Pur rosicando, eccoci al racconto finale. Cercherò di essere asettico, e di non postare improperi…. E’ sera e arriviamo in aeroporto.
Questa è l’unica foto che riesco a fare dell’apron dall’esterno, poiché all’interno non c’è vista sul piazzale.
L’aeroporto è deserto. Siamo il primo gruppo ad arrivare, 4 ore prima della partenza. Abbiamo tutti concordato che era meglio star seduti ad attendere nella hall ed evitare imprevisti, essendo la strada in costruzione con un traffico assurdo e continue gimkane tra betoniere, gru, ruspe ecc.
L’angusta hall delle partenze ITZ è chiusa.
Questo invece è il terminal delle partenze nazionali, piccolissimo e vuoto. Quando aprirà il nuovo aeroporto, dovrebbe gestire solo il traffico interno.
Queste le partenze di oggi.
Finalmente apre il check in. Ho due biglietti separati, ma viaggiando con KE anche sul volo LR, mi viene spedito il bagaglio fino a Linate senza problemi. Mi ero preventivamente informato, e mi avevano detto che viaggiando con KE era fattibile.
I controlli sono velocissimi, ed in un lampo siamo airside, o, per essere più precisi, in un locale grande poco più di uno sgabuzzino. Non ci sono finestre ed esiste un solo gate per le partenze, anche se l’aeroporto dispone poi di 3 finger. Mi chiedo cosa succede quando si accavallano due imbarchi in caso di ritardo del primo volo. I negozi si contano su una mano.
C’è però una piccolissima lounge.
Come CFA mi avevano dato l’invitation al check in, ed eccomi dentro.
Catering.
Ecco il gate per gli imbarchi.
Ed ecco colui che ci riporterà in Korea.
Vista interna. Vamos! Decollo dalla testata 32.
ULN-ICN
Volo: KE868
Classe: Y
Posto: 38A
Tipo di aereo: A330-323X
Reg: HL-7587
Schedulato: 23.55-03.55
In volo: 00.06-03.34
Durata: 2 h e 28 min.
Viene servita la colazione. Al contrario dell’andata, il catering è molto buono, all’altezza di quanto mi aspettavo da KE.
La rotta è la medesima dell’andata, in direzione opposta.
Atterriamo a ICN sulla pista 16 in piena notte. Sbarchiamo alle 3,30 del mattino, ma in testa sono le 2,30 di notte, avendo + un fuso.
L’idea era quella di andare al check in del transit desk di KE, ottenere la carta d’imbarco ed andare a dormire al transit hotel che avevamo prenotato, essendo il volo per l’Europa alle 13. Easy!!!
Ma Alitalia, che aveva emesso solo il mio biglietto, ci mette del suo. Al transit desk mi viene assegnato il posto 45A. Guardo la carta d’imbarco e comunico che ci dev’essere un errore, perché io ho un biglietto di Business, non di Economy.
Discuto per quasi un’ora con l’addetta, che mi dice però che è tutto corretto. Preciso che qualche giorno prima della partenza avevo chiamato il numero del CFA proprio per fare una verifica, poiché non trovando la dicitura “Business” volevo esser sicuro che tutto fosse corretto.
L’addetta mi chiede di tornare alle 7.30 a.m., per parlare con la supervisor, che prende servizio a quell’ora. Ho dovuto pertanto disdire la prenotazione nel transit hotel e ho passato la notte insonne.
Torno dopo 2 ore e mezza, alle 7.30 locali, e la supervisor KE, con cui discuto per oltre un’ora, mi comunica alla fine che per loro è tutto corretto: devo rivolgermi ad Alitalia che ha evidentemente sbagliato a effettuare la prenotazione.
Cerco un Internet point per recuperare un numero AZ (al numero CFA 06-65644 non risponde nessuno; in Italia è notte). Chiamo il numero 06-65649 alle 2.32 italiane. L’operatore conferma che il mio biglietto è di Business, ma mi dice che questo lo può vedere solo un operatore Alitalia. Tuttavia, essendo un award, lui non può far nulla.
Mi chiede di fare un tentativo con il numero USA di Alitalia. Loro sono gli unici che possono aiutarmi.
Chiamo il numero 001-8002235730, che mi viene fornito, alle ore 2.43 italiane. L’operatore mi comunica che il biglietto è stato emesso da Palermo, e che pertanto lui non può far nulla. Spiego la situazione, e mi dice che devo immediatamente ricontattare Alitalia (come se lui fosse di un’altra compagnia!?!?!), che deve risolvermi il problema. Mi faccio dare il numero: 06-65649. Spiego che l’avevo già contattato, ed erano loro ad avermi fornito questo numero. Mi dice che non può far nulla per me.
Morale: parto in Economy, furente (eufemismo….).
Iniziamo da qualche foto del terminal.
Korean.
