Thread sistema aeroportuale di Roma 2015


Stato
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Vedo che oggi è rimasto a terra a FCO un B767 American. Inoltre la Madrid di Air Europa e operata dall'A330
 
scusate se mi inserisco ma ho notato atterrando a FCO che parallela alla usuale pista di atterraggi ci sono dei lavori di bitumazione etc. Ma stanno creando un'ulteriore pista o sono lavori di manutenzione. Onestamente credo che un'ulteriore pista sia indispensabile a Fco. I tempi di attesa in fila per il decollo stanno diventando insopportabili ultimamente.
 
scusate se mi inserisco ma ho notato atterrando a FCO che parallela alla usuale pista di atterraggi ci sono dei lavori di bitumazione etc. Ma stanno creando un'ulteriore pista o sono lavori di manutenzione. Onestamente credo che un'ulteriore pista sia indispensabile a Fco. I tempi di attesa in fila per il decollo stanno diventando insopportabili ultimamente.

Sei atterrato sulla 16 Centrale e quello che hai visto sono i lavori che stanno facendo sulla 16 Left....Quando saranno finiti, si tornerà ad atterrare sulla left e si userà la centrale come via di rullaggio....
 
Ieri in partenza (per LHR) ho notato che hanno messo la nuova postazione fissa di polizia per il controllo passaporti per voli extra schengen, al varco appena prima di prendere le scale mobili per andare a prendere la navetta skybridge. (accanto a Sermoneta per intenderci). Molto meglio rispetto alla situazione rattoppata con sedia e tavolo che c'era all'arrivo al satellite fino a qualche settimana fa.

Inoltre al varco sicurezza G e H per la prima volta ho notato personale gentile che parlava un inglese decente. Che abbiano finalmente cambiato rotta?
 
Fiumicino, test dopo i roghi ma per i passeggeri è record

IL SISTEMA AEROPORTUALE CRESCE PIÙ DELLA MEDIA NAZIONALE E ANCHE CIAMPINO VANTA RISULTATI DI ECCELLENZA. IN ARRIVO FORTI INVESTIMENTI PER INCREMENTARE I VOLUMI, MENTRE SI GUARDA CON INTERESSE ALL’EFFETTO GIUBILEO CHE NELLA PRECEDENTE EDIZIONE REGISTRÒ UN PRIMATO Oliviero Baccelli* Roma G li ultimi mesi hanno messo a dura prova il sistema aeroportuale della capitale, ma in realtà saranno i prossimi quelli delle effettive prove di maturità. Infatti, Fiumicino è stato vittima sia di un incendio al molo D, che ha comportato la chiusura per cinquanta giorni di una parte vitale dello scalo nel periodo di alta stagione fra giugno e luglio, sia di una serie di roghi al di fuori del perimetro dello scalo. Il risultato è stato un coro di proteste da parte delle compagnie aeree. Alcune di queste come Ryanair hanno temporaneamente dovuto riallocare parte dei voli su Ciampino, mentre altre, come Easyjet, il secondo vettore per numero di passeggeri a Fiumicino, hanno deciso di modificare le proprie strategie di medio periodo annunciando la chiusura della base sullo scalo, che a partire da aprile 2016 sarà servito solo con voli in partenza dal altre basi nazionali ed internazionali e accusando l’organizzazione dell’aeroporto di non offrire un’adeguata esperienza di viaggio ai propri passeggeri. Alitalia, per voce dell’amministratore delegato, recentemente dimissionario, ha quan-tificato in oltre 80 milioni di euro il danno subito a causa della necessità di riproteggere i passeggeri su altri

