(Parte III)
Finalmente dopo il carico di lavori fornzati post-ritorno ho trovato un po' di tempo per concludere il breve (in tempo) ma lungo (in distanze) viaggio che mi ha portato in Polinesia francese.
Ripartiamo da Moorea, isola a forma di zampa di papero distante appena una ventina di Km dal fulcro della Polinesia, Tahiti, e dagli abitanti di quest'ultima è stata a lungo la meta vacanziera per eccellenza.
Pariamo subito con l'OT: Moorea è molto diversa da Bora Bora, un po' meno turistica, sicuramente piu' accessibile e convenzionale come isola. La laguna è piu' stretta e senza i “motu”, gli isolotti da sogno della Perla del Pacifico, i panorami non sono però certo meno da sogno
Strada dall' aeroporto (viene ad accoglierci l'ennesimo francese trapiantato agli antipodi)
Hotel Sofitel Ia Ora
Moorea è circondata da una strada (tenuta benissimo) che ne fa il giro costiero, lunga circa 60 Km battibili in una mezza giornata abbondante...ed ecco la mia esotica...Fiesta 1.4 da noleggio.
Notare la targa transalpina al 100%, caratterizzata da 6 cifre progressive (un po' come le nostre vecchie targhe) e la lettera “P” finale. La benzina costava esattamente come in Francia (ovvero cara, ma sempre meno che da noi)
Il tour dell'isola s'imbatte gioco forza con le due famose baie di Moorea, che formano le insenature tra le dita del “tirangolo a piede di papero” della sua forma: la baia di Cook e la sacra baia di Opunohu. Si tratta di due golfi con accesso libero al mare, ovvero senza barriera corallina, che in loro prossimità si spezza naturalmente per via della bassa salinità dell'acqua che si accumula dai torrenti di montagna. Questa è la baia di Cook
Un particolare della sacra montagna dedicata alla principessa Mou'a, il cui volto si piu' riconoscere emergere di profilo (c'è pura una grotta aperta in prossimità delle narici)
La baia di Opunohu vista dall'interno. Alla destra il Monte Rotui, la montagna piu' importante di Moorea (compare sulla moneta da 100 Franchi polinesiani). L'interno è verdissimo ma, come al solito, povero di fauna...eccetto i soliti onniprsesenti polli...
Altro particolare di una baia; curiosità: Moorea in polinesiano (lingua usata purtroppo piu' per vocazione folcloristica che realmente nel quotidiano, almeno nella Polinesia “urbana”) significa “geco giallo”: la leggenda narra infatti che sia stata la coda di una lucertola ad aver formato le baie
Come è scontato, le maggiori soddisfazioni arrivano dal mare cristallino e dalla barriera corallina, tanto che basta sporgersi da un pontile per avere l'impressione di essere in un acquario all'aria aperta
(la seconda foto non è subacquea...è proprio da un pontile!)
Quattro giorni passano in fretta, e giunge dolente il giorno del “lungo ritorno”; da MOZ si andrà a LAX via Papeete ma stavolta ci si fermerà 3 giorni negli USA, anche e soprattutto per smaltire in due tranche il -12 di fuso orario (visto che tornerò a lavoro diretto..sigh)
L'aerostazione di Moorea non ha niente a che fare con quella di Bora Bora, non è altro che un grosso e vecchiotto capannone a U con un portone arrivi e un portone partenze, non esistono né tabelloni né monitor partenze/arrivi, l'unico aspetto positivo è che i 3 negozietti presenti (souvenir, alimentari e gioielleria gestiti, tanto per cambiare, da francesi) hanno prezzi nettamente piu' bassi di
quelli del resto dell'isola (e ce ne si accorge in partenza dopo aver speso tutto prima, ovviamente)
Monofila per il controllo bagagli, solo una volta di fronte all'addetta capiamo che prima di noi c'è un volo per Bora Bora e noi tutti siamo mischiati
Imbarcano l'ATR per Bora Bora e c'è il solito passaggio polli...stavolta con prole annessa
La “leggenda” che vuole i controlli in entrata in Polinesia blandi e tolleranti e quelli in uscita ultra-severa inizia a dimostrarsi parzialmente reale: per la prima volta i bagagli vengono pesati minuziosamente con tolleranza zero per chi sgarra, seguono solite scenette di coppiette (spesso italiote) sbraitanti e ridistribuzione vestiario per peso... In compenso controlli sicurezza zero, nessuno scanner, potevo avere un Kalashnikov smontato nel trolley, basta rientrare nei 20 Kg..