Asiana.
Jin Air, compagnia aerea sudcoreana costituita nel 2008, di fatto una sussidiaria di Korean.
Jeju Air, compagnia aerea sudcoreana a basso costo costituita nel 2005 e con sede nella città di Jeju.
Torno in lounge Korean.
Sedute.
Ampie vetrate.
Zona eating.
Andiamo al gate. Lui ci porterà ad Amsterdam. E’ un aeromobile nuovo di pacca, entrato in servizio a febbraio 2013.
Preparativi per l’imbarco.
L’Economy (erano anni che non facevo un volo lungo in Y). Tuttavia devo dire che la seduta non era male.
Stacchiamo.
ICN-AMS
Volo: KE925
Classe: Y
Posto: 45A
Tipo di aereo: A330-223
Reg: HL-8276
Schedulato: 12.45-17.30
In volo: 13.10-17.26
Durata: 11 h e 16 min.
Intanto arriva Mongolian, che fa il volo diurno su ULN, in sharecode con KE.
Decollati!
Amenity kit.
Servizio davvero ottimo. Non vengono distribuiti i menù, ma l’AV ha una carta con la foto dei 3 piatti disponibili, in modo che tu possa anche vedere ciò che mangi.
Catering da 10 e lode, così come mi aspettavo. Rosico ancora ora a pensare come sarebbe stato in J.
Viene distribuito anche uno spuntino intermedio (pizza o tramezzino di riso, molto buono), e spesso le AV passano con i vassoi con acqua e succhi.
Mancano 5 ore e siamo qui, quando viene servito il secondo pasto.
Anche in questo caso 3 scelte possibili. Ottima qualità!
Eccoci in arrivo ad AMS.
Viriamo.
Zona industriale.
Atterrati. Lui se ne va mentre noi agganciamo il finger.
Vicino di parcheggio.
Siamo purtroppo ai gate G. I più remoti in assoluto.
C’è da scarpinare parecchio per arrivare al controllo passaporti.
Zona Shengen.
Vamos in lounge KL, una delle mie preferite.
E’ domenica e non c’è tanta gente.
Sedute.
Giornali un po’ in disordine oggi.
Zona eating.
Catering sempre sfizioso.
E’ ora di andare. Mi è sempre piaciuto questo seafood bar.
AMS-LIN
Volo: AZ113
Classe: J
Posto: 3D
Tipo di aereo: A320
Reg: EI-EIA
Schedulato: 20.20-22.00
In volo: 20.30-21.51
Durata: 1 h e 21 min.
Imbarco.
Cena. Sottolineo che l’AV non aveva proprio voglia di far nulla. Non ha fatto un sorriso. Andava avanti e indrè a prendere i vassoi con flemma (mai visto far così: di solito arriva col carrello e serve il pasto a tutti). E’ passata random con il tè solo da alcuni (me mi ha saltato). Mah….. I soliti misteri di Alitalia.
Con questo è davvero tutto!!!!! Grazie ancora a tutti per i commenti!!!!
Anzi no, due riflessioni finali: la prima seria, la seconda…. pure.
Su 14 giorni abbiamo avuto la possibilità di comunicare con il mondo più o meno 4 volte, durante le brevi soste nei villaggi per far carburante e pranzare. Ebbene, molti erano in palese stato di agitazione per non poter navigare in Internet, postare su facebook, telefonare.
Si affannavano a mettere i cellulari nelle posizioni più improbabili con la remota speranza di poter avere quella tacchetta sulla rete che consentisse di connettersi, incapaci psicologicamente di farne a meno. I gruppi di coreani o giapponesi erano quelli più in difficoltà, ma anche noi italiani non eravamo da meno. Da loro c’è il wi-fi gratuito anche nei bagni pubblici, e senza banda larga non potrebbero davvero vivere. Da noi c’è una situazione di imbarazzante arretratezza infrastrutturale, ma oramai neppure noi possiamo vivere senza Internet.
Gli esseri umani si stanno trasformando in esseri digitali, ma questo, pur avendo molti aspetti positivi, ci sta portando verso il rincoglionimento da dipendenza da cellulare, incapaci di socializzare nel gruppo avendo la testa al cellulare che non ha copertura.
Durante le escursioni, ci siamo imbattuti in due monumenti alla fertilità. In Asia se ne incontrano di frequente. La cosa interessante di questo, che vi posto è la sua storia: doveva essere trasferito nel museo di Ulaanbaatar, ma si è rotto. E’ stato quindi restaurato, e lasciato nel suo luogo originario.
Fin qui la storia. A me viene in mente che forse proprio da quanto accaduto potrebbe essere nato il detto “non rompere il ….”, e che la foto potrebbe essere un utile spunto per ricordare a tutti coloro che pubblicano post insulsi e provocatori, che, appunto, potrebbero farne a meno, anziché rompere.
