L´aeroporto perde 300 mila passeggeri
Nel 2009 Sagat prevede un calo del 10%. Il low cost stenta
Audizione in Consiglio comunale per i vertici dell´azienda Il volo per Gerona è il meno frequentato di Ryanair in Europa
DIEGO LONGHIN
Trecentomila passeggeri in meno. È il conto della crisi per l´aeroporto di Caselle alle prese con un sensibile calo dei viaggiatori. Nel 2008 lo scalo ha tenuto, segnando un meno 2,5 per cento, ma nei primi tre mesi dell´anno il trend è calato drasticamente: meno dieci per cento. «Colpa della crisi - sostiene Biagio Marinò, ad di Sagat - purtroppo prevediamo di trascinarci questo dato negativo per tutto l´anno».
Per il 2009 si ipotizza una chiusura a 3 milioni e 150 mila. È salva la barriera psicologica dei 3 milioni di teste, ma lo scalo, messo a nuovo per le Olimpiadi, gira a metà rispetto alle potenzialità di 5-6 milioni di passeggeri. Non solo. I piani di sviluppo di Sagat, società guidata da Maurizio Montagnese, di sicuro dovranno essere rivisti al ribasso.
Sulla gestione dello scalo il più duro è Alberto Goffi, capogruppo dell´Udc. Sua la richiesta di convocare Montagnese e Marinò a Palazzo Civico per discutere di conti e prospettive. «Come si recupera il debito di 7 milioni con l´Alitalia? Come si affronta la riduzione dell´utile netto che passa da 6,5 milioni di euro a 4,3 milioni? Perché concedere un dividendo in una situazione di crisi pesante piuttosto che investire, magari riducendosi stipendi d´oro che arrivano a 400 mila euro come nel caso di Marinò?».
Marinò ha difeso le scelte, imputando la responsabilità della situazione alla congiuntura, ma ribadendo che il bilancio dell´aeroporto permetteva il mantenimento del ciclo di dividendi che Sagat pagherà ai soci pubblici, Comune, Regione e Provincia, e a quelli privati, Intesa-Sanpaolo, gruppo Benetton e Camera Commercio. Unica battuta amara su Alitalia: «Abbiamo fatto il possibile - dice - ma credo che quei soldi non li vedremo più».
Rimane l´incognita della base low-cost. L´unico vettore con cui Caselle sta trattando è Ryanair, ma la discussione è in salita. La compagnia irlandese ha aperto diverse rotte su Torino, una sorta di test, ma i risultati di riempimento degli aeromobili non sono esaltanti. Ad esempio il Torino-Gerona è il peggiore di tutto il network europeo di Ryanair. «Caselle è uno scalo business - dice Fausto Palombelli, direttore generale di Sagat - il mercato però è cambiato. Easyjet ha scelto Malpensa per sviluppare traffico, crediamo che ci siano le condizioni per attirare Ryanair a Torino con una politica di incentivi e con margini di guadagno seppur minimi».
La Repubblica - Torino
CIAO
_goa
Nel 2009 Sagat prevede un calo del 10%. Il low cost stenta
Audizione in Consiglio comunale per i vertici dell´azienda Il volo per Gerona è il meno frequentato di Ryanair in Europa
DIEGO LONGHIN
Trecentomila passeggeri in meno. È il conto della crisi per l´aeroporto di Caselle alle prese con un sensibile calo dei viaggiatori. Nel 2008 lo scalo ha tenuto, segnando un meno 2,5 per cento, ma nei primi tre mesi dell´anno il trend è calato drasticamente: meno dieci per cento. «Colpa della crisi - sostiene Biagio Marinò, ad di Sagat - purtroppo prevediamo di trascinarci questo dato negativo per tutto l´anno».
Per il 2009 si ipotizza una chiusura a 3 milioni e 150 mila. È salva la barriera psicologica dei 3 milioni di teste, ma lo scalo, messo a nuovo per le Olimpiadi, gira a metà rispetto alle potenzialità di 5-6 milioni di passeggeri. Non solo. I piani di sviluppo di Sagat, società guidata da Maurizio Montagnese, di sicuro dovranno essere rivisti al ribasso.
Sulla gestione dello scalo il più duro è Alberto Goffi, capogruppo dell´Udc. Sua la richiesta di convocare Montagnese e Marinò a Palazzo Civico per discutere di conti e prospettive. «Come si recupera il debito di 7 milioni con l´Alitalia? Come si affronta la riduzione dell´utile netto che passa da 6,5 milioni di euro a 4,3 milioni? Perché concedere un dividendo in una situazione di crisi pesante piuttosto che investire, magari riducendosi stipendi d´oro che arrivano a 400 mila euro come nel caso di Marinò?».
Marinò ha difeso le scelte, imputando la responsabilità della situazione alla congiuntura, ma ribadendo che il bilancio dell´aeroporto permetteva il mantenimento del ciclo di dividendi che Sagat pagherà ai soci pubblici, Comune, Regione e Provincia, e a quelli privati, Intesa-Sanpaolo, gruppo Benetton e Camera Commercio. Unica battuta amara su Alitalia: «Abbiamo fatto il possibile - dice - ma credo che quei soldi non li vedremo più».
Rimane l´incognita della base low-cost. L´unico vettore con cui Caselle sta trattando è Ryanair, ma la discussione è in salita. La compagnia irlandese ha aperto diverse rotte su Torino, una sorta di test, ma i risultati di riempimento degli aeromobili non sono esaltanti. Ad esempio il Torino-Gerona è il peggiore di tutto il network europeo di Ryanair. «Caselle è uno scalo business - dice Fausto Palombelli, direttore generale di Sagat - il mercato però è cambiato. Easyjet ha scelto Malpensa per sviluppare traffico, crediamo che ci siano le condizioni per attirare Ryanair a Torino con una politica di incentivi e con margini di guadagno seppur minimi».
La Repubblica - Torino
CIAO
_goa