[TR] De otium, o dell’arte di non lavorare.


Scarab

Utente Registrato
26 Aprile 2012
11,153
10,463
Lavorando da un quindicennio nella Perfida Albione non ho mai avuto modo di capire appieno l’italica passione per il “posto fisso”, o il “lavoro a tempo indeterminato”. Io, a parte un brevissimo periodo all’inizio della mia carriera, ho sempre avuto “posti fissi”, permanent roles, chiamateli come vi pare. Ciò non vuol dire che sia sempre stato “al riparo”. Anzi, forse è vero il contrario.

Basta un invito dai capi per una riunione cui non è concesso di dire no. Si entra in sala riunione, o su Teams, e si vede – assieme ai soliti visi e facce note – anche il business partner di HR, e si capisce che c’è un siluro in acqua. L’HR BP mantiene la sua faccia compita, un misto tra Buddha e la principale odiosa nei film di Harry Potter, sai bene quale. Il capo di turno – mai il megadirettore cosmico, uno dei tirapiedi – legge un messaggio preparato in anticipo. In risposta ai cambiamenti dettati dalla situazione economica generale / nuova proprietà aziendale / cambiamenti strategici [delete as appropriate, o inventatevi qualche altra minchiata] siamo costretti a informarvi che le vostre posizioni sono a rischio. A seguire altre formalità, e via che iniziano le danze.

Come dicevo, nella mia quindicennale carriera di travet, mi sono trovato in questa situazione… mmmh, se ci penso bene non ne sono sicuro. Direi almeno cinque volte. Si, almeno cinque. E sono sempre riuscito a sfangarmela; vuoi ri-applicando per il mio lavoro o cambiando impiego e compagnie, in modo strategico. Ma, alla fin fine, anche i più veloci vengono acchiappati e, a settembre 2025, è il mio turno.

Me ne vado dal datore di lavoro di turno senza troppi rimpianti, senza lacrime, e senza mandarli a quel paese; la realtà è che – alla fin fine – ne ho avuto abbastanza pure io. Per cui, a tutti quelli che mi dicono “mi dispiace”, rispondo di non farlo. Anche perchè io sono il primo pinguino a buttarsi dall’iceberg; la scure sta calamdo su tutti.

L’aziendalismo è cosa ancor più stupida della fede calcistica. All’azienda non importa del dipendente u155955, non importa delle settimane passate lavorando dalle 7 di mattina alle 18 di sera, senza pausa pranzo, 5 giorni la settimana e anche qualche weekend. Il dipendente è un asset, una risorsa, e quando è il momento di andarsene ecco che un altro asset, un'altra risorsa, dirà al dipendente che deve sgomberare la scrivania e via.

Era il mio turno e, sinceramente, meglio così. Perché ora, per la prima volta in 15 anni, davanti a me ho almeno un mese dedicato a fare qualunque cosa tranne che guadagnarmi la pagnotta. Infatti, è giunto il momento di spenderla, e poi si vedrà.

Come è la moda degli spot pubblicitari delle case farmaceutiche, un disclaimer: questo sarà un TR lungo. Eterno, quasi. Roba che mi direte, ne sono sicuro, “mobbastaveramenteperò”. Sarà anche un itinerario convoluto, complesso, soggetto a cambiamenti. E sarà anche un itinerario fatto in presa diretta, o quasi. Proverò, insomma, a fare un resoconto a fine giornata di tutti gli eventi. Posto che riesca (e che interessi).

L’unica costante, anzi le uniche due costanti, saranno: velocipedi e barbonismo. Perché così si vuole dove non si può ciò che si vuole, e più non domandate. Ecco, ora che siamo tutti ben intesi, è il momento di iniziare.

A stasera, si spera (tò fa pure rima!)
 
Grande e bentornato nel club!
Mai stato attratto dai posti fissi, ogni volta che me ne sono andato (per scelta o per necessità), sono sempre cresciuto.
Tanti che conosco invece sono rimasti incollati alla loro confort zone ed al relativo ruolo/RAL formato mignon.

Condivido anche qui la metafora dell’aragosta, molto ben spiegata in questo video:


Ad maiora semper.
 
  • Like
Reactions: Sciamano
L’aziendalismo è cosa ancor più stupida della fede calcistica. All’azienda non importa del dipendente u155955, non importa delle settimane passate lavorando dalle 7 di mattina alle 18 di sera, senza pausa pranzo, 5 giorni la settimana e anche qualche weekend. Il dipendente è un asset, una risorsa, e quando è il momento di andarsene ecco che un altro asset, un'altra risorsa, dirà al dipendente che deve sgomberare la scrivania e via

Quanta verità in così poche parole.