Ci eravamo lasciati con l'annunciazione dell'itinerario che ci avrebbe atteso il giorno seguente.
US Airways
FCO-PHL-SAN
E' risaputo che i vettori americani non godono, nel vecchio continente, di grande fama.
Pochi frills, poca attenzione a cose apparentemente intutili, poca estetica, poco comfort, servizio minimalista, macchine più funzionali che altro, cibo scadente. Insomma ti portano dove devi andare, senza curarsi molto di quello che succede in mezzo. Ma d'altronde è risaputo che sono gli americani stessi ad essere così. Come è risaputo che l'aereo, nei loro occhi, è già da tanto tempo che ha perso quel velo di fascino e di mistero, quella avventura e quel prodigio con cui sembra che noi europei continuiamo a guardarlo.
Tutte riflessioni, queste, che mi invento di sana pianta per farmela prendere meno a male.
Si vola con l'unica compagnia che avevo escluso a priori.
L'addetta alla biglietteria, come detto, ci propone tutta una serie di possibili itinerari, tutti indifferenti alle varie alleanze e tutti completamente a carico di BA: LH via FRA e EWR, AF via non so che cosa, AZ+DL idem, etc.
Ma la nostra scelta, come detto, ricade su US, che effettivamente ha dalla sua la comodità degli orari di partenza e arrivo, e la durata dell'intero itinerario.
Prima di congedarci ci viene proposta una sistemazione in albergo per la notte, al Garden Inn di Fiumicino, con cena, prima colazione e navetta sia all'andata che al ritorno.
Io declinerò scegliendo di tornare a Roma, ma tutti e tre i miei colleghi, chi per un motivo chi per un altro, accettano e si dirigono subito verso la loro sistemazione, anche visto che tra una cosa e l'altra sono le 17 passate.
Una lunga ed estenuante giornata si conclude quindi con il trenino FR1, che nei soliti 45minuti d'ordinanza mi porta a Tiburtina.
La mattina dopo si ricomincia dal binario 24 della Stazione Termini.
Leonardo Express.
14 euri.
Continuo a considerare il prezzo proposto uno dei più grandi scandali della storia del trasporto pubblico italiano.
Ma se si dimentica per un attimo il prezzo (col cacchio!!!! è uno scandalo!!!!) il servizio di per sè non è male. I treni sono comfortevoli, adatti per la sistemazione dei bagagli, sostanzialmente puliti, buone frequenze e tempo di percorrenza passabile.
Il Colosseo moderno.
I miei bagagli.
Il giorno prima in aeroporto ho per la seconda volta in vita mia scelto di avvolgere il bagaglio da stiva.
Una bella valigia, non mia, che mi sarebbe dispiaciuto rovinare.
9euro, mi sembra, con tanto di assicurazione che sinceramente non sono riuscito a capire cosa copra. Probabilmente nulla.
La partenza, trattandosi questa volta di US, avviene al T5 di FCO, dove non ero mai stato.
Dalla stazione dei treni si imbocca il tunnel subito davanti, quindi scale e navetta che arriva poco dopo. Se avessi dovuto aspettare un po' di più sarei probabilmente andato a salutare le addette BA, a cui non nego di essermi affezionato.

Ah, per la cronaca, il volo BA549 FCO-LHR d oggi è cancellato fin dalla prima mattina.
La navetta in pochissimo arriva all'unico terminal di FCO che non avevo mai visto, e che devo dire essere parecchio anonimo.
La schiera di poliziotti con sguardo truce all'entrata mi scoraggia dal fare foto, ma oltre a me e ai miei 3 compagni di sventura arrivati praticamente in contemporanea, ci saranno state nemmeno 10 persone.
Pre-controllo dei documenti di viaggio svolto da personale US, quindi chk-in ai banchi nel salone dietrostante l'ingresso. La sera prima avevo tentato di farlo on-line, ma non riconoscendo alcune informazioni legate al passaporto (bhò!) sono riuscito solamente a preassegnare il posto.
Appena arrivati, una addetta praticamente ci obbliga a fare il chk-in alle macchinette e poi il drop-off al banco, nonostante in tutto il salone ci siamo solo noi e nonostante tutti i banchi chk-in siano aperti.
