[TR] C'era un ragazzo, che come me... (EN, EK, VN, VJ, 11 voli)


Parte 7 – “At altitude,
I greet the infant day with engine song,
My contrails etched on endless morning blued,
And rare abandon urging me along.
It's here, unfettered brother men enthrall
To first-light flight, the one judged best of all”
(“Taps on the Wall. Poems from the Hanoi Hilton”, John Borling)

HOI-HAN | 321 | Y | Vietnam Airlines

La sera prima prenoto il transfer in auto per l’aeroporto di Huè; poiché il volo è nel primo pomeriggio, mi concedono un late check-out, che mi permetterà di uscire a fare un ultimo giro la mattina, e di ripartire dopo aver fatto una doccia. L’aeroporto è a una quindicina di km dal centro città; quindici km di musica vietnamica tamarra a palla, con il gatto di plastica che muove la zampetta a ritmo di disco music nella mia Toyota beige tenuta maniacalmente; tutto sommato divertente, poteva andare peggio (ho avuto solo un fugace contatto con la musica neomelodica vietnamita, roba che Gigi d’Alessio al confronto è roba di qualità).

Arrivato all’aeroporto constato che è vuoto, con solo due voli previsti nelle prossime ore; faccio una foto all’esterno, rientro per fare il check-in e me ne vado a mangiare un boccone ad un ristorante che è sorto di fronte al terminal.

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La struttura è abbastanza recente, particolarmente anonima e il personale abbastanza scazzato. In questo caso non ho potuto fare il web check-in poiché l’aeroporto di Huè non è tra quelli disponibili, per cui al banco chiedo un finestrino; lascio la valigia e vado diretto ai controlli di sicurezza, condotti con l’abituale solerzia dagli addetti locali. Il lato airside è di una tristezza infinita: una specie di risto/bar, una sfilza di negozi di souvenir e paccottiglia varia, un rivenditore di aglio e cipolla.

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Trovo dei modellini di Vietnam Airlines abbastanza improponibili:

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Anche fuori non è che ci sia chissà cosa da vedere

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Per fortuna l’aereo arriva puntuale da Hanoi, verso la quale ripartirà altrettanto in orario.

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Gentili signorine mi attendono al gate.

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Tratta: HUI-HAN
Volo: VN1542
Aereo: Airbus 321-231
MSN:
3355
Reg: VN-A357
Primo volo: 18/01/2008

Consegnato il: 30/01/2008
Posto: 35A
Gate: ?
Dep Sched/Gate/Runway: 15.25/.../...
Arr Sched/Gate/Runway: 16.35/.../...

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L’imbarco parte in orario; ci fanno salire sul solito interpista per i cinquanta metri scarsi che separano l’aerostazione dall’aereo.

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Salgo da dietro – il 35A è piuttosto in fondo – e mi accomodo per fortuna lontano da un nutrito gruppo di italiani chiassosi e fastidiosi (c’era tutta la famiglia allargata, con tipo sei nonni e prozii, dieci genitori e cinque figli). Scene pietose con le aa/vv, visto che il dialogo era tra sordi, ovviamente inglese manco a parlarne. Una in particolare era parecchio incattivita da tutta la baraonda. Io li avrei sbarcati, ma sono un boarding-nazi: quando sali, mettiti a sedere, allaccia la cintura e non rompere i coglioni. C’era anche un nutrito gruppo di olandesi e di tedeschi, ovviamente molto più composti, anche quelli che si erano fumati tre cannoni a testa in bagno prima di imbarcarsi (o forse proprio per quello).


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L’aereo ha qualche hanno di più del precedente, per il resto è uguale ad esclusione del poggiapiedi incorporato nel sedile di fronte. A fianco a me ho un vietnamita che passa tutto il tempo dell’imbarco a fare spunte su liste infinite di cargo navali, usando il telefono come calcolatrice. Le aa/vv passano a controllare la cabina e fanno gesto al signore di alzare il tray; questo la guarda, fa finta e poi si rimette a fare calcoli. La stessa aa/vv ripassa ma non lo vede. Demo sicurezza dagli schermetti a discesa e stiamo già rullando. Visto che il tizio continua a farsi i suoi conti, lo approccio con un Excuse me Sir molto educato e gli dico gentilmente di chiudere il tray; mi guarda come si guardano i marziani, prendo la safety card e gli indico il simbolino di tavolino chiuso. Capisce, lo chiude e continua imperterrito con il telefonino e i suoi fogli appoggiati ad una gamba.

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Decolliamo senza fermarci in testata pista; la salita e buona parte del volo saranno parecchio turbolenti. Il comandante si farà sentire una volta sola, in crociera, per dare qualche info sul meteo a destinazione (non ho afferrato il nome ma credo fosse francese).

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Il volo è un voletto di meno di un’ora effettiva; il servizio, come sull’altro, consiste in una bottiglietta di acqua e salviettina umidificata.