voli e per le riconsegne dei bagagli non effettuate in aeroporto bensì con corrieri. In questo contesto così difficoltoso, in realtà nei primi otto mesi dell’anno il traffico ha continuato a crescere in maniera superiore rispetto alla media nazionale (+4,4%) sia a Fiumicino (+5,2%) sia a Ciampino (+ 21,8%), raggiungendo punte di traffico che per il “primario hub internazionale”, definizione del Piano Nazionale degli Aeroporti varato dal Consiglio dei Ministri a fine agosto, hanno significato valori di oltre 155.000 passeggeri al giorno e la previsione di superare i 40,5 milioni di passeggeri per l’anno in corso. Gli investimenti in atto per l’ammodernamento dello scalo sono particolarmente consistenti e mirano a completare un piano di sviluppo previsto sin dal 1994, ma attuato a gran rilento sino alla firma della Convenzione fra la società concessionaria e i diversi Enti vigilanti del dicembre 2012. L’obiettivo è di arrivare al 2021 ad una capacità di gestire sino a 50 milioni di passeggeri, grazie alla realizzazione di nuove aree di imbarco (A, E, F, J), al completamento del nuovo Terminal 4, all’estensione del Terminal 1 e alla riqualifica del Terminal 3 con un nuovo avancorpo. Entro la fine di quest’anno si prevede anche che sia completato un nuovo sistema di smistamento bagagli al T1, in grado di gestire sino ad 11.000 valigie l’ora, una nuova viabilità di accesso all’area arrivi e la riqualifica della pista di volo numero 3, per un investimento di circa 315 milioni di euro, al netto dei costi della ricostruzione del Molo D. In sintesi, i cantieri sono attivi in ogni angolo dello scalo, ma se anche nel prossimo quinquennio dovessero esser confermati i tassi di crescita del 2014 (+6,4%) e quelli previsti per il 2015 (oltre il +5%) potrebbero non esser sufficienti a rispondere alle esigenze di sviluppo del traffico, soprattutto tenendo conto della importante stagionalità e delle punte di traffico giornaliere che caratterizzano lo scalo in coincidenza con i grandi eventi, come quelli previsti nei prossimi mesi del Giubileo. E’ bene ricordare come nel 2000, anno del Giubileo proclamato da Giovanni Paolo II, il traffico crebbe del 9,4% a Fiumicino e del 20,9% a Ciampino. Inoltre, l’attuale percentuale dei passeggeri che utilizzano il principale scalo quale hub di transito in coincidenza fra un volo e l’altro è limitata al 25%, ma è chiaramente un obiettivo strategico per il vero rilancio di Alitalia, di incrementare in modo significativo questo valore. * Direttore Certet Bocconi I cantieri sono attivi in ogni angolo dello scalo di Fiumicino, ma potrebbero non esser sufficienti a rispondere alle esigenze di sviluppo del traffico
(28 settembre 2015)

http://www.repubblica.it/economia/a...i_roghi_ma_per_i_passeggeri_record-123898557/


Fiumicino, arrivano nuovi soci il raddoppio ancora un rebus

LE TRATTATIVE CON IL FONDO SOVRANO DI ABU DHABI E CON I CINESI DI GINGKO POTREBBERO ARRIVARE AL CLOSING ENTRO L’ANNO MA ORA TORNA NEL MIRINO IL MEGAINVESTIMENTO PER PORTARE LA CAPIENZA DI FIUMICINO A 100 MILIONI: OCCHIO AL TRAFFICO Luca Iezzi Roma S orpresa. Niente tracollo, anzi è andata bene. Per l’aeroporto di Fiumicino l’estate degli incendi, dei black out, dei terminal che funzionavano a singhiozzo e della lite con Alitalia con annessa richiesta di danni per 80 milioni, si chiude con un aumento del 4,7% dei passeggeri (a cui si aggiunge un +25% di Ciampino favorito dagli spostamenti di voli di luglio dallo scalo principale). Un traffico che continua a salire nonostante tutto tanto da confermare una crescita del 7% nel numero dei passeggeri per il secondo anno consecutivo, portando il totale stimato a fine 2015 tra i 47 e i 48 milioni. Rimane il fatto che l’incendio scoppiato nel terminal 3 la notte tra il 6 e il 7 maggio oltre ad aver menomato l’attività del principale scalo nazionale per tre mesi, riesce ancora a produrre effetti finanziari pesanti, se non sul bilancio 2015, di certo sulle prospettive future dell’intero gruppo Adr. Sta tornando alla normalità il rapporto con il principale cliente- partner, Alitalia, dopo il minimo storico vissuto a fine luglio quando l’ad Silvano Cassano minacciò di abbandonare lo scalo e quantificò in 80 milioni i danni subiti dalla compagnia. Proprio l’uscita dell’ad ha calmato le acque e l’ipotesi di regolare i conti con Adr

