Caselle fa il record storico: superati i 3 milioni e 700 mila di passeggeri
L’aeroporto batte il record del 2011. L’ad Barbieri: “Non chiediamo soldi agli enti pubblici anzi ne diamo. Vogliamo solo promozione”
Qual è stato l’anno record per l’aeroporto di Caselle? Non il 2006, le Olimpiadi non hanno lasciato il segno come il 2011, le celebrazioni di Italia 150. Ma da oggi l’anno record è il 2016 che in giornata supererà il traguardo dei 3 milioni 710 mila 445 con una previsione di chiusura a 3 milioni 950 mila.
Per l’ad di Sagat Roberto Barbieri è una giornata di festa perché il record premia una strategia che darà dividendi agli azionisti senza chiedere fondi pubblici. «Agli enti pubblici non chiediamo soldi, ne diamo e lo stesso facciamo con i privati, italiani e francesi, che sono i principali azionisti dell’aeroporto. L'unica cosa che ci aspettiamo è promozione del territorio all’estero. È fondamentale per la nostra crescita». Già, perché solo il 25% del traffico da record di Caselle è originato da viaggiatori in arrivo dall’estero, il restante 75% sono partenze dal bacino di utenza classico dello scalo: Torino e il Nord Ovest. «Il turismo di Torino è in grande crescita e ne siamo orgogliosi - dice Barbieri - ma è un turismo di prossimità. Vengono in treno e in auto».
Dopo il record l’obiettivo è crescere ancora, anche se la vicinanza con un hub come Malpensa è un ostacolo serio. «Siamo cresciuti con due gambe gli hub stranieri grazie ai quali siamo riusciti a strappare viaggiatori a Malpensa e i collegamenti con il Sud. Una conquista importante ottenuta grazie a Blue Air la compagna aerea che presto diventerà la prima per traffico a Torino». Alle due strategie chiave che hanno portato al record - i collegamenti con il Sud in estate avranno anche Comiso - se ne aggiungerà nei prossimi mesi una terza che ha come obiettivo il traffico più giovane. È il cosiddetto «point to point» ovvero le destinazioni europee scelte come mete e che non hanno bisogno di hub, un pacchetto di collegamenti che comprende Valencia, Berlino, Londra Luton, Copenaghen, Lisbona, Siviglia. Quasi tutti a prezzi concorrenziali. Tra le nuove strategie c’è anche quella di fare concorrenza all’alta velocità ferroviaria sui tratti meno serviti in particolare sull’asse ovest-est. «Abbiamo avuto grandi soddisfazioni dal Torino -Pescara - spiega Barbieri - un collegamento che ha saputo fare concorrenza al treno». E ora con la stessa strategia si sta già pensando al Torino-Trieste.
Gli ultimi tre anni di crescita di passeggeri sono stati imponenti. Torino Caselle è cresciuto di oltre 800 mila passeggeri, quasi il 30 per cento del traffico, un avanzamento superiore alla media nazionale frutto di oltre 350 voli settimanali in partenza.
Ora con il boom dei voli della neve - le destinazioni collegate sono 41 - la crescita è destinata a proseguire. «Mi creda - conclude Barbieri - la crescita sta tutta nella capacità di attrarre turisti. Torino è una città molto bella. Sono napoletano e vivo qui da tempo, coniuga due grandi passioni come il cinema e l’enogastronomia, certo mi manca un po’ il mio Napoli, ma il segreto per sfondare quattro milioni di viaggiatori sta nel fare promozione. In questi giorni la stiamo facendo a Londra, il volo per Mosca che diventa annuale, anche grazie alla sinergia con il Comune, è un segnale importante di crescita, Ma dobbiamo convincere gli stranieri a venire a Torino anche da più lontano. Noi i collegamenti li garantiamo e li faremo crescere ancora».
http://www.lastampa.it/2016/12/08/c...passeggeri-lpV61IqoVoI2vxrKMS5glK/pagina.html
L’aeroporto batte il record del 2011. L’ad Barbieri: “Non chiediamo soldi agli enti pubblici anzi ne diamo. Vogliamo solo promozione”
Qual è stato l’anno record per l’aeroporto di Caselle? Non il 2006, le Olimpiadi non hanno lasciato il segno come il 2011, le celebrazioni di Italia 150. Ma da oggi l’anno record è il 2016 che in giornata supererà il traguardo dei 3 milioni 710 mila 445 con una previsione di chiusura a 3 milioni 950 mila.