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Il mio IFE

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Il tempo vira verso il bello e durante la fase di discesa si vedono delle spettacolare formazioni rocciose alla nostra sinistra, che è guardacaso dove sono seduto io :D

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Ad un certo punto, già stabilizzati in finale (e flap estesi parzialmente) sento gli IAE ruggire; meno di due secondi dopo il muso viene tirato su in modo piuttosto nervoso e improvviso e riprendiamo quota; ho il sedere e la schiena spiaccicati contro il sedile (avevo appena finito di fare un video e stavo aspettando di fare quello dell’atterraggio). Mi erano già capitati dei go-around, ma mai così violenti. Purtroppo dal cockpit non arriverà nessuna indicazione sul motivo del go-around. La cabina è ammutolita, per fortuna però non si vedono scene di panico. Purtroppo non c’è traccia di nulla su Flightradar24.

Iniziamo a girare in holding (staremo in aria circa trenta minuti in più del previsto) passando sulla verticale dell’aeroporto almeno due volte, prima di rientrare in circuito, ristabilizzarci e completare, stavolta normalmente, l’atterraggio.

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Durante l’atterraggio, al mio vicino suona il telefono (e risponde pure!). Ovviamente dal gruppo di italiani parte l’applauso. Mentre rulliamo, il purser legge il solito benvenuto incluso il “We hope you enjoyed your flight with Vietnam Airlines today", con tutto l’aereo che scoppia a ridere.

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Sbarchiamo ai remoti (uff) e ci bussano fino al terminal, dove le valigie usciranno col contagocce. L’autista dell’hotel è già pronto di fuori, passiamo davanti al costruendo nuovo terminal (con capitali giapponesi) e mi godo il tramonto per il lungo tragitto fino al centro di Hanoi.

Appena riesco metto su un po' di OT su Hanoi e baia di Ha Long e poi il ritorno HAN-SGN-DXB-MUC-BGY.

DaV
 
Fantastico TR, mi sono letto tutte le parti stasera, quindi posso anche andare a dormire :D
Ottime mete e anche compagnie insolite per i più, che fortuna il volo da Dubai in business!!
 
Prima di tuffarmi nel lungo TR del ritorno, un paio di foto e considerazioni su Hanoi. La capitale vietnamita è una città sorprendentemente vivibile, sia nella sua anima francese composta da ampi boulevard alberati, sia nella sua anima vietnamita fatta di vicoli stretti e case addossate una all’altra. I ritmi sono meno frenetici che a Saigon, anche se il traffico di motorini è comunque caotico. Nel periodo in cui sono stato io c’era un caldo umido pazzesco, il record sono stati i 37C con indice di calore a 47.


Tanto per sottolineare che i francesi, di qua, sono passati e hanno lasciato il segno:

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Il bello è ovunque, dal nulla, può sbucare fuori un piccolo tempio o una grande pagoda.


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Quartieri moderni a nord

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e quartieri storici in centro

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Hilton Hanoi. Tra gli ospiti illustri anche il senatore McCain

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Il distretto centrale è ancora organizzato in base ai negozi delle vie: ci sarà la via dei venditori di pellami, quella dei fabbri, quella dei venditori di giocattoli, ecc. Comodo, così uno sa già dove andare per comprare quel che gli serve :D

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Un intero quartiere è dedicato a Ho Chi Minh, con il mausoleo e il museo. Ho saltato il mausoleo perché andare in giro in pantaloni lunghi, con quel caldo, solo per vedere la mummia di uno statista... anche no.
In compenso il museo è una raccolta di oggetti così senza filo logico che merita la visita solo per il nonsense surrealista che ingenera nello spettatore.

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Purtroppo non ho visto passare un singolo treno, di qua. L'idea era di fare una foto col treno di passaggio, purtroppo nisba...

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Il fiore nazionale e simbolo di Vietnam Airlines: il loto

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Piccolo IT sull’OT: il museo militare contiene un bel po’ di aerei risalenti alla guerra del Vietnam e un monumento fatto con pezzi di aerei abbattuti (sia americani che vietnamiti), tra cui pezzi della turbina di un F111:


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Infine un paio di foto sulla splendida baia di Ha Long e cava di Thien Cung



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[cont]
 
[h=1]Parte 8 – “The joining today reaffirms Vietnam Airlines’ position as a major carrier in the Southeast Asian region as well as a strategic partner of SkyTeam” (Dr. Pham Ngoc Minh, President and CEO of Vietnam Airlines)”[/h] HAN-SGN | 332 | J | Vietnam Airlines

