[TR] Diario di un emigrante


aless

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12 Settembre 2006
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ANTEFATTO
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Chi mi ha letto nei precedenti TRs saprà già un certo numero di cose su di me, tipo che odio svegliarmi presto la mattina; che adoro le Nastrine della Mulino Bianco; che aborro i mocassini senza i calzini, l'apostrofo tra "qual" ed "è", l'uso improprio del "piuttosto" e la virgola tra soggetto e verbo; che mi piacciono le città; che mi piace viaggiare; che ho un debole per le donne; che questo mio debole non è ricambiato quanto vorrei; che al vino preferisco la birra di qualità; e tante altre cose ancora.
Sempre chi di voi mi ha già letto in passato, inoltre, saprà come sono solito perdermi in preamboli infiniti che sovente mi fanno dimenticare di cosa stavo parlando.
Per l'appunto.

In Italia a Settembre 2014 il tasso di disoccupazione si è attestato al 12,6%. Il tasso di disoccupazione giovanile riferito alla classe d'età 15-24, invece, sempre a Settembre si è attestato al 42,9%. Purtroppo l'ISTAT non conduce ulteriori disaggregazioni relative alle fasce di età, dunque non sappiamo quali siano i dati riferiti, ad esempio, alle fasce 25-34, 35-44, e così via.
Se però analizziamo le più recenti dinamiche occupazionali italiane, le quali ci riferiscono di una condizione di estrema criticità legata soprattutto alla fase di ingresso nel mondo del lavoro (come il dato della giovanile ci conferma), e se colleghiamo questa analisi ai dati ISTAT in nostro possesso, potremmo ipotizzare come a formare quel 12,6% complessivo contribuiscano in misura percentualmente maggiore le classi via via più giovani della popolazione.
Ci troviamo cioè davanti ad una sorta di piramide la cui area misura complessivamente un valore normalizzato che chiameremo "12,6%", e che semplificando racchiude tutti i disoccupati italiani, ma che al suo interno è fortemente disomogenea per classi di età vedendo al vertice (le classi meno numerose) i gruppi più anziani, e in basso (le classi via via più numerose) i gruppi via via più giovani.

Insomma anche i trentenni stanno inguaiati forte.

Ora, va da sè come una siffatta situazione apra di netto il campo a tutta una serie di riflessioni di natura tecnica e politica, oltre che etica e morale.
Una delle mie preferite che mi diverte sempre fare riguarda le varie differenze tra PIL, PIL pro capite nominale, e PIL pro capite PPA. Per non parlare poi delle comparazioni tra il PIL in senso assoluto e i vari indici di sviluppo umano elaborati di volta in volta dalle diverse organizzazioni internazionali. Mi diverte cioè notare come se un cittadino, ad esempio, di un paese del centro Africa possa prendersela solamente con la sventura che lo ha fatto nascere in un paese povero, un cittadino italiano debba prendersela con tutta quella serie di circostanze che lo hanno fatto nascere in un paese ricco in cui si troverà però a vivere una vita al di sotto delle potenzialità che quel paese ricco dovrebbe offrirgli. Con l'aggravante che la causa di questa mostruosa disallocazione di risorse - innanzitutto materiali, e immateriali a seguire - è da ricercare nell'azione di agenti endogeni che sarebbe dovere civico di ognuno di noi impegnarci a sradicare.

E niente, mi sono trasferito in Australia, e questo è il TR del volo di sola andata e di qualche spostamento interno.
L'itinerario sarà SUF-FCO-DXB-MEL-SYD-MCY-XXX-MEL, con AZ, EK, QF, TT, JQ, XX e VA. Ma per scoprire le "X" dovrete aspettare l'ultimo capitolo. ;)




CAPITOLO I
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Una bella sera di fine Ottobre, come già capitatomi in passato, mi ritrovo ad ammirare inebetito il risultato di quella forma di moderna precarietà umana che rende possibile caricare un'intera esistenza in un comodo quanto eterogeneo set di valigie.
A vederle così fa sempre impressione, ma è la policy bagagli, bellezza!



