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flyboy
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Changi vende le azioni Gemina per non cambiarle in Atlantia
Il fondo del governo di Singapore esce dopo anni da Fiumicino con cui non è mai risucito a creare le sinergie che voleva, prima di trovarsi diluito dentro le autostrade italiane, oeprazione che i soci asiatici non hanno apprezzato
di SARA BENNEWITZ
MILANO - Bye bye Fiumicino. Nel giorno in cui l'Antitrust dà il via libera al matrimonio con Atlantia, il fondo Changi del governo di Singapore (che aveva rilevato anni fa l’8,5% di Gemina subentrando a Clessidra nei patti di sindacato) avrebbe collocando sul mercato la sua partecipazione. Il partner asiatico aveva acquistato una quota in Gemina per lavorare al progetto di rilancio degli Areoporti di Roma, ma ora che la ristrutturazione di Fiumicino passerà in mano alla Atlantia di Giovanni Castellucci, i soci asiatici si defilano.
Le autostrade non sono il loro business, ma, dopo anni di vacche magre, grazie al nuovo contratto di programma firmato a Natale e alle tariffe in vigore dallo scorso maggio, anche le azioni di Gemina si sono risvegliate dal torpore.
Due buoni motivi per uscire di scena prima di ricevere in cambio un'azione Atlantia ogni nove Gemina possedute. In questo modo Changi non si troverà diluito in un gruppo delle infrastrutture che non avrà il suo cuore negli aeroporti, realizzando qualche beneficio sull’investimento fatto. Quando anni fa i singaporegni avevano investito, si era parlato di grandi progetti e sinergie da realizzare insieme a un gruppo che gestisce uno degli snodi più importanti in Asia che peraltro fa da ponte tra l’occidente e l’Australia.
D’altra parte, ai piani alti di Sintonia un altro fondo del governo di Singapore, resta tra i soci di riferimento dei Benetton: attraverso una holding chiamata Pacific possiede poco meno del 18% di Sintonia che a sua volta controlla direttamente e indirettamente il 48% di Atlantia. Ma in questo caso l’investimento fatto nel 2007 dai soci asiatici resta ancora sott’acqua per cui i tempi per valorizzare la partecipazione, che peraltro è vincolata dai patti di Sintonia, non sono ancora maturi.
http://www.repubblica.it/economia/2...emina_per_non_cambiarle_in_atlantia-58796256/
Il fondo del governo di Singapore esce dopo anni da Fiumicino con cui non è mai risucito a creare le sinergie che voleva, prima di trovarsi diluito dentro le autostrade italiane, oeprazione che i soci asiatici non hanno apprezzato
di SARA BENNEWITZ
MILANO - Bye bye Fiumicino. Nel giorno in cui l'Antitrust dà il via libera al matrimonio con Atlantia, il fondo Changi del governo di Singapore (che aveva rilevato anni fa l’8,5% di Gemina subentrando a Clessidra nei patti di sindacato) avrebbe collocando sul mercato la sua partecipazione. Il partner asiatico aveva acquistato una quota in Gemina per lavorare al progetto di rilancio degli Areoporti di Roma, ma ora che la ristrutturazione di Fiumicino passerà in mano alla Atlantia di Giovanni Castellucci, i soci asiatici si defilano.
Le autostrade non sono il loro business, ma, dopo anni di vacche magre, grazie al nuovo contratto di programma firmato a Natale e alle tariffe in vigore dallo scorso maggio, anche le azioni di Gemina si sono risvegliate dal torpore.
Due buoni motivi per uscire di scena prima di ricevere in cambio un'azione Atlantia ogni nove Gemina possedute. In questo modo Changi non si troverà diluito in un gruppo delle infrastrutture che non avrà il suo cuore negli aeroporti, realizzando qualche beneficio sull’investimento fatto. Quando anni fa i singaporegni avevano investito, si era parlato di grandi progetti e sinergie da realizzare insieme a un gruppo che gestisce uno degli snodi più importanti in Asia che peraltro fa da ponte tra l’occidente e l’Australia.
D’altra parte, ai piani alti di Sintonia un altro fondo del governo di Singapore, resta tra i soci di riferimento dei Benetton: attraverso una holding chiamata Pacific possiede poco meno del 18% di Sintonia che a sua volta controlla direttamente e indirettamente il 48% di Atlantia. Ma in questo caso l’investimento fatto nel 2007 dai soci asiatici resta ancora sott’acqua per cui i tempi per valorizzare la partecipazione, che peraltro è vincolata dai patti di Sintonia, non sono ancora maturi.
http://www.repubblica.it/economia/2...emina_per_non_cambiarle_in_atlantia-58796256/