[TR] Eilat - Tel Aviv


Beh, capita a tutti, certo che in quel clima la situazione è ancora più tesa:
Qualcuno mi può spiegare a cosa serve far levare le scarpe 3 (leggasi TRE) volte in un transito dagli Usa all'Italia via Parigi? Senza uscire dall'aeroporto? E Chiedere i pasaporti ad un Italiano per andare dalla Francia verso L'Italia? E chiederli poi quando si deve salire sul Bus che porta all'aereo.....[:308] Robe da pazzi. Non si scopre certo in questo modo un terrorista....
 
Citazione:Messaggio inserito da tp
...
@Flyice -- purtroppo la valigia te la aprono lo stesso in tua assenza (non quella carry on) e TSA ti ci mette pure il cartoncino per fartelo sapere.
Lo so è una paratica incivile e "unsafe", quando salterà in aria il primo screener (probabilmente mai visto il controllo radiogeno al 100%) forse cambieranno idea ...

Prednano esempio dai nostri Carabinieri che sono più furbi: il bagagliaio dell'auto, quando ti fermano, mica lo aprono loro !!!;)
 
Citazione:Messaggio inserito da FlyIce

Citazione:Messaggio inserito da tp
...
@Flyice -- purtroppo la valigia te la aprono lo stesso in tua assenza (non quella carry on) e TSA ti ci mette pure il cartoncino per fartelo sapere.
Lo so è una paratica incivile e "unsafe", quando salterà in aria il primo screener (probabilmente mai visto il controllo radiogeno al 100%) forse cambieranno idea ...

Prednano esempio dai nostri Carabinieri che sono più furbi: il bagagliaio dell'auto, quando ti fermano, mica lo aprono loro !!!;)

Prima di aprirti la valigia te la passano e ripassano attraverso i raggi. Nel caso ci sia anche il minimo dubbio interviene immediatamente la K-9 unit e la bomb squad. Trust me, they are not as stupid as they appear... and I am NOT a fan because they make my job unnecessarily hard.
 
il problema e' uno Solo....sia i Cittadini d' Israele che degli States Non Subiscono gli stessi trattamenti alla frontiera Italiana! pero' sapete gli Italiani brava Gente..! Anche Io sono stato in Giordania e mi sono guardato bene di attraversare la Frontiera! Sono Atterrato All'aeroporto di AKABA( Non Ricordo come si Scrive) ...praticamente una Striscia D'asfalto in mezzo al deserto con un capannone per Terminal![:303] Posti Bellissimi e Petra mi ha molto Impressionato!:D
 
Citazione:Messaggio inserito da maxlanz
Sono partito dalla Giordania per l'Egitto: passaporto timbrato ad Aqaba in uscita.
Con lo stesso passaporto sono entrato altre enne volte in Egitto, Marocco eccetera.
Il problema sussiste col timbro Israeliano. Il timbro in uscita da Aqaba non significa necessariamente che sei entrato in Israele, per lo meno quello fatto in aeroporto, ma non credo differisca da quello fatto a terra, sempre Aqaba è (non c'era specificato airport).

Ciao
Massimo
Probabilmente il timbro apposto al confine terrestre di Aqaba con Israele (c.d. Araba Point/Rabin Point) reca una scritta diversa da quello apposto all' apt, così come quello al confine terrestre con l' Arabia Saudita o al porto, se si prende il traghetto per Nuweiba (Egitto). Io ho seguito religiosamente le indicazioni della Lonely Planet ed il problema non dovrebbe essere campato per aria, altrimenti le guardie di frontiera giordane non acconsentirebbero alla richiesta di non timbrare il passaporto in uscita.

In questo c' è cortesia verso i turisti, ma anche un calcolo preciso, quello di intercettare una parte del turismo che va verso la Terra Santa. A parte la città vecchia di Gerusalemme un pellegrinaggio cristiano porta in Galilea (Nazareth, lago di Tiberiade), nei Territori Occupati della Cisgiordania (Betlemme), in località che però non hanno nessun interesse storico-artistico, a vedere brutte chiese moderne che non possono entusiasmare nessuno. La Giordania, che aveva il controllo del 90% di queste località prima della guerra del '67, offre lo spettacolare Monte Nebo ma soprattutto la non cristiana, ma meravigliosa Petra, che soddisfa il coté turistico di ogni pellegrino. Perciò fa comodo a tutti agevolare lo spostamento terrestre fra Israele e Giordania. Business is business e i Giordani si sforzano palesemente di essere più amichevoli degli Israeliani nei confronti dei turisti europei/cristiani. Sono sinceri o ruffiani? Non lo so, certo la distanza dal comportamento della polizia israeliana è siderale.