Bando alle ciance, si comincia.



Come da qualche mese a questa parte, i miei viaggi cominciano da qui, e cioè dal Lamezia Terme International Airport.





Che mi accoglie con la sua caratteristica architettura.



Chk-in al banco, sia per consegnare il bagaglio che per evitare rogne con gli scali. L'itinerario di quest'oggi prevede SUF-FCO-DXB-MEL, con AZ, EK e QF. L'alleanza tra la super-potenza del Golfo e gli aussie è cosa arci-nota, mentre un po' meno noto è il ruolo da feeder di AZ grazie agli accordi interline. Chissà che con l'ingresso nell'azionariato AZ del principale competitor di EK la cosa non sia destinata a finire. Quel che è certo, però, è che da consumatore è una enorme comodità. Ad ogni modo mi stampano solo le carte d'imbarco per Roma e per Dubai. Quella per Melbourne la dovrò recuperare più tardi.

Breve excursus sulla scelta della compagnia.
Con partenza da FCO invece che da SUF, l'offerta economicamente migliore era quella di Air India, che anche al netto dello spostamento verso la capitale offriva un risparmio del 30-40% rispetto a quanto ho pagato. Lo scalo era DEL, su entrambi i segmenti si volava col Dreamliner, e gli orari non erano male.
Altra papabile era ovviamente l'accoppiata AZ+EY, che nelle stesse date offriva un risparmio di circa il 10-15%.
Una serie di restrizioni mi ha però obbligato a volare EK+QF, cosa questa che mi ha permesso di poggiare le mie dolci terga sul A380 per tutta la durata dell'itinerario. Di quanto quest'aspetto possa essere considerato un vantaggio ne parleremo in seguito.

Sala check-in, interno giorno.





Con te ci rivedremo più tardi.



Airside.





E airside proprio nel senso che usciamo fuori.
Imbarco a piedi. Posto corridoio. Aereo pieno a tappo. Connessioni a morire, tant'è che si vola con una infinità di codici aggiuntivi.









Si parte!



Eredità.



Uno dei voli più uneventful della mia vita. I passeggeri canadesi di ritorno verso casa al mio fianco mi fanno ingannare il tempo con qualche chiacchiera. La giornata fuori è meravigliosa, ma la mia vista non è che questa:



Ma soprattutto, la strada è ancora così lunga che i 46 minuti che questo bambino di 6 anni (EI-DSO) impiega per portarmi nell'Urbe non fanno nemmeno il solletico.

FCO non penso ci sia bisogno di presentarlo.



Per andare dal terminal B al G occorre passare il controllo passaporti. Ho quasi un mancamento quando vedo la fila che arriva praticamente ai controlli di sicurezza. Fortunatamente rinvengo quando vedo che nella fila per i pax UE non c'è nessuno. L'agente che mi controlla mi fa notare come tra la foto nel passaporto e la mia faccia attuale ci sia nient'altro che un mezzo barlume di somiglianza. "Meglio prima o meglio mo?", gli faccio io. "Meglio di no", insiste a precisare lui. Nella mia vita precedente devo aver fatto qualche sgarro pesante al personale aeroportuale tutto, perchè sento sempre molto distintamente l'astio che nutrono nei miei confronti. E che non perdono mai occasione di comunicarmi. Devo approfondire la faccenda.

46 minuti di volo ma tante ore già passate in movimento.
Ho bisogno di un po' di meritato relax.

Mi fiondo qua dentro:



Mi fiondano fuori gridandomi "barbone".
Non funzionano nemmeno le foto di Sokol che tengo nel portafogli per intenerire gli addetti alle Sale Vip.

Me ne vado mesto a prendere il treno, mezzo di trasporto che più si addice alle genti come me.

Il mio cetaceo che si staglia all'orizzonte.
Più brutto di una giornata nuvolosa la sera di S. Lorenzo.



