Della bionda non posso parlare per ragioni di privacy….

. Quindi, eccoci al ritorno. Arriviamo al T1 mooolto in anticipo: mancano 4h e 15 alla partenza.
Il check in è già aperto, pur essendo così presto. E' molto veloce e, dopo mezz’ora di coda ai controlli, eccoci airside.
Faccio subito un po’ di foto: moscerini Delta.
Vecchio T2.
Primo aeromobile AF, che ha ben 4 voli al giorno.
Delta se ne va.
E’ sempre una gioia vedere un jumbo!
Andiamo in lounge AF. Finora qui al T1 ero sempre stato in quella AZ, che è molto vicina a quella Air France, ed ero curioso di vedere la differenza.
E’ organizzata su due livelli. Io ovviamente mi fiondo al piano superiore, più tranquillo. Questa è la vista dall’alto.
Elegante e ben fatta, con vetrate sul tarmac e la pista, e tanta tanta luce naturale.
Un languorino mi assale.
Il catering è di ottima qualità. AZ nella sua sala al JFK serve panini preconfezionati, incelofanati, poco imbottiti e di scarsa qualità. Qui accade l’opposto.
Drink. Vini accettabili ma non di elevata qualità. La scelta inoltre è inesistente: un bianco, un rosso e champagne.
Cruditè con salsine tanto care agli obesi locali.
Area frigo.
LH se ne va.
Salottino riservato per i meeting (ce ne sono due).
Anche AF se ne va.
E pure Aeromexico.
Atterra un cargo.
Anche il primo AZ per Fiumicino lascia l’area di parcheggio.
Ed eccolo arrivare: scrivevo all’inizio che avevo posto un’unica condizione per tornare a NY la quarta volta: volare con lui!!!!
Si avvicina mentre il sole tramonta ed attende di essere trainato al parcheggio.
Nel frattempo arriva anche RAM che deve attendere che il ciccione si sposti per raggiungere anch’essa il proprio stallo.
Cala il buio sulla lounge.
Sono emozionato. E’ la mia prima volta su A380, non la scorderò mai. I cartelli indicano in modo molto chiaro dove andare. Io sto in upper deck. Speravo di salire a bordo da sotto, arrivando a piedi sulla scala, ma c’erano due finger collegati ognuno al proprio piano.
Eccoci all’interno.
La mia poltrona.
IFE.
Cartoncino di sicurezza.
Pochette commemorativa degli ottant’anni di AF. Giudizio davvero negativo: il contenuto è scarso!
Salute!
Anche in questo caso è possibile seguire le fasi di decollo da ben 3 telecamere. AZ all’andata ha fatto l’annuncio per comunicare tale possibilità, AF invece no.
Allineamento in pista. Pronti per il decollo!
Decollati dopo un rullaggio di appena 20 minuti! Miracolo: non mi era mai capitato un taxi così breve al JFK!
JFK-CDG
Volo: AF007
Classe: J
Posto: 67F
Tipo di aereo: A 380
Reg: F-HPJH
Schedulato: 19.15-07.35
In volo: 19.41-07.45
Durata: 6.04 min.
Viene distribuito il menù, anch’esso con copertina celebrativa.
Iniziamo la breve traversata: il volo dura appena 6 ore.
Per iniziare uno stuzzichino di salmone: io e la nouvelle cousine non andiamo molto d’accordo: si se magna, s’ha da magnà!!!!!!!!!!!
Oh, ecco qualcosa di più addentabile. Qui la prima delusione: viene apparecchiato in modo veloce e meccanico, e nel vassoio ci si ritrova già formaggio e dolce. Vabbè che il tempo è poco, ma lo trovo davvero discutibile.
Come entrée solita terrina di foie gras, accompagnato da gamberi molto buoni.
Ravioli.
Per me manzo: buono e cotto al punto giusto, né troppo al sangue, né rinsecchito.
Dolce sufficiente. Cerco di dormire un paio di ore.
Ci svegliano che siamo qui.