Ahimè, anche queste vacanze giungono al termine. Il ritorno avrà il tortuoso routing HAN-SGN-DXB-MUC-BGY, con due stop over lungo la rotta, uno a Dubai e uno a Monaco. Il primo passo è il volo di ritorno su Saigon; le due città sono collegate da decine di voli ogni giorno di Vietnam Airlines, VietJetAir e JetStar; VN opera quasi esclusivamente con wb (sia 332 che 772). Poiché il volo da SGN per DXB è alla sera tardi, decido che posso prendermela con calma e optare per una partenza pomeridiana da Hanoi. Dato che avevo già sotto la cintura due voli con i 321 VN, e visto che i voli domestici con wb sono una specie di specialità asiatica, decido di prenotare con VN scegliendo uno dei voli operati da wb. Decido inoltre di prenotare in J per un po’ di motivazioni: la differenza di prezzo abbastanza limitata con la Y flessibile, la possibilità di imbarcare 32kg di bagaglio (la allowance di EK è di 30kg in Y, quindi mi posso dare alle spese pazze) e la necessità di avere una tariffa flessibile in modo da poter cambiare il biglietto senza penali in caso di variazioni improvvise o problemi – un nuovo SGN-MIL mi sarebbe costato molto di più.

Rimane il dubbio: Airbus 330 o Boeing 777? Dato che sul 777 mi ci farò 7 ore sul volo successivo, opto per il 330, giusto per avere un po’ di varietà.

Il pomeriggio della partenza arriva a prendermi il solito autista prenotato con l’hotel per i quasi 50 minuti di viaggio fino al Noi Ba International Airport. Lungo la strada ci sono alcune mucche che passeggiano sulla corsia più di sinistra. Il mio autista si gira e mi fa “pho bo!” con un ghigno divertito, facendo il gesto di portarsi del cibo alla bocca. Il pho bo è una zuppa con tagliolini e carne di manzo. Ripassiamo davanti al nuovo terminal in costruzione.

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Senza altri incidenti arriviamo in aeroporto puntuali. La zona dei check-in di J è una bolgia incasinatissima, con le file ai banchi c-in che strabordano fuori dalla zona loro designata e andando ad intasare anche le aree di passaggio. Ovviamente becco la coda più sfigata, 30 minuti di attesa. Non che le altre code siano più veloci... le addette al c-in nel frattempo impartiscono ordini furiosi ai walkie-talkie, ovviamente mentre controllano i documenti di viaggio e accettano il pax. Da notare che questo casino allucinante non c’è nei banchi di Y.

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Lascio la mia valigia, che segna un misero 21kg quando tutti gli altri imbarcano due o tre bagagli per 40, 50 e anche più kg, violoncelli, tavole da surf, bauli interi (non Louis Vuitton però). Mi sento un pezzente. Finestrino? Sì grazie. La ragazza mi lascia la carta d’imbarco e l’invito per la lounge. Mi dirigo subito verso la corsia del fast track, che è a dieci metri dal c-in; ho ancora su la cintura e dimentico la bottiglietta d’acqua nello zaino, ma nessuno se ne cura. I pax di J non possono essere terroristi. Un addetto svogliato controlla appena che il nome sul passaporto corrisponda a quello stampato sulla carta d’imbarco. Sono allarmato da tanta leggerezza.

Ci sono due lounge, una di VN e una dell’aeroporto. Ovviamente quella di VN è pienissima, l’altra è vuota ma i pax di VN non possono accedere (butto dentro comunque la testa e vedo solo un paio di generalissimi in uniforme). Consegno l’invito e mi accomodo in uno dei pochi posti vuoti; la saletta è piuttosto piccola. C’è una piccola area business con computer, un bancone bar, un buffet piuttosto striminzito e un paio di frigoriferi con le bevande fredde. Basta. Mi prendo una bottiglietta di te verde al limone (un intruglio locale di cui mi sono innamorato), un po’ di frutta e al banco chiedo un “iced coffee, vietnamese style, please”. Piccolo problema, le addette al bar non parlano inglese. Cioè, caffè lo capiscono, ma mi servono un caffè già pronto, da una caraffa, in una tazza da capuccino. Insisto con “condensed milk”, poi provo con milk e poi con cream, ma non c’è verso, non capiscono. Manco ci provo a chiedere il ghiaccio (il caffè è comunque a temperatura ambiente).

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Intuisco che ci sia un servizio di ristorazione caldo quando vedo una delle inservienti portare al signore seduto in fronte a me una ciotola di pho bo fumante. Posate di plastica...

Cinque minuti prima che inizi l’imbarco mi alzo ed esco e vado a farmi un giro per il terminal, che non offre molto da vedere, a parte i meravigliosi biscotti Milano, prodotto da un’azienda americana che aveva diffidato il comune meneghino a utilizzare il marchio “Milano” per esportare negli USA merchandising col nome della città. Zotici.

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Mi metto in coda che l’imbarco per i clienti J e Sky Priority è già iniziato.

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Tratta: HAN-SGN
Volo: VN257
Aereo: Airbus 330-223
MSN:
299
Reg: VN-A374
Primo volo: 17/09/1999

Consegnato il: 12/10/2009
Posto: 4K
Gate: 9
Dep Sched/Gate/Runway: 16.40/16.50/...