La connessione è di circa un'ora e mezza, che se si calcolano lo sbarco dal volo precedente, il tragitto verso il Terminal G, l'imbarco e varie ed eventuali, sono tipo il minimo sindacale.

Considerato poi che la sosta qui è d'obbligo.



Lurida come sempre.

Mi avvio al gate e lo trovo quasi chiuso. Sono già tutti dentro. La carta d'imbarco suona e mi dicono che ne devono stampare un'altra. Io non batto ciglio insospettendomi anzi di come tutto finora sia filato liscio. Qualcosa non torna. Chiedo se ci sono problemi. Stranamente mi rispondono di no. Ripeto la domanda. Mi ripetono la risposta. Gli chiedo del perchè allora non mi facciano entrare. Mi rispondono che c'è qualche problema, che risulto già imbarcato. Ora sì che vi riconosco!
Ormai in questi casi non mi scompongo più. Mi rilasso appoggiato al bancone a vedere pigiare una chilata e mezza di tasti. Secondo me il pc è spento e fanno solo finta. Infatti dopo quasi 10 minuti mi ridanno le carte d'imbarco originarie e mi lasciano passare.

Eccolo.
A6-EDU, consegnato il 24.02.2012.



Il mio posto.
Corridoio con nessuno a fianco. Il meglio che possa accadere su un volo di lungo raggio in Y.



Postazione.











Tavolino.





Legroom.



Cabina.





E niente, tutto è semplicemente perfetto.
La cabina dà una sensazione di spaziosità imbattibile. Il sedile è largo e molto comodo mentre lo spazio frontale è abbondante. Anche quando il pax davanti prova a stendersi completamente non mi crea alcun fastidio. L'armamentario di prese corrente e USB si rivela molto utile. L'IFE, in quanto a contenuti e prestazioni, è il migliore abbia mai provato.

La camera esterna, infine, supplisce egregiamente alla enorme lontananza dal finestrino nell'avvertire del decollo, vista l'impercettibilità di spinta e rumore.





































Insomma l'ho già detto e lo ripeto: voglio provare il 787 che comunque è un aereo diverso, ma per quel che mi riguarda cercherò sempre di volare con il 380. Volando in economica è l'aereo che meno risente delle configurazioni "cattle class" 3+4+3 tanto di moda ultimamente, mentre la silenziosità fa il resto nel decretare il comfort di volo. Il 787 pare possa fare anche di meglio per via della differenza di pressione in cabina, ed è per questo che sono curioso, ma finora questo è il mio personale stato dell'arte.

La rotta di oggi.



Che iniziamo a percorrere scendendo lungo la costa tirrenica.



All'altezza della Calabria inizia il rinfresco, preceduto dalle hot towels credo prima ancora del decollo.

Bevo per dimenticare.





Passare quasi sopra la verticale di SUF ha a modo suo dell'assurdo. Qualche tempo fa un tipo aveva genialato in un articolo che i voli tra Puglia e Sicilia facessero scalo a SUF per rilanciare il turismo calabro, visto che comunque ci passavano per forza. Il ricordo di questa perla unito al gintonic a stomaco vuoto creano una piacevolissima sensazione di ilarità.

Lamezia...



...o per gli amici...



...vista anche da sotto (la minuscola strisciolina a sinistra).



Il menù di oggi è già a disposizione nella tasca frontale.





E consiste in questo:



Spazzolo via tutto senza remore, sia perchè nel frattempo posso considerarmi ubriaco e sia anche perchè parliamo di una tra le migliori sbobbe mai provate in Y. Finora vince AZ, ma EK ha il plus del gintonic senza freni. L'assistente di volo che serve il mio settore ha anzi notato il mio stato di estasi, e mi ha offerto birra o gintonic al posto dell'acqua ad ogni passaggio.