in tribunale è passata abbastanza in fondo alla lista delle priorità. La presenza di Luca Cordero di Montezemolo è considerata importante anche dai soci italiani rimasti nel capitale per chiudere la parentesi della contrapposizione. Almeno è su questa convinzione che Atlantia, controllore di Adr e tuttora azionista di Alitalia, sta continuando la sua ricerca di partner per assicurare capitali e visibilità internazionali alla società. D’altronde se la crescita del traffico e delle opportunità arrivano quasi tutte dall’Asia (vicina e lontana) anche gli interlocutori finanziari mostrano le stesse caratteristiche. Il programma di cedere il 30% del capitale è confermato e senza “l’estate troppo calda” i fondi infrastrutturali avrebbero già chiuso. Su tutti resta in campo l’ipotesi di un ingresso di Adia, il fondo sovrano di Abu Dhabi che controlla Etihad è ancora in corsa per il 15%, mentre per l’altra quota resta alto l’interesse dei capitali cinesi di Gingko. Sono in corso gli incontri decisivi e nel giro di uno-due mesi si arriverà al closing. Adr, nei colloqui dei mesi scorsi, è stata presentata agli investitori extra-Ue anche come il veicolo ideale per aggredire altri aeroporti in Europa, anche se adesso il focus è più sul recupero del terreno perduto a Roma: il piano d’investimenti per il miglioramento delle strutture esistenti procede, ma il vero scoglio è il master plan da 11 miliardi che dovrebbe portare a Fiumicino del futuro ad una ricettività potenziale di 100 milioni di passeggeri l’anno, raddoppiandosi a Nord dell’attuale infrastruttura. L’Enac ha ricevuto la documentazione a fine giugno, il presidente Vito Riggio giovedì scorso ha ribadito di considerare il progetto indispensabile: «Nel 2017 alla fine dell’intero ciclo di interventi su Fiumicino sud avremo una capacità di 55 milioni di passeggeri. A quel punto il Paese dovrà decidere: si ferma a 55 milioni o, vista la concorrenza che abbiamo di aeroporti come Madrid o Istanbul, decidiamo di avere un altro aeroporto a nord di Fiumicino ». In realtà il Paese, tramite lo sblocca-Italia di Monti del 2012 ha già deciso, però il fronte anti raddoppio è molto ampio. Abbraccia a livello locale e nazionale associazioni ambientaliste, gli agricoltori locali e gli abitanti che già ora lamentano i disagi per continui decolli e atterraggi. La polemica ha subito assunto toni arroventati: oltre costi ambientali e paesaggistici (dove l’Enac sta appena iniziando le valutazioni) si aggiungono gli interessi economici con il sindaco Pd di Fiumicino, Esterino Montino che ha attaccato anche i Benetton, azionisti di Atlantia, accusandoli di voler speculare sui terreni del comune laziale. Una grana già esplosa per il Partito democratico nazionale e la maggioranza di governo in generale che per il momento aspetta l’evolversi della situazione. Anche perché ci sono ragioni industriali che non necessariamente spingono per un via libera immediato al raddoppio. L’evoluzione del business, con le compagnie low cost che rappresentano la maggioranza dei clienti del gestore romano anche a Fiumicino, ormai hanno reso obsoleta l’ipotesi di un terzo scalo della capitale dove concentrare questa domanda aggiuntiva. Ipotesi non del tutto scartata dalla politica locale. Resta il fatto che Adr non ha interesse a imbarcarsi in un’opera costosa sulla semplice speranza che il traffico si materializzi solo perché esiste l’infrastruttura. Uno sforzo eccessivo metterebbe fuori mercato le tariffe praticate agli operatori. Piuttosto deve succedere il contrario, rispondendo con gli investimenti ad una domanda che cresce. Il trend del +7% del traffico di questi due anni sono destinati a ridursi gradatamente e la sola razionalizzazione della Fiumicino esistente, frutto di un patchwork di 40 anni d’interventi stratificati garantisce margini di potenziamento adeguati per altri 5 anni. Poi bisognerà farsi trovare pronti ed aver già deciso quanto e dove si può crescere. Con i soliti punti critici: la ricettività turistica, l’impegno possibile delle Olimpiadi del 2024 e il gap nei collegamenti dei mezzi pubblici tra la capitale e l’aeroporto. Con il sospetto che la politica possa fare più danni del fuoco
(28 settembre 2015)


http://www.repubblica.it/economia/a..._soci_il_raddoppio_ancora_un_rebus-123898798/
 
Notare come l’obiettivo di questa protesta fosse «reclamare il diritto al lavoro all’interno dell’aeroporto»
Aspettiamo con ansia che venga annesso questo nuovo articolo sulla costituzione. Il Corriere della Sera ormai fa degli articoli che neanche su L'Unita'



Protesta degli ex Alitalia allo scalo:
«Fiumicino precarificio italiano»


Sit-in nei terminal e corteo sulle strade dello scalo: in piazza oltre 150 lavoratori e precari della compagnia