"Tanto viaggiate con l'ESTA, no?"
"No, col Visto"
"Come non detto allora. Dovete andare ai banchi"
Mi dirigo al banco.
"Salve!"
"Salve!"
"Si ferma a PHL?"
"No, proseguo per SAN"
"Ah che bello! Purtroppo però le devo chiedere di imbarcare anche il primo dei due bagagli a mano..."
"Noooooo! Non ho neppure i lucchetti TSA!!"
"Eh, lo so.. Ma sfortunatamente oggi voliamo con la macchina più piccola [vengono pure col triplo???], ed è totalmente piena perchè BA ci ha scaricato tutti i suoi maledettissimi passeggeri."
"..."
"Ah, vedo che lei è un riprotetto di BA"
"Eh sì..."
"Facciamo che questa conversazione non sia mai avvenuta"
"Non ne parlerò ad anima viva"
Controlli meticolosi.
Cobus fino al satellite partenze del T3 (io per esempio non lo sapevo: il T5 è solo un capannone per il chk-in e i controlli di sicurezza di El-Al e americane. I gates invece sono sempre quelli del T3), scale e solita ed imperitura costante:
Il sole di ieri è un lontano ricordo
I famigerati piccioni del T3 (scusate la foto mossa)
Infine il nostro metallo.
Stavolta per davvero!
L'imbarco si svolge ordinatamente e lentamente.
Tanto lentamente che mi vado a fumare l'ultima sigaretta.
Uscito dalla sala mi trovo un attimo disorientato, perchè non trovo più il gate cercandolo accalcato di gente.
Ma il gate giusto è invece proprio quello vuoto: imbarco finito e manchiamo solo io e una mia collega tabagista.
Accenno sgraziato di corsetta, scendiamo preoccupati e troviamo invece ancora un po' di fila nel finger.
L'aereo è pieno in ogni ordine.
Economy 2+3+2.
Riesco a cambiare il mio 22F corridoio con un 22G finestrino. Riesce anche il mio amico che però è meno lesto di me e quindi si becca il mio 22F.
D'altronde è quello che ha dato l'ok il giorno prima per prendere questo volo, quindi deve espiare.
Odio viaggiare con estranei accanto. A fianco al mio amico in due nella colonna da due è perfetto.
L'aereo..
L'aereo è semplicemente vecchio.
Interni in pelle, schermo centrale a parete, duplicato di tanto in tanto ma non troppo spesso, cappelliere squadrate, nessun airsciò e, ovviamente, nessun IFE.
Fuori il tempo è così
Ma il sedile, invece, lo trovo stupendo!
Morbido al punto giusto. Non troppo scivoloso. Largo. Tanto largo! Pitch perfetto (sono 1,70). Nessuna scatola tra i piedi.
E basta, tutto qua.
L'aereo non offre molto altro da commentare.
Sembra un 737 Ryanair con sedili più larghi e più pitch.
Intanto i preparativi sono finiti.
Il tempo di uno sguardo al compagno di banco
E finalmente si parte
Decollo per 34L in perfetto orario
E via al mare di nubi che ci accompagnerà fino alle coste occidentali dell'Irlanda.
Dalle parti della costa francese arriva il pezzo forte del viaggio!
Il rancio.
Scelta tra pollo e ravioli.
Il mio compagno di viaggio mi chiede un parere al riguardo.
Forte della mia lunga esperienza di guardatore di foto dei pasti di quelli che volano in J, mi sento di consigliargli bene!
"Ma guarda, il catering l'avranno caricato a Roma, quindi i ravioli non saranno poi così male.."
I ravioli sono quella roba a sinistra.
E non è che non sapevano di niente. Erano proprio cattivi.
Ad accompagnare il piatto principale abbiamo trovato invece, dall'alto verso il basso: una cosa nera che spacciavano per brownie ma che si è scoperto essere il tanto ricercato dagli antropologi anello di congiunzione tra il torrone e il chewing gum, un paninetto con qualcosa dentro (4 persone, il più scemo c'ha un dottorato di ricerca, e non siamo riusciti a capire cosa fosse), due bocconcini rancidi, nel senso che erano proprio acidi, e tre pomodorini bolliti e sbucciati davanti ai quali unanime si è levato il coro: "ma perchè?!?!? non vi costava di meno metterli crudi a basta?". Quella piccola confezione in alto a destra, infine, è burro.