Interessante osservare le procedure di sicurezza all' apt Ben Gurion di Tel Aviv. La mia esperienza è particolare perché sono ripartito il sabato, quando la compagnia di bandiera El Al non vola per non irritare i religiosi ortodossi e il grandissimo aeroporto deve trattare un ridotto numero di pax (ma non troppo, LH arriva con il 744! BA con il 777). Sorry niente foto, come capirete.

Ancor prima di varcare le porte del nuovissimo Terminal 3, usato dai vettori stranieri, c' è il solito addetto all' interrogatorio, questa volta brevissimo e non fatto a tutti. Con un po' di pratica si risponde in modo automatico con risposte non necessariamente vere, ma più utili a non creare guai.

"Da quanto sei in Israele?"
"Quattro giorni"

"Dove sei stato in Israele?"
"A Gerusalemme"

"Perché sei andato a Gerusalemme?
"Perché sono cristiano"

"E allora perché sei andato a Gerusalemme?"
"Per vedere il Santo Sepolcro"

"Conosci qualcuno in Israele?"
"No"

"Sei stato altre volte in Israele?
"No"


Sfoglia il passaporto... "Ma sei stato in Egitto e in Turchia..."
"Certo, hanno delle belle spiagge"

"Conosci qualcuno in Egitto e in Turchia?"
"No, non conosco nessuno"


Continua a sfogliare il passaporto, grazie a dio non vede il visto siriano, perdendosi fra i timbri brasiliani, australiani, americani etc. "Viaggi molto"
"Sì, non ho figli e posso permettermi di viaggiare spesso"

"Qualcuno ti ha dato qualcosa da portre in valigia?"
"No, non conosco nessuno, non ho incontrato nessuno e nessuno mi ha dato nulla da portare in valigia"
eccetera eccetera

Finalmente entro nel salone delle partenze, grandissimo.... ma non si vedono i banchi del check-in, perché è dedicato ai controlli di sicurezza, effettuati anche con macchinari di enormi dimensioni.

Il check-in Alitalia va fatto entro 150 minuti dall' orario di decollo, io mi presento 240 minuti prima e l' addetta alla sicurezza mi dice di tornare dopo mezz' ora, perché il check-in non è aperto. Ma non è vero, è la risposta che dà a chi non ha il passaporto israeliano. AZ pratica pesanti overbooking, viaggiare con un biglietto premio MilleMiglia aumenta il rischio di essere lasciato a terra, ma non fiato. Faccio un giro, ma non c' è nessun negozio o bar, solo gli uffici cambio. Non esco a vedere la stazione del treno, per non dover rifare l' interrogatorio di nuovo.
A esattamente 210 minuti dall' orario del decollo ho l' OK per mettermi in fila ai controlli, la valigia da spedire viene infilata in un macchinone molto molto più grande di quello che vediamo sempre per i bagagli a mano. Dopo un po' la valigia viene espulsa a razzo e ricade pesantemente sul nastro, etichettata e sono pronto per il controllo manuale...
C' è un bancone dove vengono aperte le valigie, a quasi tutti rovistano in ogni angolo, a me aprono solo la tascona con le guide, non si accorgono che una è della Siria e finalmente posso andare la check-in. Pochi banchi sono in fondo al salone, quelli di Alitalia invece sono in un piccolo locale successivo ed è lì che scopro che decine di israeliani, passati prima di me. Check-in aperto in contemporanea sia per il volo diretto a FCO, sia per MXP, trovo un posto nella seconda fila di uscite di sicurezza del 321, corridoio. Meglio avere un piccolo oblò al posto del finestrino, ma allungare le gambe per le 3 ore e 40 di viaggio, insolite per le mie esperienze sul 321.