Piccolo intermezzo: l'ATR Air Tahiti a MOZ (con rotte a BOB e PPT) è stato immesso da solo poco piu' di un anno, prima esisteva soltanto la piccola Air Moorea che operava il singolo mini-volo per PPT con una flotta di DHC-6 Twin Otter...inutile negare che quando stavo pianificando il viaggio ero ancora convinto esistesse. Con l'incremento del turismo e dei viaggi a spot tra le isole, VT ha assorbito e soppresso l'Air Moorea, quindi addio a volo su Twin Otter. Come reliquia di mio chiaro interesse, a fianco al mini-check in è rimasta una gigantografia della..safety card
Parte il volo per BOB e noi passeggeri in transito per Papeete ci scopriamo quattro gatti...di fatto imbarcheremo sul solito ATR-72-500 in arrivo da BOB pieno di gente diretta a PPT che rimarrà a bordo
Ecco che arriva il nostro ATR, F-OIQV nominato Rai I Rua. Sarà questo il volo in cui ad accoglierci al portellone vi sarà un comandante donna (ovviamente francese...)
Prendo posto sotto l'ala in un aereo già quasi pieno (il load factor nei voli interni polinesiani spesso sfiora il 100%); il volo di ben 10 minuti risulterà uno dei piu' turbolenti mai fatti, una vera goduria osservare le facce dei numerosi turistazzi chiaramente poco avvezzi al volo!
Ecco Papeete
Atteraggio a PPT via 22; in lontananza dagli sporchi finestrini si intravede un marcione azzurro Air Tahiti Nui e un A-330 Air Calin per Noumeà
Finalmente Faa'a alla luce del giorno
Mini nastro bagagli del terminal voli interni
Sono le cinque e mezza del pomeriggio, il nostro volo (TN 102, in code-share con Qantas ed Air New Zealand) partirà quasi 6 ore piu' tardi (a seguire il TN 008 che altro non è che il diretto per CDG con scalo a LAX, in pratica il ritorno del nostro viaggio iniziale)
Che fare tutto questo tempo in un buco di aeroporto qual è Faa'a? Andare a visitare Papeete città ovviamente, che dista appena 10 minuti di taxi.
Piccola premessa: ero stato pluriavvisato che Papeete, a dispetto del nome addirittura utilizzato per uno dei bagni piu' fashion di Milano Marittima, era una città sporca, caotica con pochissimo da offrire...in pratica un cesso di posto. Beh..tale si è confermato!
Lasciati i bagagli al deposito di Faa'a, tanto per cambiare gestito da una attempata bionda sessantenne francese, il nostro giro per la capitale della Polinesia si rivelerà quanto di piu' deludente sia capitato in questa vacanza: luogo totalmente anonimo, poche e squallide tracce dell'architettura coloniale, in piu' non hanno aiutato i particolari ritmi locali, dove la gente sia alza prestissimo seguendo il sole (che inverno tramonta presto) con conseguenza che alle 18 tutti i locali sono chiusi e il centro totalmente deserto. Aggiungiamoci la carentissima illuminazione stradale per ritrovarci nel buio tra caseggiati un po' inquietanti. Le foto di conseguenza sono pochissime
Tramonto al porto
Questa in pratica è l'attrazione principale di Papeete, il mercato pubblico...trovato chiuso alle 18:20, in piu' a momenti ci serviva una pila per individuarlo...
Madonna “autoctona” all'interno della cattedrale (chiesetta totalmente anonima)
Acquasantiera conchiglione...
