Aerei e sicurezza. Aeroporto di Fiumicino: body scanner ancora inutilizzati
Roma, Italia - I due dispositivi, del costo di 200.000 Euro ciascuno, sono stati installati un anno e mezzo fa
(WAPA) - La loro inaugurazione era attesa per il primo giugno scorso, in concomitanza con i test per i nuovi sistemi di lettura elettronica dei passaporti. E invece i due body scanner installati un anno e mezzo fa all’aeroporto di Fiumicino per individuare eventuali armi addosso ai viaggiatori restano inutilizzati. In tempi di crescente preoccupazione per le minacce dell’Isis e di “Strane sparizioni” di cittadini stranieri (sull’argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS), i nuovi problemi legati alla sicurezza dello scalo romano sembrano sommarsi a vecchie questioni irrisolte.
Nel 2010 l’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) decise di stanziare due milioni di Euro provenienti dall’avanzo di bilancio per l’acquisto di una decina di body scanner da installare a Fiumicino, Malpensa e Venezia, tre aeroporti con frequenti voli per gli Stati Uniti e quindi maggiormente interessati da controlli antiterrorismo. I primi test dimostrarono che i dispositivi avevano un limite piuttosto imbarazzante: i raggi X infatti erano in grado di rivelare i dettagli fisici delle persone sotto ai vestiti. La notizia sollevò accese polemiche sulla privacy.
Vennero quindi adottati nuovi software che rilevavano solo oggetti sospetti e non mostravano alcune parti del corpo, soprattutto quelle intime. Si stabilì inoltre che le immagini dovevano essere immediatamente cancellate. Vennero anche riorganizzate le procedure in maniera tale che il funzionario che visualizzava le immagini a schermo si trovasse in un’altra stanza, fuori dal contatto visivo coi passeggeri. L’analista video avrebbe avvisato altri suoi colleghi affinché fermassero eventuali soggetti con indosso qualcosa di sospetto.
Nonostante tutte queste precauzioni i body scanner, costati 200.000 Euro ciascuno, giacciono inutilizzati ai terminal 3 e 5, quelli dove operano le compagnie americane e l’aerolinea israeliana “El al”. Le carenze del “Leonardo da Vinci” non sono state compensate dall’installazione dei nuovi dispositivi per la lettura dei passaporti. Questi sistemi infatti, pur essendo in grado di leggere quattro documenti alla volta, non riconoscono nomi e cognomi con apostrofi e accenti. (Avionews)
Roma, Italia - I due dispositivi, del costo di 200.000 Euro ciascuno, sono stati installati un anno e mezzo fa
(WAPA) - La loro inaugurazione era attesa per il primo giugno scorso, in concomitanza con i test per i nuovi sistemi di lettura elettronica dei passaporti. E invece i due body scanner installati un anno e mezzo fa all’aeroporto di Fiumicino per individuare eventuali armi addosso ai viaggiatori restano inutilizzati. In tempi di crescente preoccupazione per le minacce dell’Isis e di “Strane sparizioni” di cittadini stranieri (sull’argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS), i nuovi problemi legati alla sicurezza dello scalo romano sembrano sommarsi a vecchie questioni irrisolte.
Nel 2010 l’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) decise di stanziare due milioni di Euro provenienti dall’avanzo di bilancio per l’acquisto di una decina di body scanner da installare a Fiumicino, Malpensa e Venezia, tre aeroporti con frequenti voli per gli Stati Uniti e quindi maggiormente interessati da controlli antiterrorismo. I primi test dimostrarono che i dispositivi avevano un limite piuttosto imbarazzante: i raggi X infatti erano in grado di rivelare i dettagli fisici delle persone sotto ai vestiti. La notizia sollevò accese polemiche sulla privacy.
Vennero quindi adottati nuovi software che rilevavano solo oggetti sospetti e non mostravano alcune parti del corpo, soprattutto quelle intime. Si stabilì inoltre che le immagini dovevano essere immediatamente cancellate. Vennero anche riorganizzate le procedure in maniera tale che il funzionario che visualizzava le immagini a schermo si trovasse in un’altra stanza, fuori dal contatto visivo coi passeggeri. L’analista video avrebbe avvisato altri suoi colleghi affinché fermassero eventuali soggetti con indosso qualcosa di sospetto.
Nonostante tutte queste precauzioni i body scanner, costati 200.000 Euro ciascuno, giacciono inutilizzati ai terminal 3 e 5, quelli dove operano le compagnie americane e l’aerolinea israeliana “El al”. Le carenze del “Leonardo da Vinci” non sono state compensate dall’installazione dei nuovi dispositivi per la lettura dei passaporti. Questi sistemi infatti, pur essendo in grado di leggere quattro documenti alla volta, non riconoscono nomi e cognomi con apostrofi e accenti. (Avionews)