Sul Cobus facciamo a gara con un 733 di compagnia in rullaggio, purtroppo ad un certo punto dobbiamo lasciargli strada ad un incrocio. Rientriamo al calduccio, la mia ora e mezza di transito si è ridotto a poco meno di quaranta minuti e ci lasciano agli arrivi B, bisogna fare il tunnel con i neon multicolore per arrivare agli A. Arrivo al gate, che è pieno, ma ancora chiuso: c’è tempo per una cioccolata gentilmente offerta da LH e per sedermi un attimo ai tavolini.
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Sugli schermi dietro di me vedo che il volo è in over e che c’è pure la lista d’attesa. Vabbuò, io continuo a sorseggiare la mia cioccolata. Din-don! “Il passeggero I-DAVE del volo LH276 è pregato di presentarsi al gate A26”. Mi alzo, vado al banco.
Io: “Buongiorno, sono I-DAVE, mi avete chiamato”
Gate: “Buongiorno! Siamo purtroppo spiacenti di comunicarle che il volo è in overbooking e sappiamo che lei è ansioso di passare qualche altra ora in aeroporto ad aspettare il successivo”
Io: “Non sa cosa mi sta chiedendo, ma mi sacrifico per un bene maggiore. Per fortuna a casa non ho nulla da fare e ho ancora due giorni di vacanza per riprendermi da questo shock”
Gate: “Guardi, ovviamente la ricompenseremo per questo sforzo tremendo a cui le chiediamo di sottoporsi per il bene della compagnia e soprattutto di noi povere addette al gate, che non abbiamo voglia di litigare con i pax italiani pizza mafia mandolino. Quindici minuti e siamo da lei, dove la troviamo?”
Io: “No no, capisco benissimo, anzi, se la fa sentire meglio faccia pure finta che io mi sia offerto come volontario. Mi siedo laggiù dove ci sono i tavolini, intanto scrocco un’altra cioccolata”
Gate: “Faccia pure, faccia pure, veniamo noi ad avvisarla. Aveva bagaglio imbarcato?”
Io: “Sì, le serve la ricevuta?”
Gate: “No no, lo recupero subito a sistema. Grazie mille”
Io: “Grazie a voi”
Intanto l’altra collega spiega a tutti (gli italiani) che si accalcano al gate che possono tornare a sedersi perché non hanno ancora chiamato il volo. Mi giro e faccio ciao ciao con la manina al mio secondo 320 winglettato della giornata.
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Dopo circa trenta minuti (le cioccolate sono diventate due nel frattempo) arriva la responsabile del gate e mi consegna la nuova carta d’imbarco per la 278, insieme ad un voucher, spiegandomi come funziona. Ho un piccolo brillamento negli occhi, purtroppo non ho la lucidità necessaria per chiedere anche un ingresso per la lounge, gravissimo errore. Sbagliando si impara.
Visto che ho tanto tempo da ammazzare, vado a farmi un giro shopping per il terminal, qualche foto, cena e relax sulle lounge chairs. Nel frattempo piove, smette, nevica e tutte le gradazioni intermedie.
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Guardate la differenza nell’ala del 748 rispetto a quella del 744!
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FRA non è certamente un aeroporto esteticamente bello; i terminal hanno i loro anni. Però è molto funzionale e hanno ricavato per quasi ogni gate delle comode aree relax con tavolini e sedie che, uniti alla possibilità di farsi un te o un caffè caldo, lo rendono un buon sistema per passare il tempo. Un po’ come una lounge di barbon class.
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Inoltre hanno varie aree bambini (con aerei-scivolo) e relax, molto apprezzate da chi ha un transito lungo.
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Il tempo vola e mi reco direttamente al gate una ventina di minuti prima dell’apertura dello stesso. Due addette e un supervisor sono già presenti; cinque minuti prima dell’apertura fanno un annuncio – causa meteo su FRA il nostro aereo è stato usato per sostituire un altro volo e aspettiamo ora un aereo proveniente da Monaco (nel senso del volo MUC-FRA: non è un ferry). I monitor indicano che c’è ancora una lista d’attesa – leggo male e non mi accorgo subito che il volo NON è pieno; me ne accorgerò una quindicina di minuti dopo, quando la lista d’attesa non viene più mostrata e i passeggeri accettati.
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Intanto il ritardo si fa più consistente e vediamo l’aereo arrivare al gate venti minuti dopo l’orario previsto di decollo.
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Il tempo di rifornirlo e dare una ripulita sommaria (molto sommaria) all’interno e siamo pronti per imbarcare con circa un’ora di ritardo. Peccato, perché bastavano ancora venti minuti e avremmo trovato LIN chiuso