Ritorniamo a Faa'a circa 2h e 45 minuti prima del volo previsto, ed è già presente una lunga coda per controlli preliminari dei due voli TN
Stavolta la “leggenda” polinesiana dei controlli si manifesta in tutta la sua potenza: pre-controllo di polizia, check-in, altri controlli comprensivi di perquisizione personale e bagaglio per ogni passeggero, nonché passaggio alla dogana per la dichiarazione di eventuali acquisti in regime agevolato senza tassazione (in particolare perle, a Tahiti le producono e vendono dappertutto).
Il “premio” dopo 1h 30 di file è la zona nuova dell'aeroporto, finalmente una airside moderno , confortevole e con un gran bel dty free (paris style). Stonava addirittura col resto dell'aerostazione..
All'interno presente una piccola mostra statica sulla storia dell'aeroporto, dai primi voli Air France alla ormai defunta Air Polynesie, davvero interessante
Intanto io mi avvicino al gate, speranzoso nella mia “caccia alle safety” (ricordate la Parte I? 3 Aerei in flotta TN con una configurazione, altri due, Moorea e Rangiroa, con un'altra).
Ecco la beffarda sorpresa: F-OJTN “Bora Bora”, ancora lui!!! C'era 1 probabilità su 5 di beccarmi lo stesso aereo dell'andata!
Imbarco puntualissimo
Ecco i famigerati sedili verde acqua/turchese dove sprofonderanno le mie posteriora per le prossime 9 ore; posto 23 L, in pratica stessa fila (23) dell'andata ma lato opposto
Mi siedo e faccio un'altra beffarda scoperta: ecco al nostro fianco F-OSUN “Moorea”, uno dei fantastici due con la safety bollata di verde, pronto per il poco dopo successivo TN 008 per CDG...mannaggia a te!!
Scena già vista per 23 ore poco tempo prima...
[[url]http://farm8.staticflickr.com/7267/7739409958_244681a68e_b.jpg/IMG][/url]
Decollo tranquillo nel cuore della notte; dopo le abbuffate all'andata, anche qui cercheranno di seguire gli orari della località di arrivo...e a mezzanotte nostro tempo tahitiano ci viene servita una poco invitante cena...ho apprezzato solamente dessert e purè di frutta
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Molte ore di sonno dopo (intervallate da pianti vari di bambini..eh si, i francesi si portano dietro intere famiglie con pargoletti di 6 mesi, 1 anno ecc... per 23 ore..) mi sveglio qui
Poco prima dell'arrivo viene servita la colazione; la domanda è tra “crepe e omelette” ma sarebbe piu' giusto dire “dolce e salato”; la crepe è alle mele cotte, non la gradisco proprio e me ne ricorderò al prossimo volo
Nel frattempo benvenuti a LAX
Ovunque si intersecano lavori per la nuova aerostazione
Eccoci qui Barack
762 United/Continental, uno dei parecchi passaggi sopra l'autonoleggio Hertz di LAX
Gli USA ed in particolare la west coast sono una destinazione ultranota quindi non vi voglio tediare con l'OT; unica digressione che mi permetto è comunque in tema perchè si tratta dei (comunque già postati e conosciuti) resti del 747 utilizzato nel set del film con Tom Cruise “La guerra dei mondi” presenti agli Universal Studios di Hollywood; si tratta del relitto di uno scrapped 747SR-81, JA8147, venduto alla Boeing nel 2004 e reimmatricolato N291BA, demolito e riutilizzato per la scena. La vecchia livrea è comunque ancora ben individuabile.
La scena anche se poco realistica dal punto di vista “fisica di disastro aereo” è comunque impressionante, viene voglia di arrampicarsi tra i sedili come visto nel film
Giunge finalmente l'ora del ritorno definitivo a casa...eccoci di nuovo a LAX
Controlli piu' tranquilli di quelli effettuati a PPT e siamo subito sull'airside dello (sgualfo) terminal dedicato ai voli da/verso oriente (presente LAN e una marea di cino-coreo-giapponesi)
A346 China Eastern
In pratica ci infiliamo sul TN 8 da PPT
LAX non si puo' certo definire un aeroporto che lascia a bocca aperta, anzi...dimostra tutti i suoi anni, per essere clementi. In ogni caso i lavori di rinnovamento procedono spediti, vi sono cantieri in ogni angolo
330 coreano per Tokyo-Seoul
Sto crucco mi perseguita...ma da dove arriva, che lo mettono nel terminal con tutte le orientali come un pesce fuor d'acqua?!