Dopo il check-in c' è un salone per i controlli passaporti e chiedo di nuovo che non me lo timbrino, infine un salone con bar e negozi, ma è quasi tutto chiuso per il sabato. I gate sono ad un satellite, più o meno come a Malpensa e all' inizio del collegamento fra corpo principale e satellite ci sono il controllo del bagaglio a mano e il varco metal detector. Con mia somma sorpresa non c' è nessuna restrizione contro il portare liquidi a bordo, non mi devo togliere le scarpe né la cintura. Ne deduco che i macchinari sono molto più sofisticati dei nostri e che le norme di sicurezza in uso in Europa sono più per far scena che per fare sicurezza.

Il collegamento fra corpo principale e satellite ha la sezione almeno 50 volte maggiore di quello che vedo a MXP, dall' impianto sonoro viene ripetuto continuamente il divieto di girare armati per l' aeroporto. Vicino ai parcheggi c' è un comodo "guardaroba" dove si possono lasciare pistole e mitra e ritirarli al ritorno. O almeno così capisco, in realtà i mitra Uzi, portati con nonchalance, sono solo dei soldati che se li portano tranquillamente in libera uscita, li appoggiano a lato nelle toilette o al bar e non credo che però vadano all' estero.

Bene, sono arrivato nel grande salone centrale del satellite, da cui si diramano tre piccoli moli fra gli immensi duty free, pensati per gli Israeliani che comprano e ritirano al ritorno.
E' sabato, non c' è nulla di caldo da mangiare! Mc Donald's, rigorosamente kosher, con un bel muro a separare la vendita di hamburger da quella dei gelati, offre solo panini cotti il venerdì, potato wedges cotti il venerdì e le bibite fredde. Ovviamente nel menu non compaiono mai Mc Bacon e cheeseburger. Il resto è chiuso, si può rimediare con biscotti e salatini.

Non ci sono controlli di sicurezza all' imbarco e mi avvio ad una prima eccitante: dopo averne tanto parlato e scritto userò per la prima volta (e ultima...) Malpensa come hub, meta finale GOA.
 
Citazione:Messaggio inserito da marcogiov

Citazione:Messaggio inserito da maxlanz
Sono partito dalla Giordania per l'Egitto: passaporto timbrato ad Aqaba in uscita.
Con lo stesso passaporto sono entrato altre enne volte in Egitto, Marocco eccetera.
Il problema sussiste col timbro Israeliano. Il timbro in uscita da Aqaba non significa necessariamente che sei entrato in Israele, per lo meno quello fatto in aeroporto, ma non credo differisca da quello fatto a terra, sempre Aqaba è (non c'era specificato airport).

Ciao
Massimo
Probabilmente il timbro apposto al confine terrestre di Aqaba con Israele (c.d. Araba Point/Rabin Point) reca una scritta diversa da quello apposto all' apt, così come quello al confine terrestre con l' Arabia Saudita o al porto, se si prende il traghetto per Nuweiba (Egitto). Io ho seguito religiosamente le indicazioni della Lonely Planet ed il problema non dovrebbe essere campato per aria, altrimenti le guardie di frontiera giordane non acconsentirebbero alla richiesta di non timbrare il passaporto in uscita.

In questo c' è cortesia verso i turisti, ma anche un calcolo preciso, quello di intercettare una parte del turismo che va verso la Terra Santa. A parte la città vecchia di Gerusalemme un pellegrinaggio cristiano porta in Galilea (Nazareth, lago di Tiberiade), nei Territori Occupati della Cisgiordania (Betlemme), in località che però non hanno nessun interesse storico-artistico, a vedere brutte chiese moderne che non possono entusiasmare nessuno. La Giordania, che aveva il controllo del 90% di queste località prima della guerra del '67, offre lo spettacolare Monte Nebo ma soprattutto la non cristiana, ma meravigliosa Petra, che soddisfa il coté turistico di ogni pellegrino. Perciò fa comodo a tutti agevolare lo spostamento terrestre fra Israele e Giordania. Business is business e i Giordani si sforzano palesemente di essere più amichevoli degli Israeliani nei confronti dei turisti europei/cristiani. Sono sinceri o ruffiani? Non lo so, certo la distanza dal comportamento della polizia israeliana è siderale.



Interessante osservare le procedure di sicurezza all' apt Ben Gurion di Tel Aviv. La mia esperienza è particolare perché sono ripartito il sabato, quando la compagnia di bandiera El Al non vola per non irritare i religiosi ortodossi e il grandissimo aeroporto deve trattare un ridotto numero di pax (ma non troppo, LH arriva con il 744! BA con il 777). Sorry niente foto, come capirete.