Arr Sched/Gate/Runway: 18.40/.../18.49

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Questo è il magro bottino che vedo passeggiando lungo il finger vetrato

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Due aa/vv accolgono i pax alla porta, indirizzandoli nel corridoio giusto. Una terza gira per la cabina, che appare un po’ datata.

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La terza aa/vv che gira ritorna, ora che la cabina inizia a riempirsi, portando i welcome drink direttamente da vassoio. Prendo un succo d’arancia, disgustoso da quanto era dolce e chimico. Una quarta aa/vv (ma quante ce ne sono a bordo!) fa il giro portando, in ordine completamente casuale, le cold towels, ci sono pertanto pax che hanno già il drink ma non le salviette, e viceversa.

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Viene aperta la R2 per far salire un pax in carrozzella. Potrei ammirare da vicino la complicata bellezza dei meccanismi di chiusura di un portellone aereo, ma il vetro sabbiato mi impedisce tale gioia.

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Intanto posso vedere il vicino fare pushback, dagli altri miei due oblò.

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Ehi, ma è un Lao Airlines! E chi l’ha mai vista prima dal vivo!

Parte poi un 321 di compagnia e, tre minuti dopo, un rombo riempie la cabina dell’aereo (e penso tutta la zona circostante): una MiG-21 dell’Aeronautica Vietnamita parte full afterburner – peccato non essere riusciti a fotografare il momento.

Stiamo ancora imbarcando intanto, così vado avanti nella mia attività di spotter.

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Nel frattempo vengono distribuiti i giornali – prendo l’unico in lingua inglese, che si rivelerà una lettura piuttosto interessante (la news della settimana è che Stati Uniti e Vietnam stanno iniziando a collaborare su iniziative di difesa e uno dei loro generali è in visita ufficiale in quei giorni). Poco dopo l’imbarco viene completato, vengono ritirati i bicchieri vuoti e le salviettine ed effettuata la demo di sicurezza, manualmente. La cabina di J è piena (e sospetto anche quella di Y). Il rullaggio richiede poco tempo e attimi dopo siamo in testata 11R per il decollo verso Saigon.

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Decollo e salita sono piuttosto brillanti e decisamente confortevoli.

https://www.youtube.com/watch?v=LhYBp-tHf2o

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Siamo circondati da nuvoloni minacciosi. Dopo circa quaranta minuti dal decollo servono la “cena”; non vengono dati i menu, capisco dopo che semplicemente non servono, ma passano a prendere le ordinazioni per il beveraggio; chiedo un te freddo.

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L’unica a/v mediamente carina di tutti i voli interni in Vietnam che ho preso.

Mise en place

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Le aa/vv portano singolarmente fuori dal galley il vassoio e contestualmente portano anche da bere. Bene, il mio te freddo è diventato acqua di fonte :D

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Il panzerotto, caldo, è ripieno di funghi e una salsa credo al formaggio, non meglio identificabile, ma edibile. Il tortino era buono invece. Su un volo di due ore mi aspettavo qualcosa in più, francamente.

Questo è il massimo recline della poltrona:

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Non ci sono le bocchette personali per l’aria condizionata.

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Tramonto (circa)

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È il momento di fare una visitina alla toilette.

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Prima di iniziare la discesa distribuiscono nuovamente towels, stavolta hot e profumate al limone. Passiamo proprio a fianco ad un bel cb temporalesco, con tanto di fulmini e saette.

http://youtu.be/1Aot0nWYpSI

L’avvicinamento è, come prevedibile, ballerino. Atterriamo sotto una pioggia battente. Mentre rulliamo verso il terminal, vedo il C-32 USAF (la foto è orrenda).

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Scendendo, saluto l’equipaggio e vado al nastro bagagli per ritirare il mio, che esce ragionevolmente in fretta – grazie baggage priority.

Esco dal terminal e, sotto la passerella coperta, mi reco al terminal internazionale lì a fianco.
 
Parte 9 – “Fly Emirates to Dubai and discover one of the world’s fastest-growing cities, and a place where ultra-modern development sits alongside traditional Arabian culture” (www.emirates.com)

SGN-DXB | 772 | Y | Emirates
DXB-MUC | 388 | Y | Emirates

Mancano ancora alcune ore all’apertura del check-in Emirates; il check-in e il posto l’ho già scelto online, tuttavia viene indicato che è obbligatorio recarsi al banco per la verifica dei visti e l’emissione della carta d’imbarco; io devo andarci comunque per depositare la valigia. Vado a trovare un posto dove mangiare un boccone e mi ripresento un paio d’ore dopo; i banchi aprono puntuali.

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L’addetto che fa check-in mi conferma che il bagaglio verrà spedito fino a MUC.

Mi reco subito ai controlli, prima del passaporto, dove la carta d’imbarco viene timbrata, e poi al metal detector, dove stavolto mi tolgo di togliere la cintura.

