Vacanze finite, si torna dall’altra parte del mondo, con lo stesso itinerario dell’andata ma stavolta gli stopover sono due, Londra e Roma.
EY249
TRV-AUH
A320-232
Reg: A6-EIL
ETD: 09.05 (09.03)
ETA: 11.45 (11.44)
In the air 09.16-11.38 (3h52)
Anche questo Terminal, piccolo ma adeguato al traffico che riceve, e’ moderno e funzionale. Sono positivamente colpito dagli aeroporti di provincia indiani.
Il check-in e’ senza particolari complicazioni. Perdo il conto delle volte in cui vengono controllati biglietti, bagagli, carte d’imbarco, passaporto, prima, durante e dopo il check-in. Tra il gate e l’aereo, ad esempio, vi sono 4 controlli. La carta d’imbarco sembra una tavolozza per tutti i timbri che vi vengono apposti. Boh.
Se l’aeroporto e’ di ottimo livello, non altrettanto puo’ dirsi della “lounge” contrattata da Etihad. C’e’ solo questa stanza, con un frigo vuoto ma con musica hindi a palla. Scappo nella zona pubblica che e’ molto piu’ accogliente.
Il nostro A320 arriva puntuale da AUH ma c’e’ un po’ di confusione perche’ all’ultimo cambiano il gate, assegnandocene uno condiviso con il volo Jet Airways che parte alla stessa ora. Il risultato e’ caos assicurato.
La business viene imbarcata per ultima, qui l’imbarco prioritario e’ sconosciuto. Il LF sara’ 16/16, con mi sembra upgrades a manetta, come spesso accade su EY.
Stavolta sono al 3A. La poltrona sembra identica a quella del 321 eppure sono pronto a scommettere che ha qualcosa di diverso.
Buono lo spazio per le gambe, inutile il poggiapiedi, tutto sommato una buona seduta per un volo di 4 ore diurno.
Partiamo in anticipo, fatto sempre gradito quando si ha una coincidenza. C’è un po’ di movimento con EK e Oman Air.
Acqua o succo, piu’ hot towels prima della partenza.
Stavolta fotografo il menu prima che se lo portino via. Un po’ curioso servire un pranzo completo alle 9.05 di mattina. Però questo passa il convento, e visto che mangio indiano da 10 giorni, l’appetito mi sale presto.
Till we meet again.
Il monitor e’ estraibile dal bracciolo ma rispetto al 321 e’ di alcune generazioni precedenti, con bassa definizione e si maneggia con grande fatica.
Arriva l’aperitivo e… le noccioline, ça va sans dire!
Poco dopo viene servito il pranzo: si inizia con un ottimo mezze (caricato a AUH, sospetto), presentato bene.
Nonostante mangi solo pesce o paneer da due settimane, scelgo il Nile perch, anch’esso molto buono.
Avanti con un gelato (anzi, due).
E per chiudere, un espresso. La qualità dei pasti Etihad non delude neppure in J.
Impressionante anche e-Box che, nonostante sia una versione un po’ più light rispetto agli aerei più grandi, ha comunque un buon assortimento di programmi, e anche la camera esterna (cosa che mi sembra manchi su QR che anche ha 320 con configurazione analoga).
Da qui in poi mi metterò a guardare qualche serie televisiva.
Quando tagliamo la costa omanita iniziamo a scendere.
Chiedo un ultimo espresso prima dell’atterraggio. Il servizio su questo volo è un po’ sotto la media e l’equipaggio non e’ particolarmente proattivo, ma quantomeno si fa vedere in cabina. E la presentazione su EY è elegante.
Curiosa l’autostrada che finisce nella sabbia.
In lontananza mi sembra di vedere la Moschea di Sheikh Zayed.
Downtown AUH.
Atterriamo puntualissimi.
Che ci fa un 380 AF in area tecnica ad AUH?
Sbarco ai remoti ma con bus dedicato.
Nonostante lo sbarco ai remoti, con nessuna fila al controllo di sicurezza sono in lounge alle ore 12, appena 15 minuti dopo l’atterraggio. Probabilmente un record.
E’ la prima volta che visito la lounge con la luce del sole. E’ molto gradevole.
Non faccio in tempo a sedermi che un cameriere mi offre da bere. Opto per uno Shiraz australiano.
Sempre loro, immancabili su AC, ma stavolta pralinate.
Per accompagnare il vino il cameriere suggerisce uno snack di formaggi. Accetto, soprattutto dopo 10 giorni di paneer che finisce per uscirti dagli occhi.
Pure Style & Shave è stata chiusa. Pazzesco quanti servizi hanno tagliato in 18 mesi in EY. Ripiego quindi su un altro massaggio.
EY17
AUH-LHR
A380-861
Reg: A6-APH
ETD: 13.55 (14.24)
ETA: 18.45 (19.08)
In the air: 14.43-18.50 (7h07)
Un’ora prima della partenza vado al Gate, poco lontano dall’area commerciale, dopo aver fatto incetta di datteri e frutta secca.