Continuo a pensare che se mi fossi mangiato solo il vassoietto di plastica lo avrei gradito di più.
Sentendomi in colpa per aver consigliato così male il mio amico ho cercato conforto nell'altra mia collega, che seduta dietro di noi aveva optato per il pollo.
Sperando malignamente che anche il suo pasto fosse sullo stesso livello qualitativo del nostro, non vi nego mi si sia riempito il cuore di gioia quando alla mia domanda "com'è?" mi sono sentito rispondere "'na mer*a".
Ma, ehi!
You don't go there for the food, you go there for the view!!!
Diamo un'occhiata fuori!!!
Non è giornata manco oggi.
Il pranzo e il vassoietto di plastica, tuttavia, mi danno la possibilità di introdurre un altro interessante argomento di discussione: le assistenti di volo di questo gradevolissimo volo US Airways!
Ora, le assistenti di volo delle compagnie americane sono rinomate.. diciamo.. per essere.. come dire.. ecco.. non vorrei dire "brutte".. e nemmeno "vecchie".. più che altro perchè sono perfettamente consapevole di come sia sbagliato giudicare un professionista per il suo aspetto estetico! E che ci sia anche una aggravante morale quando simili discorsi si fanno a proposito delle donne!
Posso solo dire, quindi, che quelle di questo volo.. erano.. insomma.. nella.. media..
Avrei voluto fornirvi una documentazione fotografica di quanto sto dicendo, ed anzi ero anzi quasi pronto a farlo fin tanto che non è successa una cosa che mi ha fatto cambiare idea, e per narrarvi della quale torna finalmente utile proprio quel vassoio di plastica.
Arrivato il nostro turno di essere serviti, mi viene fatta la fatidica domanda:
" "
" ?"
" !!"
" ??"
" !!!"
"what?!?!?" [chiedo con compassato distacco]
"CHICKEN OR RAVIOLI????????????" [mi rutta in faccia la signora]
Se cioè i tanti detrattori della vecchia AZ avevano preso a modello dei mali aziendali la fatidica domanda "magna o nun magna?", quelli di US, che della praticità hanno fatto virtù, hanno tagliato direttamente la testa al toro, e la domanda non te la fanno proprio.
Ti guardano interrogativi e basta.
E se non capisci ti fanno brutto.
"Si ma perchè non gli hai fatto le foto?"
Perchè il siparietto di cui sopra è successo a me, che essendo seduto al finestrino sono stato servito per primo.
Il mio amico accanto, che per fortuna è sveglio ed ha seguito la scena, quando si è sentito due palle di fuoco puntate addosso ha scandito un "Ravioli!" così bene che sarebbe riuscito nell'impresa di commuovere il Sergente maggiore Hartman di "Full Metal Jacket".
Lì la nostra in effetti un po' si è addolcita, e credo che per un attimo abbia ripensato con dubbio alla durezza con cui, abbiamo ragione di immaginare, è da anni che svolge il proprio mestiere.
Ma questo suono di violino che ha accompagnato l'incrociarsi d'occhio del mio amico e della anziana virago è durato ben poco, giusto il tempo per questa di prendere il vassoio dal carello, avvicinarsi al mio compagno di sventura e vedere, orrore!!, il suo tavolinetto non ancora abbassato.
Lì il tempo si è fermato.
I motori hanno smesso di ronzare.
Il leggero brusio della cabina si è azzittito.
Perfino il bifolco seduto davanti a noi che all'altezza delle alpi aveva fatto fuori la 15esima bottiglietta di gin ha smesso di russare.
Ed è stato solo grazie alla mia destrezza nello sganciare ed abbassare il tavolinetto che si è evitato il peggio, e cioè che la nostra sfasciasse in testa al nostro proprio quel famoso vassoietto che mai si sarebbe immaginato diventare il protagonista di una storia tanto complessa quanto articolata.