Nonostante l’orario notturno, ci sono un po’ di voli in partenza che rendono l’ambiente vagamente popolato.

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Tutti i gate sono ad un livello inferiore rispetto alla zona commerciale; la divisione dei flussi tra chi deve già imbarcarsi e chi invece può ancora gironzolare è intelligente e permette di avere zona non ingolfate di persone.

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Tratta: SGN-DXB
Volo: EK939
Aereo: Boeing 777-21H(ER)
MSN:
29324 LN: 171
Reg: A6-EMK
Primo volo: 15/10/1998

Consegnato il: 30/10/1998
Posto: 37A
Gate: 17
Dep Sched/Gate/Runway: 00.25/00.10/...

Arr Sched/Gate/Runway: 4.35/3.53/...

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L’imbarco viene chiamato puntuale; anche questo volo sarà pieno, non avrò però la fortuna dell’upgrade. In fase di prenotazione/c-in ho scelto il posto finestrino di una delle file da 2 in coda alla cabina di Y – un pax solo a fianco è meglio che due.

Come sempre le aa/vv accolgono con sorrisi tutti i pax e li indirizzano nelle rispettive zone. Nonostante il volo pieno, l’imbarco avviene in modo molto veloce e ordinato – sarà l’orario, sarà che tutti vogliono sedersi e mettersi a dormire...

Il sedile è più o meno come quello del 380; l’ICE è di qualche generazione più vecchio ma non si impianta neanche una volta. La scelta di film e musica è più limitata.

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Il menu è già presente nelle tasche, insieme al cuscino e alle cuffie. Sul 777, quelle di Y sono quasi inutilizzabili, la cabina è troppo rumorosa. Non che abbia comunque intenzione di far altro tranne che provare a dormire... vengono anche distribuite le hot towels, che come al solito causano una piccola ustione di massa.

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Sblocchiamo in anticipo e ci dirigiamo verso la testata di non so quale pista, mentre sui monitor scorre la demo di sicurezza.

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Il decollo è poderoso e balliamo che è una bellezza in balia dei venti. Per una quindicina di minuti non si vedrà altro che il riflesso del beacon nelle nuvole.

Appena siamo stabilizzati in quota, le aa/vv partono con il servizio – in versione sprint, in modo che tutti possano mangiare e andare a dormire il prima possibile.

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Prendo il pollo; la cena, pasta cementificata a parte, non è male. Poco dopo passa il carrello del beveraggio, prendo una 7Up.

Finito tutto e sparecchiato, provo a dormire un po’, con alterne fortune; mi sveglierò molte volte e mi riaddormenterò altrettante, grazie anche alle innumerevoli turbolenze lungo tutta la rotta, soprattutto sull’India.

Quasi due ore prima dall’arrivo vengono accese le luci in cabina per la colazione. A me è sembrato un po’ troppo presto, per la colazione che era, poi...

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La brioche appena la toccavi si appallottolava su se stessa. Il muffin era un mattone, mi ci sono voluti due te per riuscire a deglutirlo. Buona la frutta, a parte l’ananas che mi causa sempre acidità di stomaco e che quindi non tocco.

Dopo un’altra ora e mezza di turbolenze assortite, siamo finalmente in atterraggio a Dubai. Purtroppo niente foto, tanto era tutto buio.

Una volta sbarcati, con quaranta minuti di anticipo e con già 36C alle 4 del mattino, siamo sugli interpista per una comoda gita di DXB di oltre trenta minuti. A differenza di quasi tutti gli altri pax, questa volto non vado per i transiti ma seguo il percorso per l’immigrazione. Prima di fare qualcosa di irreparabile, mi fermo al banco informazioni e chiedo riguardo il visto all’arrivo per i cittadini UE: non viene rilasciato alcun visto, viene solo timbrato il passaporto e si può stare nel paese fino a 30 gg.

La guardia di frontiera mi timbra il passaporto e si mette a fare due chiacchiere, l’atmosfera è molto rilassata.

Dato che non sta neppure albeggiando, e la metro partirà solo tra un bel po’, vado a fare una seconda colazione come si deve.

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Ci sono già altri TR su Dubai e, vista la giornata caldissima (verso le 13 si toccheranno i 48 gradi), il mio non avrà nulla da aggiungere, anche perché lo passo essenzialmente al chiuso. Metto solo una foto di lui, sul quale salirò verso le 10 e mezza:

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[cont.]
 
Ultima modifica:
Verso le due riprendo la metro per tornare in aeroporto.

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La struttura esterna, che finalmente riesco a vedere, è molto bella.

Ripasso i controlli passaporti e in un amen sono di nuovo nella zona principale del terminal. Col trenino vado agli A e da lì, tramite ascensori e scale mobili, sono di nuovo nel cuore del terminal, pronto per mangiare qualcosa :D

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Purtroppo l’hamburger di Shake Shack è abbastanza mediocre (untissimo, più che altro), una delusione.

