Dopo aver dovuto rinunciare causa influenza alla gita di maggio a Lisbona, ci riprovo col Portogallo per consumare parte delle arretratissime ferie; poco più di una settimana dopo Amsterdam, quindi, eccomi ancora in volo.
Volevo andare al mare; sembrerà strano, ma avevo proprio bisogno di sdraiarmi sotto al sole e non fare assolutamente nulla, se non leggere un libro, ascoltare un po' di musica e arrostirmi per bene. Resisterò circa una giornata, poi lo spirito vagabondo si impradronirà di me, facendomi arrivare fino alla punta sud-ovest d'Europa: Cabo de Sao Vicente
La scelta della meta è quasi casuale; scarto la Grecia perché non avevo voglia di passare due giorni in aereo o traghetto per arrivare a Karpathos e tornare indietro, e la Spagna perché troppo affollata; quindi o Portogallo o Croazia, tiro la monetina e vince il Portogallo. Pensavo di far scalo con TAP a Lisbona, anche se costava una fucilata, però un collega mi dice di dare un occhio a Ryanair, che vola su Faro da Bergamo. Trovo la super promo a 8€, sia in andata che in ritorno, il prezzo era davvero ridicolmente basso e il risparmio rispetto a TAP incredibile, quindi prenoto con l'Irlandese volante.
Il volo di andata è in comodo orario mattutino, alle 10.20, quindi niente sveglia all'alba. Parto da Milano con le nuvole, arrivo a Bergamo con l'acqua. L'aerostazione nuova è davvero bella, sciccosa e pulita. Qualche sedia in più non farebbe male nell'area dei gate, ma ce ne sono in abbondanza nelle altre zone. Notevole l'offerta culinaria, finalmente. Passo tranquillamente in controlli, e nessuno pesa o controlla i bagagli a mano, a meno che non siano chiaramente di dimensione extra: almeno cinque pax vengono fatti attendere dalle addette al gate.
Il gate (19) apre con una decina di minuti di anticipo rispetto a quanto previsto, e insieme a noi si mettono in coda anche i pax del volo che imbarca dal gate a fianco, creando un po' di scompiglio. Aperte le porte, scendiamo tutti giù per le scalette, dove un bus è già in attesa. Riempito il primo aspettiamo il via libera, che avverrà una decina di minuti dopo. Gli altri aspettano che arrivi un secondo bus, mentre la pioggia si fa più intensa. Imbarco sotto il diluvio, i pochi metri fino alla scaletta bastano a bagnarsi completamente: per fortuna la letale combinazione "bagnato fradicio + aria condizionata" non mi provocherà un raffreddore istantaneo.
Con ancora l'aereo mezzo vuoto mi sistemo al posto 30A, tiro fuori la compattina, l'iPod e il fido taccuino di viaggio e mi metto comodo. Poco dopo arriverà la seconda informata di passeggeri; alta la percentuale di portoghesi, moltissimi anche gli stranieri, tra cui australiani (tantissimi visti in Algarve) e spagnoli che evidentemente usano FAO come alternativa per la costa occidentale dell'Andalusia. A fianco a noi un altro 738FR e un A300 DHL. La cabina mi sembra più pulita del solito.
Il comandante si presenta non appena finisce l'imbarco, comunicandoci che sarà un bumpy flight almeno fino a Marsiglia, e di mantenere le cinture sempre allacciate. Sarà in effetti parecchio bumpy, con una tregua per una mezz'ora, prima di riprendere durante la discesa su FAO. Equipaggio base Faro, misto portoghese e spagnolo.
Tratta: BGY-FAO
Volo: FR 7402
Aereo: Boeing 737-8AS
MSN: 33610, LN: 2183
Reg: EI-DPK
Consegnato il: 06/02/2007
Posto: 30A
Gate: 19
Sched dep: 10.40
Sched boarding: 10.10
Boarding: 09.55
Block-off: 10.43
Take-off: non l'ho segnato
In air: idem
Sched arr: 12.35
Landing: 12.42
Block-in: 12.47
La demo sicurezza viene condotta in inglese, con nastro registrato poi in italiano e portoghese. Non c'è praticamente nessuno che ascolta. Arriviamo in fondo pista e ci posizioniamo per il decollo, la rincorsa mi è parsa più lungo del solito e il decollo parecchio turbolento.
Una volta in volo poco da segnalare, a parte appunto le continue botte che prendiamo. Le nuvole sembrano funghi atomici che sbucano fuori dallo strato inferiore.
Sopra l'Andalusia il cielo si apre finalmente un po', e si possono scorgere i paesaggi aspri e aridi del sud della Spagna.
Le nuvole tornano poco prima di iniziare la discesa, e si tornerà a vedere qualcosa solo una volta bucato lo strato, già in fase di avvicinamento.
Tocchiamo terra dopo un flare prolungato e ballerino, probabilmente dovuto al fortissimo vento.
Biancheria fuori!
Rallentiamo lungo la pista e prendiamo per la taxi che porta al terminal, con tanto di trombette, anche se secondo il mio orogologio siamo in effetti arrivati con quasi 10' di ritardo; insieme alle trombette partono anche fischi, applausi, urla e cori da stadio per l'anticipo. Bah.
Sul tarmac intanto non c'è molto traffico parcheggiato a quest'ora, ma qualcosa di interessante c'è sempre in questi aeroporti vacanzieri
Chiedo venia per il finestrino lercio
Scendo tra i primi dalla scaletta posteriore, e in un attimo sono fuori, sperando di riuscire a prendere al volo una delle navette per Faro città, che purtroppo è già passata da alcuni minuti. Aspetterò la prossima, trenta minuti dopo :diavoletto:
