo con la Turchia, il resto è taboo.

La Siria, Paese che conserva siti archeologici meravigliosi, obbliga a chiedere il visto all' Ambasciata, ma peggio sarebbe essere respinti alla frontiera di un Paese che concede il visto in aeroporto. Fine delle vacanze e perdita di quanto già pagato in alberghi etc. Perciò è molto meglio non avere né timbri israeliani (mugugnano, ma timbrano un cartoncino separato, tanto i dati vengono inseriti nel loro sistema informatico), né visti di uscita egiziani o giordani marcati Taba, Aqaba o gli altri due passaggi più a nord fra Giordania e Israele (la frontiera fra Egitto e Gaza è chiusa ai turisti).
 
I controlli israeliani (giustificati, per carità...)sono esasperanti e talmente ossessivi da far perdere il lume della ragione. Sono bestiali soprattutto verso coloro (come Marcogiov) che fanno qualcosa che, per loro, è insolito o provocatorio.
Nel 1995 ho subito un trattamento simile a TLv solamente per il fatto di aver viaggiato in galilea (quindi nella parte di israele a maggior densità di arabi-israeliani,in compagnia di un arabo isreliano apaprtenenete ad un'influente famiglia,che ora vive a Milano) di fatto al di fuori del normale circuito turistico.
Ed erano i tempi degli accordi di Madrid.....
Quanto a gerusalemme, muro del pianto, moschee di Al Aqsa e Omar e la parte della città vechia più strettamente legata al cristianesimo costituiscono sicuramente un unicum di fascino indescrivibile.
peccato che poi i controlli (ripeto:necessari) facciano innervosire anche un santo, siano spesso vessatori e rovinino inevitabilmente il ricordo di israele e dei suoi abitanti...
 
@bobbo518 -- I controlli (checkpoints) di JFK non sono gestiti dall FBI, ma da TSA come tutti gli altri aeroporti negli US. L'FBI e' sempre coinvolta nel caso di "suspicious pax", "No fly passenger", etc.

Ti hanno fatto abbassare i pantaloni? WHAT???? Chiunque puo' richiedere un "private screening", nel tuo caso sarebbe stato assolutamente necessario.

@Flyice -- purtroppo la valigia te la aprono lo stesso in tua assenza (non quella carry on) e TSA ti ci mette pure il cartoncino per fartelo sapere.
 
Semplicemente impressionante!
Incredibile che si possa pensare che siamo tutti potenziali terroristi. Le contraddizioni che ci sono in questo mondo si sentono ancora di più in Israele e nei Paesi vicini, ma la paura fa questo ed altro. Non è stato uno spettacolo rassicurante vedere a FCO un 737 El Al scortato in atterraggio da un elicottero dei carabinieri (parlo di una settimana fa).
Esperienze del genere? L'anno scorso, il 12 agosto, ero a SXF e stavo tornando a CIA. Il giorno prima c'era stato l'arresto di 12 integralisti islamici che volevano distruggere 10 aerei con le bottigliette di plastica, e ricordo che i controlli sono stati molto più severi, ma almeno i poliziotti erano gentili anche quando il metal detector suonava e ti controllavano anche le scarpe (come nel mio caso).
 
Citazione:Messaggio inserito da marcogiov

Israele ha pochissimi chilometri di costa sul Mar Rosso, appunto ad Eilat, dove ci sono i passaggi di frontiera sia con la Giordania (Aqaba) che con l' Egitto (Taba). Questo è ben noto alle Autorità dei Paesi islamici più oltranzisti, perciò un timbro in uscita da Aqaba o Taba equivale ad un timbro in entrata in Israele e comporta il divieto di ingresso in un' infinità di Paesi, salvo che non ci si procuri un passaporto nuovo. Oltre ad Egitto e Giordania Israele ha rapporti solo con la Turchia, il resto è taboo.

La Siria, Paese che conserva siti archeologici meravigliosi, obbliga a chiedere il visto all' Ambasciata, ma peggio sarebbe essere respinti alla frontiera di un Paese che concede il visto in aeroporto. Fine delle vacanze e perdita di quanto già pagato in alberghi etc. Perciò è molto meglio non avere né timbri israeliani (mugugnano, ma timbrano un cartoncino separato, tanto i dati vengono inseriti nel loro sistema informatico), né visti di uscita egiziani o giordani marcati Taba, Aqaba o gli altri due passaggi più a nord fra Giordania e Israele (la frontiera fra Egitto e Gaza è chiusa ai turisti).

Sono partito dalla Giordania per l'Egitto: passaporto timbrato ad Aqaba in uscita.
Con lo stesso passaporto sono entrato altre enne volte in Egitto, Marocco eccetera.
Il problema sussiste col timbro Israeliano. Il timbro in uscita da Aqaba non significa necessariamente che sei entrato in Israele, per lo meno quello fatto in aeroporto, ma non credo differisca da quello fatto a terra, sempre Aqaba è (non c'era specificato airport).

Ciao
Massimo