Cristallizzato dalla paura ho quindi sussurrato al mio amico "se non ti muovi non ti può vedere!" ed infatti, dopo averci appannato gli occhiali con un ringhio, il nostro T-Rex incaricato del servizio in economica è passato avanti.
Se mi avesse scoperto a fotografarla di soppiatto ritengo plausibile avrebbe avuto la forza di prendermi di peso, portarmi davanti al portellone posteriore e aprirlo a mani nude ridendo copiosa della mia testa staccata via dalla forza del vento.
Scherzando e ridendo, intanto, abbiamo appena sorvolato le coste orientali della verde Irlanda, salutando la quale ci accingiamo a salutare l'Europa..
..e a buttarci nell'impresa di superare di slancio l'intero Oceano Altlantico!
Capitolo IFE.
L'IFE è come la libertà, del cui valore ti accorgi solo quando la perdi.
Senza IFE, dunque, scopri velocemente che in dieci ore di viaggio è un attimo che ti sei frantumato lo scrigno della tua prole.
Laggiù c'è uno schermo..
..dove però trasmettono film che i produttori di Rete 4 si vergognerebbero a mandare in onda il pomeriggio di ferragosto.
E anche volendo è troppo lontano e non ci vedo.
La temperatura in cabina è settata su "un po' di fresco". Meno male che c'è una abbondante coperta in dotazione!
Ed insomma, o ti ingegni o è la fine!
Mazzo completo di 40 carte napoletane fatte a mano.
A scopa è stato un testa a testa, ma a briscola ho pochi rivali.
D'un tratto arriva lui
Che ci guarda..
..ride di noi..
..e fugge via
Dopo del tempo imprecisato sentiamo per la prima volta la voce del comandante, che ci consiglia di aprire gli scuri e guardare dai finestrini di destra
Aggiungendo "ho ragione di credere che la vista delle coste della Groenlandia non sia uno scenario abituale per molti di voi"
Quindi udiamo la voce del comandante per la seconda e ultima volta, che ci dice più o meno testualmente "basta, la Groenlandia non si vede più e siete quindi pregati di tornarvene tutti a dormire".
Noto con piacere come la gentilezza sia un tratto comune in US!
Dopo dell'altro tempo imprecisato speso a sognare il triplo di BA, la guida della Lonely Planet della California che mi cade sul piede facendo solo rumore e non dolore mi suggerisce come sia giunto il momento di sgranchirsi un po' le gambe.
Ne approfitto innanzitutto per lanciare un segno di pace alla hostess, che vado a trovare nel galley posteriore.
Lei non c'è (credo stia riposando), ma mi intrattengo con una sua coetanea collega.
Che mi guarda con fare interrogativo, pur senza parlare per via di quella che credo essere una specifica politica aziendale.
"potrei avere dell'acqua, per favore?"
"hai sete proprio ora? passiamo fra poco a fare un giro con l'acqua"
"ehmm.. in realtà non mi sento più la lingua. se fosse possibile ne gradirei un bicchiere adesso"
"ok, ma prendila e vattene. qui non ci puoi stare"
Proprio non riesco a ricordare perchè avevo escluso US...
E foto al cesso sia
Intanto siamo giunti qua
Come promesso, dopo un'ora e venti minuti passano con l'acqua.
E con lo spuntino.
Questo panino, con ripieno di formaggio e crema di pomodori secchi (!), è stato prodotto in Abruzzo nell'ottobre 2012, ed ha una scadenza di un anno e mezzo.
Ma tanto io ho smesso di farmi domande sulla verticale di Piombino.
Intanto il ghiaccio si ritira, lasciando spazio a Boston
La costa meridionale del New Jersey
Che penetriamo all'altezza di Beach Haven West
Quindi finalmente Philadelphia, la città dell'amore fraterno
E il suo International Airport
Per un attimo mi fermo e penso "ah! finalmente siamo arrivati!"