Ancor prima di varcare le porte del nuovissimo Terminal 3, usato dai vettori stranieri, c' è il solito addetto all' interrogatorio, questa volta brevissimo e non fatto a tutti. Con un po' di pratica si risponde in modo automatico con risposte non necessariamente vere, ma più utili a non creare guai.

"Da quanto sei in Israele?"
"Quattro giorni"

"Dove sei stato in Israele?"
"A Gerusalemme"

"Perché sei andato a Gerusalemme?
"Perché sono cristiano"

"E allora perché sei andato a Gerusalemme?"
"Per vedere il Santo Sepolcro"

"Conosci qualcuno in Israele?"
"No"

"Sei stato altre volte in Israele?
"No"


Sfoglia il passaporto... "Ma sei stato in Egitto e in Turchia..."
"Certo, hanno delle belle spiagge"

"Conosci qualcuno in Egitto e in Turchia?"
"No, non conosco nessuno"


Continua a sfogliare il passaporto, grazie a dio non vede il visto siriano, perdendosi fra i timbri brasiliani, australiani, americani etc. "Viaggi molto"
"Sì, non ho figli e posso permettermi di viaggiare spesso"

"Qualcuno ti ha dato qualcosa da portre in valigia?"
"No, non conosco nessuno, non ho incontrato nessuno e nessuno mi ha dato nulla da portare in valigia"
eccetera eccetera

Il mio invece e' stato molto piu' breve:

L'addetta apre il passaporto e mi chiede: "Quanti giorni sei stato in Israele?" Sei
"Che origine ha il tuo cognome?" Italiana

Ok, etichetta con una sigla in Ebraico e via. Mia moglie, che ha il mio stesso cognome, niente domande.

E' stato molto piu' interessante invece il mini-interrogatorio al momento dell'imbarco per TLV all'aeroporto di Istanbul (volavamo TK), gentilissimi ma con una precisa tecnica.
 
Israeliani e Americani hanno palesemente un trattamento diverso dagli altri, non si chiama racial profiling? Basta guardare il passaporto...
Io ero di serie B, gli Arabi con cittadinanza israeliana di serie C.

Gli Italiani che viaggiano con i gruppi religiosi non vengono certo presi di mira, chi viaggia da solo è forse dei black bloc, o qualcuno che andrà nella West Bank e tornerà un po' sconvolto. Io non sono andato per evitare altre noie, perché non avevo voglia di vedere anche i guai dei Palestinesi, perché non c' è niente di bello da vedere.
Ma forse è solo colpa della finta panza. In realtà sono in perfetta forma e quello che si vede sotto la polo non è ciccia, ma una cintura esplosiva :D

Citazione:Messaggio inserito da sarrebal
Mia moglie, che ha il mio stesso cognome
Dì la verità, è tuo zio che si vuole comprare AZ [:p]
 
Citazione:Messaggio inserito da marcogiov

Ma forse è solo colpa della finta panza. In realtà sono in perfetta forma e quello che si vede sotto la polo non è ciccia, ma una cintura esplosiva :D


Ahhhh, ora si spiega tutto!
[:303][:303][:303]
Comunque avevo anche il timbro di Taba ma niente di che'.
Tutto sommato la sicurezza israeliana mi ha deluso, quindi vuol dire che han fatto un bel lavoro.
Non so tu, ma io a Gerusalemme sono resistito tre ore. Avevo la sensazione che da un momento all'altro qualcosa sarebbe successo.
 
Puro scambio fra nome e cognome...

Sono d' accordo, a Gerusalemme l' aria è tesa, però ci sono cose molto interessanti. Ad esempio osservare che ci sono, solo per restare fra i cattolici, quelli di rito latino, di rito greco, di rito siriaco, di rito caldeo, di rito armeno. E ci sono chiese controllate dai Francesi, dagli Austriaci, dai Bavaresi. Ci sono ortodossi greci, locali (palestinesi), russi, bulgari, rumeni, serbi, ucraini. Protestanti luterani e di ogni altro tipo. Copti, etiopici... Ebrei oirtodossi e riformati, dai laici ai hassidici che girano col cappello di pelliccia, il pastrano di raso nero e le calze bianche. Musulmani sunniti, se potessero anche sciiti, ismailiti, aluiti. Armeni "armeni" e Armeni cattolici.

