Ecco l’OT di Seoul ed il volo successivo per ULN.
Partiamo da Seoul: le stradine di Myeongdong, la downtown della città, pullulano di baracchini che vendono cibo (giusto per stare in tema con i vostri commenti ;-).
Le strade sono strette e molto affollate.
Fauna locale sulla destra, adeguatamente addobbata. Farebbero di tutto per farti entrare nel negozio….
Simpatico ingresso del commissariato di polizia.
Alla sera le strade si svuotano.
In compenso compaiono simpatici buttadentro che ti invitano ai loro bar.
La cattedrale cattolica di Seoul.
Grattacieli in centro.
Mai stare sotto un grattacielo mentre i lavavetri lo puliscono: si rischia seriamente una consistente pioggia di acqua sporca addosso…
Eccoci all’ingresso del palazzo reale. Chi è stato in Cina ha sicuramente visto di meglio. Questo è stato rifatto nel 900 dopo che i gentili giapponesi avevano raso al suolo quello originario.
Arriviamo al cambio della guardia.
All’interno vi sono diversi palazzi.
Trono reale.
Viuzze interne a separare le varie sezioni dell’immenso palazzo.
Zona lacustre.
Uscendo mi colpisce la fila ordinata di questi vecchietti per accedere all’ascensore della metro. Come da noi….
Ingresso al secondo palazzo reale, dove stava la regina con la sua corte.
Entriamo nel giardino segreto della regina, wow!
Stabile interno.
Jongmyo shrine, il tempio confuciano dedicato alle cerimonie commemorative di re e regine.
Leggete bene. Questo è un luogo abitato dagli spiriti, sigh!

Palazzo del Comune.
Andiamo verso un quartiere a nord, segnalato dalla guida turistica.
Le strade sono poco affollate e rendono l’idea di quella che doveva essere Seoul 100 anni fa.
Le case con i tetti in legno sono ora per lo più negozi o ristoranti.
Ho limitato l’OT, perché preferisco postare qualche foto in più della vera meta del viaggio, ovvero la Mongolia.
Eccoci quindi di nuovo ad Incheon, aeroporto fantastico.
Questi sono i banchi Sky Priority di Korean.
I controlli sono rapidissimi, ed eccoci airside.
I finger ovviamente sono di fatto un duopolio. Ecco Korean.
E Asiana.
Andiamo in lounge Korean. Ero molto curioso di vederla.
All’ingresso chiedo di fare la doccia. C’è una lista molto lunga. Mi viene consegnato un oggetto di plastica, abbastanza ingombrante e scomodo da portare dietro. Quando suona e lampeggia si torna al desk per ritirare la chiave della propria doccia. Accadrà circa un’ora dopo.
La lounge si estende in due sezioni a destra e sinistra dell’ingresso. Ora vedrete la parte sinistra, al ritorno quella destra.
C’è un’ampia vetrata con vista sulla testata della pista 33L. Eccellente la luce naturale, un po’ meno la disposizione dei divanetti, molto compressi e con poco spazio a disposizione.
Anche le aree con più privacy a mio avviso sono troppo ristrette; la gestione degli spazi è migliorabile, così come la disponibilità di prese per caricare PC o tablet.
Il catering è gestito dagli chef dell’Hyatt, e con questo v’ho detto tutto….
Focacce e dolci.
Pasta e vini.
Questa foto rende meglio l’idea di cosa intendo per una gestione non ottimale degli spazi.
Inizio con riso con verdure, pollo e pizza. Tutto molto buono.
Il menù di oggi prevede anche fagiolini con bacon e zuppa di zucca. Volendo ci sono anche i soliti noodles da far rinvenire in acqua calda.
Poi mi sposto ad osservare le partenze della 33L.
Area PC.
Arriva il ciccione.
American se ne va.
Arriva un secondo ciccione.
E che lotta sia. Chi vincerà?
Risposta scontata…..
E’ ora di andare al gate. Pardon per lo schifo di foto.
Ci porterà lui a ULN.
Lui se ne va.
Entro tra i primi. L’imbarco è rigoroso e la fila Sky Priority funziona.
Questo il mio sedile.
Sono quasi sull’ala.
Stacchiamo che è buio.
ICN-ULN
Volo: KE867
Classe: Y
Posto: 30H
Tipo di aereo: A330-323X
Reg: HL-7585
Schedulato: 19.55-22.30
In volo: 20.10-22.15
Durata: 3 h e 05 min.
Sistema di intrattenimento Korean. Eccellente. E’ nuovo, non si impalla, è velocissimo nel ricevere i comandi. Tutto il contrario di AF pochi giorni prima.
Vengono distribuite le noccioline. Niente vino per il primo servizio.
La cena non è gran che, mi aspettavo molto di più. Erano anni che non vedevo i bicchierini di vino che possono contenere una quantità di liquido pari ad una tazzina di caffè!
Inoltre non viene distribuito il menù in economy. Il servizio è asettico e anonimo. I sorrisi sono appena accennati, e di circostanza.
Mi consolo ascoltando un po’ di buona musica, anche se le cuffie in dotazione sono veramente scarse.
Ecco il percorso, tutto a zigzag per non entrare nello spazio aereo della Corea del Nord (immagino).
Atterriamo all’aeroporto di ULN dedicato, manco a dirlo, a Gengis Khan. Definirlo vecchio e inadeguato è dir poco. Vedrete di più al ritorno (sempre se lo pubblicherò, visto quanto accaduto. Sto inc… ancora ora….).
Ne stanno costruendo uno nuovo altrove, ed i lavori sono stati affidati ai giapponesi. Stimano di inaugurarlo per il 2015. Spero costruiscano anche la strada per arrivarci.
I controlli sono rapidissimi e siamo in poco tempo landside.
L’impatto è stato abbastanza forte: la strada che porta alla capitale è in costruzione. E’ notte e non si vede nulla. Incontriamo 5 incidenti. Le ambulanze sfrecciano, e tutti guidano come pazzi, senza logica e senza rispettare alcuna norma. Vale la legge del più forte. Nei giorni successivi noteremo anche che qui pur avendo guida a destra girano macchine che hanno il volante indifferentemente a destra o sinistra.

Segue OT di 14 giorni in Mongolia tra qualche giorno.