Capitolo equipaggio.
Età media forse anche inferiore ai 25 anni, dunque senza quel tocco di esperienza di cui parleremo più avanti, ma assolutamente impeccabile.
E ovvio come a monte ci sia una organizzazione del servizio molto ben pianificata, visto che non penso siano loro a decidere quando e cosa fare, ma qualunque cosa sia loro l'hanno fatta molto bene. Cordiali al punto giusto senza per questo scadere nell'essere giullari; seri al punto giusto senza però sembrare scazzati; nel complesso professionali. Mi hanno fatto davvero un'ottima impressione.

Random: appunti...



...musica...



..la via per l'Empireo...



...con consiste nell'open bar, non nella First...



...cucù.



(nello sfondo la "mia" assistente di volo. che tra le altre cose era anche di una bellezza disarmante)

Cabina in modalità notturna.





Bagno.





E nel frattempo siamo qua.









Giriamo in holding per un bel po', fino a quando non ci autorizzano a scendere.

Pista.



Terra.



Sigarette :D
Nel tempo di fumarne 2-3 è passato per due volte un addetto che ha svuotato e pulito il posacenere



Se a FCO la sosta è stata breve, qui a DXB sarà forse anche più veloce.
Ripartiremo fortunatamente dallo stesso Terminal, ma abbiamo dovuto fare nuovamente i controlli di sicurezza. Insomma al netto del tempo a fumare, il tempo per girare sarà praticamente pari a zero.







Dai racconti immaginavo un aeroporto incastonato di oro e brillanti che trasudava terzo millennio, invece l'ho trovato sì ben fatto ma poi niente di che. Non so se ero io troppo carico di aspettative, se non l'ho girato abbastanza, o se ho dei gusti difficili.

Arriviamo al nostro gate che l'imbarco è praticamente quasi iniziato.

Stampate le carte d'imbarco che ancora ci mancavano, si scende al piano di sotto dove avviene un ridicolo secondo controllo a mano del bagaglio. Tra l'altro gli addetti indossavano sì i guanti, ma usavano lo stesso paio per tutti i passeggeri. Abbastanza schifosa come cosa, e per via dell'intontimento ho perso l'attimo, ma la prossima volta gli chiederò sicuramente di cambiarli.



Il prode che ci accompagnerà in queste 13 ore e passa d viaggio: VH-OQB, il secondo esemplare di cicciobus della storia Qantas, in giro dal 2008. Questo è per lui il secondo segmento di un lungo viaggio iniziato a Londra.



La cabina è sempre ariosa...



...e non è male l'idea dell'avere diversi colori per i sedili dei diversi settori dell'aereo (nel mio erano rossi)...



...ma il confronto del pitch è impari, soprattutto quando il vicino si stende...



...e soprattutto è impari il confronto con la visuale davanti.



Rispetto cioè a EK (e anche AF, per rimanere in tema di 380), si ha un minore spazio per le gambe, mentre ogni sedile è incassato in un guscio di plastica scura. La sensazione estetica è a mio avviso orribile, mentre quella funzionale non è da meno: la presa di corrente sta tipo sotto il sedile, quella USB nella parte frontale del bracciolo; il telecomando dentro il bracciolo; non c'è l'appendino; non ci sono i piccoli vani porta oggetti e/o portabicchieri; la tasca davanti è molto poco spaziosa; se si aggiungono i colori scuri davanti e dietro, è un miracolo se si riesce a non perdere qualcosa, visto che o ti ricordi di aver poggiato qualcosa da qualche parte o è la fine. L'IFE riesce forse ad essere addirittura peggiore: lento, poco intuitivo e con pochissimi contenuti. Confrontarlo con quello che monta AZ sui 330 è come confrontare un Sony 4D a 50" contro un vecchio Mivar a tubo catodico.

Personalmente siamo al limite del chiedergli i soldi indietro. Mannaggia a me e a quando non ho prenotato l'altro 380 EK che decollava praticamente in contemporanea. "Ma così provi una compagnia diversa!!!!" "Ma vafff..."