«Fiumicino, il più grande precarificio italiano». Licenziati e precari Alitalia, gli ex della handler (società di servizi dello scalo) Groundcare e di Meridiana, ex dell’Argol, intorno ai 150 i partecipanti alla manifestazione organizzata il 1 ottobre presso l’aeroporto di Fiumicino da Filt Cgil Roma e Lazio, Usb Lavoro Privato, Cub Trasporti e comitato CoRiSTa. L’obiettivo, «reclamare il diritto al lavoro all’interno dell’aeroporto - spiega Antonio Amoroso delegato Cub - un settore in continua espansione, oltre 15% del traffico passeggeri negli ultimi due anni, ma che continua a macinare licenziamenti, precarietà e tagli salariali». «Ci avete tolto il lavoro non la dignità», «Precari Alitalia 2005-2015, 10 anni di sfruttamento è ora delle stabilizzazioni», «Dannati del trasporto aereo - Cimoli e Mengozzi condannati?, Governi complici lavoratori licenziati», i titoli sui cartelloni.

«Aeroporto occupato»


Poco dopo l’inizio della protesta, circa 50 ex lavoratori e precari Alitalia hanno improvvisato un sit-in nel terminal 1 di Fiumicino e si sono seduti davanti alla sala Lounge Alitalia, esponendo uno striscione con la scritta «Lavoro, reddito, pensione per i dannati del trasporto aereo» e installato una tenda. Un’«occupazione simbolica di un luogo centrale e prestigioso dell’aeroporto - ha spiegato Susy Ciolella dell’Usb - Sono sette anni che chiediamo di essere ascoltati dalle istituzioni e di avere prospettive: non chiediamo carità, ma dignità». Il prossimo 14 ottobre circa 3mila famiglie di lavoratori di Alitalia Lai, rimarranno senza reddito, ricordano le sigle, ovvero senza più ammortizzatori sociali dopo i licenziamenti; a queste si aggiungono le altre migliaia di lavoratori licenziati da Groundcare, Argol, Alitalia Cai. Le crisi Alitalia sono costate, soprattutto, posti di lavoro, 10mila solo nel 2008, oltre duemila nel 2014, dopo l’arrivo dei nuovi soci di Etihad.

In corteo sulle strade

La protesta è stata infine spezzata. Mentre il sit-in proseguiva dentro l’aeroporto, all’esterno del terminal un centinaio di altri manifestanti, che in corteo si erano spostati dal T3 al T1, sono stati fermati dalle forze dell’ordine. «Fate entrare i nostri colleghi» hanno urlato i partecipanti al sit-in. Poi il corteo è diventato una protesta su strada: i manifestanti si sono spostati sulle vie fronte terminal, rallentando a tratti il traffico, il tutto sotto la pioggia battente. Infine il corteo è tornato verso il terminal. A ottobre, scadute le coperture sociali stabilite negli accordi per «salvare» la compagnia, circa 3mila ex lavoratori aeroportuali, rimarranno senza nulla in mano.

Chiesto tavolo con Ministero

«Abbiamo chiesto l’immediata apertura di un tavolo di confronto al ministero del Lavoro e siamo in attesa di risposte. Nel frattempo ci arrivano segnali dalla Prefettura che sembrerebbe essere intenzionata ad avviare una convocazione immediata per discutere del tema occupazione e delle tutele lavoro all’aeroporto di Fiumicino» ha riassunto Antonio Amoroso rappresentante Cub: «Le forze dell’ordine - prosegue Amoroso - non ci hanno fatto raggiungere il sit-in nel T1, spezzando così la protesta in due. Per il momento manterremo il presidio esterno anche in attesa dell’arrivo, come ci è stato annunciato, del sindaco di Fiumicino». Esterino Montino ha infine raggiunto la manifestazione.

Sempre più precari

«Occorre dare a queste persone delle risposte alternative, un piano per il lavoro. E’ possibile farlo rimanendo sull’aeroporto dove ci sono costantemente degli aumenti occupazionali: persone assunte stagionalmente o per un certo periodo di tempo», ha detto Montino che ha avanzato il progetto di «un bacino unico in cui inserire tutti i lavoratori rimasti senza lavoro dei vari comparti all’interno dell’aeroporto». «Nel corso di qualche anno potremmo risolvere il problema. Se l’avessimo fatto 7 anni fa, con la prima crisi Alitalia, il problema l’avremmo già risolto» ha aggiunto: ai lavoratori in protesta, va ricordato, erano state promesse ricollocazioni in Alitalia. I gruppi di opposizione di Fiumicino hanno però ricordato a Montino che, in campagna elettorale, aveva già previsto un progetto per le «assunzioni dei licenziati dell’aeroporto». Al presidio alla fine è arrivata la convocazione in prefettura alle 16. «Non è il luogo dove si risolve il problema, ma è un passaggio per arrivare ai ministeri dei Trasporti e delle Attività Produttive. Almeno abbiamo fatto sì che un problema seppellito fosse ufficialmente riaperto», hanno concluso le sigle in piazza.