Sembra il BIT, dove giri l' angolo c' è lo stand di un Paese diverso. A Gerusalemme giri l' angolo e c' è una relgione, una setta, un ordine o una comunità diversa. Ognuno è stra-convinto di essere nel giusto e che tutti gli altri bruceranno nella Geenna, che è la discarica dei rifuti di qualche millennio fa. Ognuno vorrebbe eliminare l' altro e prendere il possesso di tutto, come è già successo prima e dopo le Crociate, dopo il '67, come vorebbero gli esaltati del Terzo Tempio. Insomma non ci si annoia, basta essere fuori dalla città vecchia prima che faccia buio, perché poi ci si sente molto a disagio, finché non sei nel "tuo" quartiere.
 
Io ho lasciato guidare l' autista del bus, ma mi sono perso un po' di panorama del Negev perché la vicina di posto era (s)vestita da gara e dopo le Arabe che ad Aqaba fanno il bagno col chador...
Come deserto però "di là" non c' è paragone, particolarmente a Wadi Rum, dove ci sono i Seven Pillars of Wisdom di Lawrence d' Arabia. Già quello e Petra valgono il viaggio (da Milano, non da NYC).
 
I voli ElAl sono sempre scortati da elicotteri e mezzi terrestri quando rullano nei nostri aeroporti per prevenire attacchi provenineti da "oltre la rete".
In altri paesi si adottano misure simili.

Ritengo che chi non vive in Israele non puo' veramente capire e men che meno accettare certe situazioni; sicuramente non con 1 settimana di vacanza.
E' una terra dove nasci,cresci e muori in stato d'assedio con la rassegnata consapevolezza che l'assasino lo trovi ovunque: in autobus,in discoteca,al bar,sull'aereo,in macchina,a scuola; fin da bambini viene insegnata la Krav Maga (arte marziale di attacco e difesa specificatamente creata dalle forze speciali israeliane) perche' l'attacco/agressione potrebbe avvenire ovunque ed in ogni momento (anche quando l'israeliano va all'estero in vacanza come ci sei andato tu).
Tieni presente che praticamente tutti gli israeliani hanno perso qualche familiare o amico in atti terroristici o durante operazioni militari.
I nostri canoni di accoglienza turistica non valgono in Israele, li prevale necessariamente l'autodifesa.
Nemmeno certi "privilegi" nei confronti degli israeliani o ebrei in generale non devono sorprendere il viaggiatore attento: e' un paese in guerra perenne che cerca di alleviare come puo' la difficile vita dei propri cittadini e dei pochi alleati fedeli.
 
Ho la presunzione di aver capito molto bene. La conferma me l' ha data un simpatico venditore del duty free: "Qui abbiamo tutti due passaporti: siamo venuti qua perché eravamo attaccati altrove e ce ne andremo velocemente se le cose si metteranno male. Tutti i ricchi hanno casa in almeno altri due posti al mondo"

Il post iniziale aveva lo scopo di fare il punto su una situazione estrema in argomento sicurezza dell' aviazione, un problema che in ultima analisi va ricondotto al conflitto fra Israeliani e Palestinesi, al possesso della terra e soprattutto di quel pezzettino simbolico che è la spianata. Dai dirottamenti dell' OLP degli anni' 70 a Bin Laden.
Senza il conflitto fra Israeliani e Palestinesi il rischio di attentati sarebbe ridotto del 99,9%, si volerebbe senza perdere tempo assurdo ai controlli, non ci si dovrebbe preoccupare dei liquidi eccetera.
L' aviazione civile mondiale paga un prezzo elevatissimo per quel conflitto. Pur venendo da un popolo che ha generato l' uomo che fu il maestro di quello che spedì milioni di Ebrei nei forni e altri milioni convinse a scappare, andando a pestare i piedi a chi in Palestina viveva da secoli, bene mi permetto di dire che, a mio modesto parere, il prezzo è troppo alto e vivere nella paranoia come gli Israeliani non ha senso. Vorrei che fossero affari loro, ma purtroppo non è così. Il conflitto etnico-religioso m' ha stufato, raramente sono stato felice di tornare in Italia come in partenza da TLV, ma anche qua non posso prescindere dall' estremismo degli uni e degli altri.
Shalom o salam aleikum, che là sono solo belle parole.
 