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Tra un giro e l’altro per il duty free, mi accorgo che l’imbarco è già aperto; vado di corsa al mio gate, dove invece è ancora chiuso. Aprirà una quindicina di minuti dopo.

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Tratta: DXB-MUC
Volo: EK51
Aereo: Airbus A380-861
MSN: 25
Reg: A6-EDH
Primo volo: 13/07/2009
Consegnato il: 18/01/2010
Posto: 87K
Gate: A9
Dep Sched/Gate/Runway: 16.25/16.26/...
Arr Sched/Gate/Runway: 20.50/20.51/20.45

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Per fortuna, stavolta l’imbarco avviene direttamente da finger; la chiamata è per zone, con la zona C chiamata per prima dopo i pax con assistenze e famiglie con bambini. F/J e FF imbarcano separatamente. Ad essere onesti, c’è una confusione incredibile, con passeggeri a caso in coda e rispediti indietro.

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Le gentilissime assistenti di volo di Emirates, ancora una volta, indirizzano i pax nelle aree rispettive. Questa volta ho preso posto dietro, sperando di poter vedere un po’ meglio l’enorme ala del 380. Il comandante si presenta (tedesco) e darà innumerevoli informazioni sulla rotta e il tempo in volo, sottolineando che passeremo sull’Iran anziché sull’Iraq.

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Appena chiuso l’imbarco iniziano i giri di hot towels; push back e video di sicurezza. Stavolta del decollo ho un video :)

http://youtu.be/u6cxBoAiR1w

Anche in questo caso, la cabina rimane molto silenziosa, anche se il rumore è più avvertibile rispetto ai posti posizionati anteriormente l’ala. Il cicciobus si alza con un sussulto, sembra quasi che ti faccia un favore a staccare le ruote da terra. Ma è incredibilmente confortevole.

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Il tempo previsto di volo è di poco più di 6 ore, che trascorrerò guardando un film, con ascoltando musica (la mia, non quella dell’ICE) e giocando ai vari giochini presenti sull’ICE. Come promesso, passeremo direttamente sull’Iran. I paesaggi sotto di noi sono lunari, bellissimi.

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Prima che inizi il servizio di bordo, viene attivato il mood lighting in versione tramonto.

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Cena buona, l’agnello era speziato il giusto e anche il riso era particolarmente commestibile per essere cibo da aereo. Intanto attacco bottone con la mia vicina, una ragazza tedesca di ritorno dalla Thailandia. Scopro che è vegetariana e intollerante al lattosio ma, non avendo fatto richiesta del pasto speciale, rimane quasi a bocca asciutta. Le offro i miei crackers, il panino e la strana salsa rossa, tutto il resto conteneva carne o derivati del latte...

Dopo cena vado a sgranchirmi un attimo le gambe...

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... mentre sorvoliamo cumuli di panna montata

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Dai che manca poco

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Mi fa impazzire quando l’ala incontra lo strato nuvoloso durante la discesa, vederla scomparire e riapparire. Forse è la cosa che mi piace di più quando volo, insieme al decollo.

http://youtu.be/L3bHEvstilI

http://youtu.be/tCiZXdy-yUc

Rulliamo fino al terminal 1, dove sbarchiamo con un lieve ritardo. Scendo tra gli ultimi, faccio un paio di foto alla cabina e una assistente di volo mi chiede se ne voglio una con me dentro – in genere rifiuto perché non amo essere fotografato, ma si può deludere un angelo così? Si preoccupa un po’ che la cabina è ora tutta in disordine, mi dice che la foto sarebbe venuta meglio all’imbarco.

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Al controllo passaporti ci sono solo due postazioni aperte, col risultato che si creerà un ingorgo allucinante. Mi metto in coda e sarò tra gli ultimi a passare. Al ritiro bagagli, per cambiare, c’è una ressa incredibile, lo spazio è davvero angusto e cinquecento persone, più un volo di lungo di Condor, lo saturano completamente.

Per non farmi mancare nulla, mi fermano anche per un controllo doganale random. Accertato che non sto contrabbandando sigarette o droghe, posso finalmente lasciare il terminal e andare a prendere la S8 per dirigermi verso il mio hotel e cadere tramortito a dormire nel giro di cinque minuti da quando metto il piede in camera.

In alto i cuori, che manca solo il ritorno più spotting a MUC, online entro il fine settimana :D

DaV
 
Magnifico, guarda di fare un altro viaggo del genere presto, che aspetto altri TR! Un consiglio per i video, usa il tag :)
 
Penso che già scrissi che il Vietnam deve essere una delle mie prossime mete asiatiche assolutamente e il tuo giro è stato davvero bello e ben fatto, complimenti! Anche se avrei voluto un book fotografico della baia di HaLong:D
Per caso hai fatto una mappa con i tuoi spostamenti per essere consultata?
 
Magnifico, guarda di fare un altro viaggo del genere presto, che aspetto altri TR! Un consiglio per i video, usa il tag :)

Grazie! Ora ci provo (ad usare i tag video).