Arrivato alla stazione centrale dei bus di Faro faccio il biglietto per Lagos, che sarà la mia prima tappa. Cittadina piacevole, bel centro storico, una lunga spiaggia dall'altra parte della marina, oppure spiagge incantevoli, ma piccoline, racchiuse dalla costa alta, a pochi minuti a sud del centro. Le proverò tutte
A sud della città si estende il Ponta de Lagos, il promontorio "cittadino", con faro e una scogliera impressionante proprio a picco sul mare. Lungo la strada si può scendere verso altre piccole radure sabbiose.
Dopo qualche giorno mi sposto ancora più a ovest, a Sagres, dove oltre alla vita da spiaggia si può fare un salto alla Ponta de Sagres, una ex fortezza militare, oppure a Cabo de Sao Vicente, dove c'è il faro che indirizza le navi dall'Atlantico verso lo stretto di Gibilterra. Il paese di Sagres in sé non è nulla di ché.
Potrebbe essere un VOR o qualche ausilio alla navigazione? Era in un'area cintata della marina portoghese. Ce n'erano due uguali, insieme a due antenne a traliccio e un ripetitore. Su google non ho trovato niente.
Il pomeriggio prima di tornare a Milano ritorno a Faro, l'idea era di fare un mezzo pomeriggio di spotting fino al calar del sole, ma mi sono dimenticato a casa le cartine con gli spotting point e il modo per raggiungerle, per cui mi limito ad una passeggiata in città. Il centro cintato è carino, piccolo, e di sera deserto; il resto della cittadina non mi è piaciuto, e portoghesi e i turisti fanno un casino micidiale fino alle ore piccole, piccolissime.
In compenso è proprio sul sentiero di discesa, per cui gli aerei passano bassi proprio appena oltre la ferrovia e il porticciolo turistico, per cui, con un po' di pazienza, si riesce a trovare qualcosa da fotografare, anche se nel pomeriggio il sole è proprio frontale.
La sera provo invece a fare spotting nottuno, con risultati tutto sommato neanche così pessimi come pensavo. Ringrazio il pilota che stava facendo pratica di touch & go notturni, visto che il traffico è stato un po' scarso.
La mattina dopo mi alzo, stanco per non aver in pratica dormito, alle 4 e mezza per prendere il volo di ritorno, che è uno dei primi a partire dall'aeroporto di Faro. A quell'ora si va solo in taxi, quindi me ne faccio chiamare uno dal proprietario del B&B.
Arrivo in aeroporto verso le cinque e un quarto, è ancora tutto chiuso per cui vado subito ai controlli di sicurezza. Passo senza suonare ma il vigilantes mi chiede di aprire la valigia. In effetti ho "dimenticato" di buttare la crema solare e il dopo sole, sperando che gli addetti non se ne accorgessero o che chiudessero un occhio, invece... mi chiede pure se la può buttare. Annuisco sconsolato nel vedere 20€ finire in pattumiera grazie a demenziali regolamenti anti-terrorismo. Arriverà prima o poi il regolamento che vieta ai passeggeri di salire a bordo, del tutto. Così la sicurezza sarebbe del 100%!
Oltre i controlli sicurezza è ancora tutto chiuso, i negozi aprono verso le 6, ma in quel momento chiamano il volo. Vado al gate, A54, dove controllano le carte d'imbarco; tuttavia non imbarcano, ma ammassano persone in una saletta separata, dalla quale non è più possibile uscire una volta consegnata la carta d'imbarco. Così occorre aspettare altri 30' prima di poter salire sull'interpista. Procedura un po' cerebrale.
Tratta: FAO-BGY
Volo: FR 7401
Aereo: Boeing 737-8AS
MSN: 35026, LN: 3187
Reg: EI-EKN
Consegnato il: 25/02/2010
Posto: 31A
Gate: A54
Sched dep: 6.20
Sched boarding: 5.50
Boarding: 5.30
Block-off: 6.26
Take-off: 6.31
In air: 6.32
Sched arr: 10.15
Landing: 9.56
Block-in: 9.58
Fuori è chiaramente tutto buio; come vicino abbiamo un altro 738 FR, che partirà per Stoccolma Skavsta dieci minuti dopo di noi, e un 319 TAP per Lisbona, che sbloccherà invece una decina di minuti prima di noi.
L'equipaggio è tutto portoghese, demo sicurezza anche questa volta in inglese e portoghese, con nastro in italiano. Il volo è mezzo vuoto, al contrario di quello dell'andata; tuttavia molti volti sono quelli che ho già visto la settimana precedente.
Non resisto molto dopo il decollo, prima di crollare; in realtà rimarrò in dormiveglia per quasi tutto il volo, svegliandomi ogni tanto e giusto il tempo per scattare due foto a due aeroporti diversi; del secondo posso dire che era nei dintorni della costa Azzurra, ma non sono riuscito a capire che aeroporto fosse.
Atterriamo con notevolissimo anticipo, con trombette e applausi; filo di corsa verso l'Orio Shuttle che poco più di un'ora dopo ho un treno AV per Roma, dove io sarei voluto andare in aereo, ma sono stato bloccato dagli orari, sia FR che AZ, sia dalla mia capa che, testuali parole "perché il aereo, prendi il treni veloci, che quando sei su è bellissimi"; sarà bellissimi, però ci impiega tre ore e mezza e devo tornare a Milano!
DaV
Volevo andare al mare; sembrerà strano, ma avevo proprio bisogno di sdraiarmi sotto al sole e non fare assolutamente nulla, se non leggere un libro, ascoltare un po' di musica e arrostirmi per bene. Resisterò circa una giornata, poi lo spirito vagabondo si impradronirà di me, facendomi arrivare fino alla punta sud-ovest d'Europa: Cabo de Sao Vicente