Non reputo questo luogo il posto adatto per tenere in piedi certe discussioni e sono sicuro che gli altri utenti siano poco o per nulla interessati.

L'attento viaggiatore,l'informato turista e soprattutto colui che ha esperienza diretta con i popoli ed i loro modelli educativi sapra' che nella maggior parte dei conflitti vi sono delle simbologie scatenanti usate perlopiu' per giustificare i conflitti stessi.
Il problema dell'Islam non e' Israele e la sua lotta per un pezzetto di terra arida largo in alcuni punti 6km ma e' l'Islam stesso ed il suo cancro interno che impedisce alle loro stesse genti di svilupparsi e crescere nel benessere.

Una delle maggiori tragedie che ancora ci attende sono i milioni di giovani musulmani aducati fin da piccoli all'odio razziale e religioso,al martirio,al rifiuto dell'occidente,alla negazione di Israele e dell'olocausto,al rifiuto della carta dei diritti dell'uomo, all'odio verso cultura, costumi ed abitudini occidentali e plagiati dagli imam nel nome dell'islamizzazione del mondo....e tutto questo e' a prescindere da cio' che accade in terra santa, avverrebbe anche se Israele sparisse per sempre.
 
marcogiov,

sbaglio ho stai tentando di mandare in OT il thread in modo provocatorio ? E' da ieri che ti osservo con attenzione ed ora ne ho quasi la certezza, ma trattandosi tu di un Amministratore sono sicuro che vorrai smentirmi. Il loro modo di fare salva la vita a te e a quanti volano, viaggiano, mangiano insieme a te, da qualche pazzo suicida. Che strano io invece quando sbarco a TLV mi sento stranamente più tranquillo e la sfilza di domande a cui mi sottopongono ogni volta, alla partenza e all'arrivo, non mi disturba affatto: scarpe comprese. Non mi sconvolgo a LAX; JFK, SFO, a LHR, e tantomento a TLV (neanche a LIN e MXP se ti fa piacere). Basta solo sapere se la cinta dei pantaloni la devo togliere in tutti gli aeroporti italiani oppure solo a linate il pomeriggio dalle 18:00 in poi. (Forse vedono che sono del sud e gli sto sulle scatole :-) ). Ok sei scocciato, una brutta esperienza, (mica ti hanno imprigionato). In guerra (e loro sono in guerra) non si fanno sconti a nessuno.

Piuttosto, perchè non commenti che la pista di Eilat è vicina al mare quasi come St Marteen ? O che la fine pista è rialzata come ZRH ? Sono sicuro che i forumisti lo apprezzano di più.

Molte volte con fatica abbiamo tenuto lontana la politica e la religione da questo forum. Anche in passato ho letto commenti scocciati degli spotter circa la presenza di elicotteri e polizia appena arriva e riparte EL AL, figurati come si divertono quelli a bordo, per lavoro o per diletto.
 
Citazione:Messaggio inserito da marcogiov


La Siria, Paese che conserva siti archeologici meravigliosi, obbliga a chiedere il visto all' Ambasciata, ma peggio sarebbe essere respinti alla frontiera di un Paese che concede il visto in aeroporto. Fine delle vacanze e perdita di quanto già pagato in alberghi etc. Perciò è molto meglio non avere né timbri israeliani (mugugnano, ma timbrano un cartoncino separato, tanto i dati vengono inseriti nel loro sistema informatico), né visti di uscita egiziani o giordani marcati Taba, Aqaba o gli altri due passaggi più a nord fra Giordania e Israele (la frontiera fra Egitto e Gaza è chiusa ai turisti).


Io ho un passaporto (ormai da buttare!) pieno di timbri delle frontiere di Taba e Arava (in una settimana anche 3 volte Taba-Eilat-Aqaba andata e ritorno) e di visti multientrata del Mar Rosso e mi sono sempre attenuto ai controlli in maniera disponibile e serena e di conseguenza ho sempre ricevuto dal personale (sia ad Eilat che Tel Aviv, che nei territori palestinesi) un trattamento altrettanto cordiale (a Ben Gurion l'addetta in entrata ha pure scambiato un paio di battute con me!) ma al contempo professionale e severo : è il loro lavoro ed è giusto che sia cosi, non sono messi (o messe perchè ad Eilat sono tutte soldatesse alle frontiere) li per essere dei fantocci.