Purtroppo il nostro marcione azzurro è l'ultimo del blocco gate e riesco a malapena a intravederlo; la sorpresa sarà grande quando in fondo al finger noto che dopo un'overdose di Bora Bora aereo, Bora Bora isola, di nuovo Bora Bora aereo, finalmente ho beccato uno dei “magnifici due” ovvero F-OSEA “Rangiroa”!!
Fate caso alle poltrone rispetto alla foto del volo precedente e a quelle della parte I: il sedile è differente, Recaro, anche l'IFE è diverso: cornice blu, maggiore risoluzione e TFT a matrice attiva anziché i vecchiotti a matrice passiva di Bora Bora...il tessuto dall'aspetto discutibile me lo devo cuccare lo stesso, tuttavia...
Finalmente anche una visuale migliore, con il posto in fila 15...ciao “crucco”
Ed ecco la famosa safety card “col bollino verde”; F-OSEA ha le porte post-alari identiche alle altre con due scivoli-canotti di ammaraggio in piu', a bordo noto altre differenze, ad esempio nel mio blocco di cabina vi sono solo 2 toelette anziché le 4 del Bora Bora, alla faccia di Seat Guru dove gli A340 TN sembrerebbero tutti identici.
[Colgo l'occasione per pubblicizzare le mie richieste/elemosine di safety card: in Italia sto disperatamente cercando quella del 320 AZ operato da CAI first (EI-DSC, ha uno sticker apposito) e una della nuova Livingston; fine OT ;-D ]
Possenza del marcione in decollo da LAX...quanto mi manca, tuttavia, un bel 777...sigh
Ennesimo pasto senza infamia e senza nome, anche se a questo punto del viaggio non ne posso piu'
Sorvolando gli States
A un certo punto, quando il mio disorientamento spazio-temporale raggiunge il culmine, viene servita la colazione; stavolta (vedi sopra) non mi fregano e scelgo l'omelette, mangiabile
12 ore di volo uneventful, trascorse stavolta anche guardando film (Quasi amici il noto attuale film francese, visto in lingua originale con sottotitoli inglesi obbligati, carino)
Dopo 340 crampi alla schiena ecco il suolo francese, che vista Tahiti, di certo NON mi è mancato!
Addio Rangiroa, e grazie!!
Mini report dal CDG: arrivati di prima mattina (9), era troppo tardi per prendere la coincidenza per VCE; il volo previsto era quindi quello delle poco dopo le tre del pomeriggio...considerando le parecchie ore di attesa al CDG, e il fatto che il fuso per noi valeva la piena notte, da masochista puro e per non abbioccarmi in uno scomodo sedile di Roissy siamo andati alla stazione dei treni del CDG dove per modici 18€ a/r si puo' prendere la ferrovia urbana RER che in 30 min. Porta direttamente sotto Notre Dame. Giretto di 3 orette in centro e pronto rientro al CDG
Che dire, servizio impeccabile come comodità di trasporto, anni luce davanti a MXP express e Leonardo...ma non vi venite a lamentare dei treni sporchi all'italiana perchè sinceramente la RER a tratti pareva la metropolitana di Calcutta...
Finale in “bruttezza” : ero talmente stanco da non aver nemmeno guardato la matricola del 321 AF, in vecchia livrea, e ho dormito in tutto il volo di ritorno (che dopo due voli da 23 ore mi pareva il 57 barrato per l'ospedale); posto in fila 35, l'ultima del 321 (rumorosetta, ma andava provata)
Anche questo 321 è diverso, come sedili, da quello dell'andata...questo è ancora piu' brutto...
Padova!
E rieccoci VCE!!!
Nota: bagali ancora una volta scaricati per primi (diamo a cesare quel che è di cesare)
Vi ringrazio per la pazienza!!!