Ciao a tutti, eccomi qui con un nuovo TR. Non è recentissimo, a dire il vero; ci ho solo messo un po’ a scriverlo. Tra l’altro giusto poco fa indaco1 ha postato un TR sulla stessa destinazione, e mi sono dovuto fermare a riflettere un attimo sull’opportunità se postarlo o meno. Alla fine ha vinto il sì, non foss’altro che perché credo possa essere divertente se non addirittura istruttivo (!) vedere gli stessi posti da due punti di vista differenti. Comunque! Let’s go.
Nel lontano 201x mi ritrovo con 150k miglia AZ e con un discreto bisogno di schiodare per una decina di giorni. Al che, pragmatico, freddo e razionale, unisco le due cose e punto il mappamondo sul profondo Pacifico.
Chiamo dunque il solito call center Alitalia e chiedo: buongiorno, ho 150k miglia e vorrei andare nel Pacifico. Halp!
So di avere due possibilità: Polinesia con AF via LAX, oppure Fiji con Korean via ICN. A dire il vero c’è anche la Nuova Caledonia che a occhio mi pare la più bella di tutte, ma ci vanno solo aerei ‘normali’, mentre per LAX c’è il 380 e per Seoul il 747.
Comunque, conscio della scarsa disponibilità di posti award, e anche del fatto che KE ha dei periodi di blackout, lascio fare alla (peraltro competente) operatrice il suo lavoro. Fortunatamente, spostando la partenza e l’arrivo di un paio di giorni posso prendere il 747 per Seoul e poi andare alle Fiji. Non mi lascio sfuggire l’occaZione e prenoto. Andata passando per Londra, itinerario finale:
LIN-LHR (AP J) – LHR-ICN (KE J) – ICN-NAN (KE J)
NAN-ICN (KE J) – ICN-MXP (KE J)

Insomma KE J a manetta.
Olé!
Con l’OLCI non disponibile per viaggi premio prenotati con miglia non KE (almeno così mi è stato detto), chiamo un paio di giorni prima della partenza il call center KE e mi assicuro il posto nell’upper deck dei 747 da/per ICN, che è poi forse il motivo principale per cui ho scelto questo viaggio /angelface.
Qualcuno ha notato che AC non ha smileyni da angioletto? A me servirebbero spesso.
LIN-LHR
AZ 230
Seat 2A (J)
Passo dalla solita lounge a LIN, che è tanto caruccia quanto penosa, e al momento giusto procedo a rapide falcate verso l’imbarco. Ne approfitto per qualche foto di rito all’airone:



In lontananza vedo ciò. Insomma dai meglio che niente:

Poco da dire su questo volo: v’è spazio per le gambe, tempo per precipitare nel coma più profondo, come mostra il mio dirimpettaio, e mi porta a Londra passando per un vassoio repleto di mozzarelle e tomati, pancaldi e focacce, spumantini e caffé. Non male tutto sommato per un volo di due ore:



Plano sereno a LHR e mi tuffo nella lounge ST, dove ci sono muri viventi (li chiamano così), poltrone varie e loghi in bella vista:





Ricordo peraltro con piacere gran bicchieri di Bailey’s. Comunque all’avvicinarsi della partenza, vado verso il gate e lo vedo, inimitabile e magnifico in tutto il suo splendore:




Come sei bello aaaaa
LHR-ICN
KE 908
Seat 21B UD (Prestige)
Salgo a bordo, mi tuffo al piano superiore, e scatto delle foto orripilanti con la compattina. Una doverosa anticipazione volta a ingenerare suspense negli astanti: tanto per cambiare, l’ho fregata alla fidanza per il viaggio. Si rivelerà una vera life saver. Bene, ora che la tensione è alle stelle, possiamo procedere.
L’upper deck in tutta la sua magnificenza:


Nello splendore della foto più brutta del secolo, il mio posto. Il quale ovviamente è il più defilato di tutti:

Ho la fortuna di avere accanto a me una ragazzina coreana che ha due lati positivi:
Passano delle FA degne di nota a distribuire gli amenity (ovviamente non ho fatto foto, grazie di avermelo chiesto) e lasciano anche il menu, che studio attentamente sperando di impressionare la suddetta ragazzina con la mia nulla conoscenza del coreano:


A dispetto del mio fascino italico, la ragazzina in questione passerà il tempo lumando al di fuori della finestra e dormendo: un duro colpo per il mio ego, dal quale tuttavia mi riprenderò lestamente, giusto in tempo per la cena.
Intanto con mirabile puntualità l’aereo stacca e decolla rombando, furente ma sereno.
Dopo poco le FA (che, giova ricordare, sono mirabili per professionalità, eleganza e cortesia, e più non dimandate) passano a ritirare le ordinazioni. Insomma per farla breve è da mesi che aspetto di provare sto benedetto bibimbap e ne approfitto subito, dopo aver gustato l’antipastino di prosciutto. Scusate: di prochuitto, a voler dare retta al menu. Poveri noi. Vi invito a notare la presenza di non uno, bensì due bicchieri di vino, ovviamente svuotati a più riprese:


Spazzolato il ‘bap, molto piacevole anche se un po’ tepido per i miei gusti, mi alzo e trotto giulivo per l’aereo, fotografando scale (a quanto pare ho un debole per le scale) e Prestige class lower deck:


La scala: il nuovo status symbol.