La scelta della meta è quasi casuale; scarto la Grecia perché non avevo voglia di passare due giorni in aereo o traghetto per arrivare a Karpathos e tornare indietro, e la Spagna perché troppo affollata; quindi o Portogallo o Croazia, tiro la monetina e vince il Portogallo. Pensavo di far scalo con TAP a Lisbona, anche se costava una fucilata, però un collega mi dice di dare un occhio a Ryanair, che vola su Faro da Bergamo. Trovo la super promo a 8€, sia in andata che in ritorno, il prezzo era davvero ridicolmente basso e il risparmio rispetto a TAP incredibile, quindi prenoto con l'Irlandese volante.
Il volo di andata è in comodo orario mattutino, alle 10.20, quindi niente sveglia all'alba. Parto da Milano con le nuvole, arrivo a Bergamo con l'acqua. L'aerostazione nuova è davvero bella, sciccosa e pulita. Qualche sedia in più non farebbe male nell'area dei gate, ma ce ne sono in abbondanza nelle altre zone. Notevole l'offerta culinaria, finalmente. Passo tranquillamente in controlli, e nessuno pesa o controlla i bagagli a mano, a meno che non siano chiaramente di dimensione extra: almeno cinque pax vengono fatti attendere dalle addette al gate.

Il gate (19) apre con una decina di minuti di anticipo rispetto a quanto previsto, e insieme a noi si mettono in coda anche i pax del volo che imbarca dal gate a fianco, creando un po' di scompiglio. Aperte le porte, scendiamo tutti giù per le scalette, dove un bus è già in attesa. Riempito il primo aspettiamo il via libera, che avverrà una decina di minuti dopo. Gli altri aspettano che arrivi un secondo bus, mentre la pioggia si fa più intensa. Imbarco sotto il diluvio, i pochi metri fino alla scaletta bastano a bagnarsi completamente: per fortuna la letale combinazione "bagnato fradicio + aria condizionata" non mi provocherà un raffreddore istantaneo.
Con ancora l'aereo mezzo vuoto mi sistemo al posto 30A, tiro fuori la compattina, l'iPod e il fido taccuino di viaggio e mi metto comodo. Poco dopo arriverà la seconda informata di passeggeri; alta la percentuale di portoghesi, moltissimi anche gli stranieri, tra cui australiani (tantissimi visti in Algarve) e spagnoli che evidentemente usano FAO come alternativa per la costa occidentale dell'Andalusia. A fianco a noi un altro 738FR e un A300 DHL. La cabina mi sembra più pulita del solito.