Per l’ad di Sagat Roberto Barbieri è una giornata di festa perché il record premia una strategia che darà dividendi agli azionisti senza chiedere fondi pubblici. «Agli enti pubblici non chiediamo soldi, ne diamo e lo stesso facciamo con i privati, italiani e francesi, che sono i principali azionisti dell’aeroporto. L'unica cosa che ci aspettiamo è promozione del territorio all’estero. È fondamentale per la nostra crescita». Già, perché solo il 25% del traffico da record di Caselle è originato da viaggiatori in arrivo dall’estero, il restante 75% sono partenze dal bacino di utenza classico dello scalo: Torino e il Nord Ovest. «Il turismo di Torino è in grande crescita e ne siamo orgogliosi - dice Barbieri - ma è un turismo di prossimità. Vengono in treno e in auto».
Dopo il record l’obiettivo è crescere ancora, anche se la vicinanza con un hub come Malpensa è un ostacolo serio. «Siamo cresciuti con due gambe gli hub stranieri grazie ai quali siamo riusciti a strappare viaggiatori a Malpensa e i collegamenti con il Sud. Una conquista importante ottenuta grazie a Blue Air la compagna aerea che presto diventerà la prima per traffico a Torino». Alle due strategie chiave che hanno portato al record - i collegamenti con il Sud in estate avranno anche Comiso - se ne aggiungerà nei prossimi mesi una terza che ha come obiettivo il traffico più giovane. È il cosiddetto «point to point» ovvero le destinazioni europee scelte come mete e che non hanno bisogno di hub, un pacchetto di collegamenti che comprende Valencia, Berlino, Londra Luton, Copenaghen, Lisbona, Siviglia. Quasi tutti a prezzi concorrenziali. Tra le nuove strategie c’è anche quella di fare concorrenza all’alta velocità ferroviaria sui tratti meno serviti in particolare sull’asse ovest-est. «Abbiamo avuto grandi soddisfazioni dal Torino -Pescara - spiega Barbieri - un collegamento che ha saputo fare concorrenza al treno». E ora con la stessa strategia si sta già pensando al Torino-Trieste.
Gli ultimi tre anni di crescita di passeggeri sono stati imponenti. Torino Caselle è cresciuto di oltre 800 mila passeggeri, quasi il 30 per cento del traffico, un avanzamento superiore alla media nazionale frutto di oltre 350 voli settimanali in partenza.
Ora con il boom dei voli della neve - le destinazioni collegate sono 41 - la crescita è destinata a proseguire. «Mi creda - conclude Barbieri - la crescita sta tutta nella capacità di attrarre turisti. Torino è una città molto bella. Sono napoletano e vivo qui da tempo, coniuga due grandi passioni come il cinema e l’enogastronomia, certo mi manca un po’ il mio Napoli, ma il segreto per sfondare quattro milioni di viaggiatori sta nel fare promozione. In questi giorni la stiamo facendo a Londra, il volo per Mosca che diventa annuale, anche grazie alla sinergia con il Comune, è un segnale importante di crescita, Ma dobbiamo convincere gli stranieri a venire a Torino anche da più lontano. Noi i collegamenti li garantiamo e li faremo crescere ancora».
http://www.lastampa.it/2016/12/08/c...passeggeri-lpV61IqoVoI2vxrKMS5glK/pagina.html