Ecco il ciccione, arrivato in ritardo da JFK, che viene preparato per il volo per LHR.
A causa del ritardo aspettiamo una decina di minuti prima di salire a bordo.
E da qui in poi tutto è decisamente più fluido.
Stavolta scelgo il Rosé, versato al posto.
Caffè arabo.
Ancora lui!
Tutto lo spazio per sistemare il bagaglio a mano è qui, non essendovi cappelliere, il guardaroba è relativamente stretto.
Nel guardaroba in compenso c’è una borsa di carta brandizzata per infilarvi il pigiama da portare via (che è molto comodo), l’amenity kit, ecc… .
Ci sono anche alcuni scompartimenti per oggetti più piccoli tipo cellulare, passaporto, occhiali, ecc… .
Il laptop però non entra in nessuno di questi e si può sistemare solo qui.
Tarmac monocolore EY.
Mentre partiamo, con 25 minuti di ritardo, inizio a vedere un film sul sequestro Getty.
Decolliamo alle 14.43. Siamo 8 su 9, The Residence invenduta anche su questo volo. Mi chiedo se funzioni come prodotto che, almeno per questo itinerario, aveva un costo di circa 2.5 volte superiore alla F.
Dopo il decollo scelgo lo Chardonnay, australiano anche lui, con piccoli antipasti.
Stavolta mi intrattengo un po’ con la Chef esaminando le varie opzioni.
Il film intanto prosegue, purtroppo non molto edificante per l’Italia (ignoravo la storia…).
Zuppa. L’AV ha aggiunto per guarnizione i tortellini alla ricotta dal piatto principale.
Salmone.
Sorbetto al limone.
Lombo d’agnello con la salsa della carne servita a lato. Scelto solo perché la chef mi aveva rassicurato sulla cottura, e ho cambiato la guarnizione a lato.
Ottima anche in questo caso la presentazione, con l’aggiunta di sale grosso.
E la cottura è perfetta.
Sempre su suggerimento della chef scelgo il dolce ispirazione locale, meno elaborato ma certamente altrettanto calorico (la torta con miele e noci), accompagnato da gelato.
Se devo dare un voto, e’ un 10 pieno, per qualita’ degli ingredienti, scelta del menu, presentazione dei piatti, preparazione e servizio. Nonostante i tagli, non c’e’ storia.
Il servizio non e’ da meno, attento, preciso, proattivo (cosa non facile con suites chiuse). Si interagisce indistintamente con le tre AV, gentilissime e sempre sorridenti, che lavorano in F, non mi e’ chiaro come si organizzino tra loro il lavoro, ma funziona, e molto bene.
Unica stranezza, il Capo cabina non si fara’ per niente vedere.
Arrivati qui e’ finito anche il film, ed e’ ora di una piccola siesta.
Dopo un’oretta guardo un po’ di TV dal vivo. Come detto la poltrona reclina solo minimamente, qui e’ con l’estensione massima…
La parte finale del letto fa da poggiapiedi.
In TV passano la pubblicità di Singapore Airlines, fa un certo effetto sulla concorrenza…
Finché siamo a due ore da Heathrow.
Viene portata una hot towel e chiesto se gradisco uno snack. Scelgo lo ‘steak frites’ chiedendo cottura al sangue. Nessun problema, e’ la risposta. Speriamo bene.
Mentre l’AV mette via il letto faccio qualche altra foto in giro.
Il secondo bagno, quello piu’ piccolo ha la doccia e non sembra essere particolarmente comodo: su Emirates e’ circa il triplo! Neppure su questo volo mi sembra lo usi nessuno.
L’altro bagno, oltre che piu’ ampio, e’ arredato meglio.
Nella Lobby stavolta c’e’ un passeggero che sta telefonando.
Sulla parete del galley c’è una vetrina con un bricco, che però stranamente non è quello con cui servono il caffè arabo durante l’imbarco. L’AV dice che è puramente decorativo.
Da qualche parte sulla Germania, ‘se rimagna!
Il filetto viene servito con patate fritte e salsa bearnaise a lato. Presentazione ineccepibile.
E che gli vuoi dire a un catering cosi’…
Ecco il Menu prima che passino a ritirarlo. Ma che se ne faranno mai? Non mi sembra venga riciclato.
Questa pero’ mi sfugge. Che senso ha caricare cibarie per la prima colazione per un volo che ha come orario 13.55-18.45?
Un ultimo espresso prima di iniziare la discesa.
Si atterra con Vasco.
Lo spesso strato di nuvole prelude a un tempo de mexxa…
Nessun holding oggi, solo questa lieve svirgolata.
CVD
C’è una breve attesa per i bagagli, mentre mi sembra scarichino prima quelli da AUH, e poi quelli in transito.
Circa un’ora dopo l’atterraggio sono qui per gli ultimi 40 minuti di viaggio, per oggi, sulla linea più amata dal nostro biellese.
Con un’escursione termica di oltre 30 gradi, per non parlare di quella umana, welcome to the glorious British spring!