Fotografo anche questa cosa qui perché fa scena. Ritengo del tutto secondario il fatto che sia riuscito a sfocare pure questa:

Nel mentre siamo qui sopra. Non è la foto che balla, è l’aereo (ehm...). Tre punti a chi ci capisce qualcosa. Comunque siamo da qualche parte sopra la Russia:

Mi concedo una foto a muzzo:

Poi vado a ronfare. Ogni tanto si incontra una lievissima turbolenza, e la si riconosce non tanto dal turbolenzare in sé, quanto dal fatto che i motori cambiano suono, si inca...volano, rombano di brutto e si passa oltre senza scossoni. Nel dormiveglia mi pare di sentire una voce metallica: Zitti tutti sono il settequattrosette, m’importa ‘na sega degli eventi naturali, qui passo io. Perché io so’ io, e voi nun siete un c... (©MarcheseDelGrillo).
Mi sveglio per la colazione e sarebbe stato meglio continuare a dormire, visto che arriva ciò:

Tra le poche cose che mi danno il voltastomaco, ciò che rientra nella categoria ‘broda’ è in pole position. Con scoramento guardo il piatto e lo mollo lì, preparandomi all’atterraggio.
Atterraggio che avviene con puntualità molto asiatica. Un’ultima fotina a questa meraviglia del creato e mi appresto ad una lunga attesa per il volo che mi porterà agli antipodi:

Prima di svenire nalla làunj, faccio un giro per l’aeroporto:



Lolwut?

Nel mentre che son lì, spotto l’A380 KE. Ora magari è cosa da tutti i giorni, ma allora erano ancora abbastanza rari. Non rende bene l’idea di quanto è enormous finché non si comparano le code con l’aereo vicino in ultima foto:




Imbolsito dall’attesa, procedo a tastoni verso la lounge KE, seminascosta al piano superiore. Dall’alto scruto codesti, che stanno inscenando un teatrino sul folklore locale:


Poi vado, non prima di aver visto questo:





Chiedo di fare una doccia. Siccome le docce sono in rifacimento, la ragazza alla reception chiama la lounge di prima classe e comunica che andrò lì. Molto bene! Mi ci reco in fretta non mancando di fare la consueta foto sfocata. Anche se dalle foto non si direbbe, sto bagno è più grosso di quello di casa:



Intimorito dalla rigidità asiatica, esco alla chetichella dalla lounge e torno al posto che mi spetta, gozzovigliando e leggendo riviste di dubbio interesse fino al momento dell’imbarco.
Nel lontano 201x mi ritrovo con 150k miglia AZ e con un discreto bisogno di schiodare per una decina di giorni. Al che, pragmatico, freddo e razionale, unisco le due cose e punto il mappamondo sul profondo Pacifico.
Chiamo dunque il solito call center Alitalia e chiedo: buongiorno, ho 150k miglia e vorrei andare nel Pacifico. Halp!
So di avere due possibilità: Polinesia con AF via LAX, oppure Fiji con Korean via ICN. A dire il vero c’è anche la Nuova Caledonia che a occhio mi pare la più bella di tutte, ma ci vanno solo aerei ‘normali’, mentre per LAX c’è il 380 e per Seoul il 747.
Comunque, conscio della scarsa disponibilità di posti award, e anche del fatto che KE ha dei periodi di blackout, lascio fare alla (peraltro competente) operatrice il suo lavoro. Fortunatamente, spostando la partenza e l’arrivo di un paio di giorni posso prendere il 747 per Seoul e poi andare alle Fiji. Non mi lascio sfuggire l’occaZione e prenoto. Andata passando per Londra, itinerario finale:
LIN-LHR (AP J) – LHR-ICN (KE J) – ICN-NAN (KE J)
NAN-ICN (KE J) – ICN-MXP (KE J)

Insomma KE J a manetta.
Olé!
Con l’OLCI non disponibile per viaggi premio prenotati con miglia non KE (almeno così mi è stato detto), chiamo un paio di giorni prima della partenza il call center KE e mi assicuro il posto nell’upper deck dei 747 da/per ICN, che è poi forse il motivo principale per cui ho scelto questo viaggio /angelface.
Qualcuno ha notato che AC non ha smileyni da angioletto? A me servirebbero spesso.
LIN-LHR
AZ 230
Seat 2A (J)
Passo dalla solita lounge a LIN, che è tanto caruccia quanto penosa, e al momento giusto procedo a rapide falcate verso l’imbarco. Ne approfitto per qualche foto di rito all’airone:



In lontananza vedo ciò. Insomma dai meglio che niente:

Poco da dire su questo volo: v’è spazio per le gambe, tempo per precipitare nel coma più profondo, come mostra il mio dirimpettaio, e mi porta a Londra passando per un vassoio repleto di mozzarelle e tomati, pancaldi e focacce, spumantini e caffé. Non male tutto sommato per un volo di due ore:



Plano sereno a LHR e mi tuffo nella lounge ST, dove ci sono muri viventi (li chiamano così), poltrone varie e loghi in bella vista:





Ricordo peraltro con piacere gran bicchieri di Bailey’s. Comunque all’avvicinarsi della partenza, vado verso il gate e lo vedo, inimitabile e magnifico in tutto il suo splendore:




Come sei bello aaaaa
LHR-ICN
KE 908
Seat 21B UD (Prestige)
Salgo a bordo, mi tuffo al piano superiore, e scatto delle foto orripilanti con la compattina. Una doverosa anticipazione volta a ingenerare suspense negli astanti: tanto per cambiare, l’ho fregata alla fidanza per il viaggio. Si rivelerà una vera life saver. Bene, ora che la tensione è alle stelle, possiamo procedere.
L’upper deck in tutta la sua magnificenza:


Nello splendore della foto più brutta del secolo, il mio posto. Il quale ovviamente è il più defilato di tutti:

Ho la fortuna di avere accanto a me una ragazzina coreana che ha due lati positivi:
- dormirà quasi tutto il tempo
- ha una minigonna da salto delle coronarie
Passano delle FA degne di nota a distribuire gli amenity (ovviamente non ho fatto foto, grazie di avermelo chiesto) e lasciano anche il menu, che studio attentamente sperando di impressionare la suddetta ragazzina con la mia nulla conoscenza del coreano:


A dispetto del mio fascino italico, la ragazzina in questione passerà il tempo lumando al di fuori della finestra e dormendo: un duro colpo per il mio ego, dal quale tuttavia mi riprenderò lestamente, giusto in tempo per la cena.
Intanto con mirabile puntualità l’aereo stacca e decolla rombando, furente ma sereno.
Dopo poco le FA (che, giova ricordare, sono mirabili per professionalità, eleganza e cortesia, e più non dimandate) passano a ritirare le ordinazioni. Insomma per farla breve è da mesi che aspetto di provare sto benedetto bibimbap e ne approfitto subito, dopo aver gustato l’antipastino di prosciutto. Scusate: di prochuitto, a voler dare retta al menu. Poveri noi. Vi invito a notare la presenza di non uno, bensì due bicchieri di vino, ovviamente svuotati a più riprese:


Spazzolato il ‘bap, molto piacevole anche se un po’ tepido per i miei gusti, mi alzo e trotto giulivo per l’aereo, fotografando scale (a quanto pare ho un debole per le scale) e Prestige class lower deck:


La scala: il nuovo status symbol.

Fotografo anche questa cosa qui perché fa scena. Ritengo del tutto secondario il fatto che sia riuscito a sfocare pure questa:

Nel mentre siamo qui sopra. Non è la foto che balla, è l’aereo (ehm...). Tre punti a chi ci capisce qualcosa. Comunque siamo da qualche parte sopra la Russia:

Mi concedo una foto a muzzo:

Poi vado a ronfare. Ogni tanto si incontra una lievissima turbolenza, e la si riconosce non tanto dal turbolenzare in sé, quanto dal fatto che i motori cambiano suono, si inca...volano, rombano di brutto e si passa oltre senza scossoni. Nel dormiveglia mi pare di sentire una voce metallica: Zitti tutti sono il settequattrosette, m’importa ‘na sega degli eventi naturali, qui passo io. Perché io so’ io, e voi nun siete un c... (©MarcheseDelGrillo).
Mi sveglio per la colazione e sarebbe stato meglio continuare a dormire, visto che arriva ciò:

Tra le poche cose che mi danno il voltastomaco, ciò che rientra nella categoria ‘broda’ è in pole position. Con scoramento guardo il piatto e lo mollo lì, preparandomi all’atterraggio.
Atterraggio che avviene con puntualità molto asiatica. Un’ultima fotina a questa meraviglia del creato e mi appresto ad una lunga attesa per il volo che mi porterà agli antipodi:

Prima di svenire nalla làunj, faccio un giro per l’aeroporto:



Lolwut?

Nel mentre che son lì, spotto l’A380 KE. Ora magari è cosa da tutti i giorni, ma allora erano ancora abbastanza rari. Non rende bene l’idea di quanto è enormous finché non si comparano le code con l’aereo vicino in ultima foto:




Imbolsito dall’attesa, procedo a tastoni verso la lounge KE, seminascosta al piano superiore. Dall’alto scruto codesti, che stanno inscenando un teatrino sul folklore locale:


Poi vado, non prima di aver visto questo:





Chiedo di fare una doccia. Siccome le docce sono in rifacimento, la ragazza alla reception chiama la lounge di prima classe e comunica che andrò lì. Molto bene! Mi ci reco in fretta non mancando di fare la consueta foto sfocata. Anche se dalle foto non si direbbe, sto bagno è più grosso di quello di casa:



Intimorito dalla rigidità asiatica, esco alla chetichella dalla lounge e torno al posto che mi spetta, gozzovigliando e leggendo riviste di dubbio interesse fino al momento dell’imbarco.