Il comandante si presenta non appena finisce l'imbarco, comunicandoci che sarà un bumpy flight almeno fino a Marsiglia, e di mantenere le cinture sempre allacciate. Sarà in effetti parecchio bumpy, con una tregua per una mezz'ora, prima di riprendere durante la discesa su FAO. Equipaggio base Faro, misto portoghese e spagnolo.
Tratta: BGY-FAO
Volo: FR 7402
Aereo: Boeing 737-8AS
MSN: 33610, LN: 2183
Reg: EI-DPK
Consegnato il: 06/02/2007
Posto: 30A
Gate: 19
Sched dep: 10.40
Sched boarding: 10.10
Boarding: 09.55
Block-off: 10.43
Take-off: non l'ho segnato
In air: idem
Sched arr: 12.35
Landing: 12.42
Block-in: 12.47

La demo sicurezza viene condotta in inglese, con nastro registrato poi in italiano e portoghese. Non c'è praticamente nessuno che ascolta. Arriviamo in fondo pista e ci posizioniamo per il decollo, la rincorsa mi è parsa più lungo del solito e il decollo parecchio turbolento.
Una volta in volo poco da segnalare, a parte appunto le continue botte che prendiamo. Le nuvole sembrano funghi atomici che sbucano fuori dallo strato inferiore.



Sopra l'Andalusia il cielo si apre finalmente un po', e si possono scorgere i paesaggi aspri e aridi del sud della Spagna.

Le nuvole tornano poco prima di iniziare la discesa, e si tornerà a vedere qualcosa solo una volta bucato lo strato, già in fase di avvicinamento.



Tocchiamo terra dopo un flare prolungato e ballerino, probabilmente dovuto al fortissimo vento.
Biancheria fuori!

Rallentiamo lungo la pista e prendiamo per la taxi che porta al terminal, con tanto di trombette, anche se secondo il mio orogologio siamo in effetti arrivati con quasi 10' di ritardo; insieme alle trombette partono anche fischi, applausi, urla e cori da stadio per l'anticipo. Bah.
Sul tarmac intanto non c'è molto traffico parcheggiato a quest'ora, ma qualcosa di interessante c'è sempre in questi aeroporti vacanzieri

Chiedo venia per il finestrino lercio






Scendo tra i primi dalla scaletta posteriore, e in un attimo sono fuori, sperando di riuscire a prendere al volo una delle navette per Faro città, che purtroppo è già passata da alcuni minuti. Aspetterò la prossima, trenta minuti dopo :diavoletto:
Arrivato alla stazione centrale dei bus di Faro faccio il biglietto per Lagos, che sarà la mia prima tappa. Cittadina piacevole, bel centro storico, una lunga spiaggia dall'altra parte della marina, oppure spiagge incantevoli, ma piccoline, racchiuse dalla costa alta, a pochi minuti a sud del centro. Le proverò tutte

A sud della città si estende il Ponta de Lagos, il promontorio "cittadino", con faro e una scogliera impressionante proprio a picco sul mare. Lungo la strada si può scendere verso altre piccole radure sabbiose.









Dopo qualche giorno mi sposto ancora più a ovest, a Sagres, dove oltre alla vita da spiaggia si può fare un salto alla Ponta de Sagres, una ex fortezza militare, oppure a Cabo de Sao Vicente, dove c'è il faro che indirizza le navi dall'Atlantico verso lo stretto di Gibilterra. Il paese di Sagres in sé non è nulla di ché.