Penso che già scrissi che il Vietnam deve essere una delle mie prossime mete asiatiche assolutamente e il tuo giro è stato davvero bello e ben fatto, complimenti! Anche se avrei voluto un book fotografico della baia di HaLong:D
Per caso hai fatto una mappa con i tuoi spostamenti per essere consultata?

Purtroppo il tempo ad Ha Long faceva schifo, di foto ne ho fatte poche alla fine. Non ho fatto una mappa (l'itinerario è comunque come descritto nel TR).

bellissimo!!! peccato che siamo già alla fine :sconfortato:

Peccato che il viaggio sia finito, il TR è stato un parto! :D

Wow, che destinazioni, e che paesaggi, complimenti davvero bello! Attendo il seguito.

Grazie! Ultima parte online tra qualche minuto.

Fantastico TR, mi sono letto tutte le parti stasera, quindi posso anche andare a dormire :D
Ottime mete e anche compagnie insolite per i più, che fortuna il volo da Dubai in business!!

Già, sfortuna che la fortuna sia stata una volta sola :( :D

Due minuti e la fine è online.

DaV
 
[h=1]Parte 10 – “The use of turquoise, the corporate colour of Air Dolomiti, combined with grey, donates elegance and refinedness, the unmistakeable traits of the Airline” (Air Dolomiti press release)[/h] MUC-BGY | E95 | J | Air Dolomiti

Dopo un sonno ristoratore più lungo del preventivato (mi sveglio alle 10 e suonate, in tempo per colazione), richiudo la valigia per l’ultima giornata di vacanza. L’idea, già pianificata, è quella di fare un po’ di spotting da una delle colline nei pressi delle piste di MUC, e visitare i tre aerei storici che stazionano al visitor centre (servito da una fermata della Sbahn), un parco molto frequentato da famiglie – beati i paffuti pimpi tedeschi che possono crescere con gioia in mezzo al JetA1 e alle sciekimike.

Lascio il bagaglio in albergo (convenientemente locato a una quindicina di minuti di Sbahn dall’aeroporto) e mi reco, in una splendida mattina di metà agosto, al visitor centre, per un paio di ore di spotting. Purtroppo la collinetta è un po’ lontana dalla pista, pertanto è consigliabile andare ben muniti di mm (300 minimo, duplicatore o 400 fortemente consigliato). Vi sono altre due collinette a nord e sud delle due piste, ma non credo siano facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici. Vengono usate indipendentemente entrambe le piste per decolli e atterraggi, quindi una delle due sarà per forza controluce. La collinetta è ben frequentata.

Ecco il risultato (foto molto croppate, a parte quelle degli aerei in rullaggio):

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Hai capito la signora...

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[cont]
 
Il visitor park è completato da tre aerei storici, un Dc3 il livrea Swissair, uno Junkers Ju52 e un Super Constellation in livrea Lufthansa. Lo Junkers e il Super Constellation sono visitabili internamente. Per accedere si paga un biglietto (2€) alle casse automatiche; quel giorno tutte le casse erano fuori uso, quindi la visita è stata “gratuita”. A completare l’offerta un piccolo museo/info point dedicato all’aeroporto con negozio di modellini e memorabilia annesso, un bar/ristorante con piatti a tema aeronautico e un parco giochi per bambini; ovviamente tutto è tenuto con la tipica cura teutonica.

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La First class, in coda al Constellation
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Economy
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notare l’A380 burger :D

Verso le due lascio il campo e vado a mangiare in aeroporto, prima di tornare in albergo, recuperare il bagaglio e tornare in aeroporto per il check-in.

[cont]
 
Invece che andare ai banchi di J, vado ai chioschi del self check-in; il volo è metallo e codice EN, tuttavia riesco lo stesso ad emettere la carta d’imbarco e scegliere il posto direttamente dalla macchinetta (il check-in online, invece, non è possibile). Le postazioni self check-in permettono anche di spedire il bagaglio autonomamente, seguendo le istruzioni e applicando da sé l’etichetta. Ci vuole meno a dirlo che a farlo. Al momento in cui ho depositato il bagaglio, la coda era inesistente, mentre tutti i banchi di J erano occupati (tanto per dire che non sono idiota, eh!).

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Per finire il mio tempo in terra teutonica ho due scelte: lounge o terrazza? Ma ovviamente terrazza :D

La terrazza si trova al piano +3, oltre i ristoranti, e l’accesso è libero (non c’è neppure il metal detector). Scoprirò in cima che la terrazza è vetrata, l’ambiente è comunque piacevole, con posti a sedere e vele di tela che riparano dal sole (solleone quest’oggi).

Purtroppo è visibile solo la porzione di tarmac compreso tra T2 e T1, quindi gli ospiti sono per forza gli aerei LH e alleati. Rimango più di quel che dovrei, visto il traffico abbastanza tranquillo. Qualcosa da vedere c’è comunque...