http://roma.corriere.it/notizie/cro...no-b3642950-6838-11e5-8caa-10c7357f56e4.shtml
 
Anche spulciando i rete, non ho capito quale sia la differenza tra i nuovi Jazz e i Minuetto introdotti nel 2011, considerato che sempre Alstom Coradia Meridian sono.

se non mi ricordo male i Jazz sono sensibilimente piu' grandi (sono convogli piu' lunghi, giusto?). Sulle performance mi fermo qui, perche' non sono sicuro su come sono attrezzati. I Minuetto sono ottimizzati per servizio locale/regionale, con migliore performance in accelerazione, non so i Jazz che performance abbiano. Nel caso del Leonardo Express, che non fa fermate intermedie, l'accelerazione non mi sembra il requisito fondamentale (non si sono molte accelerazioni/decelerazioni intermedie), tuttavia neanche la velocita' max in realta' conta, tanto la linea e' quello che e'...
 
se non mi ricordo male i Jazz sono sensibilimente piu' grandi (sono convogli piu' lunghi, giusto?). Sulle performance mi fermo qui, perche' non sono sicuro su come sono attrezzati. I Minuetto sono ottimizzati per servizio locale/regionale, con migliore performance in accelerazione, non so i Jazz che performance abbiano. Nel caso del Leonardo Express, che non fa fermate intermedie, l'accelerazione non mi sembra il requisito fondamentale (non si sono molte accelerazioni/decelerazioni intermedie), tuttavia neanche la velocita' max in realta' conta, tanto la linea e' quello che e'...

Credo di averli presi il mese scorso, quando avrò tempo da postare il mio TR su Copenhagen e Malmoe vi mostrerò le foto.
 
Nello scorso mese di settembre sono transitato da Fiumicino.
Queste immagini illustrano l'imbarazzante condizione del molo B ai gates 14/23 dedicati agli imbarchi verso i parcheggi remoti.
Al di la dell'aspetto estetico tutti questi cavi penzolanti, alcuni a portata di mano, e scatole di derivazione aperte con cablaggio a vista sono al di fuori di ogni norma tecnica e di buon senso.
Ho anche incrociato un operaio che trasportava faticosamente su un carrello a mano delle ingombranti lastre di cartongesso nella zona di raccordo B/C tra la folla incredula che lo schivava.

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A distanza di un paio di settimane ho ritrovato lo stesso panorama sostanzialmente immutato.
Non c'è da sorprendersi di ciò che è accaduto in passato...
 
Nello scorso mese di settembre sono transitato da Fiumicino.
Queste immagini illustrano l'imbarazzante condizione del molo B ai gates 14/23 dedicati agli imbarchi verso i parcheggi remoti.
Al di la dell'aspetto estetico tutti questi cavi penzolanti, alcuni a portata di mano, e scatole di derivazione aperte con cablaggio a vista sono al di fuori di ogni norma tecnica e di buon senso.
Ho anche incrociato un operaio che trasportava faticosamente su un carrello a mano delle ingombranti lastre di cartongesso nella zona di raccordo B/C tra la folla incredula che lo schivava.

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A distanza di un paio di settimane ho ritrovato lo stesso panorama sostanzialmente immutato.
Non c'è da sorprendersi di ciò che è accaduto in passato...

Questo è quello che succede quando devi lavorare ad infrastruttura senza però poterla chiudere al pubblico.
 
Scandaloso, l'aeroporto sta cadendo letteralmente a pezzi...

Hai scoperto l'acqua calda.
Se ti aggiri nei pressi del molo D (dove per fortuna l'odore acre è diminuito di molto, benché sia ancora percepibile), nel corridoio che ti ci porta osserverai una situazione analoga. A causa dell'incendio i controsoffitti sono stati tolti.

Questa è la conseguenza di leggi sbagliate che hanno portato ad una gestione sbagliata ed incontrollata dell'aeroporto negli anni, e ad un piano di investimenti sbagliato che ha tenuto conto e puntato a rinnovare solo di alcuni elementi dell'ecosistema aeroportuale (le piste), e dove non vi è alcun controllore o istituto o istituzione o uomo di buona volontà e buon senso che possa dire: alt! abbiamo fatto un piano che non va bene, cambiamolo velocemente.