Ma appena mi ricordo che invece devo ancora fare l'immigration, prendere il bagaglio, proteggere il pecorino che mi sono portato dalle grinfie della dogana, rispedire il bagaglio, rifare i controlli di sicurezza, arrivare al gate, bestemmiare in sanscrito perchè l'unico modo di fumare è quello di tornare indietro, uscire, fumarmene direttamente due che tanto chi voglio prendere in giro, rientrare, rifare i controlli e ritornare al gate, il pensiero diventa direttamente un "voglio morire!"
Ma dopo che ti sei fatto 10 ore su un B767, e sei psicologicamente pronto a fartene altre 6 ma stavolta su un A320, gli arti cominciano a muoversi da soli senza l'aiuto del cervello, e in men che non si dica ti ritrovi prima qua..
..poi qua..
..e infine qua..
..non sapendo nemmeno come ci sei arrivato ma sentendo un rassicurante odore di tabacco sui vestiti.
E quindi via su questo secondo volo di cui non ho nessuna foto, causa oscurità.
Aereo decisamente nuovo, configurato in 2 classi.
A me spetta il primo finestrino a destra della economy, con davanti la paratia che divide dalla biz e che come sempre non ti permette di stendere completamente le gambe. Era però l'unico finestrino a disposizione. Aereo quasi del tutto pieno.
Ho trovato particolarmente scomoda la distanza tra il sedile e il finestrino, che rende difficile appoggiarsi di lato e dormire un po' più comodamente. In più, offrire un cuscino come avviene sul long haul non mi sembrerebbe un azzardo (ammetto candidamente di essermi fregato quello del primo volo), viste le 6 ore di volo. Per fortuna non ho nessuno nel sedile a fianco.
Serivizio a pagamento, ma tanto non ho fame e ho una bottiglia d'acqua comprata a PHL. WiFi disponibile anch'esso a pagamento, ma niente rete per il cellulare.
Sostanzialmente dormo, ed in effetti non c'è molto altro da fare.
Fuori è buio ma terso, dunque di tanto in tanto, quando mi sveglio, assisto allo stesso deja vu: citta larghe e illuminate che ripropongono fino allo spasmo la medesima scacchiera di strade orientate rigorosamente nord-sud ed est-ovest.
Troppo impegnati a conquistare il mondo per permettersi un po' di fantasia.
Insomma, dopo 5 ore e 56 minuti di volo uneventful di botto ci ritroviamo qua..
..e quindi qua
Nel Lindbergh Field International Airport, molto semplice, carino e funzionale, in effetti una cosa del genere te la aspetti
Molta pubblicità al volo per Tokyo, operato prima dal 787 e quindi dal 777, a causa dei problemi del nuovo nato in casa Boeing
Arrivi
E nastro bagagli del Terminal 2, da cui volano la maggior parte dei vettori, compresi JAL e BA
E' stata dura, ma ce l'abbiamo fatta.
Grazie jet lag per avermi fatto svegliare prima dell'alba!
Prima di dare spazio all'OT [con più foto che chiacchiere, tranquilli!], un po' di considerazioni.
BA
Posso giudicare solo i servizi a terra e non in volo.
E ripeto quanto detto nella prima parte: pur capendo l'oggettiva difficoltà nell'affrontare una improvvisa e violente tempesta di neve nel principale hub di riferimento, nonché più trafficato apt d'Europa, ho la sensazione che poco sia stato fatto per
evitarlo, il problema. Si poteva cioè cancellare il volo subito e non dopo 6 ore, minimizzando il disagio avuto (come d'altronde è stato fatto il giorno successivo).
Una volta che invece la frittata è stata fatta, la gestione del tutto è stata semplicemente perfetta. Non ho dovuto mai chiedere nulla (informazioni, voucher, riprotezioni, albergo, rimborsi, etc.), ma c'è stato sempre qualcuno che è venuto da me a dirmi che cosa fare. Non so che cosa si possa chiedere di più e ancora complimenti al personale di FCO.
Dopo pochi giorni a San Diego, inoltre, ricevo una mail da Customer Service che mi prega di scrivere per qualsiasi questione inerente il disagio trascorso.