Potrebbe essere un VOR o qualche ausilio alla navigazione? Era in un'area cintata della marina portoghese. Ce n'erano due uguali, insieme a due antenne a traliccio e un ripetitore. Su google non ho trovato niente.


Il pomeriggio prima di tornare a Milano ritorno a Faro, l'idea era di fare un mezzo pomeriggio di spotting fino al calar del sole, ma mi sono dimenticato a casa le cartine con gli spotting point e il modo per raggiungerle, per cui mi limito ad una passeggiata in città. Il centro cintato è carino, piccolo, e di sera deserto; il resto della cittadina non mi è piaciuto, e portoghesi e i turisti fanno un casino micidiale fino alle ore piccole, piccolissime.


In compenso è proprio sul sentiero di discesa, per cui gli aerei passano bassi proprio appena oltre la ferrovia e il porticciolo turistico, per cui, con un po' di pazienza, si riesce a trovare qualcosa da fotografare, anche se nel pomeriggio il sole è proprio frontale.



La sera provo invece a fare spotting nottuno, con risultati tutto sommato neanche così pessimi come pensavo. Ringrazio il pilota che stava facendo pratica di touch & go notturni, visto che il traffico è stato un po' scarso.





La mattina dopo mi alzo, stanco per non aver in pratica dormito, alle 4 e mezza per prendere il volo di ritorno, che è uno dei primi a partire dall'aeroporto di Faro. A quell'ora si va solo in taxi, quindi me ne faccio chiamare uno dal proprietario del B&B.
Arrivo in aeroporto verso le cinque e un quarto, è ancora tutto chiuso per cui vado subito ai controlli di sicurezza. Passo senza suonare ma il vigilantes mi chiede di aprire la valigia. In effetti ho "dimenticato" di buttare la crema solare e il dopo sole, sperando che gli addetti non se ne accorgessero o che chiudessero un occhio, invece... mi chiede pure se la può buttare. Annuisco sconsolato nel vedere 20€ finire in pattumiera grazie a demenziali regolamenti anti-terrorismo. Arriverà prima o poi il regolamento che vieta ai passeggeri di salire a bordo, del tutto. Così la sicurezza sarebbe del 100%!
Oltre i controlli sicurezza è ancora tutto chiuso, i negozi aprono verso le 6, ma in quel momento chiamano il volo. Vado al gate, A54, dove controllano le carte d'imbarco; tuttavia non imbarcano, ma ammassano persone in una saletta separata, dalla quale non è più possibile uscire una volta consegnata la carta d'imbarco. Così occorre aspettare altri 30' prima di poter salire sull'interpista. Procedura un po' cerebrale.
Tratta: FAO-BGY
Volo: FR 7401
Aereo: Boeing 737-8AS
MSN: 35026, LN: 3187
Reg: EI-EKN
Consegnato il: 25/02/2010
Posto: 31A
Gate: A54
Sched dep: 6.20
Sched boarding: 5.50
Boarding: 5.30
Block-off: 6.26
Take-off: 6.31
In air: 6.32
Sched arr: 10.15
Landing: 9.56
Block-in: 9.58
Fuori è chiaramente tutto buio; come vicino abbiamo un altro 738 FR, che partirà per Stoccolma Skavsta dieci minuti dopo di noi, e un 319 TAP per Lisbona, che sbloccherà invece una decina di minuti prima di noi.


L'equipaggio è tutto portoghese, demo sicurezza anche questa volta in inglese e portoghese, con nastro in italiano. Il volo è mezzo vuoto, al contrario di quello dell'andata; tuttavia molti volti sono quelli che ho già visto la settimana precedente.
Non resisto molto dopo il decollo, prima di crollare; in realtà rimarrò in dormiveglia per quasi tutto il volo, svegliandomi ogni tanto e giusto il tempo per scattare due foto a due aeroporti diversi; del secondo posso dire che era nei dintorni della costa Azzurra, ma non sono riuscito a capire che aeroporto fosse.






Atterriamo con notevolissimo anticipo, con trombette e applausi; filo di corsa verso l'Orio Shuttle che poco più di un'ora dopo ho un treno AV per Roma, dove io sarei voluto andare in aereo, ma sono stato bloccato dagli orari, sia FR che AZ, sia dalla mia capa che, testuali parole "perché il aereo, prendi il treni veloci, che quando sei su è bellissimi"; sarà bellissimi, però ci impiega tre ore e mezza e devo tornare a Milano!
DaV