Non c'è stato un uomo di stato o che ricopra qualsiasi ruolo apicale e decisionale che dopo l'incendio abbia detto: abbiamo sbagliato, voltiamo pagina. Al contrario, hanno difeso il piano di sviluppo di Fiumicino, la cui implementazione slitta di anno in anno senza che nessuno alzi la bandierina, faccia verifiche, imponga sanzioni per i ritardi.
Perché è facile insinuarsi in un percorso burocratico atto a ritardare qualsiasi piano per soddisfare interessi pubblici e privati.
Ed Alitalia che piange tanto è stata anch'essa protagonista nel frenare lo sviluppo, perché il contratto di programma significava aumento dei biglietti. E' il gatto che si morde la coda.

E' il frutto di una politica incapace di guardare al bene comune con leggi chiare.
Ma, si badi bene, è anche ed in primo luogo colpa nostra, perché i comitati contrari a qualsiasi cosa, che si chiami quarta pista o Fiumicino 2, 3, 4 o 50, non fanno altro che alimentare quell'atteggiamento di stallo e di finto equilibrio dove si tira a campare sperando che la nota legge di Murphy sia immunizzabile da un po' di acqua santa frutto di una benedizione particolare proveniente dal vicino Vaticano.
Poi la legge di Murphy si avvera, e d'improvviso anziché l'acqua benedetta è necessaria quella dell'APS (auto pompa serbatoio) dei VVFF. E si scopre quello che tutti noi vediamo e denunciamo nei nostri post da anni.
 
Hai scoperto l'acqua calda.
Se ti aggiri nei pressi del molo D (dove per fortuna l'odore acre è diminuito di molto, benché sia ancora percepibile), nel corridoio che ti ci porta osserverai una situazione analoga. A causa dell'incendio i controsoffitti sono stati tolti.

Questa è la conseguenza di leggi sbagliate che hanno portato ad una gestione sbagliata ed incontrollata dell'aeroporto negli anni, e ad un piano di investimenti sbagliato che ha tenuto conto e puntato a rinnovare solo di alcuni elementi dell'ecosistema aeroportuale (le piste), e dove non vi è alcun controllore o istituto o istituzione o uomo di buona volontà e buon senso che possa dire: alt! abbiamo fatto un piano che non va bene, cambiamolo velocemente.

Non c'è stato un uomo di stato o che ricopra qualsiasi ruolo apicale e decisionale che dopo l'incendio abbia detto: abbiamo sbagliato, voltiamo pagina. Al contrario, hanno difeso il piano di sviluppo di Fiumicino, la cui implementazione slitta di anno in anno senza che nessuno alzi la bandierina, faccia verifiche, imponga sanzioni per i ritardi.
Perché è facile insinuarsi in un percorso burocratico atto a ritardare qualsiasi piano per soddisfare interessi pubblici e privati.
Ed Alitalia che piange tanto è stata anch'essa protagonista nel frenare lo sviluppo, perché il contratto di programma significava aumento dei biglietti. E' il gatto che si morde la coda.

E' il frutto di una politica incapace di guardare al bene comune con leggi chiare.
Ma, si badi bene, è anche ed in primo luogo colpa nostra, perché i comitati contrari a qualsiasi cosa, che si chiami quarta pista o Fiumicino 2, 3, 4 o 50, non fanno altro che alimentare quell'atteggiamento di stallo e di finto equilibrio dove si tira a campare sperando che la nota legge di Murphy sia immunizzabile da un po' di acqua santa frutto di una benedizione particolare proveniente dal vicino Vaticano.
Poi la legge di Murphy si avvera, e d'improvviso anziché l'acqua benedetta è necessaria quella dell'APS (auto pompa serbatoio) dei VVFF. E si scopre quello che tutti noi vediamo e denunciamo nei nostri post da anni.

Io sono stato a FCO in Agosto dopo almeno sei anni. BA, molo G. L'esperienza non era poi cosi' disastrosa. Quello che non capisco io e' come mai non sia replicabile sul resto dell'aeroporto. Un'amico del centro di costo numero 1 ha appena fatto un VCE-FCO-EZE in J e la sua esperienza positiva su AZ e' stata completamente annullata da un'esperienza atroce a FCO (e' uno di quelli che di solito vola LH da VCE)
 
Stato
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