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So se che non vedete i bagni di un aeroporto ne fate una malattia... questi erano quelli dedicati alla terrazza, vuoti.

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Visto che mancano poco più di trenta minuti all’imbarco, forse è il caso di scendere e andare ai controlli di sicurezza. C’è tanta gente ma i varchi sono tutti aperti, e posso usare la fast track (che ha la stessa coda dei varchi normali...). Hanno ancora i tabelloni meccanici che a me piacciono tanto:

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Passati i controlli senza suonare, faccio un giro veloce per il terminal airside, carino, affollato ma vivibile. Faccio un salto in lounge Business/Senator per una coca cola e uno snack velocissimo. Purtroppo non hanno il Mezzomix, grave mancanza sul catering (:D).

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la selezione di bevande e snack non è che sia proprio entusiasmante, ad essere onesti. Ci sono numerosi piatti e bicchieri vuoti in giro per la lounge, che pure è praticamente vuota; in compenso il wifi è veloce e potente. Visto che mancano meno di venti minuti all’imbarco, faccio giusto un salto in bagno, purtroppo non faccio in tempo per una doccia; non fosse stato per il tempo perso in terrazza...

Vado diretto al gate, poi vedo che l’ANA è ancora parcheggiato, quindi allungo un po’ per fare due foto.

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In giro per i gate G ci sono distributori per te, caffè, gratuiti per tutti gli ospiti. Idea carina.

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Ragazzi che brutto muso.

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L’imbarco è già stato chiamato; torno indietro, mi appropinquo al gate, faccio scivolare la mia carta d’imbarco sul lettore ottico, che fa bip, e scendo giù – imbarco con bus.

Logo EN

Tratta: MUC-BGY
Volo: EN8234
Aereo: Embraer 195LR
MSN: 595
Reg: I-ADJR
Primo volo: 16/01/2013
Consegnato il: 30/01/2013
Posto: 3D
Gate: G33
Dep Sched/Gate/Runway: 18.20/.../...
Arr Sched/Gate/Runway: 19.20/.../19.28

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Salgo tra gli ultimi per rubare due scatti.

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Le aa/vv all’imbarco (belle, decisamente) accolgono i pax offrendo giornali e riviste. Declino e prendo posto al mio 3D; siamo in tre in business, un signore che passerà il tempo leggendo e basta e una ragazza con carta d’imbarco United che si addormenterà appena salita a bordo e si sveglierà direttamente al ritiro bagagli. Un pax tenterà di imbucarsi in J ma una delle assistenti di volo lo farà tornare al suo posto. Prima del decollo vengono offerte le salviettine e ripassano chiedendo nuovamente se gradissimo un giornale o una rivista.

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vicini di stand

Interni. Il pitch è sufficiente per la lunghezza delle tratte che deve operare il jungle jet. In J il posto a fianco è bloccato.

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Ancora lui

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Sblocchiamo in lieve ritardo; il comandante, italiano, se ne scusa. Le aa/vv intanto effettuano la demo di sicurezza manualmente in italiano, inglese e tedesco. Oggi si decolla da 26L; c’è un bel po’ di traffico davanti a noi:

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chicca!
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Decolliamo in breve spazio, con la ordinata campagna bavarese che sfila sotto di noi. Qualche lieve turbolenza in fase di salita, poi un volo tranquillo fino alla discesa verso Bergamo


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Nei poco più che quaranta minuti di volo viene fornito uno sostanzioso snack salato. Stoviglie in porcellana, bicchiere in vetro e posate in metallo.

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non chiedetemi cosa fosse perché non l’ho capito (aveva il sapore della focaccia ma la consistenza di una farinata inciccionita, era comunque buono). Purtroppo ho solo quello scatto laterale, mea culpa. Da bere acqua e poi un te caldo.

Poco prima di iniziare la discesa c’è anche spazio per due biscotti (meringhette al cioccolato). Equipaggio sempre attento e servizievole, anche se un filo freddo.

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L’idea di mettere lo Ju52 in flotta è geniale.

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Presenti, nella tasca del sedile, oltre al Magazin di Lufthansa, anche la rivista SettimoCielo.

Ormai siamo in avvicinamento, splendido il passaggio sul lago di Iseo

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corto finale


Atterriamo toccando in modo abbastanza delicato, reverse e poi stand con jetbridge.

Soliti vicini

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e un po’ meno soliti

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Recupero il mio zainetto, saluto e sbarco; si esce ripassando per il terminal, sicuramente a causa dei lavori che stanno facendo al nuovo molo. Orio Shuttle e sono di nuovo a casa con i consueti rallentamenti che si possono trovare sull’A4 una domenica sera di agosto.

Fin.

DaV
 
Bellissime foto e meta affascinante!

Cena buona, l’agnello era speziato il giusto e anche il riso era particolarmente commestibile per essere cibo da aereo

...anche quei vermetti bianchi?? ;)