Quello che sinceramente vorrei capire è se questa pessima configurazione sia frutto di una qualche ragione economica (tipo che i sedili EK costavano di più) o se sia invece una scelta apposita. La seconda sarebbe da TSO, quindi spero nella prima, che a sua volta però mi farebbe rodere il deretano visto che QF non è assolutamente una compagnia economica. E non capisco proprio il perchè, a parità di prezzo, qualcuno dovrebbe volare con loro e non con la concorrenza, quantomeno in Y (i TR di BGW in F sembrano infatti raccontare una storia diversa).

Insomma non so se si percepisce, ma il mio giudizio è un tantinello negativo. Specie visto che meno di un'ora prima ho finito una delle mie migliori esperienze di volo sul lungo raggio.

Com'è come non è, si parte.



Di questo volo ho molte meno memorie di quello dell'andata. Sia per la delusione QF, sia perchè l'allestimento è così scuro che non si ci vede una ceppa, e sia perchè è l'una e mezza di notte e giustamente comincia a fare sonno.

Il menù.





Subito dopo il decollo arriva questo famigerato "Aromatic lamb calzone" che ho cancellato dalla memoria fotografica ma non da quella dei ricordi, avendolo digerito giusto un attimo fa a distanza di un mese.
Ordino un ennesimo gintonic, e invece delle bottigliette di gin, della lattina di tonic e del bicchiere, me ne arriva uno già fatto, con tanto ghiaccio e poco gin. Manco che dici che bevo per farmela prendere bene.

Insomma anche per via del soft product QF è difficile che mi rivedrà, o quantomeno non a prezzo pieno.

E di questo penso che gli aa/vv, come quelli di EK beneficiavano dell'ottima pianificazione a monte del servizio, paghino ingiustamente il prezzo: il cibo non era buono, il rinfresco scarso, mascherine e calzini solo a richiesta (diceva un messaggio nel cuore della notte mentre molti già dormivano), etc, ma loro mi sono sembrati molto esperti. Dici tu: "esperti perchè ti porgevano con esperienza un panino?" No, esperti perchè si sono accorti di una serie di piccole cose che riguardavano la mia esperienza di viaggio, anticipandomi più di una volta. Secondo me, cioè, quelli di EK facevano bene un servizio disegnato ancora meglio, loro invece rendevano migliore un servizio disegnato male.
Questo per chi denigra la classe a cui rivolgo invece il mio saluto.

Ora basta però, tutti a nanna. Come è giusto che sia vista l'ora.
L'unica botta di culo che mi capita spesso quando volo: non ho nessuno accanto, e nella fila da tre siamo in due. Almeno...

Mi risveglio qua.





Dopo più di 20 ore di viaggio cominciano i primi effetti deleteri sulla personalità: foto al cesso.



Ci siamo quasi.







Servono il pranzo.



E' immangiabile. Lo rimando indietro e mi mangio il panino che a scanso di equivoci mi ero portato da casa. Tanto è col prosciutto e non può passare la dogana.

Crew rest.



Le mie prime foto al continente australiano.

A sinistra è così...



a destra così...







...il secondo tramonto che vedo in meno di 24 ore.


Ed è un attimo che siamo a terra. Si fa per dire.











Il terminal degli arrivi internazionali è abbastanza anonimo.



E la fila all'immigrazione è non molto lunga, ma molto molto lenta.



Ricordate la battuta del poliziotto a FCO che diceva che non assomigliavo alla foto sul passaporto? Ecco, erano della stessa opinione anche gli agenti dell'immigrazione australiana.
Solo che a Roma, dove semo tutti un po' così, fa gnente, mentre a MEL significa che ti siedi e aspetti mezz'ora che fanno tutte le verifiche del caso. Che dopo 27 ore passate in giro non è che sia proprio un piacere. Più che altro perchè ti vorresti volentieri fumare una sigaretta!

E peccato pure che la sigaretta deve aspettare, perchè dopo che si sono convinti che sei chi dici di essere, devi pure andare a dire al banco QF quello che pensi di loro avendoti consegnato la valigia in questo modo:



(ad onor del vero, pratica risolta in 10 minuti da un addetto gentilissimo)



Anyway...