Comunque ti faccio notare che se viaggi in Israele con un tour operator in gruppo fanno molti meno controlli e meno domande.
Chi viaggia singolarmente senza un'organizzazione è generalmente invece sottoposto a controlli più specifici.

Se si sanno queste cose, ci si regola di conseguenza...paese che vai..regole che trovi.. e vanno rispettate, qualunque esse siano. Altrimenti si sta a casa.


ps. oltre a Turchia, Egitto e Giordania, un altro paese a maggioranza islamica che ha avviato relazioni diplomatiche (seppur informali allo stato ufficiale) è l'Oman e credo si possa far accesso a questo paese anche con timbri di Israele sul passaporto.
 
Un elmento significativo relativo ai consigli di viaggio che si trovano sulle Lonely planet è che diventano obsoleti in pochissimo tempo, perché la situazione politica ed economica cambia molto rapidamente e le guide hanno nuove edizioni solo ogni 2 o 3 anni.
 
Io mi sono fatto timbrare il passaporto dalle autorita' israeliane perche':

1- Non voglio visitare chi non mi fa entrare con un timbro israeliano
2- L'unico altro posto del Medio Oriente in cui andrei e' Dubai e li' penso non ci siano problemi
 
Citazione:Messaggio inserito da giorgiogds

marcogiov,

sbaglio ho stai tentando di mandare in OT il thread in modo provocatorio ?
Francamente no.

Giusto per chiarire e qui vado in OT, a Gerusalemme ho passato 4 ore allo Yad Vashem, il Museo dell' Olocausto, così come avevo visto quello, più crudo, al Mall di Washington. Sono stato a Dachau, a Mauthausen, ad Auschwitz e Birkenau. La madre di uno dei più cari amici di gioventù era reduce appunto da Auschwitz, dove aveva fatto la "selezione del personale": giovane medico le toccava decidere, tra chi scendeva dai treni, chi andava nelle camere a gas subito e chi andava nelle baracche. Suo marito è la persona che volevo imitare quando ho deciso "che cosa fare da grande", anche se ora ridendo gli imputerei di essere stato il maestro di Prodi. Di casa loro conservo molti dei miei ricordi più belli. Lascio perdere un elenco di amici, clienti eccetera. Questo per dire che sono difficilmente considerabile "antisemita". Sarebbe completamente OT discutere del conflitto arabo-israeliano qui, ma in 3 settimane da quelle parti ci si chiede come si sia arrivati a quel punto, anche se ho visto castelli crociati, il confine con quel disastro che è l' Iraq, tutte cose lontane, ma che infinitamente più di altre simili si ripercuotono sulla vita di un Italiano e di chi vola. Il conflitto con i Tamil in Sri Lanka o la guerra in Darfur cambiano di poco la nostra vita.

Tornando a noi di questo forum so bene che a TLV la sicurezza è una cosa seria, certo più seria che in un apt italiano. Vado 4 ore prima, faccio i miei controlli, rispondo alle domande, tanti saluti.
Ad Eilat è successo qualcosa di diverso. Per loro non è normale che uno entri senza un gruppo religioso, voglia prendere un aereo per TLV, abbia girato per la Siria, la Giordania, l' Egitto, la Turchia. Non è normale perché sono leggermente diverso da quelli che vedono sempre e chi è in guerra o si sente tale ha sempre paura del "diverso". Capisco anche questo, ma non capisco che 6 persone non riescano a controllare in 2 ore 2 valigie di 2 turisti. Hanno la macchina a raggi X, mi hanno palpato con una cura che, ahimé, nessuna donna mi ha mai riservato, potevano anche smontare qualsiasi cosa, dai caricatori dei BlackBerry all' asciugacapelli. Potevano anche dirci che, siccome non si fidavano, ce ne andassimo via terra.

Invece no. Ci hanno chiusi in mutande per ore in due stanzini, ci hanno maltrattati, comandati e umiliati. Hanno voluto sottometterci, anche sessualmente con attenzioni in puro stile Abu Grahib.
Bene, questo io non lo ammetto.

Non è OT perché è avvenuto in un aeroporto e perché Israele sembra debba tracciare la strada per la "sicurezza" di tutti gli altri. Se disgraziatamente si dovesse imitarli a quel modo credo che l' aviazione perderebbe molti pax e molto fascino. Per me è un discorso chiuso, là non rimetterò mai piede, se non per business.