Scrivo riportando quanto detto qui, senza particolari lagnanze o melodrammi, e l'unica richiesta che faccio, un po' per principio, è il rimborso dei 22 euro spesi per ritornare a casa la sera in treno (il fatto che non abbia preso il taxi sottolinea proprio come non mi interessasse lucrarci. mi aspettavo il rimborso, ma di solito viaggio in treno quindi ho preso il treno). Tempo due giorni e ricevo la richiesta dei miei codici bancari per il bonifico, e mi comunicano che sono stati accreditati 35.000 Avios sul mio conto. Ancora tante scuse e arrivederci. Ad una delle mie colleghe, non essendo iscritta al programma FF, è stato dato un voucher di 250 euro.
US
La compagnia più economica tra quelle viste sulla tratta, che da parte sua mette l'aereo più vecchio, un servizio che non eccelle manco per sbaglio ma che si mantiene dignitoso e una decisa puntualità.
La prenderei o la farei prendere (come ho già fatto, in realtà) solo ad un utente price sensitive, non che questa cosa sia un insulto.
Aggiungo però il miglior sedile che abbia mai trovato su una economy, secondo me molto ma molto migliore di quello che monta il nuovo 330AZ
FCO
Il solito scandalo
PHL
Ero praticamente fatto quando ci sono stato, ma ho trovato la connessione non molto immediata
SAN
Il Terminal 2, l'unico che ho visto, mi è sembrato ottimo
E ora che abbiamo fatto la parte seria, andiamo di OT!
San Diego è una città, interamente ed esclusivamente
car-centered (o hai la macchina o muori), che ha un downtown insulso, alcuni quartieri centrali abbastanza carini, molti altri solo residenziali assolutamente anonimi, e dei dintorni davvero davvero belli.
Nel complesso è una città rilassata dove si vive molto bene, più che una città bella di per sè. Ma che diventa un paradiso in terra se piacciono alcune cose come innanziautto il surf e l'escursionismo.
Ah!
E ci sono non so quante centinaia di birrifici, mentre chi preferisce il vino sa già che ormai in California hanno imparato a farlo.
L'unica parte carina di downtown, cioè il Sea Port Village..
..e l'East Village / Gaslamp Quarter (dove c'è vita la sera)
Particolarità che io non sapevo e a cui con fatica mi sto abituando: qui gli orari sono diversi dai nostri, e si comincia la mattina presto per finire la sera presto. Insomma se a Roma alle 23 di venerdì sera mi preparo per uscire, qui la serata si avvia a conclusione.
Il mio quartiere
Dove il primo giorno che siamo arrivati eravamo in questo stato
Ma due giorni dopo in questo
Veduta tipica
O macchina o morte!
Io lavoro qua
E se ci volessi venire con lo skate saprei dove parcheggiarlo
Politicamente confusi...
Per gli amanti del genere
Hodad's a Ocean Beach. Tra i migliori hamburger della città (concordo decisamente!)
Stupenda
Non da meno
Ma se cominci ad uscire dalla città, e te ne vai verso il mare, non fai un soldo di danno!
Ocean Beach
Mission Beach
Se non fosse abbastanza chiaro
Costa nord
La Jolla
E se al mare preferite le escursioni, c'è per esempio Anza-Borrego Desert State Park, dove ci arrivi per questa strada..
Prosegui per di qua
Scendi
Misuri la vista
E non hai un cazzo da fare tanto che te ne risali, stavolta a piedi, per di qua
Continui, battendo ogni tanto sulle pietre per via dei serpenti e dei leoni di montagna
E dopo qalche miglio ti accorgi perchè si chiama Palm Oasis Canyon, ovvero perchè ci sta un'oasi nel deserto
Ma muoviti a tornare che fa buio presto!
Altrimenti c'è il mio preferito, il Joshua Tree State Park!
Ci arrivi per di qua
Non capisci come ma dopo 3 minuti d'orologio stai qua
10 minuti e ridiventa così
Svolti a destra e sei arrivato..
..in un deserto pieno di Joshua Trees che sono sti cosi qua
Sono bizzarri loro ed è bizzarro il tempo..
..neve (non si vede ma c'è, tranquilli)..
..e sole di nuovo!
Insomma signori, spero di non avervi annoiato troppo.
Tanti saluti da tanto lontano ma pur sempre tanto vicino.
Questa è per il Forum, e cioè per voi!