Nei prossimi capitoli un po' di OT da Melbourne, una breve toccata e fuga a Sydney e un giro nel Queensland. Ma soprattutto il confronto tra le tre principali compagnie domestiche australiane: Tigerair, JetStar e Virgin Australia.

Cheers




Quick link al Capitolo II

Quick link al Capitolo III

Quick link al Capitolo IV
 
Ultima modifica:
Areo! Piu che emigrato a mi me par il diario Di un turista. Pensa a lavurar terrun o vivendo con Mariol sei diventato come lui

Ale amico mio. Bellissima scritura come sempre e in bocca al lupo
 
Mitologica la foto al cesso, ed estremamente coraggiosa la scelta di cambiare aria e sparire dall'altra parte del mondo, hai tutta la mia approvazione e un tantinello d'invidia.

Curiosità: ma sei partito già di lavoro dotato, o alla ventura?
 
Vai Aless, bel TR. Io ho ricordi fantastici di Melbourne (fine anni 90). Devo dire che i miei ricordi di QF sono diversi, devo anche dire che volavo in F o J. Il mio ricordo degli equipaggi QF e' pero' molto simile al tuo.
 
Bel TR complimenti e soprattutto in bocca al lupo per la nuova avventura,a mio avviso non potevi scegliere paese migliore.

Ciò detto, top la foto al cesso. Molto interessante e condivisibile il pensiero sulle differenze tra crew e product di EK e QF: ti fa capire come e in cosa le persone facciano sempre e comunque la differenza.
 
Ottimo inizio. Ma per andare in Australia non ci si improvvisa dal giorno alla notte. Per il visto ti devi mettere in fila mesi prima. Sei andato con il Working holiday oppure con uno sponsor visa? o sei riuscito ad ottenere il visto indipendente?
 
Vero, bellissimo tr come sempre scritto in modo avvincente e convincente. A parte la foto di Belfagor.
Te l'ho già detto in tutte le salse, ma anche qua un fortissimo in bocca a lupo non stona.
 
Prima di tutto in bocca al lupo!!!!! Beh, con Mariol potete già costituire una sezione locale di AC.
Relativamente al TR una sola considerazione: la telecamera al decollo a FCO ti è piaciuta molto, ma molto davvero tanto moltissimo!!!!!!!! :)
 
Come si dice..... in culo alla balena !!!! (ps. non il 380 !)

Una stretta di mano, un abbraccio e complimenti per il TR !
 
Prima considerazione: quando ti chiedi perché la Polizia, in qualsiasi continente, ti guarda male, non cadere nell'errore di credere che sia per la foto sul passaporto. Diccela tutta, e fai vedere con che razza di cappellino hai avuto il coraggio di girare.
Seconda considerazione: la Y di Qantas è una vera schifezza.

TR magnifico, come sempre, scritto con uno stile unico che appassiona. Con tristezza nel cuore, invece, ti faccio i complimento per la scelta di andartene. Scelta ormai obbligata in questo paese di merda per voi trentenni, e probabilmente a breve obbligata anche per le due fasce d'età successiva alla tua (a meno che tu non faccia il sindacalista, nel qual caso questo è un paradiso per te già a vent'anni).

Grazie, in bocca al lupo e ... posta il resto.
 
In questo TR di altissimo livello spiccano due cose: la foto del beduino incontrato in bagno e l'aver nominato gli antichi televisori Mivar.
Auguri per il cambio di emisfero!
@ nicolap: penso che il cappello si veda nella prima foto del sedile 380 EK.
 
Hai una capacita' di scrittura molto accattivante e scorrevole. Bravo.

...Più brutto di una giornata nuvolosa la sera di S. Lorenzo....

TOP


Hai la mia immensa stima per la decisione di andartene da qua. God bless you.
 
innanzitutto in bocca al lupo, purtroppo è davvero brutto essere dentro quel 12,6% o dentro quel 42% :(
TR invece fantastico, come sempre :D