Nella colazione AF sembra aver imitato AZ: hanno eliminato il salato e ci viene servito un misero piatto ed un po’ di frutta. Insufficiente!
Ci siamo! Eccoci a CDG.
In atterraggio.
Atterrati.
Ci dirigiamo alla nostra area di parcheggio.
Eccoci arrivati.
In attesa di sbarcare…
Siamo al molo M, l’ultimo inaugurato, e si vede! Passare al terminal 2F è facile e veloce: si prende il trenino automatico che va prima ai gate L e poi ai K, e da lì si percorre a piedi un sottopassaggio pedonale. In passato bisognava uscire e rifare i controlli come fossi un nuovo passeggero. Ora tutto è molto fluido, ed i cartelli sono chiarissimi.
Eccoci al 2F, nel molo della vecchia area no Shengen, ora riadattata. Ospita sempre i voli AZ.
Andiamo al Salon.
A me non è mai piaciuto: su due livelli, sembra esser stato ricavato nei rimasugli di spazi dei piani bassi dell’aerostazione, e non progettato come una lounge confortevole.
Zona drink. A quest’ora mattutina solo succhi. Freschi però e molto buoni.
Il dolce è sempre questo da anni immemori.
Parte salata e frutta fresca.
E’ ora di andare al gate.
Imbarco per Linate.
Vicino di parcheggio l’AZ per FCO.
Padroni di casa!
Rincontriamo l’A380 che ci ha portati qui da NY.
Decollo dalla 26R. Lui ci precede….
…ed eccolo in decollo.
Hop! Che moscerino!
JAL.
Decollati!
CDG-LIN
Volo: AZ305
Classe: C
Posto: 03A
Tipo di aereo: A 320
Reg: EI-DSE
Schedulato: 9.35-11.05
In volo: 9.49-10.55
Durata: 1.06 min.
Parte vecchia del 2F.
E questo è il T1.
Area cargo.
Viene servito il vassoio con la colazione nel modo più sciatto possibile. Costava tanto raddrizzare il bicchiere e togliere il coperchio alla frutta?
Servizio scadente. Non vengono distribuiti i giornali. Ho pensato che non li avessero caricati a Linate in andata. E invece dopo che i vassoi erano stati ritirati il passeggero dietro di me, quando ormai l’aereo iniziava la fase di discesa, ne chiede uno al capocabina. Magicamente questi apre uno scompartimento e estrae la risma di giornali ancora fascettata. A quel punto anche io gliene chiedo uno. Non comprendo davvero il motivo per non averli distribuiti.
C’è per caso un mercato parallelo dei quotidiani a cura hostess e stewart? Non di certo. C’è solo indolenza da parte di chi fa male il proprio lavoro.
A Linate mi prende subito la depressione. Il cielo è cupo, come sempre. Fotografo l’Embraer da vicino, così sembra più grande

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LH e BA.
Ciao DSE.
Alcune considerazioni conclusive: tra AZ ed AF, la prima vince ai punti nell’esperienza complessivo sulla J a questo giro. Il servizio di Alitalia è stato molto buono, il catering un pochino superiore. Anche nei vini AZ avrebbe vinto, se solo avesse reso disponibile quanto la carta proponeva: spumante, 4 bianchi (ma uno solo nel carrello) e due rossi, mentre in AF champagne, un bianco e due rossi. Fino a due anni fa la scelta e la qualità dei vini in AF era, a mio avviso, superiore a quella attuale.
La poltrona AZ non ha nulla da invidiare a quella di AF, anche se va detto che l’A380 è molto più silenzioso e si dorme quindi molto meglio.
Sull’IFE direi che siamo alla pari: entrambi vantano una scelta ampia. Ovviamente AF ha una limitata disponibilità di film in italiano, cosa che mi lascia sempre perplesso, vista la mole di passeggeri italiani che trasporta.
AF è decisamente superiore nelle lounge e nel catering delle lounge, ma qui non scrivo nulla di nuovo.